Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

... , _ ... / (continua dalla pag. precedente) turati in una logica politica su· balterna ai tentativi padronali di razionalizzazione delle contraddi· zioni ma, partendo da tali contraddizioni innescare -un lUllpio scontro politico che esso, so10, può spezzare le condiz:oni di impotenza e di tuolo passivo delle masse popolari meridionali rispetto a disegni economici ad esse esterne. Non è ponendo alla unificato· ria, integralista operazione fanta· _mana di « ricostruire un nesso tra organizzaziòne ed anima po· polare della D.C. » (ope:azione che, soprattutto nel Mezzogiorno, è un tentativo di superare in maniera indolore il deterioramento profondo ed il fallimento di tutta la classe dirigente democristiana meridionale, ·e spogliaLice delle risorse popolari) che si può oggi superare, da parte delle forze politiche della sinistra, la sostanziale incapacità del movi· mento di classe di egenonizzare e ricondurre all'unità la polve:izzaz.ione e la degradazione sociale ma solo partendo dai contenuti più avanzati delle lotte proletarie e sottoproletarie, da ·una forte opera di orientamento sociale e di intervento dhetto nelle realtà specifiche dello scontro, costruendo momenti reali di uni· ficazione politica all'interno dei bisogni delle masse popolari me· ridionali. Demistif.i·oair.e la DC Andare alla ricerca dell'anima popolare della D.C. attrave:-so il confronto di vertice con essa significa, nel Sud, imbattersi nel vec· chio apparato burocratico fascista ·ed in vecchi transfughi monarchici, significa avvalare la credibilità di nuove cosche mafiose in contrapposizione alla legge, significa non comp:-endere il ruolo subalterno di controllo antiproletario in cui è relegata la piccola borghesia urbana e i tradizionali meccanismi clientefari e sociali che pesano sul sottoproletariato ·urbano meridionale e sulle masse rurali. « L'anima popolare » della D.C. può essere liberata e condotta a una lotta politica unitaria se specificata, al di là del dato istituzionale, alrintemo de· gli schieramenti sociali, la dove esistono bisogni reali. dove alle vecchie ingiustizie si aggiungono le nuove forme di rapina, di sfruttamento, di violenza sociale. Di fronte alla radicalità e alla non linearità dello scontro nel Mezzogio,:<no è estremamente velleitaria ogni forma di mediazione o di contrattazione sociale. Innescare processi di mobilitazione esclus~vaniente quali momenti di pre~si~ sociale controllata è illusorio di fronte alla situazione e· conomica e politica esistente; costringere in un quadro di mediazioni troppo st:-etto il livello dello scontro significa reprimerlo, sfrangiarlo, atomizzarlo. affidarlo ai processi di corporativizzazione identificabili nel cosiddetto « fascismo meridionale». Il t"CStare intrappolati in tale log_!ca rischia di accrescere la divaricazione fra gli stati emarginati urbani e rurali da un lato e i nuclei centrali delle industrie e le tradizionali forze sindacalizzate delle campagne dall'alt::-o. La «diversa» opposizione dei compagni comunisti al govemo di centro-sinistra mostra tutti i propri limiti nel Mezzogiorno nella misura in cui il pro~ sistematico di ristrutturazione industrlale, finanziaria, tecnologica di cui ~ gestore il governo Ru· mor tende ad aggravare i due punti più drammatici della crisi sociale: l'occupazione e il Mezzo~ giomo, restringendo l'a:-ea del lavoro opera.io stabile e dilatando quella del lavoro precario e margint,;le e acuendo le contraddizioni fra occupati e d1soccupati fra città e campagna. ' G!i atti del g,overno Rumor non permettono più incertezze sul reale significato. dell'operazione politica: la gestione dell'inflazione e della svalutaziòne (che operano una gigantesca redistribuzione del reddito. tagliando i rediti- delle masse popolari per rifinanziare non solo il profitto ma ogni tipo di speculazione) blocca il recu· pero salariale attraverso il condizionamento delle forze politiche della sinistra e delle organizzazioni sindacali; la stretta creditizia. colpendo soprattutto le piccole e ciedie aziende nelle a:ee economicamente iù deboli, attacca i livelli già deficitari dell'occupazione meridionale; la politica di contenimento della spesa 'pubblica taglia definitivamente gli in· vestimenti pubblici del Mezzo· giorno; nel rilancio della logica inflazionistica il Mezzogiorno viene usato come arma di ricat· to nei confronti delle lotte operaie in fabbrica e la possibilità di riforme viene subo:dinata al riJa,nci. della macchina produttiva I e, quindi, ad un aumento dello dello sfruttamento operaio. Ma il dato di gran dunga emergente nella situazione meri- delle categorie di pubblico im- Rompertea tregua, dionale è che il processo di de· piego, sia appiattendo la dialetterioramento del centrosinisL·a av- tica sindacale anche all'interno N~anciiare viene soprattutto da « destra » delle categorie industriali e ru- I 1, I, • I con inqu1etanti segni politici, an· rali. comprimendo la stessa fun- 3 ,Otta Sll!l'3rl!3. ~ che per l'incapacità complessiva a stess ca acità di di· Per ricomporre un fronte sodella sinistra di far crescei:reeaillT:'.re:z~i:o::n-:e--d::!e1IT1e~i1o~ttte~e~ii~p;;res~e;;n~za~h:11atr~ihid--oi~,::-~,~IDJltan:zitutinterno del movimento di massa nel movimento delle avanguardia to, rifiutare il ricatto padronale un movimento politico di reale governativo di porre in alternaopposizione alla Democrazia Cri- di fabbrica maturate negli ultimi tiva lotte salariali e sviluppo del stiana e ai suoi alleati. I proces- anni. Ciò rende il movimen1o o· Mezzogiorno. Lottare oggi per si di corporativizzazione di lar- peraio e popolare più disarmato aumenti salariali di ca.:-attere eghe fasce della borghesia di pub- e debole di fronte al ricatto isti- gualitario è un momento essenblico impiego spiegano l'uso tatti- istituzionale portato avanti dalla ziale per il recupero dell'autono· co e la scrumentalizzazione in borghesia industriale nella sua mia e dell'egemonia operaia, per funzione antioperaia dei bisogni necessità di liberarsi da ogni ti- il rafforzamento ed il rilancio dei e della· rabbia sociale delle mas· po di condizionamento politico e consigli di fabbrica e di zona. se emarginate; la piccola borghe· sociale e dalfinvolucro delle stes- La lotta salariale nella misu.:-a in sia urbana accentua il suo ruolo se istituzioni democratico-borghe- cui è politicamente coordinata, cor.porativo e parassitario; nelle • non è né espressione di corpo· camp2gne si va saldando un f ron- si. rativismo, né di · settorializzaziote rurale eversivo che, ricolle- E' compito della sini stra , in ta- ne, né di ulteriore disgregazione gandosi alla non i1 ndirizzata ri- le situazione, r.accogliere, unifica· del fronte di classe, ma in quanbdlione del p~·oletariato precario re, indirizza:e le t~ioni sociali to è oggi fase insopprimibile del e del sottoproletariato degli enti che l'inflazione, lo sfruttamen- recupe:o complessivo della capaurbani, rischia di costituire un to, i bisogni v~--bi e nuovi pro- cità del proletariato industriale blocco cne unifica in funzione an- ducono ovunque nel tessuto socia· di lottare contro l' org.anizz-azione tioperaia tutte le masse emargina- le meridionale. Basti pensare alla del lavoro, è momento di unifite ed immiserite dal vecchio mec- lotta degli appalti minacciati di cazione con i scmioccupati, con canismo di sviluppo e dal pro- i disoccupati, con gli studenti con eesso di ristrutturazione in atto. licenziamento a Taranto, allo • e mwzog1i0mo La linea di tregua sociale va anche dete_1orando la presenza e l'incidenza fr.a le m<lsse meridio· nali del sindacato, sia rendendo allarmanti i processi deteriorati. vi di cor.oorativizzazione a livello sciopero in Siciila, alle agitazio- coloro che vedono i propri reddi. ni massiccce nelle campagne pu- ti di sussistenza rapinati dalfin_ gliesi_ alle lotte in Sardegna sul flazione, in una lotta generaliz. zata su bisogni immediati comu- piano di rinascita, alla vasta mobilitazione in Calabria sui proble- ni. Sul salario occorre coordinare mi degli investimenti, dell'occupazione, dei cantieri di rimbo- ),azione della difesa dei redditi più bassi per una dura lotta sul saschimento, alle lotte del sottopro- lario sociale (fitti, trasporti, graletari.ato urbano napoletano e, so- tuità della scuola, strutture saniprattutto, alla tregua che salta a tarle) annullando ~ divaricaziopartire dalle grosse fabb:iche. ne tra lotte operaie in fabbrica Biblioteca Gino Bianco e lotte popolari dando obietfrri e contenuti precisi allo stesso :rilancio dei consigli di zona sottraendoli .al l'ischio di burocratizzazione. Tale processo esige una p.:-ecisa articoI.az:one, una pratic bilità di mas.sa degli obiettivi rivendicativi e una unitarietà di intervento che superi la disgregazione nel corpo sociale attraverso momenti di millìcazione fortemente organici. ]] recupero pieno del ruolo di p:-otagonista in fabbrica della clase operaia e la su.a proiezione nelle lotte sociali trovano un obiettivo immediato in una mobilitazione di massa attorno a programmi di investimenti sociali che non ccrrono nella logica degli investimenti industriali già calati nel Mezzogiorno, ma che tengano conto innanzitutto del dato occupazionale. deD,inserimento nel tessuto economico e sociale preesisteme_ nel rapporto tra agricoltura ed industria di tr-aSfonnazione, dell' assetto idrogeologico del territorio_ Perun meridin~alismo di cla5Se Sulla qualità degli investimenti va sviluppata un'azione diretta di massa che sed:menti strutture popolari, che costituisca momento di crescita politica complessiva e conL "Ollo sociale del fluSSo di denaro pubblico (per evitare che aso continui ad esse.re veicolo di affermazione del ruclo centrale della Democrazia Cristiana, di foraggiamento delle ranaci strutture clientch:ri me.:idionali) . Per il rilanciare un meridionalismo di classe, che .superi ogni rivendicazionismo interclassista, occorre oggi M!ccordare le tensioni sociali del Mezzogio_ no ad un progetto politico di reale opposizione, che individui nella Democrazia Cristiana e nella sua gestione del potere Pavversario politico; occorre superare i1 dato di istituzionalizzazione delle lotte sociali, trsf onnando]e da semplice suppo:-to di una mediazione politica che passa sulla testa delle masse meridionali in momenti di mobilitazione ail~ntemo ed aJPcstemo delle istituzioni dai quali nascano strutture di gestione popolare che costituiscano delle sedi reali di ricollegamento dell>miziativa e di unificazione politica del fronte di classe; occorre fare dc.Ile muttu:-e sindacali sedi di scçntro politico e di gestione. r=fiutanrloci il ruolo SfY-S~o subalterno caratterizzandosi al loro intCl"DO- con tm'azione militante di riqwtlificazionc del sindacato nel suo complesso. Su tali linee, pur così sommariamente deli&eate, si può a ticolarc nel Mezzogiorno il disegno di nuova opposizione, per iJ quale lavcmmo in primo luogo insieme ai compagni del Manifesto, facendo nasc"'t'e rcrPpnizzBzione pclitica nello verifica costante rlella capacità di essen: realmente alfiJ,temo dello scontro di classe. "' RJO BRUNETTI GIOVA J RUSSO SPE A

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