Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

---- - 26 UNITA• PROLETARIA (continua dalla pag. precedente) grammazione e la calata della i,ndus1ria, tocca H culmine; e mentre da parte di alcuni di essi si avvia un scrio ripensamento sul rapporto svi.luppo-sottosviluppo, nella maggioranza essi es,Primono un esasperato attacco contro U cosiddetto egoismo del Nord e l'antimeridionalismo del Governo. la lottacontro r·mflazione ANNO Il N. 13 (25 GIUGNO 1973) ~ - Ma al di là deUe indicazioni specifiche di impegno nel Mezzogiorno, il compito unificante che sta oggi davanti al movimento di classe è costituito dalh. lotta contiro l'inflazione, ohe si impone alla classe operaia del Nord e agli occupati stabiili dell'industria nel Mezzogiorno, come alle masse dei disoccupati, dei pensiooati, dei lavoratori precari e ddle lavoratrici stagionali del Sud. Blocco dominante La verità è che Andreotti non è contro TUTTO i:! Sud: è contro le grandi masse del Mezzogiorno e mentre sacrifica lo sviluppo sociale del Mezzogiorno, cerca~ in .ogui modo, di conciliare con lo Stato e con la DC, ceti parassitari, profitto e spxulazione, creando ad essi nuovi parametri di convenzione; ed è assai pericoloso parlare io termini territoriali .di NorJ cont·ro i1 l Sud e viceversa, perché .sul territorio vivono sempre rapporti sociali precisi e la società è divisa in olas,s.i, nel Sud come nel Nord ed una logica profondamente dualistka scende DENTRO la società e ne rivela la intima essenza del capi~alismo ,moderno, per cui i.I ghetto della miseria assisti-ta e la galera del lavoro forza,to sono le immagini d2illa società capitalista al Nord come al Sud. Per i primi i:l nodo fondamentale è quello del salario, deHa riconquista dei livel,lj di reddito di partenza. e blocco antagonista nel Mezzogiorno N1essunachiusura corporativa M-olto utile lavoro è stato fat- la flUOVa to negli ultimi anni per cogliere e definire le caratteristiche borghesdiaella dei nuovi blocchi sociali che solo impropriamente possono dir- spesa pubblica Per le masse del lavoro preca- si meridionali, in quanto essi Questa nuova borghesia delrio, dal reddito mutilato, dagli sCY.1oi'1tegrati 3enza residui! in la spesa pubblica compre:ide in incerti· salari, che prevalgono nel una realtà di d1mensiom a me- . 1 leto . · 1· c , ·1 bl d primo uogo una p nca am- Mezzogiorno, occorre far partire no naz1ona I. osi 1 ")CCO o- . . t . bbf il . b la lotta dalla richiesta di rivalu- minante come il blocco anta- • 1Illm~ razione_ pu ica,. . _cui a~- tazl·one de 1· sussi'd1· d1· d1'soccu-pa- gonista hanno assunto una fisio80 l_ivello dt p~oduttivita ~pn- . E' me il carattere m parte ass1sten- zi·one decrli assegni familiari· e nom1a del tutto nuova. ~rto . 1 (d' . t ot ·ali Sbagliano, quindi, .aocora una volta, i neo meridionalisti quando lo sbocco di questo travaglio finiscono sempre per trovarlo nella orgogliosa investitura di se stessi come forza risoìutirice del problema: ossia, nella teonocrazia Hluminata, nel riformismo po1.itico, nel capita,lismo progressista, mettendo sempre tra parentesi H ruolo delle masse che sono l'oggetto vi-vo e sofferente .del meccanismo del,lo sfruttamento del:la emarginazione, e possono diventare esse solo il soggetto che ne spezzi le leggi del funzionamento. ' t=: • • • h ·1 1~ aa.alisi ·- zia e 1 ass1s ~nza a p enzi . deJ.le pensioni; pa•rtlre magan da c e , 1 • 1 1soccupa 1 • essa- comprende po1 rivendjcaziooi arretrate, come l' n 1 ue~~ an~ora ~ l~-:igo, t ma qu:i- tutti gli st~ti lnrghesi e urbani abolizione dei furti colossali ~ ui 1° 1 bc? 1 oggl , si d~en ~ sodpr - legati in qualche modo alle osailari e sui contributi assicurativi tutto ~~ogn? . e l ib ~~~n ulle pere pubbliche e aHe indu.strie e previdenziali che operano gli semrre_ a~a _isd_af I a I O s~ a a partecipazfone statale all'int"!ragrari ed i padroni, per creare st ra egia, cwe ~ ~me uno s ~- no delle. quali quegli strati hanun movimento di massa unito, ~ento per megho m~accare e di- no una precisa funzione di stache tenda a rivalutare le remune- vi<l~r:e 11 blocco dommaI?ft~ e P~1 bilizzazione sociale: a:iche in razioni e cerchi di creare vincoli meglto raff orza_re e um 1~a.re 1 que.sto caso il prezzo è una basdi certezza del lavoro, riservando bl~o antagoru st ~. L'analiSI do- sa e dec:escente produt!ivi!à, cioè sui padroni e sulla spesa pubbli- vra d~nque conti~~are, ma ca- un gonf ia11P.-ntoparassitano. ca gJi elementi gravi di insicu- l~,:1d·os1 sempre pm nella pra- Accanto a questi strati sociarezza, che qualificano la condi- tJca. li di borghesia, dotati (soprattutzione proletaria nel Sud e che Facciamo un esempio impor- to negli alti gradi) di un effetsi avvertono con angoscia in mO: tante. Oggi sono d'accordo più tivo potere politico e di un ner menti come questo, di inflazio- 0 meno tutti che il blocco do- tevole grado di coesione, stanno ne e <li stagnazione, di aumento minante non è più quello an- altri strati di media e piccola del carovita e di riduzione delle che solo di venti anni fa. La borghesia, che essa pure dip~nUna noo lMII 'lnni,""a footi di Javoro .e di reddito per tradizionah saldatura fra la gran- de (seppure indirettamente) dalla- ·n.1 KJ'9•r-11 vivere. de industria e la gnnde fi- spesa pubblica percbè dipende PO!I' U08 000,Va Solo in questo modo è possi- ( tt t . 1 ) dallo sviluppo urbano e che no:1 {.'I nanza S-">prattutto se en r1ona e è priva di qualche poter! polibile rovesciare quel dramma del I rande propri.età' fondi·aria st 1 ~tegM e a g ' tie0, se non altro di ricatto. Si rQ "" sottosvi-luppo ohe è l'emigrazione, · ed. · st t 1 con una mterm 1az1one a a -e tratta del piccolo commercio e · · d I hl quale è soprattut-to dramma . 1 • • La novità del Convegno e nvo ta a c~are margim per con- delle piccole e piccolissime at- di sepairazione e di •rassegnazione PdUP sul Mezzogiorno è sta,ta alla fataHtà deHe ·leggi deH'econo- cessioni nel settore grande in- tività legate all'edilizia (capirnaquella d.i impegoa,rsi in uno sfor- mia, in un momento di riconqui- dustriale e strumenti di mante- stri, cottimisti e anche piccoli zo d1 ricerca al di fuori di que- sta dell'unità dentro spazi ritro-· nime:ito dell'ordine (con qualche industriali): anche in questo casta logica ohe -investe ormai an- vati di fiducia neHa lotta collet- concessione) nei confronti delle- so la sopravviv~nza di larghi straohe la-rghi tratti di settori della.., tiva di classe. H dramma sociale mas~ contadine e meridionali, ha ti piccolo-borghesi scarsamente Sl ·n1·s-tra, per contribuire a da-re produtt1·v1· n·sponde alla necessidehl'emicr;raziooe, che aocomuna H ceduto il post"J a un ben diver- ~ontenuti iteali a un progetto unit:1 4 tà di impedire a molta gente di ficante di opposizione di classe, proletariato nel .nos t ro Paese .ai so sistema di alleanze .e di in- morire di fame, attribuendole al individuando le forze motrici di ' lavoratori portoghesi e tunisini, termediazioni. temp'> stesso un certo ruolo dl esso e definendo una indispoosa- t.urohi e greci in un bi.bliico esodo Oggi _ su questo sono più inquadramento socia~. bHe politica delile alleanze che, fatto per dividere da-Lia casa e O meno tutti d'accordo _ il Vi sono poi gli intellettuali spezzando i-1 sistema dien,telare di per separare dentro Je fabbiriohe; grande capitale (il cui ponte di piccoli e medi, e in particolare governo nel Sud, liberi energie fatto per sfruttare in modo ra- le cresce-:tti falangi di insegnanda uno sconvolgimento deg:li pace la forzo lavoro uman~, sta coma nd o è sempre nel No rd e ti, e poi gli studenti della scuola schieramenti sindacali e politici tramutandosi i:11 un reoupero di t'o/.lde a diventare muitinaziona- banno un doppio connotato: quelche nel Mezzogiorno sooo i più unità e<l internaiionaJismo, nella le) ha cementato una alleanza lo piccoh-borgh~ del loro ruosordi ed anchHosati. costruzione d.i forze nuove per la preziosa con una nu<:>vaborghe- lo e dell'aspirazione a uno sbocDa qui lo sforzo di individua- lotta contro lo sfrut-tamento. sia meridionale, creata e soste- co professionale corrispondente zfone deUe nuov-e stratificazioni · L'unità del proletariato, è, òun• nuta daHa spesa pubblicà, un- al loro futuro titolo, e quello deHa società meridionale, e sugli que, una· possi,bi:Ji,tàoggettiva, in- peciata di parassitismo e con lo proletario di intenziali disoccustrument'i che la classe lavoratrice sieme ad una esigenza . soggetti- specifico compito di ammortizza- patì. può utiHzzare nella sua lotta, ol- va; ma sono possibidità ed esi- re (tenendo divis~ in una struttre a1.la individuazione di alcuni_. genze ohe bisogn.a rendere effetti- tura clientelare e gerarchica le obiettivi unificanti di movimento, ve, con un ostinato lavoro di Reddito h d I masse sottoposte) i contrasti so- e e non possono non partire a - unificazione neHe fotte e negli ci.ali e di sosten~e in qualche e profitto la sconfitta del sistema di appro- obiettivi, operando nella coscienpriazione privata e di gestione za e nell'organizzazione proleta- mod:tJ la domanda del setto?"~ Su una comune analisi socier clientelare della massa di risor- · ria con .J'interv:oto deciso della produttivo avanzato. logica sono possibili diverse ase ohe lo Stato riversa sul Mez- di-rezione politica che unifichi zogiomo. Ogni rivendicazione pu- tutto ciò che il diseg-no dell'avramente (fltanti•tativa, anc:he se so- versario di dasse tende, i,nvece, stenuta · dal.le più generose fotte a dividere, a s,rrati.fi.care, .ad isocollettrve, si rovescia sempre nd lare sistematicamente. raf.forzamen.to del sistema clien- · telare,- attraverso ,la gestione di-• L'unità scrimi.nata e particolare, se non , si in ~acca il diTit-to degli or.gani-· smi p;Tiferici deHo Stato a f:un- d,31 pro~1et&,f!~~o ziona;re come intermediari rispetto· al;l,e masse; se non si conquista il potere di base di decidere Certo si tratta di compiti ardui su1 risultato, svuotando i centri e gravosi che saTebbe foHia voreali di potere borghese che si Jer affrontare con Je forze moesprimono negili uffici dei1la Cas- des-t~ del PdUP. Noi '1i abbiamo sa per il Mezzogiorno, negli Enti posh s~l .tappeto, non C<?1: 1~ di Sviluppo, negli Enti di Boni- j presunzione di av,~n _Ja ver:ità nfica, ne!;li Uffi~i di collocame-n-· 1 vela.ta, _ma con 1 :Gtento d1 conto, negli Enti di Riforma, nei : fr~ntarJ1, apertame~t~ _e neJ.la vari Ispettorati, nei consorzi a- ~hiarezza de11e pos1z10ni e delgrnri, ecc.. !'impegno unitario, con tutte le E questo p:;,rché qualsiasi linea forze dei!,!asiinistra disponibili. di potere nel Mezzogiorno, può Si t•ra-tta, ora, per noi, di non non svilupparsi a-tt-raverso .}. '.azione formarsi. Si tratta di far prendketta, una fo,rte carica d-i demo- dere .coscieoza .al-Partito nel suo crnzia d-i base, lo svHuippo del complesso che compito vitale per fronte ·sociaile di classe e- in una la -nostira stessa esistenza .e .i:l nouni-tà· stretta e p::rmanente, di ri-. stro ruolo, è la s.aldatura tra elavendic_azione economi-ca,. e di l bo:a~i.~:>ne di Hnea e coerente opes,p.intà· p·oli tfoa. · trawv.1 1tà. · • , • - - Biblioteca Gino Bianco nalisi economiche e quindi div~rse impostazio:ii strategiche. La tesi largamente maggioritaria nella sinistra italiana è quella che riconduce, sotto la generale e alquanto imprec1sa nozione di e rendita >, tutta la sfera deJJa piccola borghesia parassitaria e clientelare a una esperienza arretrata contro la quale bisogna lottare sollecitando Ie forze prer duttive avanzate. Partendo dalla constatazione - assolutame:ite giusta - che il conflitto di classe non si intreccia più oggi con le storiche contrad:Jizioni fra città e campagna, fra industria ~ agricoltura, ma fra diversi livelli di sviluppo del capitale, o se vogliamo fra diverse generazioni (di età) del capitale, i sostenitori della tesi della arretratezza da SUJ)'3rare sono portati, sul piano sociale, a una alleanza con le forze del grande capitale industriale moderno e sul pia:n per litico a una alleanza con la Democrazia Cristiana, cioè col maggior partito della borghesia, che realizza (o tenta di reali~ con sempre maggiore fatica) la mediazione fra settore moderno e settore non nnderno dell'economia. Un'altra parte n"'!ttamente minoritaria delle sinistre (e noi siamo fra quelli) pensa che il settore gerarchico-clie:itelare generato e sostenuto dalla sp'!sa pubblica non sia, all'interno del capitalismo, una coda del passato, ma al contrario sia figlio legittiID'J dello sviluppo capitalistico in atto, sia una necessità dello sviluppo capitalistico che, per il suo meccanismo necessariamente se- ~ttivo e discriminatorio, ha b~ gno di un settore di scarico delle improduttività, di un'area assistenziale, anche se apparenteme::ite produttiva di beni e ser prattutto di servizi, che impedisca alla disoccupazi~ e ai disservizi sxiali di scaricarsi sulla produzione in termini di cotr flitto sociale. Secondo questa tesi minoritaria è del tutto utopistico pe.nsare di eliminare l'arretratezza sviluppando il settore avanzato il quale, continuando ad avanzare, Vittorio Foe (continua alla p~. seguente)

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