Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

UNITA' PROLETARIA La vittoria del nazifascismo in Cile, coi suoi riflessi in tutta l'AIL-erica Latina, ripropone alla classe operaia contraddizioni vissute in tempi ormai lontani, negli anni Trenta, quando il nazismo tedesco e il fascismo italiano trionfarono in gran parte dell~uropa. aturalmente oggi l'esperienza neonazista (la fredda e premeditata ferocia dei militari cileni li avvicina di più all1ùtlerismo che non al bonario ed inefficiente fascismo italiano) viene vissuta in termini profondamente nuovi e diversi, in un quadro di costrizioni imperialistiche che erano ignote quaranta anni fa. Ma vale la pena di riflettere su akuni elementi comuni4 Come nell'Europa fra le due guerre, così nel Cile di oggi il fascismo si afferma come strumento di unificazione della classe borghese, di saldatura fra la grande e 1a piccola borghesia, di svregiudicata utilizzazione della piccola borghesia come base di massa per instaurare un più stretto rapporto fra lo Stato e i grandi interessi capitalistici. Lo schiacciamento del movimento operaio e delle sue organizzazioni deve servire a f sr, pagare alla classe operaia il costo dei compromessi interni alla borghesia, diciamo pure il costo della sua unificazione. Sotto questo aspetto l'avvento del fascismo è sempre una luminosa lezione sulla realtà dei rapporti sociali 'el caso cileno la Iezi,..ne più dura riguarda le illusioni sul carattere neutrale delle istituzioni statali nei confronti degli interessi borghesi e del conflitto fra le classi, in modo particolare sul carattere neutrale di quell'istituzione sacrale della borghesia che è l'esercito. ANNO Il N. 21 ( 5 NOVEMBRE 1973) Lo Stato borghese e le sue istituzioni non solo tollerano ma desiderano un funzionamento democratico dei rapporti politici fin tanto che le mediazioni democratiche consentono una salvaguardia pacifica della sostanza del potere capitalistico: in questo caso una borghesia intelligente è disposta anche a rilevanti concessioni formali. Non appena la sostanza è minacciata (e in Cile era minacciata dall'ampiezza raggiunta dal movimento di massa) le istituzioni statali entrano in campo con un inconfondibile connotato di classe, come strumenti di unificazione borghese e capitalistica. Sotto questo aspetto tutto sembra - a prima vista - molto semplice e chiaro. La borghesia è organicamente reazionaria, è illusorio tentare con essa, o con alcune sue parti, una collaborazione che non sia subalterna e perdente. La contrapposizione alla classe borghese deve essere senza amb!gu.ità e il primo compito è quindi quello di unificare la classe operaia attorno ad una linea che eszluda ogni equivoca collaborazione di classe e che si proponga anzi il rovesciamento rivoluzionario dell'assetto borghese capitalistico. La direzione della lotta antifascista dovrebbe quindi essere aHidata senza esitazioni alle avanguardie rivoluzionarie, per evitare il riemergere di illusioni nefaste su una possibile via pacifica e democratica verso il socialismo. In questo quadro lo schieramento antifascista viene a coincidere con la lotta per il socialismo. Ma l'avvento del fascismo, se è espressione di una unificazione della borghesia, si rivela al tem- • e noi po stesso come operazione destinata ad aprire, prima o poi, comunque in tempi'. non lunghi, nuove e gravi contraddizioni all' interno della borghesia. Si tratta ovviemente in primo luogo di nuovi contrasti di interesse. La piccola borghesia, base di massa della reazione, si trova ben presto a verificare che solo una sua piccola parte, queila chiamata a inquadrare le masse, ricava beneficio dalla nuova situazione. Il grande capitale non si accontenta di sfruttare gli operai, la sua egemonia su tutto il fronte borghese si traduce in trasferimenti di potenziali produttivi e di risorse. Molto importante è però anche la contraddizione che si apre in seno alla borghesia fra il ruolo che essa assegna al fascismo di cui è la beneficiaria e la sua tradizione democratica. Le democrazia, come concezione generale della vita e còme modello di rapporti sociali, è stata costruita dalla borghesia nella sua secolare lotta contro l'assetto feudale: le sue radici sono prof onde e non solo fra gli intellettuali, che sono i « cltierici ,... della democrazia, ma dentro le varie articolazioni ·Jella classe. Non si tratta solo dei riflessi di una cattiva coscienza. Nel fondo vi è anche l'idea in molti che la soluzione repressiva si rivela alla lunga la più costosa ed incerta. L'esperienza di queste nuove c.ontraddizioni all'interno della borghesia porta alla impostazione di una lotta antifascista del tutto diversa da quella rigidamente clas-s!sta e rivoluzionaria di cui ho parlato sopra. Essa porta ad uno schieramento antifascista unitario, democratico e necessariamente interclassista. Le lotte antifasciste del passato hanno dimostrato che pale soggetto (anche se poi la vitquesto tipo di schieramento non tima soddisfatta) del colpo di stafu l'invenzione di intellettuali di· to fascista, e neppure uno schieorigine borghese e neppure di ram~nto che esclude i grandi pargruppi dirigenti opportunisti, ma titi .di massa solo perché essi prerispose ad un insopprimibile bi- dicano l'alleanza con la DC e la sogno delle masse, di costruire u- via pacifica al socialismo. In nesno schieramento quanto più lar- sun caso le divisioni del passato go possibile di fronte al nemico possono servire da elemento di di gran lunga principale e domi- discriminazione. Una lotta « natunante, quale il fascismo che mas-- raie » contro il terrore armato fa. sacra e reprime e impedisce anche scista. Sono naturalmente i cileni le condizioni elementari di ogni a decidere le forme della lotta. futuro sviluppo. Ma l'appoggio deve andare uni• Quelli che restarono chiusi tariamente a tutti quelli che lotnella pregiudiziale di un inconta- tano e deve dare un contributo minato classismo rivoluzionario e non alle loro divisioni ma alla su questa base misuravano le pos- loro unità. sibilità di alleanza, furono rapi- Sarebbe sbagliato dare per scor.- damente tagliati fuori dalla lotta, tato ,che il drammatico fallimento e in primo lu~go dalla lotta. ar- della via pacifica al socialismo in mata, che ha bisogno de massimo Cile porti automaticamente ad sostegno possibile delle masse. E ed' l · · 1 • · qua d T I • tt· li . I accr 1tare a via rivo uz1onar1a. n o og 1a 1 ne a primavera Q • li li d' del 1944 attuò la f mosa v Ita di ueS t ~ e ver~ a v~ · 0 1 av~nS 1 • a • s O guardie operare ed mtellettuah e a erno (che m realta no~ ~ra di gruppi addestrati a sofisticate affatto u~a svolta). e _alla_rgofmo discusstoni sul tema. A livello dela Bado~liO, e qumdi f!no all~ le masse il riflesso immediato del• mona~hia, la collaborazione dei partiti antifascisti, i partigiani capirono benissimo che l'adesione a quella linea era il solo modo di restare dentro la guerra civile anla esperienza cilena è molto incer• to. Basta vedere la posizione della grande borghesia italiana, dei grandi giornali cosiddetti indipendenti, della radio, della Chiesa tif asc!sta: gli intransigenti istituzionali che non lo capirono cor- Cattolica, dello stesso partito desero il rischio di finire come de- mocristiano. Le deplorazione del gli spettatori chiusi in un perf e- golpe trascura al massimo possibizionismo critico. Di fronte al fa- le le inf ormazionì sulla coraggioscismo sorge dalle masse una ri- sa resistenza operaia e popolare chiesta irresistibile di unità. e carica la mano sulle atrocità dei Certo, si può e si deve discute- militari. La campagna «antifasci. re a fondo l'esperienza del passa- sta » della borghesia italiana, mento - nel caso del Cile l'esperien- tre da un lato cerca di addormenza di Unità Popolare - i suoi tare le masse lavoratrici distraenerrori e limiti. Certo, non si può dole dai gravi problemi economirestare neutrali rispetto al dibat- ci e sociali interni (la rapina ritito sul settarismo e sull'opportu- masta finora senza risposta del 20nismo. Tutto questo è necessario 30 per cento dei guadagni deffe per ripensare, da cima a fondo, il famiglie operaie), dall'altro lato problema delle vie al socialismo, sembra ammonire: state in pace se del ruolo dello Stato nel capitali- non volete che vengano i fasdsti. smo, degli schiaccianti condizio- Si vuole cioè accreditare l'idea namenti imperialistici cui è man- che l'alternativa alla fallita via . cat~ una risposta _su scal~ inter- pacifica al socialismo non è una n:u:ionale, per a':"ia~e a r!costi:u- 1 via riviluzionaria, ma è la pura .zione un~. strategia r1voluz1onaru~. ~ e semplice rinuncia a una qualsia- (continua dalla pag. precedente) I stenza armata non ha bisogno so- tunitense sarà molto dura, per- . Ma la cr1t1ca del passato non puo si via al socialismo. E' una insilo di armi! ), quando perché co- ché un simile appoggio andrebbe essere in alcun modo argomento 11 . . 11 1 :. · · d d fo 11•· di delimitazione dello schieramen- st ente so ecit~ione a. a ~ itic~ Ci sono obbiettivi da realizzare i stitu,sce un momento i ivisio- verso rze operanti a mtemo to nella lotta riutura. 11 fascismo del m.eno_ peggio, alla rmu~c•a nei Con la resistenza cilèna subito e altri da proiettare nel f ne proprio quando è L'UNITA' la di un Pae~e compr 1so nella tra- r t d li I tt Ed a I d• d I I d' · I sf d'. fl · costituisce, con la sua vittoria, un co~ r';ìn 1 • e· a O a. e • uanll' tempo, come elementi di una t paro a or ine principa e. Nessu- 1z1onae era m uenza amer1- tale elemento di frattura col pas. ~ollecttaz1one c~e trova ec~1 mobilitazion~ incessante. I no disconosce i meriti del MIR, cana. t h I f . f°tt mterno del movimento operaio. UQuello più immediato consiste · che sono molti e notevoli. Ma Tutto questo solleva interroga- sa o e e h e o~e scon •. ed. n~n na posizione di questo genere non nell'IMPEDIRE IL RICONOSCI- oggi non c'è solo il MIR a com- I tivi cui non è facile rispondere possono e e uscirne, tutte m tstm- . r .d I f . 1 1 . u •ti MENTO DELLA GIUNTA MILITA- battere in Cile, e ta pressione ..:a subito, anch~ perché le rispo- tamente diverse da prima. E il s! tqur a co aci e .5 _ogan. « 01 RE CILENA DA PARTE DEL GO- realizzare deve andare nel senso ste dipendono solo in misura re- solo m~do di comporre la con- si ma ~ntro la d!'-'.1 »,, m~ lav<>: VERNO ITALIANO. Non sarà faci- , del massimo di unità, senza - è lativa da noi. traddizione fra una rigorosa ana- ra nd0 • m. una çrectSrone di tempi li · I · t d · t· · 1· non brev-1, a far maturare le con- le, siamo abituati da tempo alle r chiaro - alcuna discriminazione Questi interrogativi non pongo. s1 c assis a e1 rappor 1 socia 1, dd. . . f 1 DC I es·~ P iù vergognose e ciniche mistifi- fa sinistra. Di ques, ... cose i com- no tuttavia in discussione le mo- che spinge a restringere il fronte tra uiom ra a . e e d1 . • . . . • ' genze delle masse, nconducen o cazioni da parte dei governanti pagni di L C. hanno cominciato tivazioni politiche di fondo che e la necessita pratica d1 pm vaste il quadro internazionale alle lotdemocristiani, e ai voltafaccia più a rendersene conto, e hanno già I impongono una mobilitazione per- allea~ze antifascis~e _è '!uello ~i ca- te sociali del nostro paese. umilianti da parte di qualcun al- dichiarato che quando ci sarà un manente. Da parte nostra deve r~tteriz?=are !e posiz1om classiste e Ma dove il fascismo non ha tro. Ma esistono le condizioni per fronte unitario verseranno la sot- essere dunque prodotto il massi- r1volunonan~ nel corso della ~otta preso il p.otere e si presenta misperare. in un successo. E'. per di I tc.-scrizione a questo fronte. Ebbe- 1 mo sforzo per coinvolgere il più e sempre all'mterno dello schiera- naccioso utilizzando la crisi della più. la prima cosa chiestaci dai ' ne, a Roma si è costituito un I ampio fronte sociale poss;bile, mento unitario, cerca!1~o ~i ~.oin- borghesia per off ri·rsi come salvacompagni cileni. Fronte Patriottico della resisten- pe~ fare del Cile un nuovo pun- volgerlo tutto su posizioni- piu a- tore, una collaborazione con la la Direzione del P.S.I. si è za _cilena, comprendente co_mpa-1 to di attac~o co~Jr~ il ~ist_ema: vanzate. borghesia in crisi non può ·che schierata decisamente per il non gn! ~el PS, PC, ~la, lzqu,e rda l Una ~ete ~• comra1ti .unitari, di E' vero che le lotte antifasciste dare spazio al fascismo. riconoscimento. Ai compagn! so- : Cur si tt,aana, MoalptauG.hiada ora dun- i fab~rica, di sc~ola, ~ 1 ~acolta, e degli anni quaranta hanno porta- Si chiede,insistentemente di colcialisti chiediam_, di tener duro, q e r~cc c e sta ~ce!1~ 0 I a!tri _ancor~ puo co st ituire ~n ob- to alla stabilizzazione del potere laborare con la DC, ma a quali di essere coerenti di non d:men- L. C. puo avere un altro mdmz- biettivo d1 lavoro da realizzare b h t . d" . '? A h . c·t • • b' d' f Il org ese, ma ques o e successo con 1z1om. ne e m I e era ticare i socialisti cileni che ere- ~~ffi~~F t:o!~ .. 1 are tant~ e_ntro ~oco tempo, ne a prospe!- non perché esse sono state unita- possibile collaborare con la demopano, insieme con tutti gli altri, . tàJ F_. di~care una h- tiva. di dare un carattere co~t•· rie ma perché al loro interno è crazia cristhma, alla condizione· di di non cedere per l'ennesima I nea rlVelét~.,, sbagliata. nuatavo e nello ;t8:so temp? rm- I stata debole la volontà egemo-nica accettarne la direzione, di frena• volta al ricatto DC. Su questo ob- nov~tor~ al nos~ro impegno mter- I di sinistra. In una fase in cui ogni re e poi bloccare le masse; di fabie~o ~ possib~le ~ire una Dopo l1a leziuro2 nazron~lista. . , prospettiva rivoluzionaria era ri- re una politica repressiva per con• mob1h~10ne_ umtaria tra PSI, d I v· I I I( Cii~, prcpr10 perche t~a condotta a fattori esterni, alle po- to della stessa DC. Si invoca il caPCI, sm~tl e nn:e le ~•~e tor- i e 1eman1i I p~oblem1 cruc!al~ de!la cos~r1:1- litiche deJI'Unione Sovietica, vi rattere popolare della DC e si ze dell~ samstra. E poss1brle far-, queUadelCf'e ' zmn~ del soc1ah~mo, _m.u_na SI· era poco spazio per la costruzione menziona così un fatto reale, ma lo ed e urgente farlo. " • '. _ ~ tuaz1one per tanta _versi ~1~1~a a~- di una autonoma linea rivoluzio- non si aggiunge che il partito in- • Un secondo, prohabit~ente p.u i E c!rtamente 1mpcnsah1!e c_he la n~stra~ e propr!o per~i?e_ 11~•: naria di massa. Oggi la situazione terclassista di massa è stato lo 1mpor:-artte traguardo, e la RAC- I la resistenza possa prosegmre le d1Vent1 uno dei punta d1 cr1s1 I. . strumento spe-cifico di mediazione COLTA DI FOt-1O1 PER LA RESI- I se..nza una solidarietà internazio- dell'imperialismo, può e deve en- e profo nd amente mutatah e, rei e di sostegno del capita-Hsmo nell' STENZA CILENA. E' inutile, ta:nt' i nale che- vada ben al di là delle I trare a far parte integrante della rappo~to c~>n le masse c e a 0 !· Italia del secondo dopoguerra doé evidente, spiegarne l'importan- 1 sottoscrizioni (che pure sono nostra lotta poli'~ica, della nostra t~ 31?t 1fasci_sti trova la sua speci- po l'esaurimento delle vecch'ie e za. Sta di fatto che la sottoscri-1 importantissime). Questo intro- riflessione teorica ,del nostro frcazrone di c asse. . troppo ristrette media~ioni liberalzione non può diventare una del- duce il problema del peso politi- sforzo organizzativo: nell'az!one A .costo di restare isolati e di costituzionali e di quelle screditale tante coH~tte che si fanno per I co 7 finanziari? _che URSS e Cina di f~brica, nelle scuole, n.~i. rap- pred}~are al_ ~~rto non v_edi~m~ te del fascismo. Con la DC si può un certo peraodo, ma deve esse- decideranno d1 impegnare per la porti con le altre forze pout1che, perc10 poss1b1h, nella sohdarreta collaborare alla sola condizione di re intesa come un impegno con- resistenza cielna. E' un problema nel sindacato. verso il Cile in lotta, delle discri- accettarne la Unea di stabilizzatinuo e unr~ario. delicato e di non semplice so- Abbiamo detto di aver impara- minazioni all'interno dello schiera- zione del sistema. A questo proposito non si può I luzione. Da un appoggio non so- to molto dalla lezione del Viet- m~nto di coloro che si battono. Basta vedere quello che succede tacere un elemento di dissenso lamente verbale alla resistenza nam. Ora è il Cile a proporci una Non riusciamo a vedere quale aiu- in questi giorni. La condizione con i compagni di Lotta Continua. , cilena la coesistenza pacifica - nuova lezione, e a chiederci di to possa dare al Cile in lotta uno La raccolta • Armi per il MIR• 1 sia nella accezione sovietica che praticare quanto abbiamc appre- schieramento che P eluda i cosid- VITTORIO FOA è, a nostro parere, sbagliata non in quel!a cinese - verrà inevr:-a- so dalla precedente. detti «settari», cioè coloro che tanto perché riduttiva (la resi- bilmente turbata; la reazione sta- DANIELE PROTTI vedono nella DC cilena il princi- (continua alla pag. 25) Biblioteca Gino Bianco

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