Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

y 20 UNITA' PROLETARIA ANNO Il N. 12 SEJJBE M0REJ:.LI Segretario nazionale FIM Le polemiche ohe si scoo svi- ,}uppate suJ.la ipote6i di patto sociale e di •rifancio òi una s-brategia riformistica (o riformatr.ice come si usa dire oggi) hanno aivuto il merito di far tornare i ragionamenti di politica ecooomica e sill1dacale dailil',aistrattezza dej progriammatori a tavolino aUa realtà quotidiana io cui si batte la classe operaia. ira:le nelle manovre finanziare, nei flus.si di capitali senza patri,a, ed in q,ual,siasi forma di specu)azi<r oe, operazioni nelle quali sono tutti coiov.a1lti, piccoli e grossi ca1pitaHsti? D'altr,a parte ohe valer 'l"ehaono i propositi - anche sinceri - di rilanciare qualche rL forma, quaodo quel poco che si è fatto, se non viene cambiato da questo governo, viene insabbiato da,lle capaci trappole di una mastodontica ed inutile macch:na amministrativa? st•ra, al quale oemmeno i socialisti sanno di preciso quale c-,programma si possa realisticamente affidare ». Tuttavia, una prima ccostatazi,one positiva è ohe - cost.aote il dr.ammaHco quadro economico e politico - il movimento sindacale non solo ha tem.ito, ma è riuscito a realizzare conquiste di un certo rispondere -a questi criteri, anche sero inseriti in una visione reperché il costo della vita aumenta giona1e di obiettivi complessivi per il manovale oome per l'impi~ e di controparti individuate e regato di prima .o .il ~?· lo cett-ive, che abbia:io cioè potere questo modo s1 rilancia a livello per lo meno di aff.rontare i prer generale uoa politica salariale (co- · blemi posti. me all'epoca della battaglia e.cc- Così pure, -a livello di settore, tro le « gabbie ») che non è di diventa molto più efficace un'adifesa, bensì di -attacco '1 certi zione coordinata fra le categorie squilibri tradizionali. inter-essate allo stesso problema La rea1tà infatti dim::>stria che, nonoo.taote i pia,n;ti degli iodùstriali e <le.i padroni, baista u111po' di svalutazione per ri,lanci·are l•a ripresa ecooOIIDicae ohe es.sa cootinua secondo il tradizi01na1le moto Un nifMJ1oapi'.iail 1ismo rHormaitorie? valore nei vari contratti di categoria già stipulati. Certamente soffermarsi ,a questa con~tataziooe sarebbe del tutto errato, quando il c.cmtrattaoco delle forze economiche - oeo pote..,do esercitarsi nelle fabbriche - si è scatenato sul La difesa del salario va iovece {oo esempio ferrovieri, metalmecportata più efficacemente al li- canici, autoferrotraovieri, costruvello di controllo e riduzione di zionj per il settore dei trasporti alcuni prezzi (prezzi amministra- pubblici) piuttosto che aziooi spoti, riduziooe IVA sui beni ali- rad.tebe che poi spesso si trasformentari, revisicue degli strumenti mano in :azicoi campanilistiche. di controllo sui beni di prima necessità, equo caoone, ecc.), e tale azione va vista come inizfativa sindacale immediata, sulla quale possono e debbono impegnarsi sindacati e partiti. Lo sviluppo dell'occupazione può avere ruich' esoo un'impostazicoe ooo tanto teorica quanto programmatica. spoobaneo - cioè governato da1l caipìtafo priivato senza il più pailli- Dobbiamo vailutare ,anche il cordo controllo - penpetuando ed teggiaimento da parte comunista agg1,aw1n<loi soliti squilibri ed i,n 111eiccmfronti del cosiddetto «ca- .aiggiuota regalando ai favoratooi ipitalismo avanzato» neo soltanto un'io.f.lazione e un aumento di ,per coost•at:are i risiultati raggiunprezzi senza precedenti. ti, ma anche per vedere gli effetQuesti futt-i faillllo giustizia da ti - di riflesso - deH',a,l,triaalsoli delle offerte del « padronato leanza prospettata nei confrooti mumm.ato »: che va1lore hanno :ri- dei « ceti medi produttivi», che fotti Je ipotesi del patto sooiale di ,pare cootinui•no sempre ad essere Agneil:li o le 15-ueoritiche a.gli im- sfruttati dal1a grande .jimpresa e prenditori arretrati, quando si è sudditi de.il capitale finanzi,ario. ·Bisogna i111firieconsiderare l'efficamesso per primo al siouro coo lo eia degli attacchi a questo gover- ,aumento dei prezzi, i1 nuòvo p.ia- 00 <la tutti accusato e criticato, 110 di investimenti, H blocco deHe ma che si è costantemente rafforcommesse forrovrairie e via di qrue- zato proprio in proporzione •al pe- -st:D passo? ,so de.gli attacchi; o forse è meglio Ohe valore hanno i propositi di I-asciare le pene di ogni giorno per foHa alla rendita parassitaria j disquisi,re sulle forme di una ipoq uando si •assi,ste ia un tuffo getne- tetica riedizione del oentn~-sinipiano economico coo le manovre inflazionistiche e con l'aumento dei prezzi. La constatazione della solidità del movirneoto serve per convilJÌCersi che non possiamo stare fermi e inermi rispetto a tale attacco di nuovo t1po. E oemmeco bastano le proteste generali coo qualche proclama demagogie-!) lanciato dalle piazze. E' giusta e sacrosaot,a la protesta di tutto il movimento sindacale per la scuola, contro una manifesta volontà del ,govemo di sollecitare spinte corporative e di mortificare i tentativi di coordinamento dei sindacati .scuola. E' giusta soprattutto perohé è .riuscita a recuperare - -anche se motto tardi - alouoi obiettivi più generali di riforma della scuola, per i quali i lavoratori da tempo sono disp(l5ti a battersi. Ma al di là di queste risposte repentine e sporadiche, (continua dalla pag. precedente) I Per questo è oggi decisivo non occorre una strategia più complessolo salivare la democrazia di ba- siva della classe operaia, che ogbe Ufl i,ncenti1v,oa real,iUJare un se e i consigli da un cattivo uso gi non si intravede nelle confedet,aJledi:segno. che Jende a svuotarla, ma è fon- razioni sindacali, rimane oltremoUn secondo terreno di confron- damentale salvare il rapporto tra do diversa nei partiti della sito J:1iguaroia le linee rivendicative l'ultimo degli operai in fabbrica nistra. a livello di fabbrica ed a livello ed il sindacato. Uoa cosa è certa: ohe di fronte sociale. Queste devono svihluppa- , Soltanto in questa diireziioo.e è re le politiche por-nate av-arnti dal -possribile Ja ripresa nel.U'iotero mo- all'incalzare di graivi effetti ecer 1968 di atbaoco aili1aorgan,izzazio- vimeoto del cammino uinitail:"lioed inomici come gli attuali, la classe ne del lavoro e di salvagua,r<lia · in quesba di·reZJiooe i metiailirnec- operaia noo può aspettare i chiadelfa. salute, ohe non sono obiet• canioi hanno g1,andi res.ponsabi- rimenti dei Congressi sindacali o tlivi poosihilli ncll~amhi,to chi qua,1- lità per superare il distla'Cco « tra dei partiti, nè che si prepari un si•a9i pdl.Mioa generale del srirnda- iil nuOVI()s.indaoaito irn fobbrioa ed govemo più serio ed efficiente, catc, il vecohio sindacato ternitoria1le e ma occorre un'immediata azione Si tratta di partire dall'attuale momeoto favorevole di ripresa produtt•iva, per non permettere alle ezien-de un utilizzo deJlo straordinario al di fuori anche dei limiti contr.attuali, bensì di saper utilizzare la limitaziooe degli straordinari per negoziare gli organici, le nuove assunzioni, i livelli di occupazicoe e i nuovi investimenti. Oltre aJl'azione diretta dei O:msigli di Fabbrica è -anche ora d.i affrontare il discorso geoerale sull'utilizzo degli impianti, non aspettando le richieste dei padroni (che vengono fatte oelle fabbriche dove più debole è la resistenza operaia), ma presentando una preposta s:odacale che sia rivolta ad incentivare lo sviluppo dell'occupazione nel Mezzo. giorno e celle aree depresse ed a bloccare rigidamente l'aumento dei turni e g]i straordinari e l'aumento dei liveJJi di occupaziooe nelle aree già i,ndustrializzate. Perunacorretta poMtica La lotta di fabbrica deve saL le categorie non opePaie ». a lungo ,raggio. N d 'I' . darsi neHa lotta sociale articola- E' quesva la batt>ag1ia che è an- on penso certamente a prer 8i 0CCUp3Zl0: 8 ta a Liveililodi zooa, assumendo cor2 tutta da fare. Da essa dìi.pen- teste generiche e fumooe, né al ri- Q • · d" • d. e geoeM1iZZJau:do 1a s.pinrtia egoo- derit i1l successo degli obiettivi lancio della politica delle riforme, .. ueS t o 1 ?81eme .1 asp~!h 1 poJ,itarfra che deve t1r,0Viaresbocchi che ci proponiamo, senza perde- bensì ad al01mi campi d'azicoe I htica s~lanale e di pohtica. ~ella ber. più a1VaDZ1adtiell',aumento u- re d'ocohio ohe nella costruziione magari più ridotti però incisi- o~cupazione (nel1a qua]~ 51 msegua1le per tutti del sifldiacaito uni,tairùo i ·proble- vi: la difesa del salario e lo svi- :1scooo ane,~e i pro?lemi d.el laEd iinifine la democraz,·a d,· ba• mi dell'-autooomia - intesa oome luppo deJl'occupaziooe. voro precaMo~ d<:ll_a_ppre dTi l st ato, . . . del lavoro a oomrczho, ecc.) posse; una quaslsiiasii.tiregua soc4tie conf.ronto reale oon i part,it'Ì, con Per 1~ dife~a del ~/ano. n<?n s1 sooo costituire occasioni di immene1le fahbriohe, così come qual- le loro eHetJtlive pooiz-ioni e non tratta d1 lanciare un 1potes1 d1 au- diato neooziato tra C-cnfederaziosi,a-si regolam.erutazione deUa con- coo quello ohe credono 'di esse- mento generale, i cui effett,i sa- . A 0 • • • • d' . r traHazione, decapiterebbe irrime- re - \ forse il te11reno più si- rebbero evidentemente di aggrava- m e ssociazi~ 1 nnp~en 1tona 1 • dfrabiilmenite le nostire aissemblee, i gnificativo e decisùvo. re la spi,nta inflazionistica, bensì anohe per v~nficare m concret~ nostri consigli d~ fuibhr.ioa, la va- L'<2Utonomia deve signiiifioore di ~tare avanti una politica sa}a- se c_erta ana n':1ova (~ome 5 ~ tatità di questo legame pernna- co.struziione di tutte le poliltiohe riale tendente a diminuire gli prechcaodo Graz:~o)_ nes.~e poi oont,e nra s.t1.rutture del s.iindaoato de.1 sindaooto rn modo autonOIIllo, squilibri settor-iali. Questa poli- a p,or~are <-0ncreh n~ultati. , e tu-Mli haV!Ora1tordielila fiaibhrioa. eV1i.f:t00-drrÒasipooi2ioni moooaoiiche tica ,avviata da1le categorie, ha L az1~ne per lo· sviluppo dell Queste s6,no conquiste di enor- di détermi-nate soe:lte dei pwtit-i bisogoo ora di una iniziativ,a glo- occupaZJ~ne va_ccnmunque _portarne portata po1itica e demoomti- nel sindi2.cato, qualle lia « po1iJtlioa bale, per affront,are Je più srravi ta avanti a livello . s~ttonale , e ca m::, sarebbe Ull1er:rore r.i•tenerle deHe a)lleanze », il gi~udiizio ed i situazioni deUe categorie ,piò de- tale,_ ad uo 1 _a _coo~z~ne, ip~ro: dati acquisrtd e immutaibiili. raipporti con i « gru,ppi ». I presse, dei pensionati dei disoc- c e ~1 rea izzi un artJC~:1azt?De D 1.~ • ·,.,~. t· f . . . . . . ! • . ' coor,dmata e non una d•sartJcer opo N piruna si·o"m 1u.cawa a - Ed mfwne 111 smdacato umtiano oupat, e sottoccupati. 1 · p f de 1· · femiazic.-i:e, e sopr,attutito nei mo- d . d I azione. er are g I esempi: meot_i di riflllSSO, è f1ao~lelasciare nCf! ev;e essere tanto un sm ·a- . Un'azione da sviJuppare attra- oon servirebbero molto proteste ~pazio a col-oro ohe sono innamo- oato_ a !ar~a ~01_U~1nzia ~r. ~- verso l'aumento deUe pensioni, la e scioperi di zcna. che oon fos11ati delde linee confeziona,lle al ~n.Vire 1a,~1t~,hi,fota oallto1Ic1,la1- revisione deg1i assegni famHiari, - vertice suUe quai1i ro.chiamare 1a c1 e ~arx-!stti, ma deve avere la un salario vitale ,per i discccupaaidesione dei delegati e dei lavor,a- ~apaCit•~ ~h r~~~~are e. tradu,m-e ti e garantito per i sottoocupatori. M,a ciò sigru.fiioherebbe ~nra- m term_:rn po1}1tn:o1I vafoJ:11o.he so- ti, il superamento delle forme di no oh1aramente present1 nella lavoro precario e che oltre a diturar-e i consigli di fabbrfoa. olas·se laivo11aitricei•ta1iana nel suo mostrare eMicacemeote una fattiOc-oorre ~nvece aver sempre ..... 1 p,res'ente che oeHia misUT.a io cui compi-esso. va solidaf'ietà della classe lavora- ,ad. dele~:to sia nehla faibbnioa, si.a In defti:ruitiva p~r l'unità non trice avrà anche l'effetto <li sonel consiiig(Hodii zona non è con- serve tanto nistabilire scadenze stenere le masse di lavor.atori mesentito un pratico rappoiito demo- entro cui realiizza,rJa, ma iniZJ:i-aiti-ridicoaili ohe risultano certamenetiatico con i lavoratori ed uno ve che assicutù10 un effettivo su- te i più daoneggiati da}Je spinte spazio reaile d,i j1n,iZ:iativa JX)Ji.tioa, pera.mento del patbto federativo e inflazionistichenon res,t,a altro ohe l'ia1sfii155ia. un'¾ stiruttura un1tania non basart:a I In questo quadro può anche Nel 1969, l1a batt.a~~,a per La su!,le oorrenitJ pairti,tiohe. In tel1llli-, proporsi una revisione della scala democriaziia opeiriaiiiapotevia appa- nii pratici, per tutte le foru .au- : mobile, -non già nel Scoso .auspirire superfìlU!a perahé tra i lra,vo- tiootioamente unitarie i congressi I cato dalla Ccofiodustria o da ratori la domanda di partecipa. deUu CISL e deilla CGIL deivio-1 qualche «assennato» economista, zione era for,re, era presente nelile no essere l'occa~,io,ne per gene- ! ma nel senso di migliorare il lotte e nel ~aese: er.a sooi,aJ1zziata. rié!1i221ariempegni - come Ja de- criterio di cafoolo e soprattutto di Lo sipiri,to del 7 maggio COll leg:! unita,ria, i fondi uni,tai.rti i ridurre le differenze parametrali tutta . la sua oorfoa dli centrall!Iiz- tiesseMmenti Uil>lltiairig,l,i oper~to- all<;>so~ di reooerJa più eguali2;aziione e cli autor>itari&mo tende ni e le sedi ufl\i.ohe - che fac- tana. a soffoca.dia e comunque a ridi- oiano ripren.dere ~l cammino del- Iofatti come esiste questa tenmensionare questia dainamJica de- i'unr.tà investendo sopra1ttutto tut- denza neHe rea1izzazioni contratmoor-atiroa. ,fi i liavoratori. ruali, ianohe '1-ascala mobile deve L'intervento nel Mezzogiorno Si è fatto, negli ultimi tempi, sia pure a fatica., un lavoro di elabor-aziooe e dì dibattito sulle piattaf onne regionali e- su talune proposte intersettoriali; occorre er r.a passare ad una fase di verifica di tali piattaforme e di lotta per attuarleQuesto richiede due c05e: una scelta di priorità per evitare il calderone; secondo, evitare il ricorso al oegoziato di mestiere, senza far perno sulla lotta di base. Entrambe queste condiziooi pongooo - soprattutto per un>azione oel Mezzogiomo - l'esigenza di un raccordo tra fone sindacali, forze politiche e gruppi scciaU. Questo perché un'azione di pressione, che non si esaurisce certamente nel gfro d.i pochi giorni, oe] Sud noo può poggiare unicama,te sulle poche unità lav~ rative, ma ha bisogno dell'azione popolare, della protesta dei disoccupati e sottoccupati. Per questo, e non solo per rapporti rituali, ci si deve propone un'attenta verifica degli obiettivi tra le forze sindacali e forze politiche ed anche la pcssibHità di coovergenza ad ~iCfli comuni. Per questo i partiti debbcno sia superare il concetto e la pras.5i di assunziooe di delega, sia essere disponibili a] raccordo con qualsrasi gruppo sociale, io particolare coo quei gruppi che sono in ~ado di mobilitare i disoccup2.ti e gli studenti, cioè i disoccupati de] domani. Le premesse per una ripresa efficace della lotta nel Sud esister n'.J, come esistono anche validi ~ biettivi; il vero punto debole è la rfaggregazione sociale, dato che spesso le forze orgaoizzate (partiti, sindacati, ecc.) al Sud sono 2.0Cora troppo divise da spirito di parte. Le lotte che si sono sviluppate d::,po la manif estaziooe sindacale di Reggio Calabria stanno a dimostrare che nel Sud è rimasta una speranza: sta ora alle forze sindacali ed a quelle politiche non deludere tale speranza e realizzare - come ai bei tempi dell'occupaziooe deHe terre - una Ullità d'azione per il risveglio del Sud. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==