Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

U ITA:'~!ROtETARIA "17 ANNO Il N. 7 DBOA ON ' Ex - segretario FIM di Milano, ora segretario CISL (sempre a ;l\filano) uno schiefflmento politico di sinistra ohe esprima questo movimento? el nostro paese ì1 problema maggiore è costituito dalla Democl'37.ia Cristiana, un pamto che ha una base popolare (largamen,- movimento nelle fabbniche e mo- ne, ma c'è invece da lavorare ~ gli di Zonia: devono essere aspresvimento in tutti gli strati popo- nacemen&e in miJ1ile occasioil!i e sione del movimento o devono Imi il movmento di massa può su nillle fronti per for progredire immecliiaitamenite garantitre la prediventare una foraa dirompente, una pro&pettJiiyache è sentrnta im- sen~ e r,mfluenza de.i pait:1iÌitli? una proopetitiva dominante nel p1ioitammte e che deve dwenitaire Oppure lia lotta per le niforme paese. esplicita come proposta po1il1licanon si è fermata and1e n,p,rohé definiita. rAcoolgo vobuieri l'invito di te P~ nel sindacato),. ma dbe: in terzo luogo occorre operare , . i sÌirl.Òacalti stavano inv,adendo perehé il mov-imento di massa non I Ho prefento fare un discorro I troppo pl~lmente (ed anche ansia compreso dall'alto delle esi· generale, senza affronmire i sin- I genuamernte, se mi è conserutriito) genze degli schieramenti politici, goli temi dell:a problematroa sin- l'ambilto di attiv,i1tà dei partiti? ma al contrari.o che rl movamento dacale. Anche dai pochi esempi Questii mi sembrano i temi da possa esprimere tutto il poten- futitJi. ohiunq~e _può ~lìiere gli discutere nei Congressi senza velZi1181le d Ha classe operaia e degli ~t<t1. legami ~ 1 ogm probtlema leità ed ideatLismi (.i/1 mov,imento strati popolari mfluenmndo anche &m;daca'1e ~ ill qoodiro che ho contro i pariti-ti), ma 8tll0he sen- · li:Jità Proletaria di ioterveoire nel espm:ne pt'éMdentemente interessi dibattito aperto sul-giomale a pro- I di ~tro-dest;a (basti citare l'eposito dd prossimo svolgimento speAenZa dell attuale govemo Andei Con~ Confederali dei Sin- I dreotti). · (H'.8ti. I In questo con~to, 1'? alieanPmprio in questi giorni stanno re <!i .Governo (St pensi al_ ~ per prendere l'avvio i Coogres.5i I t~_tra) come le 1~ di tipo di fabbrica che preparano quell-i costm.Iz.ionale ~~o sooiale, nuodi organizzazione ed appare quan- I vo patto costlituzionale, ecc.) al to mai opportuno dare i( massi- di là della loro opportunità come gli. ori.ent.amenti politici generalii. qw sohemaitlimatto. za a:lcuoa rimunz:iia di ohe cosa Non c'è da scandalizzarsi delle Se non bastano quegli esempi significa oresoiroa del movwento difficoltà e delle contraddwiond se ne possono prendere altri, non di massa per U111'a1lternati'.va poli-- ohe (iroveremo in questa dire2ìio- meno decisi<vi: queUo dei Con.sii- tiica di s,:mistra. mo di pubblicità a questo di;bat-1 ~~ ~tta politica, ritito di massa. schtano di {agocttare e contradSe i Congressi del '69 si SIO(lO I dire le pros.~ve del movimen~. nolti in tm. momento di intenso n centro-sinistra, ad esempio, femieoto ed avevano preparato I non è stato per nulla sorretto uoa stagione di grandi lotte uni- da lotte di massa, an7i al motarle i Congressi del 73 sono vimento di massa si è chiesto piutk}sto chiamati a fare un bi- di stare fermo ~ non disturlancio dei cisultati cli quelle lot- bare la m~ova es~nza. . .. te, ad opera.re aggiustamenti, a !"1 movimento di massa si-~ sistemare ociticamente ciò ohe è poi espresso eguailmente e pm - stato portato avanti sul piano del- :Ieoisam.OO!e ~ . il centro-sinistra l'esperienza. e en.t.r:ito.m CI'llS1.- • Non si può trascurare che i va- Pencoli analoghi sono presensti. orientamenti del '69 (l'unità ti anche nella prospett.i:va di un : sindacale le lotte sociali -il ri- nuovo patto costituzionale nella fondam~to del sindacato)' si pre- ~:>ura in oui l'a~o fra i parsentano oggi come onde spezzate titi t.ende a _niasfemna d_al quadro e se da una parte c'è chi si ri- dt:lle .~ ,!1~ratic~e e cochiama a queste decisioni come a stituz1onah ali IIIlSleme dei probledegli ideai lttlWiati se non traditi mi politiQi e sociali. dall'altra c'è chi pensa che st~ In questo contesto diventa posgiunta l'ora di mettere ordine in' sibile l'unità sindacale, ma su un una situazione mal sopportata. modello non dissimile da quello Andareoltre l'esperienza del 1943, cioè come una mtesa a livello dei partiti ohe si trasferisce sul piano sindacale. ANNO II N. 8 -del '~'69 Un bilancio sul ciclo di lotte apectosi in Italia con il 1968 è oggi possibile ed opportuno. se supera queste difficoltà di fondo: Gli spazi di autonom.ia stentatamente rosicchiati nel corso degli ul.tuni 20 anni rischierebbero di essere rmssorbiti in un breve volger di tempo, riducendo ulteriormente le possibilità dd movimento. Renato Lattes · ia difficdtà costituita da una noo improbabJe «normalizzaione» nel confronti ddl 'insieme del momento ed anche al suo interno, pet' gjungere al più presto ad una posizione di equilibrio. Anche il recente intervento di Lama, sulla « non monetizzazio.. ne della contrattazione articolata », desta preoccupaziooi, più ancora che per il merito del problema (del resto rilevante), per il suo significato premonitore sui rapporti movimento-patto sociale. Segretario CGIL di Torino Il riscrio. di rispondere a questo tentativo di e nonnalizzazio- • oe » con una petizione di pmiaipio, con le denunce di tradimento, cioè con una riafferma.- zione assolutista quanto difensiva dei valori del '68 esiste; non sono pochi infatti i e sessantottisti » che 1leodono ad assu.mere atteggiamenti da reduci o da vedove inconsolabili. Le prospettive innovatrici emerse dalle lotte di questi anni si difendono e " si portano avanti " solo in tm modo: nel cogliere oggi., in una mutata situazione, quali SODO i punti nodali su cui dare battaglia e quali sooo i conaeti passi ulteriori che possono essere compiuti. In quanto ai puntt nodali a me sembra cli individuarne uno centrale e prioritario: la coerenza ideale e pratica fm il movimento di massa (rappresentato dai Consigli, dalle ~blee, dalla linea egualitaria, eccetera) e le prospettive generali della politica della sinistra. chefare? rafforzare ed estendere il movinrento Le scelte a cui sono chiamate le tre Organizzazione Sindacai.i in questa stagione di congressi, sono cer:t:amente scelte non formali e di lunga portata. Si tratta infatti prima di tutto di fare il punto sulle esperienze degli anni della grande ripresa delle lotte operaie, dei consigli, della grande spinta unitaria, poi delusa col risohio di una inversione di tendenza. Sono gli anni del Movimento Studentesco, del ten· Che f d e? tativo del Mov,imento sindacale Inn~ttoun~~re il mo- di estender~ il proprio i~terv~nto · ento Nel · t ,, I dalla fabbnca alla orgamzzaz1one vim · . moV1IDen ° c e I><:" I della società. Sono gli anni in sto per tutti e deye ~ 11!--cui migliaia di giovani leve opespe~ta. la convernzione ttl~l~ raie e studentesche sono venute ~ cli oiaSOUno, ma anche ii mo- al sindacato e alle organizzazioni v1me1;1to~i,ve. sa,per far matu.rare storiche del movimento operaio, con ~ dibattito e ~ la _azione e migliaia di giovani di sinistra una linea coerente di grandi lot~. si sono organizzati autonomamenovimento di masse e pro81}6ttive IMlìitlthe Su questo. J?Unto occorre apn: te per contestare le organizzaziore un esplicito confronto 001 ni tradizionali e lo stesso sindaca· ~ppi d~a sinistra. T~pi fra to. per tentare nuove soluzioni, d1 loro si servono del moYimento mentre venivano alla ribalta del di massa più di .qua~ lo . ser- lo scontro di classe nuovi ,problevano: fianno espemnentii, lanciano mi e nuovi strati sooiali (da stra· temi in modo impreparato, gio- ti sottoproletari, a intellettuali e cano alla facile gara di chi è più tecnici). Sono gLi. anni in cui il a sinistra, esprimono una sicu- oapitalismo italiano, fallito l'orezza ideologica sproporzionata biettivo che si era dato con scelrispetto allo sforzo di fornire con- te riformiste, ritoma a scelte cen· t- l·uti mll~ari modèsti ma utili triste e autoritarie, e ricerca afall'avanzamento del movimento cli fannosamente una propria straI massa. tegia vincente di lungo periodo. . Personalmente misuro i grup- I congressi sono poi un mo· Se non si vuol fare del movimento di massa solo un campo di esperienze, di fomiazione o di. ooltivazione cli quadri, ma la base per costruire la politica delfa sinistra, ai1om il primo problema ohe si pone è il rapporto di ogni iniziatwa politioa e di ogni forza politica con ~ movimento di massa~- Il movimetno di massa, per ii auo carattere popolare, è naturalmente a sinistra: ma c'è in Italia • PI da questo: dalla loro capa- mento centrale del dibattito nel c!tà. di. sviluppare ~ ~oro ~: movimento operaio, perché ca· ziative m modo « umtario », c10e dono non certo a freddo ma nel come ocxasioni di crescita e con- momento della più dura ed enfronto per l',insreme del movJ.- tusiasmante lotta contrattuale che mento. la più grossa categoria dell'induIl secondo oampo di miziiativa stria abbia sostenuto, e mentre è rappresentato dall'estesione del per la prima v01lta si tenta di inmovimento e al di fuoni. delle tervenire con il movimento per fabbciohe in ogni realtà di massa incidere direttamente sulle gran- (nelle souole, nei quartieri, fra di scelte di politica economica: gli impiegati, ed i tecnici, fra le dalle lotte sui processi di ristrutdonne, nel Sud, fra i contadini). turaione a quelle per lo sviluppo Solo se vi è corrispondeoza fra del Mezzogiorno. Bib io eca Gino 1anco U bilancio di tutta questa mas· sa di es,perienze diventa perciò centrale per indicare 1a strategia suUa quale muoverci negli anni a venke. Certamente il congresso deHa CGI,L iin questo contesto diventa centrale: non solo perohé la C.G. LL. è la confederazione di gran lunga più forte nello sohieramento sindacale italiano, ma proprio perché ha avuto la caipacità in questi anni di cogliere di più tutti « il nuovo » dello scontro di classe, perohé ha saputo ricondurre meglio a sintesi feconda an· che lo scontro .politico più duro, senza lacerazioni al propl.'lio in· temo, perohé ha saputo generaHzzare di più in tutti i settori. e ca· tegorie le spinte più avanzate; per tutti questi moti·vi ha oggi la possibiiU,tà e la re&ponsabi;l,ità di indica,re una stra te~~a che nei suoi contenu,H sia all'altezza del· lo scontro di classe e che riproponga con forza un riliancio del processo di unità sindacale sui temi centrali dello scontro pol,H-ico in atto. Non voglio entrare nel merito, in questa sede, dei temi congres· ,5uali perohé r,itengo che il dibat· tHo vada affrontato all' interno del sindacato Alcune considerazioni politich~ vanno però fatte, sulle linee ohe oggi si scontrano nel Movimento sindacale e sulle scelte di fondo _che ci si presen· tano di .fronte, e l'osservatorio di Torino è sempre sHmolante. Intanto io credo che andiamo ai Congressi con alcuni risultati politici aille spalle, di enorme importanza. Prima di tutto l'esperienza dei C.<l.F. è diventata un fattore consolidato ed esteso in tutte le grandi e medie fabbriche e ha costituito un elemento centvale per raccogliere la caipacità di lotta di centinaia e migliaia dr lavoratori ,per consentire una ,reale pa-rtedpazione alla elaborazione degli obiettiv,i e deHe fomne di lot· ta, per defi.n.iiredi fronte al grande .padronato una strategia rivendicativa tanto più reaHstka quan· to più avanzata. Torino perai1a Questo dato di ,radicamento nel,le grandi fobhriohe è certa· mente quello ohe ha consentito negli ulit,imi 4 e 5 anni di mutare il volto di Tor.ino operaii.a e di fare riacquistare ,alfa classe operaia torinese i;l peso oggettivo ohe le compete anche in campo nazionale: la conduzione della lotta dei metalmeccanici ne è la dimostrazione più ohiara. La oaipacità di regger fo scon· tro. anche di fronte alle più dure rappresaglie e alle provocazioni più spudorate, e di rispondere colpo su colpo con forme di lot· ta sempre più radicalizzate_ dimostra ohe siamo ad un livello di maturità e cosoiena molto superiore al '69. Un secondo elemento centrale è costi,tuito dalla capacità di ,reggere lo scontro sul piano del:le r.istrutwraioni e dell'abtaoco al· l'occupazione. H Piemonte e la provincia di Torino sono stati in questi anni tra i punti di attacco più duro da parte del grande padronato ai liveMi di occupazio· ne: i tessiLi prima, i metalmeccanici ed i ohimièi poi. Ceritamente sarebbe sbagliato dire ohe si è vinto: è vero però cihe si è posto un freno non indifferente aHa vo.- lontà di ,ridurre la struttura indu· striale, di chiudere ie f.aibbriohe. e in molti casi si è passati a~fa controf.fensiva. Basti pensare aWET,I • CUS (Montedison), alla Leumann, al- . (continua alla· pag. seguente)

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