Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

\ 16 A cavallo dei compagni della UIL, CISL e CGIL (dalla primavera all'estate del '73), Unità Proletaria ·aprì sulle sue pagine un dibattito, di cui riportiamo gli interventi diretti (altre dichiarazioni sui congressi furono raccolte nelle interviste ai compagni Mattei e Schmid - segretari FIM e FIOM di Trento - e nelle tavole rotonde con delegati di fabbrica)_ l ANNO II N. 6 Elio Giova-nnini Segretario confederale CGIL J.;a priima metà delil'anino v~ drà lo svolgimento dei oongressi delle grandi oonrtrawi siindaoaJ.i iitaliane. Un OOil@resso silnidaoaile non è so1rtainrfo lia misua.ia dehl'orientamenro di uoo org,anizzazionie di . massa, ma l'~ressione, per qu~ Ù) mediata, del mowmento di iotta dei lavoratoni. Q:>sì è stiato per i OOI1Jgressidel 1%9, ohe videro la CGI1 L ~gn'8ltla nella defìnimione del siindaoato « nuo- 'YO » e undttamio, e lia CISIL clivi~ sa da uoo dur.issima lotta iinJOOma tra rinnovaitoni e conserviarori.. Così è per i OOll!gress.i ciel 1973, che ai oolllocano al cemro di una grande fuse dii lotta, in piena or,isi del sistema. ~U2'ioneoooupazione Da questo punro di Viffl quei oommentaitod ohe haintn0misurato la onisi dell'urutà in termini di « mtomo al passato » e di « noooo»aterailiismo » 00 ni patt,tm, dowatmo fiare i OOJ1Jti con la real!tà dle vede crescere paurosamente io scolli8fOODJto m i beneducato dìbatntto dei par,titti sulla m10v a maggioranza e l',oot1Wl\51i da uno scontro sooi,a,le duvissiirno, aggravato dal tmsferimenro sui kworarori d~ effettii deHa ct'li$i dclla billoo.ciia dei pa,gameoo ameri0000. IO. problema non è dii sapere se awemo, come aviremo, una fase di grandi lotte opemie e sociali nei proooimi mesi, ma è quello di vialUJtJare come i smdacaitii sà preprura1oadirigetileeve.rsoquali ohiletJtiivi. Su tre pilaci - foobnioa, riforme, UlilWtà- va fatto il bilancio deM'~ione sindaoale degil.ii. tJlltJimj anni. In fabbrica suooessi storici sono stati realirzzati verro fil ~ trotlo delll'orgaintiq;zaeiioneded iravoro, H mi,gilioramento egualditario delie retribu'.l)ioni e delle condizioni di fovoro, l'ulll!i!tà e iJ.a democra,za,a del shsterna dei delegoo e dei oons1g1i., l'afiermMJione di un nuovo potere d-cl nuovo siindacaro. Ma i,1 padrona,to ha reouper.aito margi[Jd di sfrutitiamenJto àttiraverso l'aJiliairgamento del ~ dcl larvoro preoovio, e ha costruito - con faiusi,liro del:l'mflazione - un potente meooaru:smo dli tirasfeni:- mento suNie masse de.i lavoratoci. dehl.'acoresoiluto costo del lavoro. L'immenso sforzo per prolu.,ngare ne11la società N ra'P.I)OrtO di forze in fa~ non ha mUJtaitole oon- ~ sooiia1i,né ha superato la mv,isione faia occupatili.e dasoccupati, faia Mezoaiorno e tutto il resto del Paese. Ma'lgrado la giu. sta soelta dellia pniotiità dello svi.,. luppo meridionale, n:ialigrado Reggio Caliabni!a, lia baittagldia per le zone salariaM (d,i qua«ro anm or sono) resta l'ultimo 8l'ande momento di mobillitaz.ione unitaria di tutti i lavoratori del Sud. U problema della costnmone di un movimento continuativo di lottr per obiettii.rv,i sociali, cioè ii proble-- ma della saM181tut"a del fronte produlikme-Occupazione, è oggi più aout.amenite che nel '69 iii problema a1ll' ordine del g.iorno. L'unità sindaica1l1e In questo quadro ohe va valutata ira crisi deM'untÌità6indacaJe o.ngiairuicae il ·ripiegamento suNa federazione. E' ora di smettere dii tik:ot.irere ail « cattirvo » intervenro daiE'estemo a porre i1l veto, oppure ail « tradimento » interno, per spiegare 1a sconfitta detlrl'unità. Proprio perohé aveva potenti nemroi ,iJnren,ni ed estemi l'unità sindacalle era vmcenre ne~fa misura in cui iii n:uovo smdaoato di fabbrioa, l\llJlllltJarioc,onqwstaw iJl vecBiblioteca Gino Bianco chio sirulaooto ter.ritoriaie e le caregorie non ope11aie. Ma tutto questo dipendeva dalla possibilità 1 di tr.asfertiire nel temtorio e nelle categorie non operaie le condi- :ziioni ohe ne aivevano reso JX)Sfilbille il'iaffermazione·, e in pnimo duogo il r<11pportofra fomne di lo1Jta cli massa e obietti'Vii.. E' p.reoisa- 1 mente 1la mancata sooiaiEzzarnione I m,l telritorio e nelle lotte sooi.ali I deH'~niema di fabbrica che ha 1 bloccato :fooni dai canrelli il suo fondament.ale ttlmiltato: il Il!l.IOVO smdaoato UDlÌ,tario e demooratiiro dei delegati e dei consigli. Non mtendo storici!zzare una sconfitta che è stata l,argamenre determiil1lata da elttO.li tattici e strategici e da possenti condizi.onamentJi poliitlioi, ma affenmare che 1B ripresa dell'unità siodarn-- le passa per la cipresa - ~ibile - di una eegmoma deaJa fabbnica sul termorio, oi.oè di una spin,tia aUa tmificazione del mov.imento e dell'aera classe. Si:iamo, in sostanza, di fronte ad un bilancio fatto di anni di dure :Lotte, di suooessi e di sooofitte, ohe mantiieDe in buona parte aperto lo scontro di classe e il suo esito, e che il movimento aflronta con due punti fondamen.- t:alli al suo attivo. l!l pmmo st-a nella combattività operaia, nella sua eccezronale tenuta e inizitativ.a, soprattutto nella sua continui~ resa possibile dalla oostro1Jione del più esteso e organizzato rapporto fra sindacato e lavoratoni degla ulltiimi trenta anni. m secondo 00116isre nella sempre più cosoien1e politicizzazione dello scontro, nella sempre più ohi.ara consapevdl~ dhe solo un fronte di lotta vooto, oapace di modifieare l' attuaie distribuzione del potere nclla sooietà, può garantire ed ·ail~ le oonquiste operaie. Arrivilamo oosì al nodo centrale del diibattito congressuale, dettato dalla situazione oggettiva e insieme dalla espe1d:eoza comples- me forma di contriolo opaaio siv.a del mov.imento. Il tema è sulla produzione. quello del ruolo del sindacato, Nel territorio si tratta di decide& sua collocazione nella crisi dere se la costruzione di un Irooeoonomica (e politica) del Paese. re socmle, imperniato in primo E' un tema ohe può essere svol- luogo sulla ramificazione dei e& to recuperando l'antica ideologia versi comparti della classe (ocooi,ponativ.a, obiettiivamente subal- cupati, lavoratori precari, disoctemla, del « sindacato forte del- cupati in parcheggio nel coli~ l'economia fol!te », o assumendo mento, nelle scuole, nella famila responsabrilità di reggere lo , 1 glia) • è strumento di una pres.s» scontro oltre i linnti di « compa- ne per chiedere o di una lotta tibilità » del sistema. La seconda per ottenete. ipotesi appare irta di difficoltà, Bisogna jn sostanza scegliere va e presuppone una forte autono- il r.Ja:ncio di un sindacato inteso mia del sindacato dai condiziona- fondamentalmente come elemento me~~ provenienti da un .q~ di pressione sulle ~tituzioni, e lo politi'oo arretrato: ma la puma sviluppo di un movimento ar.ti- ~lta ~v~te imJ?ratica- colato di 1otte capace di mobilibile, e dest:mat,a roisolversi - se tare le masse meridionali sottraperseguita - fa una drammatica endole alla passività o a.Y'ege frettura del rapporto fra organiz- moni.a fascista. Lo sbocco de1la ~ e movimento. prima ipotesi è il tavolo della Si tratta di una alternativa che progmmmaziooe, magari decentrasi misura ooncretamente sulle ti- to a JiveH(i) regionale; lo sbocco sposte che vengono date alla que- della secooda è un movimento stione del,al lotta di f.abbm, del- popolare, nazionale, un 1969 pro- 'le lotte sooiiaili dell'unità. letar.io, studentesco e contadmo. lotte in fabbrica e nena società, unità A1icbe sull'unità i termini del confronto sono chiari: o la prevalem.a di una linea generale subalterna « normalitzza » le strutture di fabbrica e Hquroa ogni i.po. tesi di nuovo smdacato operaio, unitario e democratico, oppure il modello di fabbrica afferma con il consiglio di ZOD2 la sua capacità di fare l'unità di tutti i laIn fabbrica la scelta è fra la voratori. rinunci.a alfa rigidità dell'uso del- La discussione e le fotte apecla forza lavoro attra~ l'atte- te all'interno del sindacato non nuazione delle iniziatiive rivendi- sono certo destinare a risolversi catiive, e la sua accentuazione sui con 1e risoluzioni oonclusive dei temi dell'organizzazione del lavo- congressi, ma avranno ·n questi ro oome unica risposta possibile una importante occasione di chiaialla ristrutturazione industriale. cimento. Non la difesa delle vecchie g)o- Il milione di lavoratori iscritti rie aziendali, ma una iniziativa alla organizzazione dopo il '69, 1e generalizDta che as.wma la ridu-1 decine cli mi,gl:iaia di quadri sin,. zione effetti.va dell'orario~ il rap-1 daca1i sorti in questi anni sooo porto qualifica-mansione, un più la più solida garanzia contro ogni rigido controllo sui ritmi, le con- tentativo di snaturare il volto unidizioni di lavoro, gli organici co- t.ario di classe del sindacato.

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