Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

UNITA'-,·P.ROLEATRIA· ANNO n N. ~(19 NOVEMBRE 1973) Le alternative dell'·opposizione ~1111/~lil//!//!i/!~i//!!i!/tt:''., :::::::::=;::::::::::-::· La polemica sulla « diversa op-1 I comunisti affermano che, in-1 conomica e sociale La Malia è ( ulteriormente la base deUa mag- I .conquista di questa base popola-- posizione del partito comunista si: calzando il governo in una deter- la voce di Fanfani; il contenimen- gioranza, conservando però alle re, la sua separazione dal mecca. è ria.ccesa neHe ultime settimane minata direzione, essi adempiono to delle spese sociali è la linea del forze socia]i vincenti l'egemonia nismo di gestione statale che la coinvolgendo importanti settori a un ruolo di opposizione. Se ab- governo; i tentativi di contenere su tutto lo schieramento. De Ga- utilizza, un collegamento positivo dello stesso partito socialista. Di biamo capito bene l'opposizione l'inflazione sono tutti dentro la speri nel 1948 prese il 51 per cen- eon essa da parte delle fone soper sé stessa quella polemica non comunista attuale è diversa da logica capitalistica dal momento to e ciò gli consentì di allargare ciali della sinistra, è oggi una elepresenta un interesse rilevante, quella tradizione per due ragioni: che l'inflazione ha dato tutti i subito la sua maggioranza parla• mentare esigenza di difesa e di centrata come essa è su contra- perché invece cli tentare di far suoi frutti nel ricostituire i pro- mentare fin quasi al 70 per cento sviluppo democratico. E' esattasti: «nominalistici», di pure paro- cadere il governo si- propone di fitti a spese dei salari reali e che e di erodere sensibilmente l'op- mente l'opposto di una politica rie. A chi li accusa di chiamare op• liquidarne il clientelismo ed i dia_ H governo - l'intero governo - posizione, però mantenendo una che legittimi la DC come partito posizione quella che sarebbe una frammi di corruzione che lo sepa- si è adoperato, finora con succes- rigida egemonia democristiana su democratico e popolare, come ecollabora-zione, e anche a chi li rerebbero dalla sua genuina voca- so, ad impedire che i lavoratori tutto lo schieramento. spressione politica di tutti (o qualoda per questo, i comunisti han- zione popolare, cli farne finalmen- tentino di riappropriarsi di quan- Proporre alla DC oggi, senza a- si tutti) i cattolici, che si proponno tutto il diritto di rispondere te un serio interlocutore delle to è stato loro sottratto, e lo verla prima sconfitta, uno schiera- ga di raffonarla attraverso un rinche per lor.o si· tratta di una vera grandi forze politiche della classe stesso vale per il ceto medio più mento di quasi unanimità, desti-- novamento. La DC va combattuta opposizione, anche se diversa da operaia. povero e rovinato dall'inflazione, nato a mascherare tutti i contrasti ,così come va combattuto lo Stato queUa tradizionale. Quello che in- Io stesso vale per gli stessi pensi.o- reali, equivale in sostanza a pro- repressivo che essa occupa ormai teressa non è il nome da affibbia- Come nati, salvo per la fascia delle pen- porle di continuare l'attuale poli- da quasi trenta anni. re ~Ila ~olifica co.~unis!a, ma di sioni ~!niI?e _ma c'?mpr~i i circa tica allargandone la base di con- E per combatterla non servono capire ~· c~e politica SI tratta e ·COlnd·i.zi-onaire due m1~on~ d! pens1on_ah che han- senso. ·- • certo g.li slogan come« uniti sì ma se essa e utile ? d_annosa. . I oe n_o~ens10~1_di fame dt poco supe- Ancora plU complesso sembra d contro la dici», che definiscono }' Due osservaz1om, pur margma- 1a • • r1or1 al mmmio. discorso sul partito democratico impegno solo in tennini negativi li, possono ~ssere fatte a proposito' e M su>n governo? Pe~ino in tema di antif~ismo cristiano. Su quale analisi politico- e non colgono - come è però dedella polemica. I . u non SI vedo~o gro_sse no_VIta: d~ sociale si fonda fidea che le clien~ stino di tutti gli slogan - anche La prima è che se la politica _ . . . . , po tutto la ~•her~z1one d1 VaJpre- tele dei Gava, dei Gioia, del Cal- di quelli che vorrebbero essel'C oncomunista si presenta oggi, diver- I Se _q~.;sto e. d sigmfica_to de~ da e l'auto!1zzaz1one ~ procedere Ieri, dei Misasi siano delle devia- nieomprensivi - la complessità samente dal passato, molto espo- oppos1z1one diversa conviene r1- c~ntro. Alnu.1:a.ntenon figurano nel zioni patologkhe e non invece il e le contraddizioni delle lotte reasta a controversie di interpreta- fl~ttere sul suo contenu~o e _non bdaoc10 politico del governo Ru- modo di essere, nella attuale fase li, in questo caso la necessità di zioni, ciò significa che vi è un pm sulle . parole. La r~flesSIOne mor. st-0ri-ca, della DC? Che cosa ci fa distinguere (senza mai nascondebisogno di chiarezza, che i com- porta subito al!a. questl~n~ del pensare che i cosiddetti gruppi di re o dare per scontata da distinpagni comunisti potrebbero aiuta- ~ov~rno. ~, pOSSibde con_dtzI~>nare Quelche è potere non siano degli strumenti zione), fra la DC come macchina re a soddisfare. Per esempio: che I _azione d1 un govern<;>d,· cm non normali del potere democristiano? politica e la sua base popolare significat(l bisogna dare al silen- SI fa. parte, e ~he ~•spone della v:it.aJe per Si pensa seriamente di poter of• e di esaltare questa contraddizi~ zio democristiano all'offerta di un maggior~nza ~et voti,.~ no!l con 'la demO',Cl'\(!2tTr11a frire alla DC il modeHo organizza- ne misurandola costantemente sui compromesso storico? Anche De una deci~a azione pob!tca di ~as- t HH." tivo del partito comunista, quan- problemi reali. F.ra raltro, solo Gasperi, nel 1946 e 1947, tacque ~ che si proponga di rovesc 1317 do questo ultimo difende· interessi co-u. queste costanti distinzioni è di fronte a proposte non dissimili Il. gove!no st esso? _Le contraddi- Pr.oprio nelle cose concrete del- di una classe diversa ed ba per possibile contrastare la tesi della e si vide solo più tardi quello che zioni di una magg,oranza pos'SO: la politica quotidiana una lunga questa ragione una organizzazi~ DC come grande forza democratipensava. no_ esse~ fatte _es~lode~ con I esperienza (di cui il partito co- ne diversa_? Non solo la riflCSSJ_·o-ca e popolare con la quale bisogna L d . . az10ne d1 massa. SI pensi alla at- muni sta è parte essenziale) di- ne teonca ma anche la pratica collaborare a secon a osservazione nguar- I "b"l't' I mos,.ra che 1· ""-""'nd1iz·o"namenti 0 so- • da ·1 . • 1· h , t t tua e sensi 11 a popo are per pro- ~ """' esperienza quotidiana ci fa ca- U liti di nnna'7inn.- non I partito socia ista c e e ~ a o blemi come quello dei prezzi, del- no possibili solo quando l'opposi- pire che la struttura deDa Dem~ • na po e~ , Orr----:-tka d" accusato, nel ~rso d«:I ~tato l'occupazione, delle retribuzioni ziooe lavora esplicitamente per crazia Cristiana discende dal fatto «div~•, cJOC _una poti I centrale _c<;>mumsta, di civettare drasticamente decurtate, del Mez- sostituire l'attuale maggioranza. E' che essa non opera come una for• ~one che 51 JM!DP ~ ! con la sm1stra extraparlamentare zogiomo in abbandono della cor- strane che si risponda invocando li . b • politica- temativa, al potere, e infine il e di stare coi piedi in due staff e, ruzione dd disimpepo politico il pericolo _ per la democrazia za po tica e infleagisce « lo modo per costruire delle alleanuna al govemo e l'altra all'opposi- .'. . Se . • d" accatur f · mente• per oenzare una P ze alla classe operaia. Non c'è zione. Si tratta di vecchie critiche et·~mmd islitberahvoe,ceteterada. d':1s1 - I una sp a ra maggio- stione statale da ~ dis~ta, ma bisogno di insegnare ai compagni -L • "ali . . d' unita e ratamen e lD ica- ranza e minoranza: quella spac- opera come forza di gestione del- • ~ be J'h no insegna- ;;.•es~b5t::•dastcÌC:;:a~~l:r~- e: re quellofche. si vuole ~ ,uadesto catura appare sempre più come lo Stato, ~ cui la_ sua _articola- :U-J!:u~ ~Jtto ~~ dcBa loro . d' .1 d" D governo accia e non c1 s 1 o- una deHe condizioni vitali per la zione 000 e una articolazione po- t . d· rtito che una poli me ~u icare 1 consenso I ~ pera per prendere il suo posto, se democrazia, perché essa significa li. bens' .__ 1_.-: di s_ona . I pa ' « - Martino al « compromesso ston- . 1. • d I hi deD abill"tà' • tica, 1 una arti'-UUIZione tica d1 alleanze presuppone una I . h . I la denuncia della po 1ttca e g& c arezza e respons n- centri di gestione che per ciò politica" d" 1 che senza una CO » per a ragione c e non ci so- verno non preade la forma di un spettive, chiarezza della politica •' d" 1 e asse •, . no alternative di sinistra all'attua- I 11 11 f • r d I della classe operaia, chiarezza de- st esso sono centri 1 potere e politica li classe quella che s1 - le centrosinistra, ciò che signifi- appe O a e orze soct ;. 1 1 e pae- gl b • • • strutture clientelari. La Democra- chiama politica deDe alleanze non ca l'accettazione della l~e dell' :n:C~:!:;::z:n~~s o;fz~~~! t~ ~~=:~· discorso sull'inutilità, zia Cborristigh. ana èdetutta ildentro lo è altro che una coDa~e · b"l' ' ·net· I bord" - ' · · d · · st ato ese, ntro suo ap- subalterna Queste cose 1 compa- •1!'mo I Ifa e ~u1 1 • a _su ma- quale f'05Sa essere l'eff 1cac1a della per uno schieramento i sJDIStra, parato repressivo, è una delle sue . urrlsti le sanno benissimo. z1one del partito socialista alle e- pressione. di strappare il 51 per cento dei modalità· la sua stessa base popo- gru com , nde • si·genze dello « status quo»? Ma E nei fatti il governo. fa quello voti può essere un discorso molto lare e di massa· è in funzione dii Ma allora.be 1 ~ 1! 0n. re odrsi I · ' eh h 1 U t I · serio e produttivo se tende a sot- conto e assumersr « 10 m o a. tempo st~so. si puo pensare e c e vuo_e. ·na c~'!a cau_ e'! n~t tolineare l'unilateralità dei risul- questo suo compito gestionale che sostanziale» (anche se con molte gb « o!"J>C?sitori ». del PSI, nono: confronti ~ m~1f~taz1001 pAm tati' elettorali e la necessità di fon- essa contribuisce a rendere molto riserve) la :responsabilità di una stant~ 1 i:•mhroth e le aic:cuse. d1 scoperte delP1~alismo US , più agevole. tione dello Stato e della sodoppio gioco, possano r10unc1are come quella dimostrata nella que- darU su ben definiti rapporti di ~ la f, politica che alla loro «opposizione?». Le ac- stione cilena e ael conflitto medio- forza nella società. Ma se si resta chic cot0i. t Il~rzaltim _'7in... d . d • • nf • 1 h 1 d" • • • • U d elettorale e s1·pensa Lav~·an~•r. 1~ a ge5 e ne U a I!,-----..,.. _ cuse 1 oppio gioco co ermano nenta e, a e sue ra 1c1 10 es1- ID un q a ro , lrlt a,u 41 , sol d . azio alle tenche vi è un « vuot? » politic~, genzt: p_roprie dell'integralismo d~- per esempio, a una via padamen- detJa OC. ~o antidem':ratlche e reazi~ non coperto dalla d1:versa opposi- mocnstiano o, per quel che n-. ta~ al social;smo, la conquista • . . . . . la resistenza ~ zione comunista, e che i socialisti, guarda il Cile, in una elementare della maggioranza dei consensi di- Il v-:ro probi~ poli'-!co ~ 1 1 nan. e scoraggiare di una proo parte di essi, ritengono di d~ necessità di convivenza tra demo- venta un obbiettivo importante rapporti con la DC e ~ropno qul..a. pera~a, J>Cl'hi maocanzalida"' vere riempire. cristiani e socialisti. In materia e- perché consente poi di allargare lo della sua hMe d1 ma568. spe va e ara e va • Biblioteca Gino Bianco

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