Unità proletaria - anno II - n. 24 - 17 dicembre 1973

va ottica più ampiamente eguali. tarla, diventa obiettivo sia ddl' ~raio di Torino che del lavora. to.-e meridionale, cosi come le lotte contro !"organizzazione capitalistica del !Jlvoro trova contenuti og.. gettivamcnte meriodinalistici e le lotte contro la ristrutturazione e per gli investimenti nel Sud pos. sano essere ìl punto di avvio di una generale battaglia per I' occupaz;onc. Qui, nel Mezz.ogiomo, il nostro discorso sulla democrazia proleraria, sugli strumenti unificanti della lotta di classe, come i Con. sigli di Zona, sulla politicità im. mediata dello scontro sociale tto. vano il terreno di una verifica e di un impegno che dobbiamo portare avanti con maggiore decisione. La ljnca politica maggioritaria nella sinistra condiziona fortcmcn_ te il livello di resistenza operaia e lo sviluppo del movimento. Se dopo il 1968.'69 è stato giusto criticare lo scollamento fra movL mento avanzato e prospcUiva po.. litica dellJI sinistra resi possibili dalla lotta, il secondo semestre del 197; comporta una modifica grave di questo quadro. La djfesa dell'equilibrio costituito dal go. verno di centro.sinistra e della opposizione diversa del PCI rL schi• di tradursi, oggj, o, in un vero e proprio blocco del movL mento, se non ne condiziona la crescita e lo sbocco, come è av. venuto io questi anni, ma si ri. scbia di distruggere i presupposti. 11 quadro politico, ieri neutro, è oggi divenuto nemico dcU'autono. borghesia di stato del meridione. Anche qui il confronto aperto cd unitarjo con il PCI rapprcscn.. ta la condizione per lo sviluppo del movimento. Si tratta di una lotta politica nel movimento e nel sindacato, nella quale dobbiamo impegnare il massjmo delle nostre forze, nella certezza di polC1'IJI dare e nella fiducia di poterla vincere, costruire una grande risposta o(. fensiva dei lavoratori già nel corso di queste settimane. Dccjsivo, per questo, il fatto che un migliaio di militanti sinda. cali maturi il superamento di o. gni autooomismo sindacale, avan~ zi la ricerca di una prospettiva politica come fallo derivant.c dai riconosciuti limiti dell'esperienza singola e collettiva nel movimen. to. Queste analisi e queste iodica. rioni dj promozione e di direzione del movimento nella fase di a. pertura delle vertenze industriali, Ira le quali assume rilievo quella della FIAT, dentro le tensioni che crescono nella realtà del Mezzo_ giomo e nell'impallo delle masse giovanili contro l'uso capitalistL co della scuola, esprimono la no. stra volontà di rispondere alle sempre più gravi contraddizioni tra una realtà sociale in cui crescono lacerazioni ed antagonismi e la strategia ;:;revalentenel movimento operaio del •grande com. promesso» interclassista e della permanente mediazione politica. mia operaia, soltanto questo spie- Lalottanellascuola ga il ritardo e 1'I debolezza con cui lo stesso sindacato ha reagL 10 alla più violenta e organizza.. 6) li problema della scuola è ar_ ta offensiva aotioperaia degli ul- rivato ad un punto di svolta. Da timj anni, e la caduta verticale una parte si è sempre più chiara_ del grande disegno riformista de)_ mente manifestato 11car-alere illt1lc Confederazioni io un sempre sorio della proposta riformista, daL meno credibile tentativo di condi. l'altro sono cresciute le contradz.ionarc al meglio le scelte dizioni, da quelle più elementari delle forze dominanti l'economia delle strutture fisiche e materiali e del paese. Bruciata, per evitare lo dei costi a quelle legate alla quescontro col governo, la possibilità stione dell'occupazione, degli sboc. di fare delle vertenza sulle pen. chi professionali, delle stratifica. sioni un momento dj unjficazio- zioni crescenti del mercato del la• oc nazionale; tagliate fuori da un voro. negoziato sempre più verticistico Ma tutto questo non ha comsui paccbetti le grandi masse del portalo di per sè uno sviluppo Mezzogiorno; le vertenze azienda. del movimento politico di massa. li dell1ndustria - a luogo contra. Alla politicizzazione che evcva castate e ritardate da tutta la dc. ralterizzalo Ja prima fase delle stra sindacale - si configurano lotte che partiva dai dati specL come l'unica - e insufficiente - fici della condizione studentesca risposta di lotta parziale, dopo per costruire una critica di massa mesi di discorsi sulla unificazio alla natura capitalistica della scuonc del movimento. Ja e della società, si è costituita In questo contesto, la stessa ri- nel tempo una ideologizzazione presa generaljnata delle )olle, pas. delle avanguardie e una riduzio. sa per una lotta politica che - ne degli studenti come strato sorifiutando ogni inesistente scor. ciale ed oggetto di propaganda, ciatoia e ogni dilettantismo di non più soggetto di lotta politi. gruppo - trasformi l'aulooomja ca. operaia in alternativa politica, la Questo, mentre le lotte operaie disponibilità delle masse alla loL assumevano direttamente al loro ta per il recupero del salario e interno la critica della presunta del potere perduti in coscienza neutralità della scienza e della teedella possibilità e della fecondità nica, la lotta contro le gerarchie politica di questa lotta. e la divisione fra lavoro manuale Dobbiamo io sostanza, sapere ed intellettuae. I che proprio IJI gravità del condi. L'importanza delle 150 ore sta zionamcnto che pesa sul movL in questo collegamento con la rie. mento apre una contraddizione di chezza dei contenuti della lotta Omassa nel sindacato che può esse- peraia contro l'organizzazione ca. re risolta in avanti con l'afferma- pitalistica del lavoro. rione di una linea offensiva ca- E' un importanza in larga mist1pacc di coinvolgere tutta la clas. ra oggettiva se si è consapevoli se, unificando le veneozc iodu. del fatto che l'aver avanzato una striali con la costruzione di un rivendicazione e averla sancita in movimento al Sud e fra le masse un contratto non significa, in que. dei lavoratori precari sto caso, essere in presenza di zione degli studi in lulli i loro tutti i giorni, ci fanno capire che aspetti e ristrutturazione capitali- la strullura della DC discende listica del mercato del lavoro co. dal fatto che essa non opera co· me dato caratteristico di questa me forza politica che agisce pofase che ci sembra vada fortemen. liticamente per influenzare una le sollolineato, e che si debba a- gestione statale da essa distinta, prire una discussione per capire ma opera come forza di gestione cosa significa sulla scuola e nel. dello stato, per cui la sua artL la scuola - per gli operai e per colazlone non è articolazione pogli studenti - l'indicazione poli• litica, bensl di campi di gestio_ tica generale della lolla per l'egua. ne e perciò centri di potere e glianza, per unire nel movimento slrullure clientelari. ciò che sia la crisi che lo svilup. La Democrazia Cristiana è tulpo capitalistico tendono a divide- 13 dentro Jo stato borghese, den. re e contrapporre secondo una tro le sue articolazioni reprcssL logica corporativa e di gruppo. ve. La sua stessa base di massa Per chi crede che la scuola viene utilizzata in funzione del sia una istituzione fuori dal mon. potere gestionale. do, sempre uguale a se stessa no- li vero problema dei rappornostante i mutamenti violenti che ti con Ja DC è proprio quello sono prodolli d3l tessuto sociale della sua base di massa. La con. complessivo,. qu<:5to rappr1:5en1a quista di questa base popolare, un punto s_e~,od1 ncerca e d1 c?"· ; la sua separazione dal meccanL fronlo ~oht,co: .a nostro avviso. smo di gestione dello stato è ogla questione dec1s1va. gi un elementare esigenza di dife_ Si traila di costruire una linea sa e di sviluppo democratico. ricca ed articolata che tenga con. E' esa11amen1e il contrario di to d_ella~o~plessità reale ~ei pro· una scelta, che prendendo alto cess, soc,ah, sapendo che in que- dell'insuccesso di una politica st_o ~"!"P? 1:unilateralità_ de!lli ?· che puntava su di una lenta erob1ett1v1 c1 fa correre; 1I rischJO sione dell'elettorato democristia. di _un_impoveri_men_ioe di una re. no, legillima Ja DC come partito stn_nz!one arb!trana delle fo~ze popo.lare, espressione politica di socrnh che oggi su quest~ _quesllo- tu lii i callolici. ne possono essere mo~iluate. Non c'è dubbio che Fanfani, In quesl':' quadro s1 p_o_ne_la nel suo disegno di rilancio dei stessa questione della mob1htaz10. ruolo della Democrazia Cristiana ne degli insegnanti, legando i lo. è oggi facilitato dalla proposta ro problemi specifici alla lotta ge- di compromesso storico. nerale contro il c~rallere di clas: Malgrado l'indubbia abilità di 5': della. scuola, s,_a dal ~unto _d, Fanfani, il grande spiegamento v,st_a de,_contenuti e dell organ,z. di mezzi, le coperture della sini. zaz,one mterna, sia da quello de) stra istituzionale, il disegno di rapporto Ira scuola e mercato d, normalizzazione del mondo inlavoro. _ contra grosse difficoltà e sconta La questione della s1ru11ura del crescenti contrasti movimento nella scuola, la pro- • posta organizzativa, è stre11amen1e legata alla politica che vogliamo fare. La democrazia dire11a è un cosa priva di senso se si pensa agli studenti coma ad una mas. sa di manovra da utilizzare periodicamente a scopo di pressione nelle manifestazioni di piazza: che la parola d'ordine sia la riforma della scuola o la rivoluzione pro. letaria è da questo punto di vi. sia indifferente. Per una lolla per maoente nella scuola sui contenuti e l'organizzazione degli studi, per la costruzione di una lolla sociale sulla scuola la democrazia dirella è una condizione indL spensabile: la presenza dei consi. gli di zona che discende necessariamente da questa linea politica. Sappiamo che questo della scuo. la rappresenta nel nostro proces. so una questione sulla quale par. ticolarmente aperto è il dibattito, sappiamo che dobbiamo superare dissensi. Le affermazioni falle rL chiedono quindi, più di altre, una discussione e una verifica comune, a partire dalla riunione di com_ missione di questo pomeriggio. Questa discussione al nostro in. terno non è un dato di freno del• la nostra azione comune: sia per la costruzione del movimento che per l'avvio e la gestione di verlen. ze sociali unificanti è iniziato un promettente lavoro di confronto tra le forze politiche che deve portare al più presto ad una ve. rifica di massa. l-e proposte di Gioventù Aclista, della FGS, la disponibilità del MS, i problemi posti da L.C. consentono un confronto che investa la stessa FG. Cl, per un lavoro comune di costruzione del movimento, contro ogni linea normalizzatrice che ri. schia altrimenti di prevalere. La natura e il ruolodellaDC Verso la crisi dell'interclassismo 8) Se è vero che la maggioran. za aclista ha riportalo il movimento su posizioni di collateralismo, che una parte della CJSL sembra sempre più muoversi in sin. tonia con Fanfani, che si studia_ no nuove fom1e di penetrazione nella scuola con movimenti integristi, è anche vero che forze importanti si stanno decisamente opponendo alla normalizzazione. Nelle Acli si sta coalizzando una opposizione che vede assieme simstra e gabagliani su di una p05izione che se parie pre. valentemente da una contesta. zione delle scelte della presiden. za, melle però già in evidenza l'esigenza di dare respiro politico ali" propria azione collegandosi ai grandi temi che oggi sono di fronte al movimento operaio. H Convegno di Bologna dei cristiani per il socialismo ha mes.. so in luce l'esistenza di un seL lore enorme di forze, che non solo si oppongono alla normaliz. zazione ma che sempre più ten. dono a dare una risposta globale: sul piano ecclesiale come su quello politico ,alle masse calloliche. Di fronte alla complessità del. la situazione abbiamo a sinistra due diverse risposte. Da un lato si offre alle avanguardie radicalizzate la pura e semplice mili. tanza nelle organizzazioni stori. che, ai callolici progressisti si richiede un'opera di pressione den. tro la DC o a fianco di essa per spingerla verso l'incontro con la sinistra, dall'altro la proposta d1 una unità vasta e articolata per una lolla a fondo contro la DC per rompere l'equivoco interclassista. Importante è rendersi conto che una coscienza operaia di massa, il decollo e la tenuta delle gran- su questo problema. Con un gran_ di vertenze industr;ali passa, ol- de senso della misura e senza treché per nndividuazionc dj piaL alcuna illusione eh~ ;e division! taformc mobilitanti e realistiche, tra lavoro manuale ed intelleuuapcr un confronto poljtico con il le possa essere superata in un quadro comunista e socialista di quadro capitalistico, possiamo difabbri_ca cbe spezzi il ricallo del re che si apre ~n terreno reale, «peggio». , anche se parziale, di unificazione 7) Proporre oggi alla DC, senlmportaote è sapere che disct1- tra lotta alla organizzazione capi- za averla prima battuta, uno tere del Cile e della democrazia talistica del lavoro e lotta all'or. schieramento che sia destinalo a della nuova opposizione e dell' gnizzazione ed ai contenuti dello mascherare tutti i con1ras1i reali, alternativa di classe è oggi il mo- studio, ella scuola come istiluzio. equivale in sostanza ad accellare do - l'unico possibile - per ne separata. che continui l'alluale politica con In questa ballaglia un ruolo importante spella sicuramente alla sinistra Acli, a gioventù acli. sta, ai militanti del movimento « cristiani per il socialismo ~, al. ,le centinaia di comunità di base e gruppi spontanei. ri~are politic;3meote la cl~ 0- Contemporaneamente, lolla ella una base di consenso più larga. pera,.a contro_ il padrone, ~• _sai. scuola come istituzione separata Ancora più complesso sembra v!'rl• daJ pencolo che. la hqu1da. significa per noi rifiuto di una og,g.. il discorso sul partilo demo. z~one _de!la sp_eranza di un doma. definizione dei contenuti del movi. cn stJano. . . . nz!sociali.sta dis°:'gga _la democra. mento studentesco secondo una lo. . S~ quale analisi ~1 basa la ~on1.8 e _la lotta di Dll!P- . gica solo interna alla istituzione vinz,one ~he_ I~ chentel~ siano . Cos_, non_ avrem~ il movtmento e sollolineatura dei dati strutttu- delle . dev1az1on1 patolog1~he e d, cu, abbiamo bisogno nel Sud . . . . 1 non invece un modo d1 essere e fra i proletari, de) lavoro a rah che legan~ le contradd1ZJom della DC? domicilio e del sot1osalario se non dello st rato. S?CJ~)eSludentes_co 01• Cosa ci può far pensare che riusciamo a mettere politicamente le con1radd1z1on1generale d, cles- gli alluali gruppi di potere non con i piedi per terra il discorso se. I siano strumenti normali del po. st;ill~ alleanze e sul ruolo aotago. E' il raporto tra rislrullurazio.. tere democristiano? Non solo la n1st1co ai lavoratori svolto dalla ne della scuola e dell'organizza. rinessione teorica, ma i falli di Bibliotecaginobianco Nell'insieme di queste forze noi non vediamo occasionali compagni di strada per ballaglie esemplari, né serbatoi di iscrilli da reclutare per il PdUP o il Manifesto. Noi ci rivolgiamo all'insieme di queste forze proponendo un raccordo unitario tra la nostra e la loro azione, e proprio men_ tre dichiariamo che l'unificazione PdUP.Manifesto non conclude il processo di costruzione di una nuova organizzazione della sinistra italiana- dobbiamo essere consapevoli del ruolo che esse so. no chiamate a svolgere nelle or. ganizzazioni nelle quali militano. Non un appello ad abbando. nare il loro terreno specifico di impegno per aggregarsi a noi ma il riconoscimento dell'importanza decisiva della loro battaglia che non si presenta affatto in alter. nativa alla militanza nelle nostre organizzazioni per coloro che scelgono questa strada, una bat. taglia che può raccordarsi alla nostra proprio in quanto parten. do da un terreno specifico si proiella in avanti e sceglie chiaramente fra compromesso storico e nuova opposizione. Un'allenzione costante a quan. 10 avviene fra le masse callolL che per potere con l'azione con_ creta rendere credibile e vincente la nostra lolla contro l'inter. classismo, il confronto con le lo. ro tematiche e le loro esigenze è condizione indispensabile per la costruzione di una nuova forza politica. La crisi della società borghese 9) L-a lolla operaia e studente. sca hanno fallo duramente i con. ti con lo staio di classe, con 1u1. te le sue articolazioni repressive. Caduto il mito dello staio neutrale, l'apparato di potere costruì 10 dalla borghesia e gestito dalla de. mocrazia cristiana ha mostrato tutta la sua brutalità repressiva. Investito da una crisi di valori e di credibilità senza precedemi, lo Stato borghese ha reagito con estre.ma decisione. La repressione che ha colpito decine di migliaia di militanti, la strategia della tensione e la trama nera, l'uso spregiudicato del ricatto, delle clientele. della corruzione, sono le varie facce con le quali lo stato borghese si è presentato e si presenta alle mas• se. li movimento ha pagalo il du. ro prezzo della sua lolla antisti. tuziooale, ma anche aperto brecce importanti, ha conquistato spazi nuov,i, ha maturato significative esperienze, ba aperto prime crepe all'interno di zone e sellori del apparato statale. Oggi sul problema deLla magistratura, delle carceri, dell'esercito e dei corpi separati, come ddl' informazione è possibile con nn rilancio del m-0vimento consegui• re importanti wccessiQuesta lotta comporta un impegno politico e culturale, una pratica ideale, in grado dJ mettere in discussione e sconfiggere a livello ind ',viduale e collettivo 11,C· rarchie di va-lori, modi d, vicve• re, miti e tabù propri di questa società. C'è oggi ooa crisi profonda dei valori della società borghese, una cris; dei rapporti interpersonali, nella famiglia. nei rapporti fra ~enerazioni, che permette di sviluppare una iniziativa e una critica di fondo, alla famigl,i3, a!l'individuaJ.ismo in tutte le sue forme concrete, di portare avanti u,, processo di liberazione della donna. di recupero degli emigrati, di scoperta o riscoperta di valori individuali e collettivi diversi da quelli indotti dal sistema. L-a questione del divorzio, deil' aborto, del diritto familiare, del diT',tto in generale, dell'obiezione di coscienza. possono diventare terreno di iniziativa concreta e di d1ba11ito e confronto ideale, evitando che esigenze insopprimih:• li veng2no sacrificate ald'05CUran• tismo. sull'altare della ricerca di un compromesso con la democrazia cristiana, com'è avvenuto fi. no ad oglri, e -con la pratica rinuncia della sinistra e lottare per affermare uoo propria linea. Quando parliamo dei problemi dello Stato ci trov'emo d, fronte anche il oroblema de 11e istitilzioni. Per quanto riizuarda le istituzioni rap,oresentative. non si trat· ta di mellere in discuss;one soio la loro polHica ma anc~e la loro funz,one. d' uti-lizzarle cioè non come sedi preva1entt dl '!);ntesi i:- ~,c:i.l~tivaa. u~nto come stn.tm~n1i d, strateo:ia del mov~eJ'to: ' 1 ~he comnorta ,.u,st Ol"~za in ouanto s1 s1a in erOOo cii u.'-~rle vemmente in questa prospettiva.

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