Unità proletaria - anno II - n. 24 - 17 dicembre 1973

.._ Il rapporto col riformismo IO) Nel portare avanti queste massa, forse non varrebbe la pelinee di agitazione, nel trasferire na di dedicare una risposta a que• dentro la lotta quotidiana questi sto espediente polemico. orientamenti concreti dobbiamo li nucleo essenziale del frontifare i conti, misurarci costante. smo è costituito dalle sue illumenle con le proposte, gli indi. sioni stataliste. li governo di fronrizzi e le politiche dei compagni te popolare ha la sua debolezza comunisti. fondamentale nel rapporto fra diNella nostra linea il problema fesa dello schieramento e collegadei rapporti con il PCI diventa mento con la dinamica del moviquindi uno dei temi fondamenta• mento di massa, che si pretende li del nostro impegno e anche del di regolare sulie esigenze degli dibattito e del confronto fra com- equilibri delle alleanze politiche, pagni di organizzazioni che que- che si pensa di strumentalizzare, sto problema hanno in passato af- rallentandone o accelerandone i frontalo in maniera diversa. ritmi di mobilitazione e i livelli ruolo di un partito che, aldilà di E' nostra convinzione che tutto qualche effimero successo eletto- ciò non può non creare un marale, sta pe~dendo il proprio stes- !essere crscente tra le forze gioso principio di identità e il pro- vanili socialiste, tra i militanti e prio spazio politico, nella alterna- i quadri sindacali, tra i più av. tiva tra l'essere truppa di com- vertiti quadri e dirigenti politici. plemento della centralità fanfania- Con questa realtà dobbiamo mina o elemento ornamentale dello surarci, sapendo che dipende anstorico incontro tra PCI e DC, che da noi il creare le condizioni non hanno nulla a che fare con per liberare centinaia di militanil nostro d,segno di alternativa ti, soprat1u110 giovani, dalla logidi classe. ca d.i un partito che offre appaMa è la linea della maggioran- re.ntemente grande libertà di paza del PSI che deve essere in rola ma nessuna reale possibilità primo luogo auaccata con durez- di contare sulle scelte politiche. za. Una linea di partecipazione Vi abbiamo accennato più volte al governo senza illusioni, di 10- e ricorre c,ome un filo rosso di tale subslternità e copertura al ere- tulio il nostro discorso l'avverscere stesso di una prauca extra- tenz.a sulle tendenze autoritarie parlamentare di governo. Le sedi che operano nel Paese, che !rodi decisione reale, dopo essere vano la loro ispirazione non solo passate dal Parlamento all'esecuti- nella borghesia più arretrata e vo sembra che si siano trasferite borbonica, ma dentro la logica ormai nella segreteria del parti- autoritaria della grande impresa to democristiano che sca diven- moderna, che si combinano con tando il luogo privato di risolu- la cultura e con la pratica di zione degli « affari pubblici"· un personale politico democristiaChe la nostra proposta politi- di scontro, secondo la logica esterca, per l'immediato come per il na della pratica di governo. futuro, nella lallica come nella In questo modo, producendo sostrategia sia completamente diver- vente passività, non rompendo i sa da quella dei compagni comu- sistemi di delega fino in fondo, nisli è ormai un dato generai- inducendo divisioni all'interno delmente acquisito nell'insieme del le masse, logorando il rapporto movimento. tra masse impazienti e rappresen• Le differenze di ieri, sono an- tanza di governo, si aprono queldate via via approfondendosi. La le brecce allraverso le quali è proposta del compromesso stori- passata la controffensiva della borco è staia accompagnala da tutta ghesia che ha segnato di pesanti una serie di posizioni di chiu- sconfitte il cammino d~lla espesura settaria, di attacchi, di ac- rienza frontista. cuse di irresponsabilità e di anti- La nuova opposizione è nuova comunismo. in quanto punta sullo sviluppo e Tutto questo non può cerio sor- l'organizzazione dell'antagonismo prenderci poichè la linea della sociale e pertanto non parie dal ricerca dell'accordo con la DC, per problema del governo per porre la sua logica e anche per le rea- quello del potere, punta sull'estenzioni e le contraddizioni che su- sione, il consolidamento e la proscita nel rapporto tra il PCI e il gressiva politicizzazione degli slrumovimento, è gestibile più facil- menti di democraz.ia operaia e Tutto questo avviene con l'ava(- no fortemente incline ai rigurgi. lo di una direzione socialista che ti integralisti e corporativi e che applica alle sue responsabilità ver- si congiunge ad un pericolo geso le masse popolari, verso la nerale di fascistizzazione di quel· stessa democrazia, verso la sua la centrale dell'imperialismo che propria dignità e il suo ruolo di sono gli USA, come testimonia lo partito. affare Watergate. La lotta per la democrazia, mente in un cl.ima di scontro a popolare e pertanto non accetta 11) Noi allribu1amo un grande sinistra che alimenti la chiusura un rapporto « diplomatico» fra le valore al come impedire l'avvento settaria e il patriottismo di orga- varie organizzazioni che vi par- di un regime fascista o comunnizzazione. tecipano, punta ad una sintesi po- que di tipo autoritario. Nessuna Non scendere sul terreno dello litica delle esperienze più avan- concessione va falla 8 chi conscontro frontale, ricercare sempre zate e tali da rendere possibile sidera un terreno di scontro più tutti gli spazi per un confronto e credibile l'obiettivo della rifon- avanzato quello io cui la sootanunitario, è condizione indispensa• dazione strategica e della ristrut- za violenta e repressiva dello 613 • bile per il successo dei nostri Q, turazione del movimento operaio. lo borghese appare io fonna ebiellivi politici. E' nuova in quanto pur essen• splicita e la borghesia si salda L d Il do il risultato della convergenza su posizioni reazionarie. Sl11pera proposta e a nuova oppo- fra forze riformiste e forze rivo- ché si è storicamente fatto la prosizione comporla infatti una nuo- va di quanto sia lungo e difficiva politica unitaria verso i rifor- luzionarie e comportando un di- le ebbattere •~ regime autori!a- • r I 'f' 1 h' d' • battito e una tensione ideale fatta -• m1s I ne ro ,u o e iarob ,d ogni di confronto o scontro come dato rio. Sia perché siamo persuasi subordinazione ma anc e i al- che la costruzione di un'alternateggiamenti come quello che so- permanente, non si affida alle me- tiva, in una società di capitalismo si.iene attualmente Lotta Continua diazioni di vertice ma affida in- maturo, richiede un impetuoso secondo il quale sarebbe interesse vece al movimento il compito del sviluppo di esperienze democradel movimento operaio che i ri- superamento delle divergenze in liche e di una crescita culturale formisti siano riformisti fino in una sintesi progressivamente più di massa: da ciò dlpenderaooo in fondo. Augurarsi che il PCI rea• avanzata. larga misura anche i connotati tizzi finalmente un accordo con E' nuova in quanto prevede una della futura società. la DC pensando che questa, ol- utilizzazione degli spazi istiluzio- bi è • • tre a chiarire radicalmente di fron- nali in funzione del movimento Ma il pro ema : come s, im- pedisce una soluzione autoritaria? te alle masse cosa significa po- e non viceversa, assegna al movi- La risposta che in generale noi litica riformista, rimetterebbe in mento un ruolo di trasformazione opponiamo ai cedimenti che ie moto la situazione, libererebbe for- e non di semplice pressione, per- forze riformiste operano io nome ze per un processo di radicalizza- chè rifiuta la sellorializzazione e di questo pericolo è. io genera• zione dello scontro, significa as- la separazione tra obiettivi imme- le, quella secondo cui la vera sumere una posizione a nostro diati e obiettivi futuri. garanzia contro una soluzione reagiudizio sbagliata. E' nuova infine perchè le fotte ziooaria è il grado di mobilitaMentre siamo impegnati a da• ' che in questi anni, in Italia e nel zione e il livello di lolla delle re respiro politico generale e o- mondo, hanno fallo saltare il me- masse. Una risposta giusta ma biettivi concrei.i alla proposta del- lodo della delega, hanno dispie- ancora troppo generica• JI fauo la nuova opposizione dobbiamo gaio, in episodi di grande rilie- di fondo è che, in uoa situaziodimostrare agli altri e a noi sles- vo, la creatività e l'inventiva delle ne di reale crisi della struttura si che la pratica e il lavoro di masse, hanno fatto emergere avan- ecooomica e istituzionale, il solo ogni giorno valgono più di qual- guardie di massa che si sono este- modo reale di impedire uno sbocsiasi denuncia, che la capacità au- se e consolidale e sempre più av- co reazionario è quello di costruitonoma di operare vale più di vertono l'esigenza di superare i li- re uno sbocco reale di sinistra, qualsiasi denuncia degli errori e miti della lotta sindacale con un alla crisi stessa. Il punto qu:odi dei cedimenti degli altri. diretto impegno politico. di<venla: poiché sappiamo che tali problema che sta di fronte a E' a questa leva di militanti, le sbocco a sin'stra richiede tem• noi _è q~ello ~ esse.re capac_i di forgi~ti. dall~ lotte, ~i matu~i dal- po, fotta, una crisi lunga, è ra- "?gliere .1 ~att nuovi della sii~•: le d1ff1colta, dagh oslaco!, che giooevole ritenere che ciò ~ossa z~on~, di dimostrare. una _capac11a h~nno affrontato,. che "°) dob- svilupparsi senza che una rispodt risposta complessiva at proble-, biamo guardare sia per ti suc-1 sta avversaria violenta ci colga mi del movimento operaio, una cesso della politica di nuova op- io anticipo? B?lonom~ ca~acità di iniziativa e posizio~, sia per dare slancio ~ A questo problema la risposta dt organ1zzaz1one, occorre che la forza dtrompente al processo d1 I non può riferirsi che ell' 11nalisi diversità fra la p"?posta riformi• cos!ruzione. ~ella nuova organiz- coocreta della situazione. li fa. sta e la nostra vtv~ nella _t~ta zaz,on~ politica. . . soismo, 0 un'alt<a fonma di eutode!la _gent~.e non sui volantini e Vogliamo anche essere chiaro sul ritarismo aperto non è affatto ne, d1batttt1. . fatto c~e, pur . trov~ndo_ sovente dietro l'angolo, anche se fa crisi Soltanto cosi d nostro lavoro, momenti dt unità d, azione che durerà e il movimento si radicala nostra, proposta organi::_zativa rilen}a_mo mol!o. impo~tant_i, con lizza. Da uo lato perché sono vep0S5?n~ d1:,ientare sempre pm pun- la sm.1stra ~•altsta .di cu, com- oule meno, per ragiooi oggettive to d1 nferunent~ _per un c?nfron• prendiamo il tra.vagi,~ ch_e 5?rge e soggellive, le basi ideologichO! e to e per una m1htanza attiva per da una progressiva d1vancaz1one sociali su cui Ja reazione ha nel tu!te le forze del movimento ~P4:- tra la volontà di r!fle_tte_rei~ qu,81· passato mobilitato larghi strati ra10 che prendono atto dell es,- che modo le 1ens1om, 11dibatttlo sociali e che le sarebbero nccesgenza. di una nuova politica al- s!ra!egic? eh~ eme_rgono dalla so- sarie: dall'altro perché la stessa terna11va: ~•eta e 11 comvolg,mento ~el. PSI grande bol'S'hesia, e le sue cspresTra gl! argom~n~ utilizzali ~ai m ?"a sempre. meno dignitosa sian; portiche. non hanno intecompagm comun,slt per polem,z• p,rallca governativa. resse a saldare uo blocco di tutti zare ~o.ntro la P?IHica di .nuov~ . L'incoerenza di que~tc. posi~zi°: f!li strali parassitari e privi'e~ati oppos1z,:one e dt alternativa v, ni, la rollura tra le d1Jhrnraz1om che soffocherebbe l'esnansicne. è anche l'accusa di restare noi an- verbali e le scelte concrete rischia- La divisio<1e di linea. di ioterescorati a vecchi schemi frontisti. no di far riproporre, da parte si. di cultura del blocco dom,- Se l'~sperienza cilena n~? •: del)a sinistra ~ocialis_ta massim~li- nante è O!lgi reale, e diffici 1mente vessc riproposto la necessita d, sm, che convivono '" un partilo sanabile. Se esiste un pericolo autracciare una discriminante tra una profondamente inquinato dal mj- toritario nel breve e medio periopolitica di frontismo, anche molto nisterialismo. do esso dunque è di tutt'altro avanzato e una linea di alterna- Le tentazioni mitterandiane a- tip~: potrebbe nascere piuttosto tiva di classe che fa centro sul- vanzate da settori di sinistra so- come conse,rueo7a di un corromla rivoluzione sociale e le sue ar- cialista se possono essere capite pim-.,to cHlo fchieramento d~mo ticolazioni di lotta e di potere di come tentativo di ridefinire un cratico, di un rnaltipl'carsi di spinte corporauve. sulla base oe, quali potrebbe avanzare un • eutoritratto indolore•, una «riforma• delle istituzioni. Di ciò Fanfani è un candidato, e a ciò la politica riformista offre spazio. Uoa Jioea alternativa è insieme uoa risposta a questo pericolo immediato, ed ha il tempo per costituirsi oel più lungo periodo. Sempre che sappia crescere come esperienza di massa, gest;re la crisi senza illusioni di strette semplificatrioi, sia capace di mantenere aperte le divisioni del fronte avversario, si impegni in una costante battaglia per la difesa e lo sviluppo degli spazi democratici ricercando io ciò gli 6Ch.iera• menti più larghi- Così come la nuova opposizione non si identi• fica con le forze rivoluzionarie (anche se deve per la sua logica svilupparsi in quella direzione), lo schieramento antifascista ooo deve occessariarneote coincidere con la ouova opposizione, enohe se il pericolo reazionario si può ormai realmente sconfiggere solo costruendo uno sbocco eolicapi1alistico. li nerbo dello schieramento antifasciste è l'avanguardia militan. le e il suo avversario principale, al di là del neo.fascismo, e lo è stato repressivo e il regime democristiano: su questa discriminante si devono collegare tutte le forze possi bi I i. con ,zrande ru-1icolazione di schieramenti, di obiettivi, di {onne di lotta. Quanto più si è coosapevoli del carattere di sistema della crisi attuale, tanto più deve essere viva la preoccupazione di impedire uoa saldatura dell'avversar'o su una linea di violenza 11perta e di scootro risdutivo. La lotta antimperialista IJ collegamento stre110, anche di coincidenza temporale, che il PCI ha realizzato tra la proposta del compromesso storico e le drammatiche vicende del Cile, deve farci cogliere con maggiore sensibilità il rapporto tra la nostra lotta anr-icapitaJistka e la situazione internazionale, il livello della lotta mondiale contro l'imperialismo. Cerio, una importante difficoltà di un programma di alternativa sta nel rapporto con l'attuale situazione internazionale che si presenta oggi indubbiamente preoccupence. Ma la fase del Vietnam, della rivoluzione culturale, del Maggio francese e del '69 italiano non ha rappresentato una parentesi ormai chiusa, anche se sono cadute le troppo facili illusioni di vedere rapidamente e quasi spontaneamente generalizzarsi una spinta rivoluzfonaria a livello Bibliotecaginobianco mondiale. La solitudine del Cile ci ha ancora una volta dimostrato come in questa fase si urtino contraddittoriamente da una parte le tensioni sociali, i bisogni di libe.razionc rivoluzionaria dei popoli e dall'altra il peso di inenia di un'armatura internazionale del movimento comunista che crea vuoti spaventosi di strategia, blocchi dell'azione che sembrano mettere in causa l'autonomia dei p~ cessi rivoluzionari rispeno alla politica degli Stati e rendere apparentemente infrangibili le catene dell'ordine mondiale imperial.ista. L'involuzione burocratica è statalista della società civile e politica in Unione Sovietic.a si esprime., a livello internazionale., in una prevalenza sempre mag• giore degli interessi di Stato, in una Jinea di amministrazione e congestione normalizzarricc, anche se talvolta con elementi di concorrenza, delle vicende dei popoli e delle class.i. Il grave a110 di riconoscimenlo da parte della Cina popolare dei golpisti cileni dimostra l'accento che la Cina mette sui contrasti interstatali e la non ritrovala dialettica tra politfoa di Stato e la politica di un partito che, come quello comunista cinese, è stato in grado di realizzare in questo grande Paese socialista, con la rivoluzione culturale, una nuova organizz.a2ione sociale, una esperienza originale di politicizza. zione di massa, dei modi di produzione materiale e di invenzione di nuovi valori che, nonostante le contraddizioni, risultano radicalmente antagoniste. Ma nel valutere la situazione mondiale e i rapporti di forza internazionali non possiamo cedere al fatalismo, percbè questa rimane la fase storica caratterizzata da una crescente instabilità, economica e politica, da nuovi confitti intercapitalistici, dal multipolarismo. L'idea dello sviluppo graduale e pacifico basata sulla coesistenza manca ormai di basi reali; quella che viene chiamata la tendenza catastrofica dellpunperialismo sembra rie.mergere in nuove forme. Per questo la speran.za di un riformismo italiano all'ombra di un riformismo mondiale non trova fondamenti reali. Ma forse la crisi è assai p1u grave e celere che non la costru. zione di un'alternativa. Ma se di ciò il PCI trac il suggerimento del ripiegamento, noi traiamo la lezione opposta. Ancora u.na volta il fatto che il proletariato occidentale non sia stato all'altezza della sua responsabilità si traduce in un vuoto che può anche portare alla reazione inaemazionale. Ecco perchè noi sentiamo questa urgenza. Ecco l'essenza del nuovo internazionalismo: sforzarsi di piegare a fondo l'esperienza, i suggerimenti teorici, i rapporti di forza molto avanzati esistenti in Italia per con tribuire a costruire una risposta generale alla crisi del potere imperialistico. Ogni rinuncia. anche in questo senso, è illusione come lo fu il cedimento ddla socialdemocrazia degli anni '20 e '30. Sul terreno fecondo di una crisi lunga, generale, che viene in un mondo già segnato dalla rivoluziooe del nostro secolo, dalle loro vittorie oltrechè dalle loro sconfitte, in cui la lotta di classe è stata spinta su terreni più avanzati e un nuovo sistema sociale si dimostra, a livello mondiale, la sola alternativa credibile, noi vogliamo costruire la nostra lotta in Italia. Senza modeUi dogrnat.ici, ma in collegamento stretto con quanti, nel mondo ,ancora collocano se stessi sulla f ronticra della lotta rivoluzionaria., con un ri~ fiuto netto della logica delle vie nazionali cui sfugge il rapporto organico, non solidaristico, che unisce la battaglia contro un sistema di dominazione di classe che si presenta oggi sempre più unitario. Ciò non vuole dire non cogliere né utilizzare contraddizioni che si creano nello schieramento delle forze e degli Stati borghesi oggi quanto mai imporranti: vuol dire non aderire ad esse come strumenti decisivi per la salvaguardia della pace e il progresso dei popoli .

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