Unità proletaria - anno II - n. 24 - 17 dicembre 1973

questo modo le esigenze di sbocco politico più avoozato e di una strategia offens.iva, di poter sfuggire all'assunzione di responsabi. lità impegnative e decisive che richiede oggi la radicalità della lotta di clase, il necessa.-io ettacco a fondo al centro sinistra democristiano, l'esigen:aa del riJ,..,cio, in tulta la sua forza, nel movimento. La linea del compromesso sto. rico incentra resistenze crescenti ed efficaci non solo nel corpo stesso della classe e del proletariato che vive e sperimenta non già un momento di attenuaziooe ma boosì di esasperazione dell' aggressione alle sue c:,c,dizioni di vita e di lavoro, ma si manifesta anche negli schieramenti politici, nelle resistenze tra le forze riformiste, dootro le Organizzazioni sindacali e sociali, nella maturazione dell'av,anguardia nivoluzionaria. Tuttavia la linea della diversa opposizbne e le tregue conce6Se hanno permesso alla controffensiva capitalistica di segnare non pochi punti a proprio vantaggio e di incidere all'interno della classe operaia, generando ripiegamenti e disorientamenti, divisioni o frustrazioni. Crisi della politica riformista non significa affatto la facile affermazione di una linea di offensiva di classe. La situazione, se non è quella del grande riflusso, è però difficile e complessa e richiede un importante momento di direzione politica capaee di ricostruire, in positivo, punto per punto, Ja trama de'.,Je lotte, una linea anticapitalistica che ricomponga un'unità del proletariato al conflitto di classe, il respiro d.i nuove prospettive strategiche. La nostra responsabilità ven;o il movimento di classe nel suo complesso ci fa rifuggire da ogni faziosa tentazione di costruire la nostra fortuna sulla sconfitta del movimento operaio. Noi che denunciamo il carattere avventuroso della politica del meno peggio, non vogliamo cedere al minocitarismo della logioa del tanto peggio, ma vogliamo condurre la n06tm battaglia sul fronte principale dello scontro con la borghesia, contro la DC ed li governo Rurnor, ed è in nvme di questo attacco contro l'avversario di classe che ri,volgiamo la critica stJrategica, ~mpida e senza reticenze, alle forze riformiste, insieme coo lo sforzo ostinato per un loro coinvolgimento unitario nella politica di nuova opposizione di classe. Lotta a fondo controH govemo Oggi è frutto di realismo portare avooti l'attacco a fondo al centro-sinistra di Rumor, spezzare gli effetti frenanti e paralizzanti di un compromesso senza contropartite, di un equilibrio politioo che, mentre logora e rischia di portare alla sccnfitta il movimento, apre spazi alla rivincita capitalistica, disgrega le alleanze sociali della classe operaia, corporativizza e spinge e destra i gruppi sociali intermedi e fa precipitare l'involuzione dell'aspetto democratico. Fare cadere da sinistra il governo Rumor con l'unità e !,a forza delle lotte sociali, spezzare la spi.-ale dell'omerità e del ricatto, è il solo modo per evitare H meno peggio ohe conduce verso una caduta da destra d.i questo governo, con i,! peoicolo di tmvolgere con esso le organizzazioni politiche della sinistra e la credibilità del sindacato, compromessi nell'appoggio dell'attuale precario equilibrio poli,tico. Non si !>ratta di un'illusione movimenti• sta. La proposta che avanziamo, del. la costruzione d.i una nuova forza politica per l'alternativa di classe, si muove dalla convinzione maturate dall'analisi delle lotte operaia e dalla crisi capitalistica, che per la stessa difesa della democrazia e per svi,luppare le potenzialità di trasformazione sociale esprese dalle lotte di questi anni, occorre attualizzare il problema del superamento del sistema capitalisto. I.a lezione che noi traiamo dall 'esper-ienza d.i questi Bibliotecaginobianco enni non è queea di ricostruire, ma di abbattere r:no in fondo, il muro tra democraz:a e socialismo. u~aforza portit,incauova Dalle esperienze delle lotte operaie nello sviluppo capitalistico che hanno espresso la maturità di avanzati bisogni nuovi un modo nuovo di organizzazione della democrazia e del potere nelle lotte, alla radicalizzazione di classe den. tro la crisi, deriva non già l'ab. bandono delle grandi lezioni del maggio francese e deH'offensi va operaia e studentesca del 19681969, ma il loro sviluppo in una più complessa oostruz:ooe dell'agemonia operaia, ohe ncn può lasciare spazi vuoti tra fabbrica e società, tra processi di rivoluzione sociale e problema del potere politico, oon può lasc'are spazi vuoti nel problema dell'unificazione del proletarfato e di una ridefinita po!itica di alleanze in relazione con la questione degli schieramenti, dal legame tra l'accentua:cione della crisi sociale nel nostro Paese e l'analisi dei rapporti di forza internazi~ nali. Non è possibile improvvisare risposte esaurienti a questi problemi. Un jlrande sforzo di e!eborazione che cresca dentro il movimento e nell'iniziativa politica e nel dibattito ideale è ancora da compiere. movimento. Per questo abbiamo e sosteniamo la ripresa della lotta salariale e sull'organizzazicne del lavoro come fallo di significato polit!co generale. Insieme a questo è necessario rilanciare oon forza una linea di lotta per l'eguaglfanza, come asse fondamentale della nostn, proposta di movimento. Si tratta di sviluppare nella rea'.Là di oggi un'ir,dicazione politica strategica di lotte aperta aUa fine degli anni 60. Sappiamo H grande valore politico che hanno evuto la rivendicazione di aumenti ugual. per tutti, Ja lotta ccotro la divisione del lavoro e H si· sterna dj qualifiche. Ma oggi dobbiamo sostenere con chiarezza che se questa li. nea non si misura e non offre una proposta ur»tada ai problemi degli apprendisti, delle lavoranti a domicilio, del lavorante stagiooale nell'edilizia e nell'agricoltura, se n0n diventa insomma una linea di unità fra openai forti e proletari emarginati, ha davanti a sé il rischro dell'azkndalismo, dello svuotamento del suo valore politico, dell'isolamento e della sconfitta. La Direzione aella qua!e vogliamo lavorare e sulla quale esistono possibilità di un serio passo io evanti è quella di un' espansione, al di là dei cancelli di una grande fabbrica, d~-Ja lotta all'organizzazione capitaHstica del lavoro e ,per l'eguaglianza, della ricerca di une più alta unità de,gli sfruttati. 1n questo terreno non c'è spazio per !',improvvisazione o per lHl lavoro po!itico inteso come rincorsa delle fasi di espansione del movimeoto: si trntùl di costruire una 011ganizza:zione, dei qu1!dri pol,itici, costruendo la lotta e l'organizzazione unitaria di massa, di rifiutare H metodo della propaganda esterna per scegliere quello dell'inchiesta di massa. I momenti più alti dello scootro in fabbrica hanno espresso, pur con limiti d.i generalizzazione e di strumentazione ,in precici organismi di lotta di massa, importanti ergomenti di scontro sugli obiettivi sociali, perseguiti attraverso l'azione diretta, l'autoorganizzazione de!.,La lotta e Ja pratica dell'ob:ettizo. Si manifestava co,;ì una tendenza a oe,gliere e a ribaltare nella sua globa1:ità la condizI<::ne di Jav<XO e la condizione di vita, stringendo in esso fabbrica e società. L'impostazione della dalle Con. federazioni e dalla sinistra tradiziona!e alla e politica delle riforme » è servita invece per contrapporre fabbrica e società, salario e investimenti sociali e e spezzare la coscienza di classe nella figu1'8 dell'operaio che rivendica con il sindacato ed il cittadino che chiede al Parlameoto. E' su questo terreno, dove vitali bi501Di sociali come la saJute e i IJ'aSporti, la casa e i servizi collettivi, che si 6000 aperti i primi spazi al rilancio della delega, al recupero di una strategia di pressione e di restauraziGoe dei vecdri metodi della politica istituzionale. Mmtre l'attacco del capitale e del governo si fa p:ù rude e generalizzato, con la inflazione e il cootenimento della spesa pubblica, la socializzazione della lotta sul terreno dei bisogni delle masse deve ritrovare in pieno il suo contenuto anjtcapitalistico, deve esprimersi :n strumenl,i di lotta e d.i democrazia di massa capaci ancoe di essere le sedi di una ricom~ziooe del fronte dì classe. Nelle lotte per gli obiet-tivi sociali, prolungamento del conflitto primario nella fabbrica, la classe operaia può real",:zare conquiste importanti ed esprimere altema!Jve di valori e di consumi, progetti e esperienze di trasformazione della qualità della vita. capaci d.i rappresentare egemonia di classe che può disaggregare e riaggregare, alleare e neutralizzare, ~ st1'3ti sociali intermedi in una politica di unità e di &1leanza che è l'opposto della sommatO!"iadegli interessi, delle mance elett-:nli che premimo il consolidamento degli egoismi corporativi e che finiscono per ribnttare " destra proprio quelli •che si pretendeva di strum<X1talizzarc a sinistra. U problema della strategia rivoluzionaria in Occidente è ancora tutto di fronte a noi. In questa sede in cui siamo impegnati a definire un programma di ezione immediato, dobbiamo saper limitare la serie di questi Il Mezzogiorno che si accaval'=o. • Ma è impossibile dare risposte convincenti, anche ai problemi di lotta, se non li vediamo in questa direzione, se enohe le nostre rispo5te parziali non le oollochiamo dentro uoa ricerca COOl· l'egemonia operaia. che non può le masse una credibile prospettiva di alternati-va di o'asse. Solo a questo livello di elaborazione e di lavoro politico la fisionomia della forza politica che voi:liamo oostruire nel confronto aoche aspro con le stra• tegie riformiste sfugire ai rischi del mmoritarismo, della contestazicr.e settaria e sostanzialmente subalterna. Quale lotta operaia 5) La politica riformista, i ritar. di di analisi soc.iale, in compromis. sione di parte della sinjstra tradizionale nel decadimento delle isti. tuzioni, della classe dirigente_, t:rOvano un acuto e pericoloso punto di contraddizione nella gravità cc. cezionale della crisi che travaglia la società meridionale che non è soltanto il prolungamento della lunga crisi economica e soc.iale del meridione, ma che, all'interno deL le difficoltà generali del capital.ismo vede il condensarsi nuovo cli un disagio e di una rivolta non contenibili in un disagio di con. trollo normalizzatore. Entrata in crisi nena.mente dc. finitiva quella interpretazione del sottosviluppo come scmpli.ce esscn. za di sviluppo, la teoria di un Sud che avrebbe dovuto percor. rerc in ritardo la via del Nord, passando dalla fase del decollo al. lo sviluppo autopropulsivo all'io. temo di una semplice politica di 4) li primo e decisivo terreno redistribuzione territoriale delle ri. su cui si costruisce qggi un'aher. j sorse e degli investimenti, oramai, nativa è quello che garantisce e il sottosviluppo meridionale comsviluppa ulteriormente il livello! pare come l'altra faccia del mo. di unità, di mobilita:cicne e di demo sviluppo capitalistico. politicizzazione della classe ope- Dalla caduta del.la tesi di un rafa: i suoi contenuti anticapitali. superamento possibile della que. stici, le sue struUure organizzati- stione meridionale nell'ambito del Ve nuove, la sua capacità di capitalismo si ripropone rutta la egemonia. vigorosa attualità dell'inmizione Ma la di.fesa e lo svifoppo del- gramsciana che, rifiutando il con. l'esperienza e dei r,sultati della eretismo del riformjsmo meridio. lolla operoia di questi anni ri- nalista, stabilisce il nesso tra la chiede che si mettono in forte questione del MczzogiOT11oe il evidenza gli • e'ementi di diver- problema della rivoluzione e de. sità » della situazione attuale de- duce dalla visione dell'unità del terminati sia dall'uso della mano. vra .,conomica, in particolare dall'inflazione, come via di supe. rarnento della resistenza operaia all'intensificazione del lavoro, sia dalla djmensicne del processo di ristrutturazione, sia ell'interno della fabbrica, che, soprattutto, come « decentramento» degli elementi di maggiore 'osicurezza e precarietà, al di fuori della grande fabbrica, nel ghetto del lavoro marginale. Due cose vengono ccotemporaneamente messe in discussione: gli elementi di controllo opera!o cooquistati in questi anni, la linea di lot.ta all'orgaoizzazione del lavoro; la qualità e il valore politico generale, il oarattere di punto di riferimento unitario della lotta della clas5e operaia della grande industria. ln questa situazione le lotte sul salario e sulla condizione operaia cootro l'organizzazkne capitalistica del J,avoro, sono dati insuperabili e dal punto di vista della difesa della conqu;sta operaia, e da que'•lo di un salto in avanti dell'unità sociale e politica del processo capitalistico di sviluppo e di sottosviluppo il nodo eco. trale, tutto politico, dell'unità del proletariato meridiona.le e della classe operaia delle grandi concentrarioni del Nord. Nella politica dei grandi gruppi i.ndustriali e dèì governo ver. so il Mezzogiorno stanno riemer. gendo le linee di razionalizzazio. ne capitalistica espresse a suo tempo dal governo Colombo che, dopo la reazione difensiva e di destra delle clientele meridionali, vennero temporaneamente abban. donate da Andreotti, al fini d.i ri. saldare il blocco borghese e otte. nere un recupero a destra da par. te della D.C. La ripresa dei processi di razio. na1izzazione capitalis1ica e di nuove dislocazioni delle clientele me. ridionali vengono a cadere so. pra una realtà parricolarmente di. sgregata - economicamente sfi. brata - socialmente colpita dai fallimenti della politica meridio. nalistica, dalla CTisi economica. dall'inJlazione e da calamità co. me alluvioni, il colera, il danneg. città e nelle campagne, e di dare giamento del porto e dei cantie. un chiaro segno di opposizione ri di Palermo. politica di sinistra alle tensioni Gli intenti di ru.ionali.zzaziooe -ed alle lotte delle grandj masse neocoloniali espressi dalla politi. meridionali imponendo un controL ca di Donai Canin, l'aggravamen. lo sociale delle risorse e evit11ndo to della condizione sociale delle di restxe subalterni alla logica masse, le reazioni difensive delle autoritaria del governo e alla di. clientele tradizionali, la demago. fesa dei canali di controllo dd gia eversiva del Movimento So. vecchio clientelismo. ciale, insieme con la deboleua 11 Menogiorno si ri=la come politica della opposizione di sini. la prima vini.ma della politica del stra, e la sc.lerosi di larghi seuo. governo Rumor.Fanfanj che pone ri del sindacalismo aeridionale. le masse meridionali ad un JiveL possono costituire l'ingrediente di lo di esasperazione che logon o. nuove equivoche tensioni, aperle gni spazio aJ riformismo metnre alla strumentalizzazione di dest·ra. iendono a saltare Je tradizionali Sono gravissime le: ultime son.i- manovre trasformistiche. te della destra CISL acl Conve. In qucs111siruanone è compito gno di Bari, la quale mcotre po. di UDA forza politica come la none con spregiudicatcua il proble. su-a di ricostruire, sulla miseria ma della piena utilizzmone degl.i dei pacchelti e dell'assistenziali. impianti nel Nord, richiede addL smo, l'idea.fon.a ael meridionali. rittura che il sindacato meridiana. smo di classe, fond:110 sulla ,i. le si app,esti a gestire i nuovi composizione politica ed organiz. 0ussi di emigrazione. zativa del soggetto della lotta di I progelli di sventramen10 delle classe nel Sud, rulla unificazione, grandi città meridionali e la loro difficile e complessa, del prole. terziarizzazione, a cominciare da cariato meridionille come protago. Palermo e da Napoli, insieme con nista della lona poli1ica di classe le scelte di localizzuione e del de. dentro la .strategia complessiTa centramento industriale, pun1ano deUa nuova oppos,ziOfle e ddl'ala sfollare le fasce del proletaria. ternativa to p1-ecario delle grandi citt.à me· Tuuo ciò rictueòe a noi uno rid.ionali., prevendendo massicce sforzo maggiore cli animazione e deportazioni in aree periferiche o di direzione delle loue cosa,,ice verso il Nord sull"individnazione delle profonde I progetti di sviluppo capilali. modificazioni avvenute all1ncemo stico dell'agricoltura meridionale della realt.à m~ridionale che ci (forestazione,· agricoltura, zoo1ec.. impone un'analisi aggiornata del. nica) i piani di costruzione di la natura e della dinamica delle grandi infrastrutture industriali forze sociali, dal problema delle completano il quadro di una ra. alleanze, dei mutamenù nel bloc. zionalizzazione che, mentre am- co di dominio e dc1 centri di J>Oplia il disagio sociale non aff ron. tcre da investire con la lolla. te i grandi bisogni di infrastrut. Pertanto da una maggiore im. ture sanitarie, scolasùche, di rra. mcdesimazione nella specifica real. sporto pubblico wc. tà del proletari31o meridionale Questo piano, in nome dell'el- dobbiamo lavorare alla costru:z.io. ficienza., si esprime in una nuova ne di una linea di att.acco che spinta centralizzatrice ed autori. sia in grado di portare a sintesi tarla che svuota anche gli istiruri le potcnzalità naove offerte daL della democrazia formale come le la classe opert1ia meridionale dei Reg;oni e g1; Enti Locali, cui ven. poli industriali, l'unità tra i bracgono sottratte anche le specifiche cia.nti e r contadini in via di pro. competenze sull'agricoltura, sulla letarizzazione, sconfiggendo i ten. politica della casa, sull'assello del tativi di ricompos,7jone del blocco territorio. rurale, su una hnca di riforma Si pone con forza il problema agraria con ampio respiro collet. di individuare obiettivi altematL tivis1ico, ponen:lo i gravi problemi vi su.i quali esprimere con contr. 1 di organi:zzazio.ne. d, direzione po. nuità e in modo largamente unita. litica dei movimenti informi del rio, le proie,doni meridionali del. proletariato em8J1!:inarodelle gran. le lotte che si esprimono nelle di cinà meridionalr grandi ,ertenze industriali colle. I Tutto ciò imJllica non g;à un gando ad esse una più precisa c~ntcn_ime?10_della Joua e del)e articolazione delle vertenze aperre rrvendicaz1oru della classe operaia nelle regioni del Sud. del Nord in nome della solidarie. Il nodo che ci sta di front• tà con i sellori deboli e sacrifi. è però quello di una riqualifica- cai del proletariato meridionale, zione del sindacalismo meridiana. ma richiede una unificazione dd le di individuare nuovi strumen. fronte di lotta ,nticapitalistica ed ti' di democrazia di massa., nelle il saJario, ad esempio, in una nuo-

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