L'Unità - anno VIII - n.13 - 29 marzo 1919

82 L'Ul\"ITA Un gigante in mezzo alla strada tosto che 1111 , ei.vvocci.to, che sia, par1nto ·ua– scostameule dolici. Pio111,hiuo r dalla llve, per (are i loro interessi .. ll JJl'imo sarebbe -mcuo pericolos1 del scconclo. penlu'- lµlti conoscerebbero i m.otit:i ciel/a sua azione pal'leuucularc e dei suoi voti. Caso mai, spetterà alle a/li-e inclu-sti-ie clo111cn1clcu·si e lei. p1·cse11.z<tnella Cetme,·a cli 1w, dirci/o i·ci.ppre.sc11lr11t-lcle!Jli aziouisfi di c,lcuui fJruppi {i11a11zim·,:non crei loro 1111, peri– colo di conco.,.,.euze illefJilf iuta ci base cU pressio11i polil.iche: e clovrcbbcro pensarci esse a 'iitfervenire nelle lolle elettorali, sic, per impe<lire la villoria dei ccw<li<l<,fi pe- 1·icolosi. sic, per prese,tta,·e cmulidati p1·0- prii: - il paese a.vrcì se111,p1·c qualcosa da, !Jtlaciayncu-e da coufrasti di questo 9cneJ·e. E onche se ,; coutrasti /osse,·o climiuati. mecliei.ute 11n lrusl eleltoni.le cli tutli i siete• rm·aici e cli lutti i for·nitot·i, lei. chio.-t·ezza clelle posiziowi costringerebbe !Jl-i cletto,·i ad ass1w1-e1·si seuzci. sccippatoie le p,·opt·ie n– spo,1sabilil<"L li: se fjli elellod JJreferissero •1111-c, Cm,iera cli ben conosciuti 11,oniini cli, a(fcwi n m,c, Cmnen, di pe,·soue imli1Je11.– clcnli cla i-nte,·essi fitmnziari, tm1fo pefjgio per lo1·0. I soliti giornali truffaldi.ni , dando notizia della riunione tenuta recentemente a Londra dalle Associ~zioni di propaganda deill'Intesa per la Società delle Nazioni, hanno voluto far ere• dere che la riunione si sia dichiarata favore– vole al concetto che sia richiesta la unanimità degli Stati associati affinchè sia valida la delibe– razione di prendere misure di costrizione contro chi violasse i .patti della Società. Tanto varrebbe ridurre la Società delle Nazioni a un nuovo Sacro Romano Impero, in cui ciascuno Stato avc\·a di– ritto di fare guerra agli altri, e perciò - come diceva Voltaire - non era nè sacro, nè romano, nè impero; tanto fare della Società delle Na– zioni una seconda edizio~e della antica Polonia, nella cui dieta bastava il liberum 11eto di un solo nobilastro a far naufragare qilunque proposta. La verità era precisamente il contrario! Nella riunione cli Londra, i delegati inglesi hanno emesso voto che la conferenza cerchi il modo di provvedere a che il disaccordo di una piccola minoranza non possa impedire alJa Lega delle Nazioni di agir1! ; e la delega– zione francese ha appoggiato tale voto, pro– ponendo di fissare a 2/3 la maggioranza ne– cessaria per la validità delle deliberazioni. Sola• mente non essendosi raggiunto l'accordo su questa ultima questione, la riunione si è limi– tata a trasmeltere aUa conferenza di Parigi il voto espresso in generale dalJa delegazione inglese. E questo è quanto. J I tentaJivo di mistificazione, però, perpe– trato dai soli centri di intossicazione siderur– gica e militarista e naiionalista, non deve pas~are inosservato. Questa è una delle posi– zioni centrali della battaglia pro o contro una seria Società delle Nazioni (l'altra è data d·dla limitazione degli armamenti e dal divieto delle fabbr,che d'armi private) Si tenterà di ànnul– lare ogni autorità della Società, esigendo per la validità delle deliberazioni la unanimitù. E la unanimità sarà richiesta come conse– guenza della indipendenza sovrana degli Stati associati. A che cosa si ridurrebbe mai la « in– dipendenza » nazionale, per es., dell'Italia, se questa domani dovesse essere obbli~ata a sot~ tomettersi contro voglia alle deliberazioni di un comitato internazionale, in cui essa fosse rimasta in minoranza? L'argomento fa effetto. :Ma, osservato con un po' di attenzione, si vede che si fonda tutlo SU una illuzione e su un inganno. \Vells ha gi;ì.svelato il trucco nel libro In the faurtl, Ytar (Londra, Chatto et \Vindus, 1918, pag. 34-6). <( Finchè - spit'ga il grande scrittore in– glese - finchè la Società delle Libere Nazioni sar.\ un progetto senza corpo. ·Ja stampa .: pa– triottica» - fortemente pagata - si conten– terà di trattarla amabilmente come un'utopia: magari ne assumerà il patrocinio con affabile condiscendenza. l\la non appena la Società delle Nazioni prenderà forma, subito gJlinte– ressi delle fabbriche d'armi si adombreranno. E allora sentiremo rimbombare il tamburo pa– triottico in difosa del traffico del sangue umano, « Lasceremo, dunque, che si ingerisca nei nostri · affari una torma cli stranieri?• - E fra que• ~ti 111; stranieri">, che saranno messi in moto per Mterrire le anime patriottiche degl' inglesi, ci saranno gli americani. E gli agenti di Krupp e i loro ctmsorti di Inghilterra e cli Francia si daranno un gran da fare per eccitare la oin– brosità nazionale della Francia. Quanto alla Germania, la colossale diffidenza comro l'ln~ ghiltcrra non ha bi~ogno di essere eccitata· C'è un gigante in 111cz1.0 alla strada .... « Ebbene è necc~s ,rio affrontare in tutti i gr:mdi paesi la propaganda infame e peri– colosa di queste industrie. +: Per il bravo cittadino. che si sente toccato da quella prop·1gamh n1-'ll;.i. più tenera parte delle sue patrii:',"· e suscettibilità, vi è qual– che ar1e·. f. :o irrefutabile. « Quali che debbano essere le vie dell'av– ,enire - vie di pace o vie di guerra - un falt > resterà sempre e!»scnzialc: che il mondo sarà sèmpre dominato da quelle grandi comu– nità, che pos::,iedono una organizz.'lzione so– ciale e industriale capace di affrontare la guer– ra. Esefcitino il loro potere uccidendo, o edu– cando e creando, - la Francia, la Germania • (per quanto ciò possa darci noia), le due grandi comunità di lingua inglese, l1Italia 1 il Giappone, la Cina, for:Sc presto una Russia rinata. avranno sempre il controllo dei destini dcWumanità. Che questo controllo si eserciti con le armi o con le leggi, è considerazione secondaria. « Rifiutare, dunque, di sottomettere i nostri affari al consiglio generale di tutte le nazioni, non ci rende niente affatto « indipendenti da– gli stranieri». Ci rende, an11i, più dipendenti. E ciò risulta, solo che ci si metta un po' d'at– tenzione. . • Infatti la Società delle Libeie nazioni do– vrà contr9llare l'esercito, la marina, l'areonau– tica, le industrie degli armamenti in,ciascuna delle nazioni del mondo. << Ecco una limitaiione della indi:)endcnza di tutte .. Ma forse l'altra alternativa è che cia– scuna faccia quel che più le piace? - No. L'altra alternativa è che il paese più malva– gio resterà libero di costringere ht.tti gl_i altri ad armarsi tino al limite, che gli piacerà di fissare. Ecco l'indipendenza! « D01>0 il 1871 1 la Francia, si dice, è stata libera in fatto di armamenti. - Ma che va• lore ha avuto questa libertà? - La veritft è che la Francia t; stata schiava incatenata della Germania. costretta a guardare la Germania come uno schiavo guarda il padrorle, obbli• gata a costruire sottomarino contro sottoma– rino, fucile contro fucile, ad arrolare tutta la sua gioventù nell'esercito, a subordinare il suo commercio, la sua letteratura, la sua educa– zione, la sua vita intera, alla necess:tà di quella preparazione militare, che le era imposta dal ·suo caporale d'oltre Reno. « E la Germania, alla sua volta, è stata la schiava del suo imperial padrone, per la me– desima ragione: per la ragione che la Ger• mania e la Francia erano entrambe cosi fie– ramente sovrane e indipendenti. « L'una e l'altra sono state le schiave del– l'imperialismo e del militarismo - perdù eraw sol•rane e libere. E' cosi sarà sempre! Fino a quando lo chauvùufme ci renderà gelosi d'o– gni controllo internazionale sulle nostre pos– sibilità militari, noi resteremo sempre gli schia– vi impotenti della minaccia straniera - e pace sarà una parola per indicare la fase di riposo fra due guerre ». H. G. \VELLS. Siderurgici e fornitori 1l denaro, fac-ihnente scir,o/oto, dnrante la 911c1Tae grazie allei. [Jlterrc,, 11ellctci.sr.1w dei sidcrnrgici e dei (ornito,·i dello Slato, uiiu.accici. di essere il virus delfo prosMmc elezioni politiche. E se la oente onesta non si rivolta coutro la scalato,, che sidcnwgici e fo-rnitori si prepcwcrno a, dare ai colleg,i clettoraU, la futura Cmneni. scu-à dominata da,ll(i.pih s{rontcitci. delle plutocn,zie. Per occupm·ci solo della 'l'oscmu,, ,,. lii– vont.o, a Scm r,iovmuii Valclanio, a BorfJO Sm,, Lorenzo, e, illonter;m·chi. a Montalcino, ci.San, jlfinic,to. si fanuo a11ewti, alla con– quista elci colle9i,propriefa,1·i, omminish'a– tori, direttori, avvocati cli società st:de- 1·,u·aiche, speculatori di r1ue1-ra 1 fornil.o,·i dello Stato, a1Ticch-iUsi ,;,1, b1·cvc le111,po e, ,pese dello St«to. Confro le cundida/11,re cli h1cl1t,sfriali uoi 11vn abbia.mo a priori II uflci. <l<t "idi,·c. Anzi ,w cedo ,,wmc,·o di in<luslrici.U.attivi, ·intel– linculi, 011est-i, che ci.vesscro la forza, 1110,·alc cli fm·si eter19ere deputati sen7,a arlificii, non, 1111tocerebbe cerio alla vifolilà del pcw1mnento 1,azionale, specialmente quau<lo si. facesse lcwyo a.n.che e, n-nei.dcyua. ra,ppre– senlcmza, operaùi.. llfci. ce,·li fìurmzie,·i. che ali(, vigilùi della !J1terra slavemo per fal– lire, ce,·ti forwitori dello Sfato. ùnpro-vvisa– nt.eute ctrricchiti senza, anuoso l<i·voro,senza iufelli9euzo. ·uè coscienza, ma cedi bau.– chie,·i e consulenti 7e9ali delle inclusfrie, quale contributo fattivo posso110 clru-e alla ,·ilo ciel Parlmne11to? • Siamo disposti ml anclat·e a.-nchepùì in là SlfllU 'Vi(i.delle ... sùnpal.ie siclcrnr!Jiche. Prc/f'ricw10,pe1· es., vedere alla Cc,merc, n1r fi11uuzicre, di cui tutt;, sa11110che farà, l'i·u– teresse della J>iombino e delle, Jlvci.. pù,t- neo Nelle ca-11clùlotii.residenu-9ichc e ei.ffari– sUchc, cli cui pcu-lùi.mo , ci ripu.[Jnm,o, nou, i 11,u,uie 9li t'lderessi 11,0to,··idei camlidoti, mc, i metodi co1t cwi si tenie, i<i.sCaiata. Qu.csti t·icchi cli 9ucrra. com.prmto, nei col– legi p,·esi d' nssalto, terre e case ci prezzi fcuit<istici; com1n·uno alber9hi, e/te souo sempre sfoti passivi: compni.no !Jionwli, 1·ega,lanclo ci11-q1umtine di tn ·iylio.ia di lire a·i vecchi cti,retto,·i, ierchè cedmw n post<I a spccictl-isU cli elez,on·i; fmn1,o elargizioni ci. piene 11ui.wi e, società, opentic, ci. istituti di beueficcuzr,, e, chiese: con,siclercm.o i voti <legli elettori come uzioui bancc,r-ie, e U accapm-rano coi metodi co11, cii.i nlla bo1·sa si fc, ·incetta cli titoli pe,· yiocm·e al ricilzo o al ·1·ibasso: fraltano i collegi co111-c .~ono state trottate le, Banca italiane, cli Sco1,to e la B(mca Commercicile elci.chi (1,vetm i11,– tc1·esse ,,, m.etlét·le sotto il loro controllo. F, tutti, si prescntuno come· ccuulùlati ... · democrctUci. R i 9iontali 7 cla es,'li compniti, ass1rn1011-o t.utti bmidiera, clemocratica. Sono capaci 111--l,!J<u-i di clichiara,·si appassionuuti dellt, Società delle Naz-iont, - essi, i pci– cl1-011i e animin-isfratori cli iuduslrie di 911-ern,, - salvo beninteso (t coml,aUerc <i suo tempo la limitazione inlcnrnzio– twle (le9li a.rma,meuli e ,if dfoieto della. (abbricrizione p'l'ivala, delle armi. cioè del tt·{,{/ico del scmgue 1H1uut0. Ji,' il collegio '11·11·if10mi,uale ò il paraninfo cli questa ,-azza cli <le;,,ocralici, che nel/"' ,·islt-etfo, cirC{):jUi– zione di poche mifJlini<, di elettori hanuo buon !Jioco, semin<nu:lo (ci.vori, prom.csse e fo9li da mille: per accapmT<u·si qnel tanto cli elettori, che assicu,•,: la ,viftodci.. MCI i come O!ffJila pc,rola, clemOCl'Clzia, è state,. p1·es(1, e, iniquo 1Jreslilo: fJOVCni.o.cu1socia– zioui politiche, yio;·nali, ridste. ca,ulida– t11re1ba11rJ1e,clittc, lutti, tutti hami.o OfJ!Ji per emblema il cm·lello della democrazia. Orbeue, contro queste, democrazio !Wer– [JO!Jllafa e ipou.j_ta, co,.,-utfrice e ricalta,– t,,;cc1 ,> necessario clte luffi i democ,.,,tici s11l s(•1·io si ri-t:oltino co11, cuerfJia dispe– rai.o. Quesli milionari, che si inasc/iercwo clu dc11iocralici, e ripeto11,o e,ll'operaio e al co11lndiuo, offrendogli il <1ciu11·0 del/1 inf'a.– mi<t e delle, sert'itù, quel che iu Giulietta e Romeo il 11obile Jfo11te,.chi dice al far– macista uelfatlo di corromperlo per ovcrne il 1Jeleno: • .Von è tuo amico il mondo, 11è • la s·1m legge: 11011 lm sua, legge 1·l mondo ~ che possu J'ar 1·icco te cf1,n colpo: perciò ... ~ aradisci; 11011 è la,·tuei.voloutù che (1ccettu, •mci.è lri.tue, niiserici»; - quesf.i m-ilioncwi bisogno consiclenwl-i come pttbblfoi 1,emici. Le, fJio~ie11fù,che tonu, dalle l.·rincee, ha 11.e,:prossimi ·mesi lmc, groude operci. di sol·iclarietcì e cli bontà da compiere verso it profclm·iafo delle ccw1,petfp1-e della cittcì, verso i f,·alelli con cui è viss11l<t,<lurci.nte i r11wltro m1,n·i rU f/lle,.,.c,, in conuuumza cli pas,'li011-P, e d·i dolo1·e. Rimmioro cot po– polo d1irm1te fa, lolla elel.toro1e, come fti. con esso cl,waute la !]ti.erra: confro i uem-ic-i i11terni clell'on.ore <fllltlia, 09f1i, come cou.... lro -i nemici csler·ni, ·for,:. Spie9are. a chi uou ha <111coruapri-togli occhi per i-edere. e/te m:rdlm·e dieci, ceuto. ci11q1wceulo lire Of/!Ji JJ",. dare il Mio e, un ,·icco <li9uerrci, ci. 1w iucluslriale ciel saugne i,mrwo. e, ,.,,, foro avvocato. si911ifica rifonwre iu triucea fra pochi cwui. forse fra pochi mesi. 8 si metlmto subito al lavm·o. Gli lffli• ci<fli. che uou so110 stati aucon, smobilitc,fi, appro{itliuo <li q11cslc sell.imaue pe,· fare propa!J<rncla {rei. i soldati . .Pensi110 che ri– serva,·.r..i di combalfere lci lvte siclcrm·9ica e afforislica nll'nllim.o mome11to, è co1ulcm- 11are alla slerilif<ì la, propria opera: perchè. iulcw.to certa yen/e an·ebbe il teo,po di l1,r– bnre le cosrieuze e co1u1uiste,rle. Ì'necessario comh,ciar subito a. catechizzare c0Hladit1i e operai. spicfJtu· Jo,-o cliiar<u11ente che 1,na debolezza 099i puù rovùiarc, per hmgo /cm.po , essi, i /01·0 figli, la classe a. c11i ap~ parlenr10110, il paese. Il "gruppo d'azione,, di Firenze Nella riunione èel .23 maczo, il Gruppo si occupato ùella preparazione del convegno degli «unitari)) del 17-18-19 aprile. Fla delìberato di assumere a suo carico le spese del convegno, e di iniziare le pratiche con alcuni alberghi per assicurare agli amici alloggio a prezzi moderati. Quanto all'ordine del giorno del convegno, l'adunanza è stata concorde nel ritenere che questo debba cominciare con la discussione di una ~ dichiarazione di principi», la quale renda possibile accertare se e fino a qual punto esista concordia, non sòlo nelle solo• zioni concrete di uno o più speciali problemi im– mediati~ ma anche e sopratutto sull'orientamento cli massima di tutti gli amici dcli' U11ild di fronte ai problemi getlemli ·e permanenti della vita pubblica italiana. Seaza che tale concordia sia prima ac1ertata, sarebbe vana o equi– voca qualunque disClJcS,Sione sulla opportunit.."\ di costituire un vero e proprio nuovo partito, o semplicemente una lega, i cui soci possano anche militare in diversi partiti. Inoltre sarebbe necessario che il Congres'-O discutesse quei problemi, che si debbono ritenere oggi improrogabili per la nostra vita pubblica. :\la, dato che il convegno non durerà che tre giorni e che buo1n parte del tempo sarà as– sorbita dalle discussioni prelimioari (dichiara– zione di principi, organizzazione e tattica). occorrerà probabilmente diviclcrsi in sezioni per l'esame òcgli altri argomenti; e anche con questo non si arriverà a vere e proprie deliberazioni, perfettamente maturate. Ma non si far;·1opera vana, se si riuscirà anche ~ola– mente a delibare gli argomenti, riconoscendo la necessità cli rinviarli aJ un altro collvcgno, se sarà necessario: frattanto gli amici possono prepararsi alla dl',cussione, in modo che questa riesca più ~eria e più proficua che sia possibile. Venendo a stabilire i problemi da met• tere ali' orùi:lc del giorno delle discussioni, si conviene di considerare come improrog:thi}j i seguenti, salvo che il convegno non delibed altrimenti: 1. Riforme p>litich.e e amministrative (rap– presentanza prvporzionale, lotta contro la bu– rocrazia centrale, riforma dcli' amminkitra-, zione); 2. Nuovo ordinamento militare. 3. Prohlcmi delle terre redente. 4. Problemi delle provincie invase. .5. Emigrazione. b. Scunl,l pubblica e scuola privata. 7. Se e in quanto sia attuabile l'idea della e tena ai contadini •. Finalm.cute, il Gruppo nomina una com– missione con i seguenti incarichi: a) prendere in esame il progetto della « dichiarazione di principi >> pubblicato nel numero ultimo àcll' U11ità, e preparare con quello e con tutte le OS$ervazioni e rroposte, . che gli amici dcli' Unità sono vivamente pregati di inv:are al giornale, il testo delle proposte che dovranno essere sottoposte aJle discu:,~ioni del convegno: b) mettersi in relazione con gli amici dcli' UmlO, che -;ono meglio preparati a discu~ tere gli argnmenti innanzi indicati, pcrchè in– tervengano al convegno o magari mandino una relazione scritta delle loro idee. Si delibera di riunirsi di nuovo domenica, 30 marzo, alle ore 15 1 nella solita sala 1...lell;i. Biblioteca filosofica, Piazza Dooatello, 5.

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