Una città - anno II - n. 18 - dicembre 1992

Il NON LEGALIZZIAMO QUESTATRAGEDIA-'' Da circa due mesi il mondo dei tossicodipendenti, delle loro famiglie, delle comunità d'accoglienza, degli operatori è attraversato da un dibattito serrato. la disponibilità del governo Amato a depenalizzare l'uso di sostanze tossiche è stata accolta con moderata soddisfazione da coloro che da tempo si battono per sperimentare strade diverse e con indignata riprovazione da chi ha sempre visto nella punibilità l'elemento indispensabile di ogni impegno contro la droga. Ben lontani dall'avere in proposito certezze assolute, vogliamo aprire un dibattito con la speranza che le testimonianze e le riflessioni abbiano il sopravvento su quell'integralismo che anche su un tema come la droga sembra l'unico comportamento largamente condiviso. Abbiamo così raccolto la testimonianza di Giuseppe Muratori, un genitore che "il problema" ce l'ha in casa da più di un anno ed ora é attivamente impegnato nell'Associazione Famiglie Lotta Alla Droga e con lui abbiamo discusso anche di cosa può significare una sperimentazione di legalizzazione della droga. Abbiamo poi rivolto alcune domande al giudice Carlo Sorgi, da anni particolarmente attento al fenomeno droga, per capire cosa può significare per un tossicodipendente -e per la società- /a possibilità di non essere punito per il solo fatto di drogarsi. Abbiamo scoperto che nostro figlio si drogava poco più di un anno fa. Eravamo genitori che non potevano supporre mai e poi mai che il figlio si drogasse. Appena l'abbiamo_scoperto abbiamo tentato la strada che percorrono tutti: farlo ragionare, pregarlo di smettere, offrirgli possibilità di rifarsi. Fosse così facile! Invece, più gli andavamo incontro e cercavamo di essergli vicino e peggio era. Mio figlio ha cominciato col "fumo", aveva 16 anni. questo l'abbiamo saputo dopocon laquales'incontravaametà strada e con laquale, nelgiro di poco tempo, è ricaduto nella droga. E come sempre succede, le ricadute sono peggiori. Adifferenza di prima, non tentava di nasconderlo, sembrava non vergognarsi più ed è stato tutto un precipitare. legge ha rotto il rapporto terapeutico e di fiducia fra tossico e operatore e la paura torna a dominare le relazioni. C'è oggi un clima di maggior clandestinità e questo è gravissimo perchè oltre a non far diminuire il fenomeno lo rende più difficile da individuare. Adesso mio figlio è in una comunità e sta tentando di ricostruire un progetto di vita. Detto così, il percorso sembra lineare. In realtà tutto è stato sempre avvolto da difficoltà e sofferenza. Anche ladecisione di entrare in comunità è arrivata dopo che per più volte mio figlio è tornato a casa e poi è scappato e poi è ritornato. E nel frattempo "s'è arrangiato", come fan tutti in quella situazione, e ha lasciato debiti in qua e in là. Come mi ha detto proprio qualche giorno fa, in quel periodo ha toccato il fondo. Ho avuto l'impressione che nel ricostruire come sono andate le cose lei abbia messo un accento particolare al passaggio dal "fumo" alle droghe pesanti. stato sia così avaro di aiuti per le comunità, soprattutto per quelle non legate a nessuno, cioé senza sponsor politici. C'è chi dice che lo stato si stia indirizzando a gestire direttamente tutto l'aspetto del recupero, risparmiando anche soldi, proprio attraverso la legalizzazione della droga. E' una pazzia, perchè le comunità svolgono un ruolo fondamentale, anche se qualcuna non funziona come dovrebbe. Uno stato serio dovrebbe aumentare gli aiuti alle comunità. D'accordo, però si devono trovare anche altre strade, sperimentare cose diverse, perchè i dati ufficiali parlano di circa trecentomila tossicodipendenti e di solo 8-10 mila posti nelle comunità. Su questa strada più di tanto non si potrà fare, o bisognerà obbligare tutti a entrare in comunità se mai ci saranno posti per tutti? ~ "RIDURRE GLI SPAZI DI ILLEGALITA" Poi ha conosciuto una ragazza con la quale ha percorso la strada classica di provare sempre qualcosa di più forte fino a fare uso, da cinque o sei anni, di eroina. Mi rendo conto che è incredibile, ma ce ne siamo accorti solo un anno fa. Avevamo avuto qualche sentore, ma evidentemente non volevamo crederci. Sarebbe da analizzare questo atteggiamento che ho ritrovato in altri genitori. Il fatto è che non si vuole credere che stia capitando proprio a noi una cosa del genere. Che fra l'altro si rivela molto peggiore di ciò che uno già teme. Avute le prove che si drogavano, li abbiamo allontanati l'unodall'altra. Fisicamente erano in uno stato pietoso e mio figlio ha accettato di entrare in una comunità dove è rimasto 6 mesi. Non era una comunità all'altezza perchè, bisogna dirlo, non tutte funzionano bene. Tuttavia mio figlio sembrava a posto, ha trovato un lavoro a Maranello e ha anche studiato da privatista. Successivamente hariallacciato i rapporti con la sua ragazzaLo tenevo a lavorare con me, lo tenevo sott'occhio perché speravo ancora. E lui prometteva e prometteva. I drogati promettono sempre, ma non mantengonomai: tutto é in funzione del loro bisogno di trovare la roba. E così mi spariva l'auto da sotto gli occhi, poi i soldi, e così via. In più s'era ormai ridotto fisicamente a uno straccio. Per farla breve, sono arrivato alla determinazione di cacciarlo da casa. Non si giunge aquesta decisione facilmente, anzi è stato ùn cammino faticoso e la determinazione mi è venuta solo grazie ali' Associazione Famiglie lotta alla droga (AFLAD), dove mi sono potuto confrontare con l'esperienza di altri genitori. E' stato lì, nell'associazione, che mi sono consigliato, che piano piano ho imparato. La distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti va vista rispetto alle motivazioni. Una persona affermata, gratificata dal suo lavoro e dalla sua vita può anche permettersi di farsi uno spinello in compagnia. Non credo sia un problema. Ma se siamo di fronte a dei ragazzi privi di valori e di motivi forti per affrontare la vita la questione cambia. Nella società odierna è sempre più difficile trovare questi valori, i ragazzi hanno una grande difficoltà di rapporto con la famiglia, con la scuola, fra di loro. Basti pensare alla politica: con tutto quel che sta succedendo, può la politica attrarre i giovani d'oggi come accaddeva a quelli di vent'anni fa? Succede così che i giovani si Ci sono anche quelli che non vogliono essere recuperati ... ...e quelli che non vogliono essere recuperati in comunità. Tutti hanno comunque il dirittodi nonmorire per I' Aids o per dosi tagliate male o di non finire in galera. D'accordo, ma che si droghino senza l'avvallo dello stato! Per esperienza so che la molla che spinge qualcuno a smettere è il "contesto" della droga: la difficoltà a procurarsela, i rischi, una vita assurda. "Chi me lo fa fare?" e allora cercano di uscirne. Se invece la droga si venderà regolarmente, costerà poco e il controllo sanitario invece di aiutarmi a smettere mi aiuteràacontinuare ... A parte poi che le droghe pesanti vengono assunte in proporzioni crescenti, quasi nessuno riesce a mantenere il proprio consumo ad uno stesso livello. E l'aumento delle dosi porta alla distruzione. Giudice Sorgi, cambierà davvero la legge sulla droga e perchè? Dalleaffermazionidel presidente delconsiglioappareprobabileuna prossimamodificadel testo normativodellaleggeJervolino-Yassalli; la ragioneufficialeriguarda lavolontàgovernativadisuperare l'ipotesidi referendumcheriguarda alcuniaspettidella legge.Personalmentecredoche la vera ragione sia molto più concretaed ineludibile:nonci sonopiù posti in carcere.Infattile strutturecarcerarie italiane sono in grado di riceverecirca trentamiladetenuti edattualmentelapopolazionecarcerariasupera i quarantanovemila, con un aumento mensile di circamillecinquecentounità.Sea questa situazioneaggiungiamoi disagi di ordine sanitariocausati dalla presenzasempremaggiore di sieropositivi, si comprende comela realtàcarcerariainquesti termininonsiapiùassolutamente gestibile.Incideresullaleggedelle tossicodipendenzein terminidi riduzionedel contenutorepressivovuoldirechiuderelamaggiore fonte di afflusso di detenuti nel sistemacarcerario. Quali sono le proposte concrete più adatte a limitare i contenuti repressivi della legge? Ritengoche_si debba partire da unaconsiderazionedi fatto:senon si riduconogli spazi di illegalità nei quali il tossicodipendente è oggicostrettoa viverea causadel sistema stesso non si affronterà seriamenteil problemaallecause, ma, come troppo spesso accade nelnostropaese,si t.roverannorimedidi corto respiroche non risolverannola questionee che si ripresenteràa breve negli stessi termini.Occorreavereilcoraggio e la volontà di incidere su due linee fondamentali,quella delle drogheleggeree quelladellasperimentazioneneiservizi,in sintonia con la tendenzadelle realtà europeepiù espostealle medesime problematiche. In che senso sperimentazione? Troppospessoil serviziopubblicosi rivolgeadutentimotivatiche si recano spontaneamente alle strutture, tralasciandole problematiche-enormi da un punto di vistaquantitativoe umano-ditutti quellichenonse lasentonoo non voglionoentrare in contatto con gli operatori.Occorreche lestruttureabbianounamaggioreelasticitàe sianoingradodi predisporre contatti con le nuove realtà che Via M. FerrBaraindBinuit1iJ5 Te/. /0543) 7PIJ767 • FAf 80065 41100 FORL/ 1 Il validosupportaolla promoziondellaVs.attività Produzione Orologida parete e da tavolo, oggettistica da scrivania, articoli promozionali"ad hoc". Vendita Oggettisticapromozionalep:enne, agende,articoldi a ufficioc,alendari, portachiavip,elletteriavaria,magliette, camicie tuteda lavoro,valigettee, cc. Idealizzazione Campagnepubblicitari,eoggettistica promozionalpeersonalizzata, sponsorizzazionmi anifestazioni sportive,realizzaziongirafichedi marchie stampatipubblicitari vari, ecc. Il mezzopiù sempliceper esserericordati? ...facile il nostro numerotelefonico! emergononel mondodella tossicodipendenza,pensoinparticolare a minorie extracomunitari. Mi pare di capire che la proposta antiproibizionista potrebbe rispondere a questa situazione. Lapropostaantiproibizionistnaon si proponecomeobbiettivola soluzionedel problemadroga ma, piùrealisticamentei,l superamento di una serie di problematiche connessealla tossicodipendenza, qualilasalute,lacriminalità,l'informazione.In questo senso, in un'otticadellariduzionedeirischi chelatossicodipendenzcaomporta, credoche una seriedi indicazionifornitenell'attualedibattito sulla legalizzazionedelle droghe possatrovarel'interessee I' accordoancheda partedi chi noncondividel'ipotesidellalegalizzazione. Lavorareinsiemeper tutelare iltossicodipendentei,mpedireche finiscain carcereper la sua sola condizionee non per la commissioneeffettivadi reati,evitarerischi di contagio,renderglipossibilimiglioricondizionidi vitacredosianorisultatichenonpossono nontrovarel'accordodi tuttiquellichehannoa cuorelacondizione umanadellapersonatossicodipendente. • , ·-:ii10. . '! ~·i ·-·· j ,, VialeBolognesi,5 - 47100FORLI'- Tel.e Fax.(0543)28289 FORNITURCEOMPLETEPERUFFICIO CANCELLERIVAARIA - FORNrTlJRTEECNICHE - ARCHMAZIONE STAMPATI·ARTICOLDI AREGALO SCRITTURA - SCHEDARI - SCHEDE - REGISTRI 47100FORLI'viaFlavioBiondo,5 Tel.0543/31524 BibliotecaGino Bianco Quando ad una famiglia succede un fatto del genere, i genitori si sentono abbandonati, impotenti, gli amici si diradano, non sai dove sbattere la testa, dove trovare due parole di conforto. Nell'associazione ci siamo scambiati le esperienze e ci siamo fatti coraggio. Il drogato, si sa, è visto come un mostro e i genitori sono i responsabili di quel mostro e sono invitati, più o meno esplicitamente, ad arrangiarsi. La mentalità corrente colpevolizza le famiglie dei drogati. Se non ci fosse un luogo dove affrontare questa solitudine, sfogare le amarezze e soprattutto imparare, la sofferenza sarebbe ancora maggiore. E sarebbe anche vana, perchè lì io ho imparato a prendere le decisioni risultate poi salutari per mio figlio. Purtroppo, ultimamente, molte famiglie si nascondono e molta responsabilità è della legge Jervolino-Vassalli, che ha criminalizzato i ragazzi tossicodipendenti. Di fronte a questo le famiglie tendono a chiudersi, ad aver paura di ambiti allargati di discussione. La chiudono e cercano dei palliativi: cominciano con lo spinello? Non c'è da stupirsi se rimangono insoddisfatti e cercanoqualcosadi più forte.Stanno fuggendo da una realtà vissuta male. Questa chiusura che vedo in tanti ragazzi riguarda anche le famiglie. Nella comunità di Durazzanino dove c'è mio figlio ho visto genitori talmente chiusi da non riuscire a dire una parola, vere e proprie fortezze granitiche di silenzio. Da tutto questo traggo la convinzione che l'uso libero di sostanze anche leggere nuoccia ai giovani e non ci aiuti a superare il muro dell'incomunicabilità. Il problema è dunque offrire motivazioni e in attesa che qualcuno abbia buone idee inaspriamo la repressione. Non le sembra di ricadere nell'illusione eh~ stava dietro la legge Jer_volino-Vassalli e che ha prodotto più danni che soluzioni? Certamente finire in carcere a causa della droga non è un gran passo in avanti per nessuno. Ma questo non giustifica la legalizzazione della droga. Viene da chiedersi come mai lo DIFFUSIONE SPECIALISTARTICOLIDABAMBINO CENTROCOMMERCIAL«EILGIGANTE» BABYCROSS · GIGANTE ViaCampodeiFiori47100ForlìTel.0543/72102F3ax0543/724797 BABYCROSS · RIMINI ViaNuovaCirconvallazio2n1e,47037Rimin(iFO)Tel.0543/777552 Succederanno tragedie ancor più grandi nelle stesse famiglie. Mi spaventa che queste decisioni verranno prese dai politici. Devono parlare gli esperti, chi conosce la realtà della droga. Quando il problema mi ha toccato direttamente mi sonodetto: mettiti una mano sulla coscienza e cerca di capire. E poi mi sono anche affidato agli operatori e ne ho ascoltati tanti, perché credo che la loro esperienza valga qualcosa. Vorrei che chi non l'ha mai provato, prima di parlare provasse a vivere con un drogato in casa. E se un figlio potrà uscire a comperare la droga alla farmacia dell'angolo per IOmila lire, cosadiremo?Cosa potremo dire se la legge glielo consentirà? E quando torna a casa beli' e fatto, chi lo aiuta, chi gli sta vicino, lo stato? In famiglia c'è da impazzire, i rapporti decadono, non esiste più autorità, non esistono più riferimenti comuni, tuo figlio diventa un'altra personae come genitore ti senti impotente. Se lo stato dà un crisma di legalità a questa situazione è una tragedia. • INTERVISTE: A Viuoria Sanese: RenzoGazzoni e Gianni Saporeni. A Alex Ltmger: FrancoMclandri. A Alberto Asor Rosa: FrancoMelandri. Al genitore e a Carlo Sorgi: Massimo Tcsci. A Floriano Debar:Liana Gavclli e MassimoTcsei. A Anll Gomez: Gianni Saporeni. A Sergio Camporesi: FrancoCamporesi. A Gio11a111D1i Santo: Fausto Fabbri. A don Piero Morigi: PaoloBertozzie Gianni Saporctti. A Viro Fumagli/li: Ilaria Baldini e FrancoMelandri. A Dm1iela Ciani: Rosanna Ambrogeni e Katia Baffioni. Fotodi Fausto Fabbri. Foto di pagina 8 e 9. Di Ana Gomcz Fotodi pag.lO:di LiberoCasamurata. UNA CITTA' 5

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