Una città - anno II - n. 13 - maggio 1992

trasferito dalle pecore ai bovini e dai bovini ai gatti e anche l'uomo quindi può rischiare questa malattia. Cè poi il mallrattamcnto --manuale". Aci esempio i pulcini sotto taglia che vengono lasciati morire clifame dentro a dei retini. I maschi nelle galline ovaiole. non essendo utilizzati perché come razza eia uova non hanno un grande accrescimento corporeo, vengono uccisi scmpl iccmcnte facendo delle buche per terra e seppellendoli vivi. Oppure ricoperti con la benzina e bruciati vivi o, ancora, infilati vivi nella macchina dei tritagusci. Delle cose incredibili, ma che ho visto coi miei occhi. Epoi tutte le operazioni vengono fatte senza anestesia: ad esempio la castrazione dei vitelli. Questi vitelloni sono tenuti fermi mentre con una tenaglia tagliano loro lo scroto. E loro si gettano a terra con urla tremende. Nei trasporti i polli vengono infilati nelle gabbie così a forza, compressi, e spesso muoiono soffocati. Ci sono alcune cose che non so se sono più vicine al sadismo o alla funzionalità, come gli elettroeiaculatori: sono delle sbarre di ferro con corrente elettrica che vengono infilate nell'ano dell'animale per determinare delle contrazioni alle vescichette seminali e farli arrivare alla eiaculazione. Oppure il debeccaggio, fatto con una macchina che arriva e taglia iIbecco a metà. e iI becco è una parte estremamente sensibile, come le unghie degli uomini. Sonooperazioni estremamente dolorose che vengono fatte sugli animali senza minimamente preoccuparsi delle sofferenze che provano. Sono veramente atrocità. Negli allevamenti gli animali sono trattati veramente come se fossero delle cose. delle patate, dei mattoni. Già molti anni fa Lorenz disse che gli allevamenti industriali erano una delle più grandi vergogne del nostro tempo. Ma sono passati tanti anni e la situazione è senza dubbio molto peggiorata. il proprio patrimonio genetico come una calamità Oggi alla base di tutto sta il maltrattamento genetico di questi animali. Come si diceva prima si sono resi monogastrici degli animali ruminanti per fare in modo che potessero produrre 1 10/120 quintali di latte. Per arrivare a questo è stata fatta una selezione sugli animali maggiormente produllivi. E' stato fatto quello che molti zootecnici dcscrivonocomeesproprio genetico. In natura la selezione naturale fa sì che vengano selezionati quegli animali più adatti ali' ambiente che li circonda. La selezione naturale. cioè, lavora per il bene della posterità degli animali: l'animale via via si adatta sempre maggiormente al luogo. quindi è avvantaggiato dai propri geni, il patrimonio genetico è a vantaggio dell'animale. Invece nella zootecnia, l'uomo ha selezionato gli animali a seconda del proprio vantaggio. non a vantaggio dell'animale, per cui l'animale si ché. a fronte di un enorme tessuto mu~colarc, non hanno un ~istcmacardiocircolatorio tale che permetta loro di muoversi tranquillamente. Se vengono !'atti correre su un prato muoiono d'infarto. Oppure i polli eia carne se vengono fatti vivere ollrc il tempo che è previsto per la loro macclIazione muoiono di arteriosclerosi e cli inl'arto. perché sono stati selezionati solo per vivere quel determinato periodo cli tempo. Questa è la cosa più atroce. Scn1.adubbio le atrocità che vengono fatte nelle strutture degli allevamenti. sulla gestione. sulla alimentazione, sono cose tremende, ma è ancora più tremendo che questi animali siano ormai delle vere e proprie mostruosità genetiche. Noi abbiamo selezionato degli animali malformati. Le loro malformazioni a noi servivano per produrre tutta questa enorme quantità di latte, per averli supcrmuscolosi, per farli crescere in 20 giorni. ma per l'animale sono malformazioni. In natura sarebbero stati selezionati e non avrebbero potuto dare discendenti. Invece oggi tutto il patrimonio zootecnico mondiale si basa sulla malformazione. Questi animali sono animali rovinati e non hanno possibilità di potere avere una vita libera. E in un'ipotesi di miglioramento delle condizioni degli animali sarà necessario operare anche un emendamento genetico, cioè ipotizzare il fatto che bisognerà intervenire perché questi animali si riapproprino del proprio patrimonio genetico. Ciò che oggi si fa all'interno degli allevamenti è assurdo, si sta andando verso la completa automatizzazione degli allevamenti. Non ci sarà più la figura dell'allevatore, ma semplicemente dei robot, dove tutto sarà regolato da un sistema informatico molto complesso. La valutazione dei bisogni alimentari degli animali verrà fatta attraverso degli opportuni sensori applicati all'animale. Si è ipotizzato di fare un allevamento dove anche la preparazione del parto venga effettuata da robot. Si metteranno dei particolari sensori a livello vaginale delle bovine. in modo che quando iniziano le contrazioni del parto il sensore mandi un segnale al sistema informatico il quale a sua volta manderà il robot per prendere l'animale e farlo partorire. E il maltrattamento genetico è alla base di questo, perché tutti i piani sono fatti in virtù di un controllo totale dell'animale e delle sue caratteristiche. Se si creano dei robot che gestiscono gli animali, si devono avere degli animali tulli uguali, si devono standardizzare gli animali. Se si ipotizzano delle poste molto omologate, se si ipotizza che sia un robot e non più il mungitore ad allaccare il complesso della mungitura, allora bisogna avere tutti gli animali in scala, e questa produzione di animali in scala è appunto legata a questo processo di maltrattamento genetico swnto. i Il . prima ..rate astr,, ora fratelli, domani tuffi gemelli trova ad e~sere espropriato del proprio pa- Già oggi si è arrivati al fatto di avere animali trimonio genetico. Così per molti animali il che praticamente sono tutti fratelli. Equesto proprio corredo genetico è una vera e pro- grazie all'inse111i11a::.io1a1re11ficia/e che pria calamità, perché si trovano ad essere permette ad un unico genitore maschio di prcdi,po~ti geneticamente per produrre 11O fecondare una enorme quantità di femmine. quintali di latte, ma non sono prcdispo,ti in modo tale da aumentare la somiglianza geneticamente per potcr<,i alimentare per parentale dei figli. produrre I I O quintali di latte. La ~elezione Ora ~i vuole omologare anche la femmina. artificiale fatta dall'uomo ha pcnaliuato attravcr,o la .1·11pero1•11/a~io11e: si danno enormemente que,to animale. Oggi <,uinidi delle '>O,tan1.cin modo che una femmina razze ad accrescimento veloce hanno supcrovuli, che faccia, cioè. una enorme un'ipertrofia mu<,colarc indotta genetica- quantità di ovuli che vadano a maturazione, mente che provoca loro l'incapacità, ad poi si prelevano gli ovuli e li si feconda, ff 6'1 l oreca 0 'G· lrl ()P"B I à0~·co"" lcmb,iooc, e si vanno ad impiantare questi embrioni in l'cmmincche fungono solamente eiaricettrici, da "madri in prestito". Questi animali sono tutti frate li i. Equesta omologazione va proprio contro la diversità che c'è in natura. La fecondazione sessuale in natura serve appunto per creare sempre nuove diversità genetiche, perché continuamente c'è un rimescolamento genetico e si crea un individuo diverso. Ma per raggiungere questa omologazione totale non basta l'inseminazione artificiale, non basta la supcrovulazionc. Ora si stanno tentando veri interventi di ingegneria genetica. Ad esempio, lo spli11i11g: si ra fecondare un ovulo, poi si preleva 1• embrione e lo si divide chirurgicamente, in modo tale da creare dei gemelli artificiali. Si faquello che in natura avviene saltuariamente e spontaneamente quando un embrione si divide in due e vengono fuori gemelli monovulari. Si è arrivati anche a dividere 50 volte un solo embrione per produrre una enorme quantità di gemelli che vengono poi impiantati in femmine. Questo processo di omologazione incredibile. per avere animali tutti uguali, non serve solo per lagestione di stalla, ma anche per il prodotto finale. Oggi il consumatore quando va a prendere quel prodotto vuole rinvenire quel sapore; quella forma, ha un processo di omologazione anche nelle cose che acquista. Se compra iI formaggino della tal marca vuole quel sapore, se compra anche il vino di una certa marca vuole che sia sempre lo stesso, mentre noi sappiamo che il vino ogni anno è diverso. invece in qualsiasi annata deve avere quel sapore. Questo processo di "fidelizzazione" del consumatore, che lo lega alla marca, viene fatto anche per i prodotti di origine animale. Se io riesco ad omologare, a standardizzare i miei animali, avrò un latte, delle uova, della carne che avranno sempre le stesse caratteristiche. Saranno, cioè, prodotte in scala. Perché saranno gli animali, con lo stesso patrimonio genetico, la stessa alimentazione, lo stesso modo di vita, a essere prodotti in scala. Questo è veramente assurdo e aberrante, e inoltre è fonte di grande soff~renza per gli animali. Se continueremo di questo passo arriveremo, come qualche zootecnico ha ipotizzato, alla fine degli animali domestici, perché ormai le razze autoctone sono state completamente distrutte e questo processo di omologazione parentale eliminerà ogni diversità tra gli animali domestici. E questo è molto grave, perché sempre di più aumentano le patologie alla nascita e quelle malattie che sono legate a dei disturbi del patrimonio genetico: il fallo che un tacchino muoia nel giro di poche settimane di infarto miocardico o addirittura di aneurisma del1 'aorta, sta già ad indicare che esistono dei disturbi congeniti in questi animali. Ma sconsideratamente si va aumentando questa cosa. animali ad hoc: la frontiera transgenica Ma il maltrattamento genetico non finisce nel processo di standardizzazione. L' ingegneria genetica e le biotecnologie stanno preparando una nuova rivoluzione: si stanno facendo i primi animali transgenici. Il processo di transgenia è quello di inserire un gene estraneo ali' interno di un embrione. Può essere un gene di pecora nell'embrione di un bovino o un gene umano in un embrione bovino. E viene fallo per creare degli animali nuovi, che non esistono in natura e che possono avere determinate caralleristiche. Peresempio: viene utilizzato ungene di bufalo e inserito in embrioni bovini per avere delle bovine da latte che producano del latte più simile al latte di bufala in modo tale da poter fare anche le mozzarci le. In provincia di Cremona si stanno già facendo le vacche transgeniche per creare appunto questo latte simile a quello di bufala per fare le mozzarelle. Nelle pecore si è visto che è molto importante l'amminoacido cisteina per la produzione di lana e allora si sta cercando di inserire dei geni adatti a migliorare la produzione di cisteina circolante nel sangue delle pecore. Insomma, tutta una serie di manipolazioni genetiche che vengono fatte. per costruire degli ··animali ad hoc". ~cmpliccmcntc a fini zootecnici. Per cli più molti cliquesti esperimenti provocano semplicemente la na~citadi animali sofferenti, come ~i è vi~to. ad esempio, quando hanno impiantato nei suini elcigeni umani che presiedevano alla formazione di ormoni. Questi nascevano con una enorme quantità di malattie e nel giro di poco tempo morivano tra atroci sofferenze. Anche questa sperimentazione produce una enorme quantità di animali sofferenti. animali mosaico con quattro penitori: il ch,merismo Ma 1· assurda fantasia zootecnica non finisce nella transgcnia, nell'immettere nell'embrione di un animale un gene di un altro, ma arriva anche alla formazione di chimere. cioè animali che provengono da due embrioni diversi. Si prendono due embrioni al primissimo stadio di sviluppo di due animali diversi o di due specie diverse, e li si fonde insieme per dare origine ad un animale che ha nel proprio corpo colonie di cellule di origine differenti. Vere e proprie chimere o, come si dice, "animali mosaico". Ad esempio è stata sperimentata la "quallina", un embrione di gallina è stato messo assieme ad uno di quaglia ed ha dato origine a questo animale mosaico che è per metà gallina e per metà quaglia. Oppure la "caprecora·'. E non sono ibridi, che vuol dire ad esempio che una cavaila e un asino si fecondano e nasce il mulo che è un animale che però ha quei due genitori. L'animale chimera ha quattro genitori, cioè ha due genitori di un embrione e altri due dell'altro embrione. Sono pezzi di animale mezzi insieme, il Frankenstein degli animali. l'animale mosaico è una vera e propria mostruosità che comunque viene fatta e che si sta incentivando. Anche perché, attraverso il chimerismo. si tenta di facilitare le opere di transgenia. Un intreccio genetico incredibile che è la soglia verso cui tutte le energie zootecniche stanno cercando di muoversi. ****** Per concludere. Primariamente è importante il discorso etico, però senza dubbio va rilevato anche il fatto che non è possibile ipotizzare che questi campi di tortura possano portare a dei prodolli di origine animale esenti da farmaci, perché è indispensabile usare l'ombrello farmacologico per permettere a queste vittime di continuare a vivere. Senza cortisonico comeeuforizzante e senza antibiotico come antibatterico non esisterebbero allevamenti intensivi. Quindi, anche da un punto di vista alimentare queste sono fabbriche di porcherie, non di alimenti. Tenere poi una enorme quantità di animali chiusi in questi capannoni vuol dire produrre una enorme quantità di deiezioni che non possono essere smalti te come si faceva un tempo, quando c'era un giusto rapporto tra animali e terra. Allora le deiezioni si mettevano nei letamai tra la paglia. c'era la maturazione con la distruzione di tutti i baucri. e quindi si faceva la concimazione elcicampi con il letame. Oggi non è più possibile fare questo processo di stoccaggio. di fermentazione del letame. Pertanto le deiezioni vengono sparse tali e quali sui campi, e non si fa più una concimazione, ma una fecali::.za-::.ionae111bie111ale. Ma queste deiezioni hanno in sé una enorme quantità di batteri, che non sono stati disattivati dal processo di letamazione, e un·enorme quantità di sostanze di natura chemioterapica e antibiotica che determina lo spargersi di sostanze con principi attivi pericolosi. fabbriche di porcherie, non di alimenti E' chiaro che allora aumentano anche diverse infezioni dell'uomo, dovute a questa fecalizzazione ambientale: non a caso proprio I' Istituto di Malattie Infettive scrive che le malattie enteriche più diffuse sono malattie di tipo zoologico, cioè diffuse da animali zootecnici. Oggi le enteriti che causano più malattie sono legate a microrganismi di origine animale, cioè salmonelle animali e non salmonelle tipicamente umane; malattie del rotavirus vengono proprio dagli animali. C'è quindi anche un effetto epidemiologico molto grave causato da queste deiezioni che spargono microrganismi. Anche la provincia di Forlì ha una altissima percentuale di salmonella legata agli allevamenti avicoli, nel cesenate in particolare. Infine c'è l'aspetto di questa enorme quantità di materiale organico a scarso grado di maturazione che non rimane nell'humus del terreno, ma scivola via e in breve tempo penetra nelle falde acquifere provocando un inquinamento molto grave da nitrati, da metalli pesanti e da altre sostanze tossiche. Da qui l'eutrofizzazione dei fiumi e del mare. Ciò vuol dire che anche assumendo una logica antropocentrica che valuti solo l'impatto ambientale non si può non concludere che questi allevamenti sono veramente fabbriche di inquinamento, fabbriche di morte. Ma senza dubbio a me preme di più un discorso etico che vada nel senso di affermare che l'animale ha la sua dignità integrale, che l'animale va rispettato perché è un essere vivente, senziente, capace di emozioni, di affettuosità, di sensibilità al dolore. Tutti gli animali hanno queste caratteristiche. Oggi lo sappiamo da un punto di vista scientifico. L'etologia di Lorenz, di Tienbergen, la biologia evoluzionistica di Mayer ci hanno insegnato che gli animali sono simili all'uomo. L'etica dovrà adeguarsi al sapere. Non è più possibile trattare questi esseri semplicemente come se fossero macchine come si pensava ai tempi di Cartesio. Gli animali non sono macchine, non sono cose. Edè unnecessità morale e sociale uscire dal nostro egoismo e cominciare a vedere questi animali come esseri degni del nostro rispetto. • UNA ClffA' I 5

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