Una città - anno I - n. 6 - ottobre 1991

ger. nei campi di stcr111I1110. può essere una speranza. La storia non sbagliamai, il lager nonè unasperanza:il comunismo italiano è stato complice del lager. Togliatti stesso. quando Krusciov denunciò i crimini di Stalin, vi si oppose fcrmamentc(anchesedisseche era d'accordo). In diversissimecircostanzedimostrò clidisprezzare Krusciov. sicurame111fcu complice del gruppo che abbauèKrusciov. lungo il cammino, ho vi~to e ho sentito che proprio il PDS, il partilo dell'alternativo. produce al suo interno una maggioranza silcnLio,a che non esprime gioia per il colpo di stato. un sollievo. la fine cli un incubo. crede nell'inevitabilità della violenza e ha ~carsa fiducia nella forzadella democrazia. i I grandebisognodi ordine autoritario, un partito che si sentediverso, proprio ancora quello di Togliaui. cli Bcrlinguer e cli Occhetto. di Rocco Ronclti----------------------, RAGIONIERI CON LA DURLINDANA c'è una • maggioranza silenziosa che ha scarsa fiducia nella de moca.zia Tra l'altro io mantengountotale dissensocon quanti ritengono si possarifondare il partito comunista italiano. E gli elellori italiani non solo daranno scarsissimi consen i al partito di Rifondazione, ma puniranno,amio avviso. anche il PDS, perchè una pane importante di questo partito aderisce alle idee ve1erocomunis1edell'on. Ingrao. Non esistono speranze, non vedi possibilità? Perquestobisognapani redalla consapevolezzache 1• ideologia comunista, della sopraffazione, della violenza, è stato sconfiuaesuperata,main Italia non eravamo però a questo punto. Prima cli speraree nel nostrocasocercareil buondio, bisogna sconfiggere il diavolo. La speranza politica cli cambiamentoalla quale Ili ora fai riferirnc1110p, er me rimane il PDS,maessaè ancorafortemente contaminata dai fantasmi del passalo. lo onoandato.duranteil golpe cli Mosca in alcune Case del Popolo di Forlì e Castrocaroe ho capito quanto sia ancora E' difficile che in questocontesto di storica doppiezza del partito si possa sperare nel- !' alternati va e nel cambiamento. Parli comunque di sinistra. Ma l'efficacia e la forza di un'organizzazione e di un'idea può convivere col dubbio? Il dubbio e l'inquietudine non sono l'indecisione; il dubbio è necessario in politica, in filosofia, nei rapporti sociali ed umani. anzi è uno strumento etico positivo, produce la dialellica, un'antica parola di usocomune(ai tempi di Marx) della quale nessuno fa buon uso. E' stato esorcizzata, ma l'esercizio dialeuico è hegeliano e nasceappunto dall'inlllizione di categorie co111rappos1eche si miscelano nella si111esi. Il dubbio da spazio, costruisceunmondodinamico non un mondo tatico. A questo punto non è il concetto stesso di sinistra da mettere in discussione? No, credodi no. Possonomettere in discussione tulio, però la trasversalitànon passa,nella situazione italiana. dalla destraalla sinistra. lo non sono convinto che si possaesseretalmente aperti e trasversali,inpolitica. nondico nella vita. Sono convinto, realis1icarne111cehe la sinistra debba trovare al suo interno, unasuaunità, compresoanche il PSI. a cura di Fausto Fabbri Un servizio televisivo sulla drammatica situazione jugoslava: la commissione CEE a Zagabria, un ennesimo tentativo di pacificazione (tale almeno si proclamava, ma ben note sono le divergenze di interessi delle potenze europee), la guardia nazionale croata che sfila in "alta uniforme". Divise rosso schocking, alamari ovunque, improbabili cappelli piumati, stile di marcia che più marziale non si può. Anche l'asettico inviato del telegiornale, nonostante la gravità estrema del momento, non riesce a trattenere un commento divertito: "divise da operetta", osserva. In effetti dinanzi a questo maldestro sfoggio di folklore patriottico, si respira un'aria da operetta di Franz Lehar. Come un borghese fin de siècle, da poco approdato alla ricchezza, anche il giovanissimo stato nazionale croato sembra voler nascere subito antico e dare sfoggio di una tradizione posticcia che ne legittimi il diritto alla esistenza. C'è però una sostanziale differenza: qui ci si scanna veramente in nome dei Sacri Valori della Storia (Dio, Patria e Lingua) frettolosamente reperiti nelle soffitte del passato nazionale. Meno truculenta (nell'immediato, almeno), ma altrettanto umoristica, è una fotografia apparsa in questi giorni su alcuni quotidiani italiani in occasione di una raduno di fedelissimi di Bossi. Vi si vede un feroce Lumbard in abiti da cavaliere del Sacro Graal che, inginocchiato, sfodera una spada (di plastica, probabilmente): "il terrone non infangherà il suolo patrio", sembra essere il suo giuramento. Si tratta forse di un pacato ragioniere o di un onesto commerciante di mezza età ed è spassoso immaginare la costernazione della moglie e dei vicini di casa che, cosi agghindato, lo hanno visto scendere con aria truce e passo incerto le scale del condominio. E' solo cattivo gusto, si potrebbe obiettare, ben altre e più profonde sono le ragioni dell'affermarsi del leghismo e degli incendi nazionalistici. Le "ragioni" senz'altro non mancano e possono perfino indurre compagni di strada particolarmente disincantati a simpatizzare con il disagio espresso da questi movimenti. Ma il Kitsch, soprattutto quando diviene fenomeno di massa, non è l'appendice irrilevante di un fenomeno. E' un segno e dei più nefasti. Nella sfera estetica, ha scritto un illustr'e mitteleuropeo, il Kitsch rappresenta il Male. E' un'osservazione banale, ma il HO CAPITO IL VALORE DELLA DEMOCRAZIA Gianni Del Monaco, allenatore di calcio, di ritorno dalla Russia dove ha passato un mese, per lavoro, all'indomani del tentativo golpista. Dal suo racconto un quadro impressionante della situazione. Riporterò solo alcune impressioni di viaggio. Intanto l'accoglienza che ho avuto è stataollirna, mi è stata data una carnera presso una famiglia equello cheho notato è stato un grandissimo calore umano che all'esterno non ~i nota. Perchèloro si riuniscono nelle famiglie. coi parenti. C'è molto del nostro sud. Per me hanno fauo una festa in cui ho conosciuto zii, cugini. Ma tulio ali' interno delle case, da fuori si vede poco, anche pcrseri umani che~iballono per la opravvivcnza. Mi hanno raccontato un episodio: a 40° sotto zero, tre ore di fila per compraredel salame,unabambina voleva entrare nel negozio perchè aveva freddo e quelli dava111ni on glielo hannopermesso. la delinquenza non ha nulla da invidiare alla nostra chè la vita la sera è limitata. Altrimenti, per il cibo, vi5lo Andareal ris1oran1ecos1ranol- che nei magazzini di stato, a 1issirnoe pochi se lo possono prezzi regolari, non c'è quasi perrneucre, gli stipendi sono nulla,nonrcstachel"altrastramolto bassi e. anche solo per da. quella del mercato nero, problema delle case è molto sentitosoprauuuodalle giovani coppie. costrcllc a rimanere a vivere nello stesw appartamento dei genitori di uno dei due. E poi questi grandi condominii. dove mancadi tullo. Per fare unesempio.sesi rompe un rubinetto, bisogna andarselo a cercare al mercato neroe barallarlo con qualcosa d'altro, come una bolliglia di vino. Perchè la moneta non vale nie111cE. poi bisogna trovare un idraulico e anche lì pagarecon unabouiglia dicognac. Insomma un mondo che non ci immaginiamo. Un paeseche mi sembraallo sfascio, dove le strutture che lo tenesopravvivere, spesso devono dove però a gestirlo c·è una vano in piedi fino a qualche faredueotrelavori. Un grande delinquenza che poco ha da anno fa stanno andando in calore umano dentro casa. invidiare a quella italiana, già malora. ore di fila per così preoccupante. Allora un barauolo di caffè invece cli 4 sentirti dire rubli ne costa 50. quando uno che non c'è slipendiovada200a500rubli la "grande Russia" sempre a dire "grande Russia" e ci sono pen~ioni da 60 rubli. più nulla Un chilo di carne costa 35 ruFuori la cosa che più mi ha bli, un galleuo 25 rubli. Fa un colpito è la mancanzadi ali- po' Ili i comi. Fannodelle gran menti. File immensedi ore per poi pelle. Semprepoipelle. Ho Forsesolo le strullurc polizieprocurarsi cose che da noi è visto duedonnemanovali. e là schcresterannoin piedi, anche assolutamente normale com- le donne lavorano veramente!, dopo la cosiddcua caduta del prareedopoducotrcorcdi fila mangiarsi alle IO del mallino comunismo, pcrchè temo che spesso ci si sente dire che il due pcui di pescesecco. I lo possano passare in carico ad prodono è finito. E neanche visto dei reduci della seconda un nuovo regime m11ionalis1a. avere i soldi dà la garan1.iadi guerra mondiale mcllersi a ur- La storia cc l'ha già in~cgnato mangiare. ci vuole il tallonci- Iarechenonsi potevapiù vivere altre volte, i governi e i sistemi no per avere la razione, come così. C'è gente al limite della ideologici passano.certi appada noi durante la guerra. E qui sopravvivenza. Ci sono poi rati poli,icschi restano. Le Bi o :fClteC~t CGi'tro sot3 i'atilcaonc che ho conosciuto io mi hanno dello che contro il Kgb continueranno a non dire nulla pubblicamente. lo ho. oggiornalo in una ciuà della Russia e spero di sbagliarmi, ma l'impressione che ho avuto io. cd è inquietante, è che la Russia non si stia avviando, come llllli pensano, versounademocrazia.maverso un nazionalismo intransigente. Comincio a masticare un po· di russoe l'espressione ricorrente che ho se111itoripetereda tulli è ·'grandeRussia"'. E lacosami inquietava molto. Anche perchèquando si sente parlaredi grandequalcosa. 50 anni fa della '·grande Germania". oradella "grande Serbia" o della "grande Israele". c"è sempre da preoccuparsi. Anche io ho visto il sollievo e il senso di liberazione di ta111a gente al fallimc1110del golpe. però ovunque si parlava di que~la grande Ru~sia. Ed è ceno che, da questo punto di vista, è Gorbaciov ad essere più vicino al nostro modo di pensare,adessereforseunsincero democratico. Eltsin, invece,è un naziom1iIstacsa~perato. lo partendodaqui pensavo quasi l"opposto, pensavo che il vero clcmocratico fosse Eltsin, ma devo dire di aver cambiato idea. Mentre lì sono tulli entusiasti cli Eltsin e della ,ua grande Russia. E fa impressionesentireEltsin in televisione. Sa parlare alla gente, cattivo gusto, la pagliacciata di massa, ha sempre accompagnato i momenti più bui della storia moderna. Quello odierno, fatto di bandiere e stemmi ripescati dal dimenticatoio, di orgogli regionalistici resuscitati, di tradizioni inventate (simili a quei palii che fioriscono un po' ovunque per emozionare qualche turista avido di colore locale), è generato da un padre insospettabile. E' la condizione tecnicoscientifica della realtà, in cammino da secoli, ma resa definitivamente planetaria dai moderni mezzi di comunicazione che sono il vero luogo pedagogico della contemporaneità. Con il suo sguarcome il do impersonale ed obiettivo, assunto acriticamente dall'umanità int era solo luogo possibile della verità, la concezione tecnico-scientifica ha inaridito ogni tradizione, ha consumato ogni valore, esaurito ogni potenza mitica, non ultima quella che, per quanto ancora travestita da teoria scientifica, aveva il nome di "comunismo" (bisognerebbe riflettere sul fatto che i giovani d Tien an Men, sfortunati precursori dell'ondasaentusiasmarla.Ho incontrato unasignoraconcui si faceva fatica a ragionare. mi ha tirato fuori un libreuocon lecitazioni di Eltsin, mi è venuto in mente il librello di Mao di vent'anni fa. E oggi si dà la libertà alle varie repubbliche,madomani, con una grande Russia. per paesi come la Lituania torneranno i problemi. Eltsin per esempio con un solo decreto haespropriatotulle leproprietà sovietiche in territorio russo.Il che vuol dire la possibilità di strangolare economicamente tulle le repubbliche. E l'ha fatto con un semplice decreto. Poi, che altro dire? Certo. non tutto è disastroso. Una cosa che mi ha colpito favorevolme111èeche là swdiano e leggono molto. Ci sono bibliotechegrandissimee llllli vannoa prendere lì i libri, perchènon è facile reperirli diversamente. E poi gli scacchi. E" una cosa impressionante.Nei parchi attorno a due giocatori si radunanoin cinqua111aE." unospettacolo.Tra I·aI1roi parchi sono bellissimi. Così come le attrezzature sportive. • • un v1agg10 importante per me Concludendo vi voglio dire solo questo.Oggi più che mai ho capito il valore della democrazia. E sono tornato più democratico di qua111n0on fossi partito. In questosensoè stato un viaggio importante per mc. quello che ho visto mi ha fallo pensare molto. Oggi, bene o male,questapiccola dcmocra1.iaitaliana, così scalcagnata, mi pcrmeuc ancora cli anelare eiaForlì dove voglio. mi con- <.cntccli mangiare quello che voglio. Sembraassurdodover dire che è importante... a c11ra di Fabio Strada la anticomunista, avessero tra i loro slogan: "scienza e democrazia"). "All'apparire del vero", ogni identità, ogni vincolo profondo, si scioglie come neve al sole. Restano solo macerie, un insieme di segni, appunto, svuotati di ogni autentico significato vitale, fungibili come qualsiasi altra icona della produzione di massa. Su che altro, se non su queste maschere vuote, su questi simboli ormai senza referente, poteva allora gettarsi avida la speranza degli uomini, che non possono accettare, proprio perchè uomini, lariduzione ad appendici del sistema di produzione e consumo, riduzione che proprio la tanta idolatrata coppia "scienza e democrazia" impone loro? Alla ricerca di uno straccio di identità individuale e collettiva si sono cosi aperti gli armadi con i vestiti del nonno (Patria, Famiglia, Nazione, ecc.). La mascherata ha supplito la tradizione. E la ferocia con cui ci si divide per bande, la determinazione con cui ci si perseguita insensatamente, serve a rassicurare gli attori della mascherata del fatto che non stanno recitando, che ci credono "davvero". Il pensiero critico non può però soltanto demistificare questa illusione, gridare "il Re è nudo" e mostrare la vuotezza di quelle parole d'ordine. Certamente il primo passo deve essere quello di rammentare la miseria del nostro presente, di riconsegnarci alla nostra solitudine, al nostro sradicamento (che saranno sempre meno forieri di violenza, di qualsiasi simulata "appartenenza" ad una patria, ad una stirpe ecc.). Ma il secondo passo non deve forse consistere nell'ereditare quella domanda di senso che, in modo sfigurato, proprio il Kitsch, con le sue orrende figure di ragionieri con la durlindana e di zagabresi travestiti da guardie svizzere, esprime? Allora non sarà più con il figlio feroce e stupido (nazionalismi, leghismi ecc.) che bisognerà misurarsi, ma con il padre astuto e inafferrabile: la Tecnica. UNA ClffA' 7

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