Una città - anno I - n. 6 - ottobre 1991

• • v1agg1 LI ACQUA E LA COCA COLA o, non è ripetitiva in sé, sono diventato ripetitivo io andandoci troppe volte, forse. Se uno va in un pac~c dove non è ~lato e trova le stesse etnie predominanti, ha già capito un po· quali <;onole loro abitudini, com'è che può avvenire un approccio, sa già anche se sono musulmani o cristiani, che può essere importante anche solo per il saluto iniziale; rischia di partire male se fai un saluto musulmano a un cristiano o viceversa. Rover Ragazzini ci racconta dei suoi giri in Africa Quali sono stati i viaggi e gli itinerari più interessanti che hai fatto? Sono sempre stato appassionato di viaggi e sopra11u110di Africa. L'ho girata 1u11ain lungo e in largo, dovesi può andare e anche dove non si può andare, dove è pericoloso, per motivi di guerra. Andavi in giro per conto tuo, ti sei appoggiato a gruppi, avventura o altro? Noi siamo sempre andati in giro per l'Africa autorganizzandoci, perché andare in giro da soli per l'Africa può essere anche traumatico. Almeno due persone è più consigliabile. Per esempio l'anno che ho preso la malaria, se ero da solo stavo fresco! Quasi mai con mezzi locali, tipo "prendi il treno, prendi il pullman". Le prime volte che siamo andati abbiamo noleggiato dei veicoli sul posto, però in Africa quando noleggi un veicolo ti affidi al caso. Uno dei problemi fondamentali dell'Africa, soprattullo equatoriale, è che non ci sono trasporti e questo è uno dei motivi per cui costa carissimo girare. Ad un certo punto, consultando una guida del Touring Club svizzero, scoprimmo che era possibile arrivare in Centrafrica senza un fuoristrada. Comprammo in tre una Peaugeot 504, partimmo e, a parte il Ciad, dove ci dovemmo sorbire 500 chilometri di dune, e non c'è verso di aggirarle, non fu un viaggio con particolari problemi. Il Peaugeot poi lo vendemmo in Centrafrica, trovammo chi se lo voleva comprare, e tornammo in aereo, perché iICiad è un posto dov'è quasi impossibile riportarselo a casa. Anche perché con un veicolo del genere, sulla sabbia non ci vai a mezzogiorno, ma ci devi andare la mauina presto, che la sabbia è più dura, perché a mezzogiorno non fai altro che insabbiarti. Può diventare rischioso e uno fa un gran fatica fisica per niente. Fu dopo quel viaggio che considerai l'idea di un veicolo proprio. Una serie di coincidenze mi portò a comprare un Unimog, un camion leggero, fuoristrada, che può andare dappertullo, può andare anche per i muri volendo. Quel camion l'ho tenuto in Africa quattro anni, lasciandolo prima in una missione callolica inCentrafrica, poi alla Fial in Rwanda, poi a Dar Es Sahalam e poi da un cooperante in Lesotho. Abbiamo fallo varie tappe, praticamente mi sono auraversato l'Africa. Anche dovendo superare alcuni problemini, perché in alcuni paesi è fatica entrare con un veicolo con targa straniera, tipo la igeria. però insistendo un attimo con l'amba ciata a Roma alla fine il permesso i è avuto. In Africa ci sono anche alcuni paesi che non meritano di esere visitati, tipo la Nigeria, paese pericolosissimo tra l'altro. non ai mai quando puoi venir rapinato, ma se non stai in campana la cosa è quasi matematica. Abbiamo auraversato l'Algeria, oggi è fatica me11ercipiede, ma fino all'anno scorso, attraversarla era l'unico modo per andare a Sud, perché in Marocco c'è il solito problema del Fronte Polisario. Da quest'anno si va ancora in Algeria,. si esce anche a sud, però è pjù facile trovare un esaltato che può fare dei danni al turista. Attraversare il Sahara in quella pista lì, la pista di Tamharasset, non è niente di complicato, c'è la pista che va in Malì che addirillura è illuminata anche di notte da cellule fotoelettriche ad energia solare. Ti senti più turista, più viaggiatore o avventuriero? Io non mi sento assolutamente un avventuriero, né in senso positivo, né in senso negativo, perché credo che un viaggio possa diventare una sgradevole avventura se assolutamente disorganizzato. Se uno parte per andare nel deserto e non si prende nemmeno l'acqua diventa un'avventura, ma una brulla avventura. Turista, ma anche viaggiatore. Anche se c'è da riscontrare una cosa: che il turismo di massa va nei posti belli e non in quelli brulli. C'è una popolazione stupenda che sono i Tubu del Ciad, molto più fieri e molto più guerrieri dei Tuareg, che però sono stati molto più reclamizzati. Il turismo di massa chiaramente va a vedere i Tuareg ad Agadez perché ci arrivi anche con l'aereo. Si vede molto bene dove va il turismo e dove no. Dove non va il turismo di massa non c'è quell'assalto, ormai terribile in Africa, di bambini che chiedono il cadeaux. Ormai è diventata una forma mentale. leffer~a---------- E" da pocopiùdi unannoche il Cile viveuna fasenuovadellasua storia. Dopodiciassenaennididinaturamilitare.ilmiopaese.nelmarlOdcli·anno scorso.avevadi nuovole stradee le piazzepienedigentechesalutavac. on allegriaesperanzal.ademocra,:iac.he tanto aveva sognatoe tanta lona e sofferenzaglieracostata.Oggiicileni si vedonoa doverdifendereil nuovo spazioappenaconquistatoepretendono di vivereda protagonistila scena politicanazionale internazionaleE. ' coslche.perpoterdaremaggiorfor,:a al processodi ricostrnzioncdelladcrnocra,:iai.nmolticonsideranofanore imponantcl'accrescimenteo I' approfondimentodeilegamidiamiciziache si sonoallacciatidurantequestianni frai nowi popoli.Dasolo.ilCilenon potràmaisviluppareil suocammino versolagiusti1,isaocialecdeconomica. Viserivoperinformarvcihe.anchea Forlì.sièmc110unlegamediamicilia e collaborazionefra il Collegiodei Professori-Associa1,ioSnicndacaledi SanAntonio(unpiccolocentroportualeapocadb1an1,daaSantiago)e la C.G.I.L.Scuola.,ulla ba,c di unprogenoper,ostenereilqualeeiaqualche me,eèpanitaunacampagnadi,olidarictà.allaqualecollaboranoancheiI ComitatoItalia-Cilei.lCIDIe l'UCIIM.11progeno.cheponailnome--Cile vcr,o unafuturademocra,ia··c. on,istcnelra,,cgna1.iondci una..bor,acli studio.. per i bambinicd i giovanidi SanAntonio.chenonhannolapo"ihilitàdi educar,i o di continuarea frequentarela scuolaa cau,a delle precariecondi1ioneiconomichedelle lorofamiglie.Unoperaiocilenoguadagna.nellamiglioredelleipo1c,i5. 4 dollari(USA)alme,e.mentre,oltanto un chilodi paneco,ta 1.5dollari.A SanAntonio(portodcprc,,odelCile. circa la metà della popola,ioncall'c;,icro.unapercentualedi cli,occupa1.ionemoltoalta ,oprattullofra i Bib iiq,vani.pochea11i~ancorain~ • lagentetiraavanticonespedientiA. i profe,soricd ai maestrilicenziatidal regimedi Pinoche1p, oi.questoprogettooffreunapossibilitàp.erchèsono lorocheverranno ccupaticomeinsegnanti..disostegno..aigiovanibeneficiari delle borse cli studio.Cosl il progcllovanelladirezionedi evi1are. o per lo menoarginare.il fenomeno dell'abbandonodella scuola.prcvcclenclodpirendersciuradiuncentinaio di ragazzi delle elementarie delle medieaiquali.fral'altro,verràdistribuitomaterialedicla11iceogarantito almenounpastocompletoal giorno. cd inpiùraggiungeràMchel'obie11ivodi coinvolgeremoltepiùpersone (le famigliedeiragazzi nparticolare. gralic alle attività ricreative organiuatc).Guidalaconcrctiua1.ioncelciprogcllounapanicolareancnzioneallecara11eri<ticchdeaibisogni cliciascunscolaro.perandareversolo ~viluppodellesuecapacitàcreativecd in1ellc1111Caolis.tototale:9.000 dollariper la duratacliun anno,colare. Convintocome;0110delrenonncimponar11cahe l'cduca1.ionc,omeforma1.ionientegraledellapcr,ona.,volge in unprocessodemocraticoche ,i fonda ,ulla giu,ti,ia socialee ,ull'cqui1àv. orreifarearrivaretramitele paginedel vo,trogiornaleunappello ai vostrilettori.affinchèpancc,pino alla campagnadi ,oliclarictàin a110 conSanAntonioS. itrattadiunprogc110 piccolo.ma11101110nportan1e. Atalfinecomunicoancheilnumerodi conto correntepo,talc: 12318473inte,tatoa --comitatoItalia-Cilee/o Re,iden,aMunicipaledi Forlì'"con cau,ale:Proge11S0ani\111011- 1C0ile. Chi ne vole"e ,apcredi più ,i può rivolgerea: Ouorino 13artolinei /o /\mm.ne Pro, .le di Forlì - 0543/ 714111.PaoloTemerohc/oBiblioteca ComunalecliForlì- 0543/32771. C.G.1.1..MiladBa,ir· 0543/11590. Scntilamcntc ringr:t1ia. Jo,è ~lfolina a nomedegli in-.,cg.~1ant1 e dei giovani di SanAntonio Poi c'è anche il turismo di massa non proprio di massa. un turismo alternativo che ormai coinvolge un buon numerodi persone. Sono sorte molte agenzie che portano in giro il turista alternativo. lo ho visto la differenza quando sono andato a Timbuctu ncll'83. In agosto nel registro della polizia erano passati trecento turisti. L'anno corso agli inizi di gennaio nel registro vecchio ne erano passati quallrocinquemila. Anche se poi si incontra più facilmente gente non italiana. Gli italiani non sono per i viaggi-avventura, perché è più scomodo, è un po· la mentalità. A volte, per vedere alcuni posti, o viaggi scomodo o non ci vai. Non è che per forza bisogna sempre viaggiare scomodi, anzi, ogni tanto un giorno di vita comoda permelle anche di recuperare. Ma andare con un viaggio organizzato, in quindici persone, uno poi torna stranito. Per me è una vacanza in pratica, che almeno non ci siano forme di stress, ché uno ne ha già abbastanza qua. E' chiaro che là c'è una ~cric di problemi da superare. Se uno va in un viaggio organizzato glieli risolve il capogruppo. però io sono un tipo che, se mc li risolve il capogruppo, s10 male perché mi piacerebbe risolvermeli da me. Secondo te esiste la possibilità di un arricchimento nel contatto con altra gente? Io ho l'impressione che non sia reciproco, che specialmente alcune fasce d'età giovanili di queste popolazioni tendano a prendere iI peggio che c ·è di noi. Se ti vedono con il walkman, vogliono quello. Ritengo, da questi viaggi, di aver tratto più vantaggio io delle persone locali, ma non per colpa mia; ormai c'è un meccanismo che credo sia inarrestabile, che poi forse è lo tesso per cui ci troviamo gli albane~i che vogliono venire qua. oi europei siamo visti come un paese dove si vive bene e quindi, se non altro, non potendo venir qua, cercano di prendere forme di quello che loro ritengono il nostro benessere, e che invece sono gli aspetti peggiori, per noi che sappiamo, essendoci dentro. La ricerca dell'incontro fa parte del tuo modo di viaggiare'? Sì, solo che ho l'impressioneche, andandoci tante volte, si comincia ad avere una serie di situazioni ripetitive, non c'è più il gusto della novità. Se ritorni negli stessi posti incontri le stesse situazioni, anche perché i cambiamenti del1'Africa sono molto più lenti, almeno nelle zone rurali. E' abbastanza fos ilizzata come situazione. Allora, molto spesso può capitare che non c'è più nulla che uno non sappia già, e non c'è più il gusto della scoperta. Dici che l'Africa è ripetitiva? Questo discorso dell'incontro con l'altro è stato recentemente affrontato dal film "Balla coi Lupi", dove il protagonista sceglie di vivere come un indiano. Secondo te è possibile questa cosa? Qualcuno l'ha già fallo. Oggi come oggi è difficile fuggire da qualcosa. Il contatto col mondo dove viveva prima è molto facile ugualmente. Può farlo uno che sceglie di cambiare vita totalmente. Uno va, dice: bello. Poi è bello questo fallo che non hanno la maggior parte delle cose che abbiamo noi, che se ci pensi, potremmo fare anche senza. E uno ci potrebbe anche pensare, ma poi siamo abbastanza incastrati dal punto di vista mentale, almeno COL TRATTO CORTESE rie dei bazar stracolmi di merci: e di sera, allaprima frescura,srotola il tappetino sul pratoe sull'aiuola, anche nelle piazze centrali, a farsi il pic-nic di famiglia, a fumare il narghilè, a sorseggiare il thè nei piccoli bicchieri. Col tratto naturaleeconese di un anticocostume offre a noi ospitalità e conversazione. DI UN ANTICO COSTUME ••• dal paese dell'ultima rivoluzione, l'Iran, le impressioni, anche sorprendenti, di Libero Casamurata L'Iran del post-komeini.L'ultima delle rivoluzioni, proprio l'ultima, quella che conclude l'uso del termine, pensano in molti. Ognuno dovrebbe aver capito che esse non ponano a nulla di buono e pagano prezzi che non corrispondono al beneficio.quandoe se c·è. Le stradedel cambiamentooggi le fanno menti gentili e liberali. Lo capiranno miliardi di negri. di sudamericani, di asiatici agonizzami fra lafame, fangoe malattie? Anche questa rivoluzione non sfugge alla regola: nasce bene. proseguemalee finiràpeggio.Così pensano in molti. Sull'aereo perTeheran. ali' andata e al ritorno. di Forlì siamo in sei: turisti innocui alla ricerca più di ane e di storia che di attualità politica. Sull'aereo siamo già in Irane le nostre donne devono nasconderecapellie formesotto lunghi scialli e coprire lecaviglie con calze e calzerotti. I tanti iranianiche vivono. lavorano e studiano in Italiaci riempiono di informazioni. Esatte? Per il pochissimoche riusciamo a capire in 15 giorni di un·affannata lettura cursoria di questo Paese. parrebbedi sì. Vediamo. Komeini è morto. per fortuna. Il grande Ajatollah, rappresentante accreditatodel mitico")man nascosto'". ebbe il suo seguito di massa nei contadini e braccianti immi eriti dalla '"rivoluzione bianca" dello Schah. ma soprattuttonel I' esercito sterminato delle baraccopoli metropolitane. L'industrialismo petroliero e il modernismo occidc,11alista.che procedevano ignorando le tradizioni culturali e religiose. nel contempo inondando il Paese di disoccupati e travolgendo contadini. operai. impiegati e tutto il popolodel b,1Lar(commerciantie artigiani). resuscitarono lo sciitismo militante e violento. Questo oppo~c loro l'ordine ~ocialc coranico. fondato sull'istanza. piritualc della ·'carità". Un Dio che premia in terra la virtì1.elargendo fonunc materiali. non chiede certo iIsovvcn imentodella proprietà né rcdistribuLioniegualitarie. ma imponeal riccodi aiutare il povero e condanna l'usura bancaria: un'aspirazione feudale incarnata nell'Islam, ridivenuto "oppio dei popoli" come rivoluzione e non più come consolazione. Un tale ordine trovò ovviamente immediati avversari fra socialisti. comunistie liberali. Solo i '"mujaiddin'' del popolo, legando il socialismo ali' Islam. trovarono una qualche udienza. Ma fucilazioni. t0nure e prigioni schiacciarono i contrasti. I nostri mentori proseguono: nessun rimpiantoper lo Schah. nessuna indulgenzaper l'America. tuttora nemico satanico (all'interno degli alberghi cx Hilton ed cx Shcraton grandi scritte contro l'imperialismo USA ricordano che qui nulla è cambiato per questo aspetto). disprezzo ed odio per Saddam Husscinche ha bombardatoleloro città cd ha fatto ritardaredi almeno 50 anni la loro economia. La dittatura religiosa è sempre la peggiorecd oggi. sia purecoi notevoliallentamentidegliultimidue anni. il popolo.nonriscattatodalle sue miserie prcccclcnti,mal tollera l'arroganza degli ajatollah. fattisi ricchi. e la brutalità dei '"pashdaran... Questa opinione mi pare condizionata dallo ··statuç ,ocialc dei nostri interlocutori. esponenti di quella cla,sc media di cui lamentano la di~truLionc. Riconoscono però che i cinque giuristi religiosi affiancati al Parlamento per valutare. non più la consonanza. ma solo la non contraddilionc delle nuove leggi con le nonne coraniche. favoriscono una nomotetica laica. La vita è dura: pochi~~imoco~tanogli alimenti ma molto il vestiarioe 1·arPest Control igiene ambientale • Disinfestazioni - Derattizzazioni - Disinfezioni • Allontanamento colombi da edifici e monumenti • Disinfezioni di parchi e giardini • Indagini naturalistiche .J7100 Forlì - 1•ia Meucci. 2.J (Zona Industriale) Te/. (05.J3)722062 Telefax (0543)722083 fitto in città (tre volte uno stipendio medio,variabiledai IOOai400 ryad, al cambio 100 e 400 mila lire). Si fanno scuole e case popolari, ma poche. Buone le università e prestigiose le facoltà di medicina (sarà la memoria di Avicenna, tuttora onorato in Hamadan in un elegante mausoleo). Poco o nulla apprendiamo sullecampagne.Qualchemacchina agricola moderna s'è vista ma s·è visto anche spulare iI grano scagliato in aria con le pale. Veniamo al nostro viaggio: 200 km. per passare. attraverso un desertoarroventatoda un· insola,:ione ad oltre 50°. eiauna città a li' altra. o meglio.da un·oa. i ad un'altra. Città belle. puliti~sime.refrigerate da canaletti di limpida acqua corrente irretitadalle condotte sotterranee suIle vicine montagne. secondo l'antico sistema trasmesso dai Mcdi ai Persi. da qucMiai Parti e così via alle successive dinastie islamiche. Fontane dense di Lampilii ricchie coManti. prati. aiuole. ~icpifiorite. giardini e uberantie profumati.vialilarghi costeggiati da alberi in perenne rigoglio per l'irrora1ionc continua. Gente loquace e curio~a. che di giorno invade le strade e le galle- ~ Nelleparti modernenonmanca lo sfarLOdei negozi e di ben fomiti magazzini. Leesposizioni di frutta e onaggi traboccano inquantità e varietà. Se penuria c'è, non si vede. Ai margini periferici le vecchie casedi mattonecrudo intonacatoa maltavengonoabbattutee sostituite. ma tutto l'ambiente palaziale storico. compresoquello frivoloe deliquescentedei Kadscharie dei RczaPahlcvi. vienesalvatoe conservato. Questo paese è tutto un cantiere di lavori edili. Visitiamolefamosemoschee.Non impona qui descrivere lo staglio azzurrodellecupolccdci minareti. le fughe d'archi. i ricami intrecciati da anonimi maestridella ceramica e della coroplastica.Chi ci va? Una fiumanadi fanatici?Non mi pare. Qualchevolta sui consunti tappeti stazionano pochi derelitti addormentati e qualche viandante con- ~uma qui un pa~to occasionale. Molte. invece. le scolarc~chc in visitn di studio: quelle femminili nascondono la grazia dcll'adolc- ~ce11Lsao110ilnero··chador"donde sbuca l'estremità elci jeans e la ,carpetta di gomma. come eianoi. Ragaac normali travestite da monachelle. SERCOM s.r.l. TECNOLOGIA E ARTE NELL'ARREDARE NEGOZI 47100 Forlì - Zona industriale Via Correcchio, 21/A Tel. 0543/722330 - Fax 725483 la furtma SPA BIZERBR K.»fAl.ANAf MOM.l~( VACCHIHI PU PUAYUIU io mi ritengo così. E forse poi, andandoci come turisti, noi vediamo gli aspetti che ci piacciono di più. Quando sono tornato dai Dogon, nel '90, c'erano ancora delle grosse difficoltà d'acqua, ma non c'erano diflìcoltà di Coca Cola. Ormai il nostro modo di vivere.che in questo caso è la Coca Cola, è vincente. Purtroppo. Andare a vivere come chi? Parti tu! Fai fatica ad andare a vivere come loro, come ti piacerebbero. Ti trovi a vi vere come uno di loro che ha un ruolo predominante. Un bianco è sempre un bianco. O uno ha la vocazione del- !' eremita, o è più facile che vada a fare il tecnico di un'azienda locale piuttosto che abitare in mezzo al deserto. lo ho visto parecchi bianchi in giro nelle capitali, nelle piccole ci11à,però non so di persone che siano completamente fuori, nel deserto, che vivano là come loro. La maggior parte vanno come volontari, cooperanti, non vanno a fare l'eremita.. Lasciare, chiudere completamente, io non lo farei. Ma non lo farei nemmeno se dovessi andare a vivere in Spagna, per dire, perché uno le sue radici le ha qua. a cura di Rodolfo Galeo11i. AGhom, invece, la città sacrache allevò Komeini, la grande Moschea è interdettaa noi infedelied è zeppadi unpopoloadorante e un po' straccione. La religione? Qualcuno vuole convincerci che qui è come in Italia: si vaalla moscheaper abitudine,per piaggeria, per paura talvolta, come da noi in Chiesa. Ne dubito. Ceno, a parte l'intransigenza nell'imporre una inutileausterità esteriore, non si avvene. almeno oggi, atmosfera persecutoria nei confronti delle altre confessioni: ebrei, cristiani anneni, cattolici. zoroastriani (ma sono tutti popoli del Libro ed anche l'Avesta è Libro) pare abbiano vita tranquilla. Anche nel Kurdistan i pastori che accompagnano la migrazione del greggecon le povere tende scuree pochi pignatti di latta, non paiono soffriredi intolleranzerazziali.Ma questi sono la pane nomade. senza rivendicazioni nazionalistiche che nonsiano l'uso pacifico,per le capre. dei magri cespugli in una steppa immensa. Comunque sia, alle spalle di questo popolo ta unagrande civiltà e una cultura millenaria. Davanti. non saprei. Tuttavia stupisce il rispetto della storia, dcll'ane. della poesia. Fu la gente di Shiraz ad impedire che scatenati komeinisti distruggessero quella mirabile testimonianza della Persia achemenide mazdeiana che è Persepoli. Suntuosi mausolei e monumenti. sempre affollati. onorano poeti. scienziatie filosofie li fannosimili ai santi leggendari: Avicenna. Firdusi. Chaijam. Saadi ed Hafi . l'incantatore di Goethe. 11komcinismo tentò di caneeIlare la memoria di Omar Chaijam. il poeta ··malcdctto"del dopo Mille che si rivol e ad Allah con questi empi versi: "Tu che ci hai unito al crpentc nell'Eden e che ci intrighi coi filidella tentazione,perdona i nostripeccati invita.come noi perdoniamo te". E superò i limiti dcli' Islamquando scrisse: "lo sento parlaredi ben settanta religionisulla terra. ma la vera religione è quella dell'uomo che ama il ~uosimile··. Il suo sarcofagoè ancora lì. in uno dei tantipre1iosigiardinidi Ishfan. circondato dall'amore e dall'ammirazionecliuna folla nucntc. Forse un avvenire c'è. Libero Ca.1m1111rma Nella foto: Teheran. il 111<111.10leo di Ko111ei11i UNA CITTA' IN TUTTE LEEDICOLE ALL'INIZIO DI OGNI MESE

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