Una città - anno I - n. 6 - ottobre 1991

''IN QUESTEFOTOGRAFIE. UN PEZZO DELLAMIA, DELLANOSTRA STORIA" Andrea Brigf iadori ricorda Massimo Zaffoni E' stato mio studente al liceo scientifico, è stato mio amico. E' stato queste due cose insiemcequalco adipiù:unaffetto profondo per la sua imclligcnza vitale, per la sua virtù comunicativa. per la sua invenzione creativa, per la verità umana della sua partecipazione a tullo ciò che vedeva e conosceva. per r inesauribile quasi frenetico amore di vivere. E di quel vivere sempre una meravigliata scoperta, sempre un entu. iasmo nuovo. Per gli amici, per i viaggi, per le ragazze, per il giornalismo. per la musica, le discoteche, gli sport, la città, il cinema, la politica. Per tulle le forme della vita umana, per tutto ciò che gli uomini formano stando insieme. Massimo era così: ci viveva denlro. sene impadroniva con avidità; e lo guardava, ne scriveva, lo raccontava, soprattutto lo fotografava. La fotografia era come un suo occhio in più, capace di captare più di quanto i suoi occhi non potessero. Ed erano, anche le sue scelte fotografiche (la cronaca cittadina, il basket, la formula uno, i vecchi, le carceri, i giovani nelle discoteche. i vigili del fuoco, gli amici). erano atti di amore per ciò che sceglieva. Ora, crivendo di lui, non posso raccontare; perché il mio ricordo di lui è quale è stata la sua vita: una infinita serie di frammenti, momenti. gesti, voci, luoghi, espressioni, colori, emoLioni, movimenti; un pulviscolo fitto di punti che · affollano, simultanei, non disposti da un filo in successione; una vita tutta insieme, non il racconto di una vita. Lo sa bene chi oggi, a un anno e mezzo ormai da quella sua morte atroce e incomprensibile. ripercorre, pur seguendo l'ordine accurato in cui le ha lasciate, le migliaia di fotografie, le decine edecine di articoli (per .. ,1 forlivese··, ·'L'Unità'', ·•11 Resto del Carlino", riviste di sport e musica), le cronache di viaggi corredate di ogni frammento di possibile ricordo (ctichellc, biglielli di treno e di tram. conti di ristorallle, ritagli di giornale), brevi prose di autobiografia e racconto, appunti di ogni cosa vissuta. Chi oggi nel la sua casa sta rivedendo tullo questo, ne ricava il medesimo mio senso cli una vita aperta e molteplice, varia cli infinite cose pur tutte concentrate insieme, compresenti e diverse. E dunque dirò di una ola cosa. di quella a cui forse più di ogni altra teneva: la sua esperienza e ricerca di fotografo (morì mentre era in giro in bicicletta per cercare soggetti da fotografare; il rullino ritrovato ha restituito le ultime immagini da lui viste e raccolte). E lo dirò non con le mie ma con le sue parole: che ritrovo in un dattiloscritto inedito che Massimo aveva preparato nel 1984 per una mostra fotografica di dieci anni di vita forlivese, una mostra che per mesi programmammo insieme, cli cui ancora conservo l'indice da lui compilato, una mostra già pronta, già assicurataci e promcs,aci da altri e che poi, come accade, non si fece mai. Di sécosì Massimo scrisse: "Il mio difetto è quello cli esercitare piL1attività, diversissime o no, contemporaneamente. Credo di aver capito r importantissima funzione della fotografia come strumento di comunicazione e informazione e cerco di usarla in questo modo. Voglio arrivare dove sono arrivati tanti grandi fotoreporters (ecco l'ambizione), ma a modo mio. Si dice che un fotoreporter è bravo perché non si lascia impres. ionare, non si lascia travolgere dagli avvenimenti. rimanendo impassibile anche di fronte alle più grandi tragedie. lo. invece. mi lascio prendere anche troppo. A volte non sarei in grado di fare una foto perché mi tremano le mani ... Alcune volte mi sono rifiutato categoricamente di scattare. E' stato un errore'·. Massimo assimilava e traduceva tutto e tulli in volontà espressiva: "Gli stimoli per questo lavoro sono derivati da discussioni e scambi di idee con molte persone, il più delle volte indirettamente. In quello che ho detto e fatto e' è qualche cosa di loro, anche se loro non lo sanno". Amici, amiche, fotografi celebri, scrillori (Calvino); e poi incontri, sogni, passioni politiche(Berlinguer), viaggi: fanno tull ·uno nello stare tutti insieme dentro la sua voglia di fotografia, come tutti insieme dentro la vita: "Vivere come fotografare è tutta questione di tecnica ... Sì, ognuno ha la propria onda emotiva ... E Lucia. Lucia che corre. Perché SUD SOUND SYSTEM Nato all'ombra di un antico rito, quello dei tarantolati di Galatina, che nelle campagne pugliesi trova ancora i suoi adepti e benedetto da uno dei più attenti studiosi di hip-hop europeo, il professor George Lapassade, docente di antropologia all'Università di Parigi, con la complicità di un ricercatore leccese, Pietro Fumarola, il tarantamuffin è una musica terapeutica, che ha lo stesso potere ipnotico e di trance delle "tarantelle". Cura le malattie moderne del Salento. Curarle vuol dire parlare del dilagare dell'eroina, del malcostume, della compravendita dei posti di lavoro, dello sfruttamento di chi fatica una vita nei campi. Usano il dialetto salentino misto al reggae e al raggamuffin. "Dovunque andiamo, mettiamo un fuoco, pizzichiamo". Il gruppo lavora dal 1984. Cominciano in feste-party organizzate in campi di melone, vecchi frantoi abbandonati e masserie fortificate vicino a quella che è la "Giamaica leccese", poi arrivano ai concerti in tutta Italia e all'incisione di un disco per un'etichetta indipendente di Bologna. Li abbiamo incontrati prima del concerto organizzato da "UNA CITI A'" all'interno della "Festa" di Via Dragoni a settembre. Questa intervista non poteva uscire con domande e risposte ordinate. L'hanno voluta fare in gruppo e l'hanno fatta come si comportano sul palco: sei ragazzi al microfono che si alternano e sovrappongono, urlano e cantano. 0 Siamo un gruppo di amici che si conoscono fin da bambini. Abbiamo continuato a stare insieme trovandoci nello stesso posto al mare. 0 La musica l'abbiamo sempreascoltatae praticata. Siamo passati atlraverso l'evoluzione di vari generi tutti assieme. Come siete arrivati a questo genere di musica? 0 La scelta di questo tipo di musica nasce soprattutto dalla praticità di usareun giradischi comebasestrumentale, piuttosto che avere bisogno di suonarebassi, chitarre, ecc. Ci si vedeva.adesempio,alla fine delle vacanzesenzaavereavuto i I 1empo di provare insieme. qualcuno portava il giradischi e si improvvisava. 0Questamusica è al 1empo stessounconcertoe unafesta.Per noi si partiva dalla fes1a:si mettevanodischi, si ballavae, con un microfono, essendotulla musica strumentale, ci si cantava sopra. Ma non è musica importata? 0 Decisamcnte.Però il reggaee il reggamuffìn. il rap sono stati im• portanti perchéil mercatoitaliano non è che offra mollo. 0 L'ltalia nonhamai esportatonienteaparte Oriella Berti e Nilla Pizzi. 0 Su questononsonomolto d'accordo, ci sarebbedaparlarne.Comunque sì è musica importata, però noi. con l'andare del tempo,siamoriusciti a dare un nostro contributo personalecantando in lingua no• stra. 0 D'altra parte il messaggio reggae è musica internazionale. Loro nonpensanocertodi limitarla solo alla Giamaica. Perché internazionale? 0 11carattereinternazionaleglielo da il fatto i essere musica popolare, natanel ghetto. da gente che soffre, natadai problemi quotidiani. Non èche vuole esserepolitica. è unacosache gli viene da dentro. 0 Sud Sound Systcm è un gruppo che canta in quattro lingue: leccese, barese, italiano ed inglese,anchesecome scelta. l'inglese tendiamo ad eliminarlo. Da un po' di tempo a questaparte.comunque.i testi che facciamo sono soprallullo in dialcllo. 0 Questa pluralità di lin• guaggi che usiamo è sintomo anche di una ricerca che stiamo facendo, attraverso il tempo. Una ricerca sul passato, cioè le radici, o sull'oggi? 0 La questionedelle radici è una cosa indimenticabile per noi. Dentro noi c·è i I sanguedei nostri genitori. Le stessecose che vogliamo esprimere le esprimiamo in una maniera che deriva da questo; 0 11 carattere di internazionalità della musica di cui si diceva prima è dimostrato dal fallo chesia arrivata fin qui. Il nostro contributo a questamusica chenonènostra,almenoal l'origine, è dato, ad esempio. da una fisarmonica campionata con una tarantella,o lo scratchfallo con un disco di folk invece che con un disco di Jamcs Brown ... poi le voci. le nostrevoci. Senti che non sono voci che imitano cantanti giamaicani. Questo è il nowo ci sono sempre nel mezzo storie di teatro e di fotografia? Lucia fa rima con fotografia. Lucia controluce, comrolucia. Mi ha fatto colpo proprio attraverso l'obiettivo, mentre la fotografavo. Solo così noto le persone... Bisogna distinguere. O si fotografano le persone nella loro essenzae le situazioni particolari in cui sono racchiuse, o si fotografano tanti individui, tutti uguali, ma fuori della realtà. La realtà è il mio obiettivo, le persone particolari che dico io sono quelle che mi collegano alla realtà, alla vita'·. Così Massimo andava alla coperta di sé stesso e del mondo: •·111984 è questa idea cli fotografia ad ogni costo". E fotografando capiva, persino giudicava: ·'Ho fotografato anche la piscina e ho capito che una piscina d. estate non fa primavera. E' solo un grande carnaio". A chi lo vedesse vivere, poteva parere che Massimo consumasse nel "fare'' tutta quanta la sua vita, senza residui, nell'andare, nel muoversi, in quel suo essere sempre un po' dappertutto. Ma non c'era cosa, in realtà, che non fosse da lui ad un tempo vissuta e pensata, veduta e rinessa. Anche sepochi, per sua malinconica discrezione, conoscevano il segreto dei suoi pensieri. Riusciva quasi a far dimenticare che ci fossero. E invece: ·'Potrei formulare una serie di domande improbabili sulla fotografia e sulla realtà. Illusioni. E' logico che tutto possa dipendere da un numero di telefono? Ognuna di queste frasi rappresenta un'immagine. Ecco l'eterna disputa sul significato della parola e dell'immagine. Chi delle due è la più importante? La mia risposta la potrete trovare in queste fotografie. Un pezzo della mia, della nostra storia ... Per questa scatola magica che ti ridà l'imcontributo. Nei vostri pezzi si sente parlare della Puglia, di tarantolati e di altri riferimenti alla cultura del sud. E' una cosa estemporanea? 0 No. E' venula fuori quasi naturalmente. Poi ci siamo trovati a collaborare con alcuni artisti del Salento.cantanti di strada.vecchi che quarant'anni fa facevano le 1crapiecontro i I morso della tarantola. Loro vengono a sentirci, facciamo le feste insiemecercando di mantenerelo stessophatos di un tempo. 0Questcesperienze ci interessano, però non è che vogliamo fare musica etnica o popolarein senostretto.Usiamo il dialello per parlare di problemi nostri. Perché Sud davanti a Sound Systcm. E' una rivendicazione? 0 Sì. ma non in senso leghista: sud contro nord. Sud perchéstiamo al sud e speriamo di poter funzionare (come in partecomincia adessere)comecontenitore di talenti ancheinCalabria. Sicilia, e altre parti del meridione. 0 Sud significa anche il povero e non il ricco, significa anche mezzi "molto arrangiatissimi'". 0 Sud come difficoltà di trovare lavoro, di trovaresaledove suonare. 0 Secondo me la prima cosa sono le origini. Da dove veniamo fuori. cioè. le nostre famiglie. Cioè la magine che avevi portato via senza chiedere: '·posso?". Ma per farlo un click non è sufficiente, occorre molto, molto di più. Bisogna esserci costrelli, tirati per i capelli, senza esitazione alcuna. C'è anche una patologia della fotografia, quando uno scatto diventa frenesia. Bramosia. Scandalo. Impeto. Lussuria. Choc". E son frullo di attento pensiero certi ironici ammonimenti che sapeva dare a sé stesso e agli altri. Del tipo: ''Non fate mai servizi fotografici per matrimoni ... Meglio fotografare papaveri in un campo di grano". coscienzadi far partedi unaclasse invece di un'altra. 0 All'interno del gruppo però questo non è un discorso ben definito. C'é la coscienza contadina, come c·è la coscienzadel figlio del professore. Puoi trovare aspetti positivi ovunque. 0 11sud non stasolo per pizza, sole e mandolino. Ci sono altre cose oltre ali' immagine esotericadella Giamaica !ecce e. Il sud è anche una dura realtà. 0 Non ti credere che la Giamaica sia un paradiso. Per i turisti è un paradiso. Anche in Giamaica ci ono le palme, anchein Giamaica ci sono le pistole, la violenza, la repressionecosìcomec·èaLecce. 0 La Giamaica salentina ci sarà quando invece di uno o due si formeranno quaranta gruppi di ragazzi che cantanoe si esprimono. Ma siamo sulla buona strada. 0 La cosaimportante è capire cosa spinge la gente a "sfondare''. E' averela libertàdi poterdire lecose che ognuno sente,singolarmente e poter esprimere i propri sentimenti e poter parlare. anch:: in dialetto, a gente che ti capisce. 0 1nfatti la cosache ha fatto scatenareveramentela"Salento Posse'' (il movimento di tutti i ragazziche ~uonanoeci seguono)è statoproprio il fallo del linguaggio. del dialetto. L ·immediatezza:giocare con leprimerimechegli venivano Qualcuno lo fece, ma per strettissimi amici bisognosi di lui. Anche così era Massimo, gentile e leggero, leggero e veloce come la sua vita. L'ultima volta che lo vidi, mettemmo i titoli ad alcune bellissime fotografie per un concorso a Marsiglia. E lui se neandò,con un cenno di saluto, molto più lolllano. Andrea Brigliadori Nella foto qui sotto: Massimo "Za11oniS.opra due sue foto. In una del 1-3-84 Chet Baker. Nell'alt radei 16-9-84, Festival dell'Unità, Roma. in testa. 0 Ed è difficilissimo per chi è impregnato del canto inglese, con quella forma mentale ed abitudine, perchi partee i sviluppa con l'inglese. passaread altri linguaggi. Per mc è stato così. E invece questa scelta, anche nel disco. di passare al dialetto ha coinvolto, inaspettatamentedevo dire. il Salento in manieragrossa. Volete rivolgervi a tutti o c'è una parte di gente che più vi interessa raggiungere? Il ghetto per intenderci. 0 Noi vogliamo divertirci e divertire comunicando, dicendo delle cose.Ci va beneche queste cose le capiscano tutti. non solo quelli che i problemi nostri li vivono come noi. 0 Questosl, però c'è un certo impatto, tematichedi un certo tipo, non sempre rilassanti,chenonpossonocoinvolgere tutti. Una piccola parte di successo l'avete avuta. Vi ponete il problema di adeguare il linguaggio per avere una platea più grande? °Cantare in dialetto significa rispettarelapropria cultura e le proprie radici e così come noi rispettiamo le nostre ognuno dovrebbe rispettare le proprie perché la stradaoppostaè il razzismo. a cura di Fausto Fabbri e Carlo Pole11i. ~ , DIMJ<IRB6. \Bl•l ACCESSPaE?LRI'A c:::::iorg otto BBIGLIAM:NTO • VIANICOGL.O'O8ILAI Coop.Centofiori Dalla natura UNACITTA' Hanno collaborato: SANT t.. SOFIA {FOO•..I') ().JllJLSAODOMENICA, ILM RTPEODI' MERIGGIO, ILGIOl/8P)O1'OIGGIO ~ BORGO•IDOMI J21B. 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