Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 10 - 30 novembre 1899

RIPISTA POPOLARE 7JI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALI dichiarazioni solenni dell'on. Colombo: per impedire l'osfruzionismo, che genera - prima di nascere! - i decreti-7,egge, bisogna modificare il regolamento della Camera!! Alla buonora! tante menzognette, anche quella di camuffarsi a liberale, per farci sapere ciò che è il mistero di Pulcinella, e cioè: l'ardente desiderio dell'onorevole Sonnino di stringere i freni della discussione ... in omaggio al novissimo liberalismo! Se si vuol sapere a che cosa deve servire le stringimento dei freni e la menomazione delle libertà di discussione in Parlamento, non si può evitare un senso di meraviglia; deYe servire a scacciare un brutto ospite, che percorre l'Italia da sovrano: il signor lUalcontento ! · Credete che questo sia una creazione fantastica dei repubblicani, dei socialisti e dei radicali? Disingannatevi ; la sua silhouette potrete ricostruirla leggendo gran parte del numero della Nuova Antologia del 16 Novembre, e specialmen'e i pensieri di Ruggiero Bonghi, per la prima volta ora pubblicati, e i giudizi del Senatore Villari e del Deputato Maggiorino Ferraris. Tutti ex ministri del Re, questi pericolosi sovversivi! Ascoltiamo prima il morto ... che parla: « Non si vede se gl'ltaliani abbiano oggi mino1' fiducia « nelle istituzioni clie li reggono o negli uomini che li « gover11ano. Le prime sono assai più difficili a muta1·e « che i secondi; e la sfiducia verso le prime è più lunga « e lenta a sanare, che non quella verso i SfCondi ». Le parole di Ruggero Bonghi - furono scritte nel 1894 - sono gravi assai. Esse dicono in fondo, che gl'italiani non hanno più fede nè negli uomini - po-•· co male .... -, nè nelle istituzioni - malissimo I C'è di più : si può guarire facilmente della sfiducia negli uomini';:-ma è più lunga e lenta a sanare la sfiducia nelle istituzioni. Buon per lui che Bonghi sia morto: se no, correrebbe rischio di essere mandato a domicilio coatto dall'on. Pelloux. Dal 1894 e' è stato miglioramento nelle condizioni di Italia? Se dobbiamo argomentarne dal giudizio del Senatore Villari, dobbiamo concludere che il peggioram,mto è stato notevole, poichè egli, o'."!cupandosi dei Nuovi problemi, esce in questa grave sentenza: « Se voi percorl'ete l'Italia da un est1·cmo all'altl'O, ve- « drete regioni, uomini, società dive1•::;issime; sentirete « $U tutto e su tutti i più opposti e contradditLorii giu- « dizi. V'è però una cosa sola in cui la concordia è per- « fell~, il giudizio unanime : nel dire male del nostro « Governo. il fatto è notevole assai. Certo anche dei Go- « verni dell'Austria, dei Borboni, del Papa; dei Duchi. si « diceoa gran male; ma i borbonici almeno, i papalini, « gli austriacanti, i duchisti, ne diceoano bene, li _d,fen:.. « deoano. Del nostro invece dicono male quegli stessi che << lo hanno fondato, che ne fanno parte e ne ca1'anovan- « taggio ». Ma che abbia le traveggole il senatore Villari che scopre che del governo d'Italia dicono male - gl'ingrati I - anche coloro che lo hanno fondato, che ne fanno parte, e ne cavano vantaggio ? Il caso è rarissimo : vorremmo dire unico; ma dev'essere vero perchè, su per giù, viene alle medesime conclusioni l'on. Ferraris, che milita in un partito diverso, e che ha fatto parte del ministero Crispi, mentre il Villari fu membro del primo gabinetto Di Rudinì. Eccole qua le sue conclusioni, che, viceversa poi, sono l'esordio di un imporportante articolo sul programma agrario nazional,e: « L'Italia attraYersa un momento difficile nella sua YiLa <e: di nazione. Una lunga depressione economica, le sot'- « fe1·enze de!l'agricolLu1·a, il disordine della fii1anza e « della circolazione, la ci-isi edilizia, ~li iusuccessi della ci. politica costituzionale, i dirnrdini ctel maggio '98, la « sterilità di Governi e Parlamenti hanno c1·ealo u110 « stato di p1·ofonda ii1soddisfazio11enel paese. Malg-1·ado « i primi e lieLi indizi di un risveglio economico, il mal- « contento cresce, si estendtJ, si organi.r~a ». « Questa organizzazione del malcontento è il fenomeno « più grave, più pericoloso dell'ora presente. Esso aLlac- « ca lo Stato, minaccia i poteri costituiti, insidia le libe- « 1·e istituzioni che sono la gloria e la fortuna della pa- << tria. Le condizioni in mezzo alle quali si riapre il Pa1·- « lamento : le manifestazioni cui diedero luogo le ulti111e « elezioni amministrative: il malessere morale che co- « mi11ciaa serpeggiare, ci avve1·tono che siamo in p1·e- « senza di una c1·isidell'organismo politico e sociale della « nazione. Ad ogni istante, il probleJ1Javiene posto di- « aanzi al paese nei te1-mini cbia1·i, precisi, inesorabili, « di una loUa continua fra il malcontento e le istituzioni « 1·appresenlalive. Se queste non riaffermano il loro p1·e- << stigio, non mantengono il sopravvento, non riacquista- « no il terreno perduto, è impossibile prevede1·e 1.1uali << giorni doloros1 siano in se1·bo per il nostro paese. La « vitto1·ia delle· istituzioni rapp1·esenlalive sul malconten- « to, con;;eguita non colla forza materiale, ma colla.con- « quista morale,. dev'essere oggidì l'aspirazione e la mèla « di ogni patriota, di ogni uomo di governo, a qunlun- « que partito appartenga ». Davvero che dinanzi a tanta concordia di pensiero, nella sostanza, ed anche nella forma, ogni nostro commento guasterebbe, menomerebbe l'effetto che devono produrre, su di ogni onesto e intelligente italiano, le parole di nn morto e di due vivi, monarchici a prova di bomba, e devotissimi al Re! . Eppure ·c'è un Generale Pelloux che per restituire la fiducia nelle istituzioni rappresentative vuole ridurle al lumicino; e c'è un Sidney Sonnino, che non è il primo venuto, che per abbattere ]'organizzazione del malcontento· profondo e general,e spera nella modificazione del regolamento della Camera I Son cose da mamcom10. N01. LAGUERRDAICHAMBERLAIN Continua la sorte delle armi a mostrarsi favorevole ai Boeri e non si presta più fede alle vittorie telegra.-' fiche degli inglesi, che in fatto di mistificazioni hanno vinto il record sui decaduti latini. Noi non abbiamo bisogno di ricordare che tutte:. le simpatie della Rivista sono pel popolo che difende la propria libertà e la propria indipendenza; però ai lettori nostri vogliamo fare sentire una voce dissidente, in accordo con quella dei nostri amici Paritaleoni e Pareto, che sorge da queste due lettere che abbiamo letto nell'ultimo numero del Gio·rnal,e degli Economisti. Caro Papafaoa, Credo che il nostro Giornale debba opporsi alla intonazione impressionista che la stampa italiana - quella che almeno arriva fino a me - va prendendo a proposito della guerra tra l'Inghilterra e il Transwaal. Vi ha chi considera la guerra come il prodotto abbominevole del capitale inglese. Vi ha chi la considera come il cozzo di due civiltà inconciliabili. Vi ha :chi ne fa una guerra per la santa indipendenza politica, che gli Stati Sud-Africani combattono contro l'Inghilterra, come noi facemmo contro l'Austria o, meglio ancora, gli Americani fec~ro contro la stessa Inghilterra. Altri s'intenerisce idillicamente delle abitudini pastorali e semplici dei Boeri. Ammetto che tutti questi sieno elementi secondari della questione, e capisco che· ognuno apporti ai Boeri una corrente speciale di simpatia. Sopratutto vedo, di qua e di là dell'Oceano, che coloro che hanno l'odio istintivo del capitale e della ricchezza sono contro gl'Inglesi, i quali hanno saputo trovare e slruttare in Africa una sorgente grande di ricchezza nuova. Sfrondando ora la quistione, sia delle considerazioni filosofiche troppo alte, sia da quelle sentimentali troppo piccole, a me pare che il punto assorbente sia questo : che i Boeri essendo una minoranza pretendono di vivere nell'ozio pastorale e guerriero, tenendo tributariamente e politicamente soggetta la maggioranza

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==