RIVISTA 'POPOLAREDI POLITIC.4 LETTERE E SCIENZE SOCI.J.Ll • • • Per fare e dir che si voglia, quali che siano i pregiudiz\ poliLici e scientifici, qualunque sia l'avversione che ispirano le c1·itiche contro l'opera ed il pensiero di Carlo Marx, noo si riusci1·à mai a demoli1·e questo grande colosso del secol0, che seguaci ed avversari riconoscono, più o meno, come un atleta del pensiero moderno, come uno dei più grandi pensatori di tutLi i tempi, come un genio senza pari. G. Ferrero dice che Ma1·x « fu una delle menti più vasle del srcolo; critico fo1°111idabilei,ngegno IHrgamenle si11teLico, nnima michelangiolesca; una vera fusione di Cristo e <li Spinoza in una sola persona »; fu - dice F. Tu1•ati - il più poderoso 11otomizzatore dei fenomcn~ cco~om:c\ e sociali che sia nalo nel secolo presente». « La r1voluz10ne portata dal Ma1·x nella scienza sociale può paragonarsi a quella di Copernico nell'astronomia», dice_ G._ Ple~hanow e_ C. Kau~ski: « La scopc1·ta delle leggi drnam1che del sistema d1 produzione capitalisi.a è opera scientifica a!Lrettanto immorl.ale nel suo genere quanto potè essei-lo la scoperta delle leggi del moYirncnto degli astri fatta da K1epero e Newton ». Il Capitale del Marx - dice A. Loria - é « libro magistrale, meraviglioso, che rone il suo autore a paro dei più grandi pensatoi-i de secolo; é l'opera più bella, più perfe_Ua,più simmetrica; e innanzi al suo splendore si ecchssano non solo le opere dei sociali.-;ti anteriori, ma quelle stesse degli economisti contemporanei ». Per finire rrueste citazioni, che potrebbero continuare all'infinito, c1·ediamo col Turati che « di Marx e di En°els rirn~ne quanto non rimase forse - dopo Cristo - di 0veri.m altro uomo al mondo "· A parte queste testimonianze di. ammirazione da parti diverse, molti sono i segni da cui si deve desumere. la grandezza geniale dell'opera e del pensiero marxista. Anzitutto,. a differenza di certe dottrine, che colpiscono pel subitaneo splendore, e poi, come un fuoeo fatuo, .si spengono d'un attimo, il marxismo, rimasto per circa mezzo secolo nell'ombra, si é fatto strada a poco a poco, ed ora ingrandisce giorno per giorno. rifulge e si diffo11de sempre di più; esso s'impone, dunque, per gl'ande virtù intrinseca, per merito incontrasLabile. Poi, gli antimarxisti sono discordi fra loro: alcuni del ma1·xismo accettano le premesse, negando le conclusioni; altri ne accettano le conc:usioni, negando le premesse: meuti-e altri accettano e negano parte delle une e parte delle altre. C'è di più : questi ar,timarxisti qualche volta si accusano fra loro di fare incoscientemente dei marxismo : cosa mo'.to facile, perché la verità - anche' senza volere - ci assorb..! e ci domina. Tranne rare eccf-!zioni, la grande maggioranza di questi critici non negano il gran fondo di vero che sla nel marxismo, questo vero sia più o meno grande, sia ridotto anche ai minimi termini da loro voluto, costituisce sempre tale e Lanto nuovo patrimonio scientifico da essere più che super-fluo per erigere a Marx un monumento di gloria vera cd imperitura. La maggior parte di costoro per riuscire meglio a combattere il marxismo non fanno che intenderlo in senso assoluto. Ma questo é più un errore dei critici che un errore di Ma1·x. Quesli - nessuno può negarlo - ebbe un co.ncelto posiLivamente moderno del mondo, della vita, della stor·ia; in tutte le sue opere s'ispirò più di ogni altro al relativismo scientifico. Fu, dunque, un grande scienziato, nel significato più genuino e più moderno di questa parola; come tale, neppure l'ombra dell'assoluto poteva adombrare le sue concezioni. Egli sapeva bene di essere uno scienziato e non un Dio o un semidio; non intese far altro, quindi, che gettare le basi di un nuòvo edifizio scientifico, di cui tracciò alcune linee generali e delineò alcuui dettagli, colla convinzione che tali deLtagli non potevano essere sicuri, tali linee irre- ' ocabili. _ Nessun marxista ha detto mai che il marxismo sia una dottrina perfetta, a tanto meno che sia la verità assoluta. I socialisti tutti, seguaci del più puro positivismo, sanno pei primi che di perfezione e di assoluto non si può e non si deve parlare nel campo scientifico. Gli attacchi, dunque, basati sul preteso dommatismo marxista sono del tutto ingiustificati. *** Tali attacchi del resto non ci possono preoccupare e tanto meno adontare, come si figurano alcuni. Accade al m_a~xismo nient'altro cJ1e . quello che è accaduto al darvm1smo e all0 spenceriarnsmo. Gli attacchi a queste dottrine, mossi non solo da critici volo,ari ma anche 9a sciei:iziati emine11Li, furono più aspl'i 0 di quelli contro 11m~1·x1smo, appunto I?erché, _malg1·ado le loro origini quasi co_ntemp?i·anee, 1l m~rx1~1110presuppone le teorie d1 parwm ~ d1 Spencer, ?' cui é_un logico sviluppo ed un m_tegraz1one necessaria. S1 disse, infatti, e s1 sa - per dirla co~ Mant~g~zza - _clie il_darvinismo non spiega tutto _e eh~ 11 darv1111sm~ d1 oggi_ 0011 é più quello di Darwrn; s1 sa che la teoria spencenana é stata bistrattata perfino come metafisica e teologica; mentre il Lor-ia con tanti altri credono l'applicazione sodale della dottrina del!' evoluzione fatta dal Marx più scient,jica, significante ~ profonda di quella dello Spencer. Anche d1 esse - come ora del marxismo - si disse clte non spiegavano tullo, clie non erano ve1·ilà assolute che erano delle semplici ip0tesi; e fu risposto vii torio~ sarnente - come ora fanno i manisti - che la scienza mo_d~rna ~ basata_ in_massima. parte sulle ipotesi: che tali 1potes1, super1or1 alle ant1clw, dovranno ac,·cLLai·si al(neno finù a che nuove ipotesi non vengano a sosti~ lmrle,. perché pos~ano _ordi11a1·ee spiegare meglio un n_1agg10r numero d1 falli. Intanto del!e ipotesi f)On possiamo fare a meno; esse indubbiamente ci giov1:mo tanto - per dil'la col Colajanni - elle« l'ipotesi trova sempre convinti sostenitod, perché soddisfa un istinto d'ell'uomo, e dell'uomo colto in ispecie, che se non si affida ad una p~ov".idenza divina, suprema regolat1·ice del Lulto, cerca d1 sp1e~arsi mercé l'ipotesi le origini delle cose ed il modo di diocnire delle medesime ». Un attacco di questo genere al ma1·xismo, quindi, non può non essere anziluUo un attacco alla scienza moderna in gene1 aie, le cui teorie non sono altro clic delle ipolesi, co~e lo s~no - per citare solo le p_iùinteressanti - la teoria atomica e quella della ondulaz10ne della luce. Ma le ipotesi non infirmano il valore della scienza anzi la scienza si regge _sulle ipotesi che, ;se false sparir~nn,,, come ne sono sparite tante; se cornspondenti al vero diY~nteranno ~al~ vera~enle positivi. ' Sia o non sia 11ma1·x1smo una filosofia della storia· sia semplicemente una categoria logica, una somma di dati, un nuovo grande element, che completa il metodo positioo, un canone d'interpreta::ione storica, una semplice ,potesi - come gli avve1·sai-ì stessi lo qualfì !ano - anche per r1uesto ha un valore incontrastato e per·ciò, mentre merita il rispel.Lo degli avversad, giustifica la convinzione dei socialisti. Costoro a giu_sta ragione, dunque, insistono nella difesa della dott1·ma marxista, ed banno torto gli anti1nai-xisti quando dicono che l'abbiano ingojata tutta i11 u11a volta e quasi ciecamente, come i crede11ti fanno coli' ostia sacra, sol percliè n0n si decidono a ripudiRl'la, anc_he pe~· ~ar loro un piace1'e. Fatl~ sta _che fin'oggi gli a_nt1marx1s_t1non lianno saputo prop111arc1 nessun YomiL1v:oenergico; le critiche anzi sono degli ottimi digestivi, che ci ajutano ad ;issimilarla meglio. Gli antimar·xisLi parlino pure di pontefici e di scomuniche maggiori e tninori, sol perché ci permettiamo di 1·ispondere e di replicare; ci accusino pure d'intolleranza e magari d'inquisizione, sol perché non accogliamo a bocc:i aperta e senza fiatare i sacchi della lor-o infallibile sapienza. Ormai si sa da lutti che si può pontificare cosi dal Valicano come da una canonica qualunque, così dal papa co~e da un dissjdente qualsiasi; p~r questo fi~o ?d ora c1 é t~ccat? d1 esser pur troppo più scomumcaL1 che scomumcant1. * * * Se C. Marx é oramai una delle figure più luminose della storia come grande propagandista ed agitatore politico, non lo é da meno come scienziato, malgrado le correzioni che il tempo arreca all'opera sua, come del resto le ha arrecate a tutte le opere di questo genere, chiunque sia l'autore. Ma una voi la riconosciuto che un a vera teoria del valore non esiste e che anzi non può esistere, a che si riducono le critiche contro il marxismo f La più grave e al contempo la più insuss1slente - come abbiamo visto - é g:uella dell'assoluto, e contro questo preLeso assoluto s1 raccattano e si accampano certe eccezioni, cui si attribuisce una importanza che non hanno. Dimenticano, dunque, così facilmente certi critici che le eccezioni sono intrinseche a tutte le regole di ogni materia, a tutte le teorie di ogni genere e che - come tutte le eccezioni
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