202 '1{.IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI indipendenza e di onestà ha sub\to delle violenze. Non dimentichiamo la storia, per l'amor di Dio, E passi per la i toria remota, e percbè non la si vuole toccare metterò da parte l'osservazione di Crispi sulla ordmaria soluzione delle crisi ministeriali: a sentir lui - e nessuno l'ha irai smentit,, - sopra ventotto crisi soltanto cinque o sei ebbero la corretta soluzione parlamen•are. Non mi sono consentite le indagini sulle ventidue crisi malamente terminate, e del resco spetterebbe ai miei cootradittori indicare quali furono le influenze, cbe conJusse!o al risultaco deplorato dall'on. Crispi. I casi recenti sono più eloquenti. l\'li saprebbero dire gli on. Sacchi e Moneta, quali influenze costrinsero !'on Coloro bo :i dilT'etrersi nell'Aprile 1892? Mi saprebbero dire quali aliri influenze fecero affidare il maod1to all'onorevole Gwlitti rei-o stesso an110 1892, dopo cbe l'on. Di Ru.linl andò a farsi battere alla Camera per non scoprire la Corona? Mi saprebbEro dire per,hè nel Dicembre 1893 fu affidato l'mcarico di formare il ministero all'on. Crispi ? percbè non fu presentata alla Carnera la domanda di autorizzazione a procedere contro i'on. Nicotera, com' è detto nel mio libro Banchee Parlamento, che nessuno mai smenti? Mi saprebbero dirè perchè nd Luglio r 896 fu trandato via !'on. Ricotti e ccn lui, per lodevolissima coerenza po litica, furono costretti a dimettersi gli on. Co1ombo, 5( rmoneta, Carmine e Perazzi? Percbè nel Giugno 189 8 nessun ra ppresentaote della Carnera bassa ve:me chiamato per la soluzione della crisi, e venr ero scartati i due soli uomini indicati dalla situ2zione parlamentare : Zanardelli o Sonnino ? I miei egregi amici non potranno negare che in questi casi si sentirono le influenze innominabili, ma sorridendo risponderanno eh' è stata colpa dei manda1ari della sovranitànazionale se que~te influenzt indebitamente si esercitarono. Se i deputati non fossero stati vili o disonesti, essi avrebbero resistito legalmente, ed avrebbero fatto rientrare le influenze sunnominate nell'orbita dalla quale non avrebbero dovuto mai uscire. Adagio, adagic, miei buoni amici. Anz·tutto, i deputati sono uomini, e degli uomini l anno tutte le debolezze; si lasciano sedurre. C<lrrompere, int.midire - intimidire sopratutto collo spauracchio delle elezioni. Ciò facendo essi, certamente, danno un triste spettacolo e si rendono spregevoli. Ma senza rimontare ai tempi - che ora sembrano preistorici - del proclamadi Monca- /ieri, ieri, prC1prio ieri, da questa Camera dei deputati, ch'è il bersaglio quotidiano di tutti coloro che le loro simpatie riserbano per l' ancien régime ed ostentano un s0vrano disprezzo, anzi nausea, per la corruzione, pd senilismo e per la decadenza parlamentare contemporanea, abbiamo avuto e5empi abbastanza buoni di fierezza e di rettitudine. Nel 1892, io Giugn0, la Camera fa a,cogliem.a ostile al ministero Giolitti. Patatrac! Il Presidente del Consiglio trJtta come tanti valletti i deputati ed annunzia loro e be la discussione èei bilanci si sarebbe fatta in via amministrativa, perchè essi come tanti ragazzacci d;scoli doYevano essere mandati a casa su bit<'. E lo forono; e con quelle buor:e arti, che Sacc bi e Men eta ncn avranno dimrnticate, dalle elezioni di Novembre venne fuori quella Camera dalla quale rimasere esclusi Cavallotti e Imbri:ini; quella Camera che ingo: ò serpenti v:v1, secondo l'espressivo linguaggio dd valoroso rappresentante di" Corato! I serpenti vivi alla frne, anche a tale Camera procuraroro una indige~tione, o per dirla alla buona: quella Camera stanca di sc:n ire e di subire lavolontà di un dittatore, ebbe il suo momento di resipiscenza e di ribellione, e al presentarsi della seconda fase della questionemorale - la prima comprende la questione bancaria - in Dicembre 1894, votò contro l'on. Crispi. Ma con quale risultato? Quella Camera fu mandata a casa in un modo co~l violento e villano - per la semplice difesa del!' onore di un ministro, senza che uemmeno per sai vare le apparenze si potesse accampare a pretesto la ragione di Stato - che un caso analogo non si riscontra in nessuno degli annali parlamentari di Europa! Licenziata la Camera ribelle, che dimostrò l'intenzione rivoluzionaria di dare la soluzione omsta alla questionemorale eh' era stata posta innanzi ad essa, l'o:i. Crispi rimase vero dittacore caro e diletto alle influenze non nominabili; e Crispi fece prima comodamente le liste elettorali, e dopo fece le elezioni; e venne quell'altra Camera che si disinteressò nobilmente dalla questione morale col voto sull'ordine dd giorno Torrìgiani del 25 giugno 1895 a favore di un ministro che sarebbe ancora al potere se Re Menelik - p.-oprio lui - non si fosse incaricaco di mandarlo via. Bastano questi due ultimi esempi per ispostare la responsabilità : coglierla alla Camera, ai mandatari, per darla tutta intera al mandante, al corpo elettorale cbe custodisce la sovranitanuzionale. Infatti, in caso di scioglimento è chiaro che il dovere della resistenza contro le influenze, il dovere di correggerle o di metterle a posto, passa al paese. Ora il paese, l'ho detto e ripetuto qui, alla Camera, nel Serolo, è quello che è; ed è seriamente ammalatC'. Ma nessuno può pretendere che esso guarisca colla cura ddla corruzione, delle minacce, delle violenze di ogni genere e coi salas~i alla BavaBeccaris. Tali rimedi non possono affatto liberarlo dalla lue intellettuale, morale e politica, più perversa e più tenace della lue sifilitica, aggravata dalla anemia, cioè dalla grande miseria economica. Da tali ammalati, con siffatti farmaci, e con medici tanto esperti quanto quelli che conosciamo - coadiuvati sapientemente dalla magistratura servi• zievole più di un famulo di ospedale - si hanno come prodotto ultimo quelle elezioni, che non riescono al controllo parlamentare sano ed dncace, ma che danno complici ai ministri, fal5andosi tutto il regime parlamrntare, rrndendolo mostro deforme ed orrido - talora più ributtante dallo stesso re· gime assoluto, perchè di questo ha tutti i difetti cumulati con quelli della plutocrazia corrotta e prepotente. Alla conclusione. Immaginiamo che la resistenza onest:i e vigorosa contro le influenze indebite venga ~perimentata prima nella Camera e poscia nel paese. Che ne verrebbe? Lasciamo stare le ipotesi campate in aria; ed affidiamoci a que Ila specie di sperimentazione eh' è possibile nella politica e che viene rappresentata dalla storia. Questa insegnò a Ferdinando Lassalle - l'ho detto altra volta e continuerò a ripeterlo - che dovunque e' è un eser-
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