Rl\1STA POPOLAllE JJl POUTICA LETTERE E SCrEl\ZE SOC[ALl gioni sono tali che indussero il Martini, dichiararatosi convinto conservatore, a combatterle ed il Gianturco a navigare abilmente tra gli scogli ed a far quasi la figura di liberale - non pare una cosa quasi impossibile ? - propugnando lo statu quo, che anche a noi sembra preferibile. Qui ci sembra davvero eccellente la massima : quieta non movere ! Scomparso il Cerruti si prevedeva che la bandiera d' incrudimento dell" insegnamento religioso dovesse essere presa dal Molmenti, che sotto quella bandiera si era schierato, miles z·ngloriosus, due anni or sono. Egli, infatti, con quel coraggio, che non gli mancò mai anche in difesa di qualche buona causa, venne alla Camera a domandare non solo l' insegnamento religioso in forma generica, ma chiese la dottrinella insegnata addirittura dal prete e l'adozione del Pater noster come la preghiera che racchiude in se la più alta idealità umana. Se la prese col liberalismo retorico - che abbiamo in uggia anche noi - ed attinse forza a domandare le innovazioni nella innegabile cattolicità del paese. Questa la ..sua , più schietta manifestazione, indarno attenuata dopo - quando si accorse che il vento non gli spirava favorevole - col limitarsi a chiedere che nelle scuole si facesse aleggiare lo spirito cristiano, Oh! che bisogno c'era d'invocare questo spirito da chi non può ignorare che tutti i libri scolastici per l'insegnamento primario di siffatto spirito sono impregnati? Pochi sostennero il Molment.i, non tanto fortu. nato politico quanto è brillante scrittore di storia e di arte veneziana, aozi un solo gli venne indirettamente in ajuto : il Cortese. Questi protestò contro il materialismo (?) introdotto nelle scuole, nelle quali invece ci vuole l'insegnamento della morale. E di proposito teniamo nota della proposta del deputato di Cairo-Montenotte, perchè in fondo in fondo, coloro che si vergognano di attribuire a Dio l'ufficio di gendarme e di custode delle istituzioni politiche ed economiche; i propri intendimenti cercano presentare più nobilmente, attribuendo alla religione una benefica e poderosa azione moraliz • zatrice. * * • Non occorre grande fatica per rispondere vittoriosamente a coloro, che sotto il pretesto del rir;tabilimento dello insegnamento religioso si può osservare ch'esso è vigoroso in !svizzera, negli Stati Uuiti, in Inghilterra e che nella scuola presso que sti popoli, che stanno alla testa della civiltà, ci viene impartito il relativo insegnamento. Qualche cosa, però, deve aggiungersi: in Inghilterra. e nel Nord-America quando se ne immischia lo Stato lo insegnamento religioso non è confessionale. Oggi i conservatori nella Grande Brettagna vorrebbero restituirlo indirettamente confessionale, anglicano; ma il tentativo ha incontrato la più viva opposizione. In nome della cattolicità del popolo si vorrebbe che il prete insegnasse il catechismo nella scuola ? Ma si dimentica che se il sacerdote è sinceramente cattolico non può che ubbidire ciecamente al Papa, che non cessa, nella sua infallibilità. di proclamarsi irreconciliabile nemi1:o dell'Italia. Il prete cattolico, quindi, se sincero - quello preferibile; per.cbè nessuno vorrebbe introdurre nella scuola un nuovo fattore di pervertimento a base d'ipocrisia e di menzogna - si troverà in conflitto con chiunque vorrà educare a sincera italianità e costistuirà il pericolo della educazione antinazionale avvertito dallo stesso Gianturco. Quindi ha ragione Bovio : di fronte al Vaticano tutti gl' istiluiti devono essere laicizzati o mantenuti tali se lo sono. E poi perchè scalmanarsi in pro del sentimen1o religioso, che si vorrebbe acclimatare nella scuola: forse n' è stato sbandito? la nostra è forse una scuola di ateismo ? E qui ce ne appelliamo al resoconto sommario della Camera dei Deputati e per rimettere le cose a posto lasciamo la parola al ministro della Pubblica IstruzionEe, che non può.menomamente essere sospetto d'irreligiosità. Gianturco rilevò « in linea « di fatto, che dei comuni italiani oltre sei mila im- « partiscono l'insegnamento religioso e che questo è « impartito da ventisettemila insegnanti laici contro « tremila circa ecclesiastici. Ciò significa che il paese « è cattolico, ma esso, come bene osserva l'on. Mar- « tini, intra,ede il pericolo di una propaganda poli- « tica, epperciò vuole questo insegnamento impartito « da maestri laici. Nè dicasi che la nostra scuola sia « atea. La scuola è laica non atea, tanto è vero che « per disposizione delle nostre leggi l'immagine di « Cristo si trorn in tutte le nostre scuole, nè si tol « lererebbe uua propaganda di ateismo nelle scuole. « Di fronte a questo stato di fatto abbiamo lo stato « di diritto costituito dalla legge Casati e dalla leg- « ge del 1877. La legge Casati presumeva che tutti « i padri di famiglia volessero l'insegnamento reli- « gioso, che era quindi materia obbligatoria, e l'esa- « me era dato dal parroco. « La legge del 1881 non menziona poi l'insegna- « mento religioso come materia d'obbligo. Essa fu « interpet, ata nel senso che incomba ai comuni l'C\b- « bligo di provvedere a questo insegnamento che deve « essere dato a quei fanciulli i cui genitori ne fac- « ciano richiesta. « Il regolamento vigente che segna un vero pro- « gresso si ispira a questo concetto, lasciando per·ò « al Consiglio scolastico proviuciale il designare la « persona idonea a tale insegamento ,. .
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