180 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI E ci sembra che basti per provare che di tutto ciò che di sinistro è accaduto in Africa i responsabili senza scusa e senza attenuanti son l' on. Crispi e il generale Barattieri ; essi divideranno la responsabilità per lo avvenire, col Parlamento che ha fatto getto della propria dignità sostenendo un governo eh' era indegno di essere tenuto un sol giorno al suo posto; che si è imbarcato in una impresa sproporzionata ai mezzi assegnati e che ha votato l' ordine del giorno Torrigiani colla sicurezza di non vederlo rispettato dal ministro e colla sola decisa intenzione d'ingannare il paese sui sacrifizi di uomini e di denaro occorrenti per rivendicare l' onore della bandiera. (1) Purtroppo temiamo che non ci mancherà la occasione di ritornare sulla condotta del Parlamento, che è soltanto degna di fare il pajo con quelle del .governo. Intanto rimane bene accertato che ai colpevoli dc' precedenti disastri e della politica di espansione venne affidato il compito di ripararli e di fare una politica di raccoglimento. Giammai si vide tanta leggerezza e tanta incoscienza in una assemblea legislativa ! LA RIVISTA. ILSISTEPMOASITIVO SOCIALISTA (ContinuazionP e fine) 3.0 Gli avversarii del socialismo non indicano con precisione le ragioni per le quali la produttiviti colletti va del nuovo regime dovrebbe riuscire inferiore a quella dell'odierno; mentre invece le osservazioni più pregiudicate e le induzioni più rigorose portano a ritenere infondata la loro tesi. Certo la rilevazione del fabbisogno sociale sarebbe pii, lenta di quella che è oggi, perchè non automatica : donde necessità di uno stock maggiore di beni corrispondenti ed eventuali dispersioni di energia. Ma, decorsi i primi a.uni, e coll'aiuto di una statistica ben compilata, osso fabbisogno si rileverebbe con più grande precisione, e le imprese e le speculazioni sbagliato o i fallimenti e le conseguenti distruzioni di ricchezza, che si debbono alla mancanza di una sapiente direzione economico-sociale, che vede le oscillazioni del fabbisogno collettivo e ne segue le correnti, sarebbero in gran parte e per sempre eliminate. Si accenna alla deficienza di pungoli a un lavoro intenso nei lavoratori manuali impiegati nei pubLlici servizii. Ma oggi si hanno servizii pubblici che si disimpegnano con maggiore economia di <Juanta ne (!) Sul valore dell'ordine del giorno forrigiani col quale si accordavano i 20milioni chiesti dal governo e nello stesso Lempòsi consigliava la politica di raccoglimento, quella non mai seguita dall' On. Crispi, è significante questa circostanza: ùi Lrti generali dei)utat1 uno, Afan de Rivera parlò e voLòcontro; un altr<>, D.11 Verme si astenne; il il terzo, Car,inzi, si assentò dalla Camera. potrebbero offrire se affidati alla speculazione privata: così la posta, il telegrafo, le ferrovie (1). Gli impiegati lavorano regolarmente, perchè temono le pun;zioni, temono i licenziamenti, temono che siano ritardate le promozioni di grado o di classe, stanno sotto un continuo controllo. Gli stessi pungoli agendo nella società nuova, è legittima la induzione che i risultati non dovrebbero essere diversi per lo accrescersi di un pubblico servizio. In sostanza, l'attuale sistema economico è un assieme di piccoli sistemi i quali si basano sul lavoro di salariati non partecipanti in alcun modo all'utile delle intraprese. Pure cotali salariati lavorano con sufficiente intensità. Per qual ragione questi lavoratori manuali, elevati a grado di stipendiati dallo Stato, e sotto una non meno oculata sorveglianza, non spiegJ.erebbero un' attiviià idonea, quando il profitto dell'intrapresa dovesse riversarsi nelle .casse dell'ente collettivo, anzichè pelle tasche di privati a loro estranei, ed essi inoltre' vi avessero una speciale parteci1,azione? Non lavorano for·se abbastanza intensamente oggi nella monopolizzata produzione dei tabacchi, pur senza avervi alcun interesse a un maggiore reddito netto? Certamente non in· tutti i luoghi e per tutti i rami di produzione sarebbe immediatamente istituibile la lavorazione unitaria per conto e ad opera dello stato e in alcuni luoghi e per talune industrie riuscirebbe meno proficua della odierna ; ma in altri chi non vede che i grandi capitali di cui si potrebbe dispor• re, e perciò le grandi opere di bonificazione, d' irrigazione, di drenaggi, di diboscamento, la estesa e tecnica concimazione, i sistemi razionali, meccanici e chimici applicati all'agricoltura, consentirebbero un ·reddito netto di gran lunga superiore a quello che oggi si ricava? Che il reddito agricolo sia suscettibile di grandi accrescimenti, riesce evidente a chi conosca le classiche opere del Libig, dell' Hamm, del Perels, e confronti le statistiche agricole delle varie regioni di EurJpa, e ricordi gli enormi improvvisi aumenti di produzione che susseguirono ai cambiamenti di sistemi agricoli (1). I numerosi piccoli sistemi, onde risulta composto l'attuale regime economico, anzi che spiegare un'attività sinergica, spiegano spesso attività contrarie che riescono in parte ad elidersi. Ora quand'anco la intensità specifica. del lavoro risultasse minore della odierna nel futuro stato socialista, molto probabil- (I) Non ostante la maigiore elevatezza di tarilTe, in Inghilterra le fel'rovie, affidate a privati, h'lnno dato nel 1892 un beneficio netto medio del 3 85 0,0; mentre nel Belgio, appartenenti allo Stato, hanno dato nel 1sn un utile netto del 4 38 qo e in GHmania nel 1891 del 4 86 OtO,VeJi r1uesta T{ivista, N. i • La socializzazione delle strade fi::rra.ie. (2) L• illustre Virgilii, nella Introduzione ad un suo libro:• Il Problem11 agrario e l'avvenire sociale•, pubblicata da questa Rivista, a~sicura che in alcuni luoghi italiani una coltura nazionale ha pnr. tato un aumento di produzione frumentaria da una media per tutto il Regno di kl. 10,46 per ettaro a kl. 26 ed anche 33.
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