RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 131 cidontale, Jo stesso isole ove fur'ono rinchiuse le vittime che si chiamano Poerio, Settembrini, Spaventa ed altri simili, debbono ora ricevere le nuove vittime del goYerno italiano; Ponza, Ischia, Tremiti oggi rinserrano giornni intelligenti e accesi del nobile e generoso sentimento por l'umanità, i quali devono soffrire le privazioni e la miseria per anni, perchè condannati a domicilio coatto, e insieme a vagabondi e delinquenti volgari. Che si guadagna? Ogni stato ha diritto alla cousenazione; ma inviando a domicilio coatto le vittime della sua paura ignorante, non pensa che inrnce di conservarsi, concorre coi suoi nemici alla p1'opria distruzione? - Quei giovani non sono ladri, nè omicidi, non camorristi, ma persone ben nate e istruite, hanno un ideale, sia pure sbagliato in alcuni, se così vi piace di giudicarlo, ma sempre è un ideale; il lungo martirio patito, invece di far di essi umili penitenti o servili, ne fa degli eroi, il giorno che saranno liberi, diverranno più pericolosi del giorno che furono sequestrati nella libertà. Il popolo che vede la loro costanza in mezzo ai dolori, li esalterà ancor di più; il governo negli uomini che lo rappresentano apparisce oppressore e crudele, non solo di quelle vittime vanamente martoriate, ma di tutto un popolo: allora è il vero pericolo pel quale il rimedio è assai pii'1 difficile, e l' ignoranza crudele apparisce in tutta la sua forma, impotente. Quel che dico pel domicilio coatto, vale anche e piì1 per le condanne carcerarie da 1O a 20 anni, inflitte a persone che non le meritano; e se qualcuno di coloro che oggi è chiuso nelle prigioni dei galeotti, era meno degno della stima e dell'ammirazione, che ispirano le vittime che soffrono per alt,rui bene, oggi si è purificato, ed é dirnntato eroe come gli altri, più puri di lui. È il camefice che si riveste dei demeriti, cli cui si spoglia grado grado ogni viLtima, il dolore purifica ogni uomo; è il persecutore che diventa esoso e ributtante alle persone non solo volgari, ma anche alle più elevate. Nè sono queste parole che io dico accidentalmente, sono fatti provati dalla storia cli tutti martiri politici, sociali e religiosi; e oggi basterebbe a dimostrarlo tutta la simpatia pubblica che l'Italia, da :Milano a Palermo, ha manifestato alle vittime dei tribunali mili tari in Sicilia. Ignoranti, non sanno che la vittima è sacra, che il dolore sofferto fortemente innalza al sacrifizio ed all'eroismo anche un misero delinquente, e che per gli oppressori che dowebbero rispat'miare inutili dolori, rimane l'odio di ogni es ore umano. l r'ima di governare sarebbe utile imparat'e com'è fatto l'uomo, se il governare dev'esser'e poi pubblico bene e non per' into,·esse egoi~tico di chi è al poto1·0. Ma l'ignoranza cr'udele potrebbe ~uggerire un aHro mezzo più efficace o pit1 feroce, la distruzione con la morte di coloro Ghe si temono, invece di chiuderli in carcere o segr'egarli nelle isole deserte; fare, cioè, quello che facent la Santa Inquisizione, distruggere le vittime, por·chè non sot•- ge sero più. Er1·ore anche quest.o, Giordano Bruno è risorto, e così tulie le YiUime illusfri come lui da pertutto, troppo tardi, è vero, per' vendicare _le infamie del!' Inquisizione; ma ogni prepotente persecutore guarda più al presente clre al futuro, perchè solo il feroce egoismo lo domina e lo sti~ mola: il male futuro non lo preoccupa. Quali, infine, siano gli effetti delle persecuzioni in un popolo, io li accenno soltanto ricordando le ricerche di Galton e di De Candolle. Il primo ha mostrato che la decadenza delle nazioni, come la Spagna, si deve alla Santa Inquisizione che spense tutti gli uomini indipendenti e cl' iniziativa, altri obbligò ad emigrare; il secondo, poi, ha dimostrato quanto la Svizzera superasse le altre na7.ioni nel secolo passai.o, perchè essa raccolse tutti gli uo. mini d'ingegno e di carattere indipendente, che fuggirono dai paesi dove erano perseguitati crudelmente e improvvidamente. Si vorrebbe, forse, far dell'Italia un paese di serYili e mediocri che costituscano gli si.rati pit1bassi delle nazioni? Finchè domina l'ignoranza crudele nel governo di questa infelice Italia, tutto è a temere. G. SERGI. AGGIOTAGGIO (a proposito del processo Frascara) III La catastrofe del Mobiliare, che rappresenta il più grande di~astro bancario che sia seguito nell'Italia risorta, (Pantaleoni) e il processo che ne seguì, mi ha presentato l'occasione di occuparmi dell'aggiotaggio. Non mi lascierò fuorviare dalla tentazione seducente di fare una punta nella storia degli scandali bancari - finiti oppur no in Tribunale e in Corte di Assise - che in Italia sono numerosissimi - assai più numerosi di quello che si potrebbe pensare in un trentennio appena - quantunque nei medesimi si lJOtrebbero pescare numerosi clementi relati vi all'a1·gomcnto in discorso; e ciò perchè intendo occuparmi strettamente dell'aggiotaggio in sè e per sè e non quale fenomeno concomitante o derivante dalla vita delle Banche e dalle Societi per azioni. I processi esclusivi per aggiotaggio in Italia sono ben pochi; oltre quelli contro Bingcn-Frascara, precedentemente menzionati, ebbe impo1-tanza, per la celebrità triste datagli dai fasti della l3anca Roman~, quello contro :Michele Lazzaroni, terminato
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