Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 9 - 15 novembre 1895

130 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI ne à nemmeno uno scusi; quando a t\izza un prefetto scimunito proibisce la Gioconda ; quando il re di Portogallo non fa più al capo dello Stato una visita promessa e annunciata; quando le potenze si occupano della graYe quistione di Oriente senza quasi pensare che esista un'Italia! Certo profonda è l'anarchia amministratirn al Ministero dell'Interno : il disordine ar1·iYa sino all'imbroglio Campi-"\Vinspeare; sino a toccare i fondi raccolti dalla pietà, sacri alle vittime del terremoto delle Calabria. La Pubblica Sicurezza è poi in condizioni gravissime. Certo è folle la finanza di un ministi·o che prosegue un pareggio utopistico e consegue im-ece la realtà di sfinire il paese col soffocare ogni risorsa. Certo la politica ecclesiastica è quella di un poverQ vecchio senza mente : paYenta o insolentisce, e dal Dio di S. Felice e dalle prediche sui Santi Padri Ya, miserrima, a volgari rappresaglie pettegole. Ma tutto ciò che Yale ? I deputati ànno forse coscieJ1Zade' pericoli sempre più minaccianti la patria? Sono fo1'se queste oggi le cure del Parlamento italiano? Pochi generosi lernranno alta la voce di passione e di sdegno in difesa della libertà conculcata, della moralità oscenamente offesa, e parleranno della miseria che imperversa nelle isole e nel continente. e flagelleranno il governo per la trascuraggine lunga svelando co' fatti come tutta la Yita economica della naz10ne sia angustiata da una politica fiacca all'estero, miseranda all'interno, puerile ne' trattati,folle nella finanza. Ma a- che potrà Yaler tutto ciò ? Par di sentire, già gli applausi con che la maggioranza accoglierà tutte le menzogne che saranno date come ragioni ! E questo stato di cose durerà ancora: durer~t fino alla rovina, fino alla resurrezione. Molti imece, ora, sperano e fidano. Si crede rnlentieri a quello che si desidera! e la minoranza di un Parlamento immagina sempre di aYer dietro di sè, sorreggitrice, la vera maggioranza del paese. Fo1·se ciò è illudersi, e pt·oprio ora fra tante tt-istezze può essere pericoloso contribuire a illudere gli altri. :---loin,on ancora vediamo i segni forieri della reazione salutare che ci sbarazzerà dell'obrobrio presente; non ancora vediamo che possano mutare le condizioni di fatto che ci condussero alle attuali sciagure. Siamo certi, si, che il tempo riparatore Yerrà, perchè abbiamo fede nella Yita dei popoli, ma esso ci sembra ancom lontano. E non è certo con l'inrncarlo sentimentalmente, col predirlo a ogni istante, o col solo augu1·ai·selo che potremo affrettare quel tempo. Larnriamo piuttosto, e cliciamo al popolo ignaro tutta la Yerità; diciamogliela forte a questo povero popolo accasciato; gridiamogliela, magari con brutale franchezza. LA RIVISTA, IGNORANZA CRUDELE Chi legge le Memorie del Settembt'ini, impara che un uomo innocente per ignoranza crudele è condannato a morte e poi, commutata la pena, chiuso in un ergastolo, nell'isola di Ponza, fra delinquenti d'ogni tipo; impara che un buon uomo, ma semplicemente con qualche idea fantastica, inetto a tradurla in atto, divenne un eroe, perchè era dirnntato una vittima della vendetta del goYerno borbonico. È per la natura umana che si producono tali fenomeni. Ogni uomo, cui si faccia soffrire crudelmente dolori, apparisce una vittima, e la vittima, ancorchè degna di soffrire, desta sempre pietà. Se la Yittima, poi, è di quelle che hanno sentimenti elernti, che mostra di soffrire pm· il bene altrui, allora diYenta un eroe. La pietà passa ad ammirazione, ad apoteosi di colui che soffre tormenti per bene pubblico. :\ questo segue un altl'O fatto, la moltiplicazione di tali eroi Yiltime della prepotenza, il proselitismo, nascosto o palese. Così che coloro i quali perseguitano ferocemente gli uomini che hanno un sentimento generoso, non solo sono crudeli, ma ignoranti, e ignoranti così che non comprendono esser loro medesimi la causa più immediata che spinge a moltiplicare vittime ed eroi. ):ella Yitlima delle persecuzioni aYViene un altro fenomeno, se non è un Silrio Pellico, fatto molto eccezionale nella ,storia delle rirnluzioni ifa.- liane, e nel martirio politico in generale; cioè un aumento di energia, per antagonismo, un'elevazione dei sentimenti, una purificazione dei difetti, dei Yizi, che la Yittima potesse aYere avuti ,1Yanti il toemento e il marti1·io, e quindi una nobilitazione della pm·sonalilit umana, che rende la Yittima sacra e superiore ai tormentatori cd ai carnefici. Se Cristo non fosse stato una Yittima, non sarebbe dirnnuto elio, che oggi ha tanti milioni di ad oratori, che sono pieni di pietà e di ammirazione. E tutto ciò è onio, è comune, e lo sanno anche i ragazzi che facciano un poco di riflessione; e pure tutto ciò accade presso tutti i governi, dai così detti dispotici ai così detti liberali. È nota la storia crudele dei Borboni da Ferdinando I al II, è nota per le persecuzioni feroci e le crudeltà commesse, che m·ano effetto cl' ignoranza crudele; ignoranza nel re, nei ministri del re, nei ministri dei minisu·i, pe1·chè J' ignoranza cresce col discendere cli grado, e la crudell/t aumenta con l'ignoranza e la se1·rililii. Fra i gornrni che diconsi liberali, degno di ricordo è quello italiano per modello cl' ignoranza crudele, imitata perfettamente sul tipo del governo dispotico più crudele. Curioso, ma pure fatalità ac-

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