Rivista Critica del Socialismo - fasc. 10 - ott. 1899

934 HIVJSTA CBITJCA DlìL SOCIALIS:}10 di affermar~i è l'elezione del dcpu~ato: ammettiamolo pure. Ma uoi non siamo legalitari, e q11i11d1abbiamo per tattica di sce– gliere i no~tri mcizi di lotta indipendenteme nte del leggi di sorta., mezzi che nou ci importa se sono o no permessi. Dunq ue di modi di affermarci cc ne restavano, e qupnti ! Dasta.va volcl'ii afforrarc ed adoperare... )la la discussione su questo argomento potrebbe dar noia all'cgTcgio fisco. ci permetta di troncarla l'amico .\Icrlino: egli ci deve a \·er compreso. Che i soci;.t\isti anarchici debbano portare le loro idee nella l0tto. politica . ( e ~ioè parlamentare ) è un non senso troppo evi– dente. Se queste ldec sono per eccel!cnza antiautoritaric e con– trarie al concetto della rapp resentanzn, come mai pOS!'=Ono essere spo!'=atead 11ll'azione -parl~mentare '? Non è possibile diventr parlamentari che rinunziando nd es– sere anarchici: lo sa ,\lcrlino. il q1rnle. dal giorno i11cui è di– venuto parlamentarista. ha cessato dal chiamarsi anarchico . :\'è crediamo 11ossibilcche i libcrtarì andando fra i legalitari possano controbih.1nciarc le tendenze legalitarie dei socialisti democratici. L'ambiente assorbisce e corrompe e l'anarchico imbracatosi fra, g·li elettorali a ])OCO a poco sì uniforma ai mezzi che è costretto ad openire e diventa 11gnaleagli a.Itri; c'è l'esperienza , an.zi che ci dice che i più acca 11iti avversari nostri fra gli affini. e g-11 am1r• cofobi più esagerali. sono appunto coloro che già una volta fu– rono anarchici . Ha n1gione .:\lerlino quando dice che noi non dobbiamo ri – ma,nere estranei a nessuna agitai.ione popolare; ma ha tono se per tale n:IOIgabella rci anche la f;H!'=a delle elezioni, nlla quale noi non nconosciamo affatto il carattere di popolare. app unto perchè la riteni,1mo contraria agli intcrc:::f:idel popolo. Clw 111m parie di questo popolo prcnd;1 parte at_tivu ad tma simile lotta, ~~m~~\~~:i~:~t~ 1 1:~t~~~~';~J~~}~è'\\1;1Li/ i:~ 1 ~ 1 ~f;ig~l1ie{~g~g~(/:i:i::~~as;'~~ polare anche l'agilazione antisem it,1 in Francia e quindi ammet– tere ehc :::isarcbhc dornto prender parlo ,rnchc a quel tale igno– bilissimo moYimcnto. Che cosa, infine. secondo) lerlino . fo cdsi del socialis11wJ,·(,n– cese donebbe inf:egnare agli a.narcl_iici,non_lo sappiamo. Rappia.– mo però che da quella b1lc erisi g-11 anarchici debbono imparare di quali incoerenze. di quali confns.ioni, di qnali anacron if:mi, di quali tmpit11di11i s.in, madre l'azione politica. qm1!c la intendono i _parlume ntaristi. Poichè appunto all'es:::ersi mes."-i sul terreno sdruc• ciolcvolc delle elezioni. i :socialisti debbono quella iguobilc i;woc• rema , parto di un'insieme contin1w.to di a\Lre incoerenze n,1inori, che si ria!'=:::umenella rnoslrnosa nndata di 1111 socialista, il .Mil– Ierand, al 11otcrc, in 1111 ministero borglie!'=e, di cui fa parte un Gallifct. il massacratore del proleta riato di Parigi cimante ht set– timana. :::aug-ni11osadel maggio JSil . un lì$Sa.ssino della eroica. Comune. CATILl:\"A

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