Rivista Critica del Socialismo - fasc. 10 - ott. 1899

SOCJALIS)IO l)E~IOC!IATJCO H SOCIALIS~IO A:-.AIICHICO 933 gournati're. Sono sue parole, alle quali poi la, seg uito in questi ~ 0 ~:~1 1 ):~i: 111!o1;e;i~h!ffe~~,1;~:. 1 J~. e3}r;t1~I~nt zifz;r~ ~~l :t:nf,~ y;~~·iefi assunto 1tua irnportrm:.a straordiuai·ia, i socialisti rmai ·chici do- 1JrebberoJHtrtecip11rti, 1w,·ttudor,i le loro idee,e conesecont,roui- ~t~~~~i ~;fc.a ~t~r~;~~~,, ll:;r1l)~;:r~:~~!l 1;fd)t:1~1 in;~i?:t ::;;,.~e!3~~:;:~s~: ;:}~;:t!!/~;i~t;t1r:1:z::;'i/ l: :a~~}/~~1 ~elsocialfamoJ raucese in se- Poche parole di l'ispo~ta. Non ha, tutto il torto il :\ferlino nel dir e che noi siamo stati ridott i ali ' impotenza., benchè il sorgere del nostro periodico, e I' ann1111zi1.n scne di altri potesse pur con- ~::1~~~i~ .t l rfu~:-~~~~ /11 ~f(, 1 ~5~:~1 i1 1 oF~~-~~;d~~ti nf]S~~~;~ai t: J 1~;~:.1 ,~1 1 ~ per affermar ci. La causa invece stn, nelln poca energia delle co– scienze liberta de d' Hulia , e nell'averci la. reazione sorpr c1'i allo impr ovviso agli inizi i di 1111 movimen lo serio e cioè propno qw1ndo non ;n-evnmo an cora avuto il tempo di rafforzare in tal modo le nostre orga nizzazioni e la coscienza co\lettivu da poter resistere ad 1111 impeto liberticida quale fu quello dopo il mag gio 1898. Ma.... si fa quel che. si può. c;Ho .\ferlino: e tu lo vedi che buona volontà non ne m,mc,1. Dove in\·ece il nostro cx compag no ha lorlo marcio è 11.ello a.ftCnnare che noi vcnìnmo scomparendo, assorbiti dag li a.ffinì e distru tti d,11\e pe1·sccuzioni. Assorbiti dagli nffi11i '? ~[n no. poichè oggi 1 come s:cmprc, d;t questi ntuni ci tengon diYisi e idee e tattica, e poichè gli inìz ii del risorgere del nost.1·0 movimento vi most,ran tutto il contrario . A meno che eg li og·gi non voglia portare per prova di questo preteso assorbi111c11to il }~:if~ 11ì1~0 st~\~~i!~ ~:~~ ~c,~:1\ti;1~~ J ~?ò"l~h~a s,~\'.~bb 0 e v;e c~~ 11~~) ;:~;~ l' ingenn iti\ da parte di .',ferlino. E un' afl'ermazio nc ad11nq11e la sua che non ha alcun valore perchè non sutrrag.:it;'l.,ma, contrn– dcttn dai fatti. Siamo noi distru tti dalle persecuzioni governnti\ ·e"! Qncst' nltrn, supposiziouc 110 1i meritereb be 11cppur l'onore di es~erc 1'mcntita; essa. fa. torto nJ Merlino, il q11alc ci conosce bene e sa che non sono le per1'ecuzioni gov.ernative che possono dist.rugg·erci. poichè per distrugge rci bisog nerebbe che si uccidessero da,\ pri11~0 al– tim o tutti quelli che ogg i si dichiar ano anarchici. Potrà t1·ovarsi in mezzo a, noi difetto di energ ia, forse an che incertezza. nei me– todi di lotta , nu1 uon mai la mancan za di quella, forza, che oc– corr e a te11cr fron te alle pcrf:ccuzioni. Lo sappia, ~ferlino: \;1 tor– menta clic ha infmi a.to, cd i.nl 'nr ia tuttora s11inostri capi, lungi dall'anni enUJ.rci, ci dà invece forze del tutto nuove~e um i noi ci siamo 1'entiti pili snperbì di essere !"Ocialisti amu·chici di qu1.1ndo la, ~pada dì Damocle delle leggi liberlicidc era !"m;pesa con un cap ello sulla, nostra testa. L'asserire poi che ci siamo interdetto l'unico•modo di atfcr- ~li~i 1~:' ~!\~o~ÌY 1 ~1i"i-~!~~~~ 0 e st p1~:~\ 1 g/! 1 ~~ ~i~~~i 1:11 ~)1~•i 0 ;i~;l}~ìi/~ ~~

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