Il Processo Valpreda - n. 1 - 23 febbraio 1972

Al servizio dei cittadini ~ 11 111 processo in cassaforte Queste inferriate non sono quelle di l!_na galera, di un manicomio, ma quelle dell'aula magna del tribunale di Roma do~ viene giudicato Pietro Valpreda. quest'aula ha una storia lunga e complicata. ~embrava addirittura che non si potesse fare il processo perché non si trovava ; un'aula adatta. Sembrava che non fosfe mai abbastanza sicura e protetta Ef costata 25 milioni e due mesi di lavorp. Il risultato è una sala di 20 metri peri 10. protetta da inferriate fuori, ma rivEtstita in fretta di legno in modo tale che risulta straordinariamente esposta agli incendi. Per il pubblico, in fondo, un recinJo di pochi metri, come un serraglio. Così adesso, al sicuro, potranno entrare· si e no 300 persone tra giornalisti, pubblico e poliziotti, per assistere al processo politico più importante del dopoguerra. M a~ Falco, il giudice -giusto al posto giusto Orlando Falco, magistrato integerrimo, un po' conservatore forse ma « tecnicamente » nulla da dire: in breve, obiettivo. Ecco, in poche parole, il ritratto che si fa circolare del giudice di Valpreda. I fatti invece sono- diversi, e fanno di Falco il giudice migliore che il potere potesse scegliere per chiudere l'affare delle bombe. Tanto, Falco per condannare, non ha bisogno di prove: talvolta si accontenta di sapere cosa pensa politicamente l'imputato. Ad Aldo Braibanti, un professore di Fiorenzuola d'Adda, tre anni fa bastò avere delle idee anarchiche e non essere sessualmente « normale » perché Falco lo condannasse a 12 anni per « plagio ». Cos'è questo plagio? E' un reato previsto dal codice penale che consisterebbe nell'impadronirsi di una persona condizionando completamente il suo modo di pensare e anche di agire, togliendogli cioè anche la libertà personale. L'unico caso che si ricordi di una condanna per plagio risale al 1900 e riguardava un mercante di schiavi. Dopo più di sessant'anni invece è bastato un rapporto stretto tra un maestro e due suoi allievi per portare in galera un uomo, imputato di un reato mai commes- t' so perché, a detta di avvocati e giuristi, non può esistere. Ma Falco riuscì bene a crearsi un colpevole inventato, e si fece così tre anni fa il primo anarchico della sua carriera. Oggi è il turno di Valpreda, e il terreno è pronto anche per lui. La congiura « morale» scattò subito dopo la strage di Milano. Il « Corriere d'informazione » scrisse: « La bestia umana, il massacratore si chiama Valpreda, ha 37 anni, non ha combinato niente nella Yita, ha rotto con la famiglia... si è dimenato sulle piste delle balere fuori porta, un ballerino ... Per di più si ammala .... un passo dietro l'altro Valpreda arriva a diventare una bestia. Sciagurata umanità ... così nasce Valpreda, da questo entroterra si arriva al massacro ». Un bel boccone per Falco, il giudice più azzeccato per un colpevole tutto da inventare. E può anche star tranquillo: non gli verranno rivolte molte critiche, qualunque cosa faccia. Ci ha pensato il tribunale dell'Aquila a dissuadere i possibili critici, condannando complessivamente a 26 mesi di carcere tre giornalisti che avevano criticato la precedente sentenza su Braibanti. INVENTALADINAMITE.METTILDAAPARTE La colpevolezza di Valpreda è stara preparata con otto mesi di anticipo sulle bombe del 12 dicembre, in occasione degli attentati alla Fiera e alla Stazione di ~ Iilano. Vengono subito incriminati alcuni giovani anarchici e costretti, con i metodi che il commissario Calabresi conosce così bene. a confessare l'esistenza di un deposito di esplosivi. che poi sarebbe finito nelle mani dell'allora sconosciuto Valpreda. Il perito balistico Teonesto Cerri (lo stesso che il 12 dicembre n farà esplodere la bomba alla Banca Commerciale distruggendo così l'unica traccia chiara per risalire ai colpevoli), stabilisce che gli imputati hanno rubato un grosso quantitativo di esplosi,·o dalla cava di Grone in provincia di Bergamo, ne hanno utilizzato una parte per le bombe del 25 aprile ( che non hanno messo, e infatti sono stati assolti) mentre il resto è stato preso da Valpreda: un malloppone di 280 candelotti dj dinamite, 2-t detonatori e due rotoli di miccia. Durante il processo vien fuori che questo furto non c'è mai stato: lo escludono i tecnici e gli operai della cava. Che ti fa allora il giudice? Dichiara estimo per amnistia il reato, e così non entra nel merito della questione. Passa cioè la palla ai giudici di Vi!lpreda. Cudillo la prende al balzo: a lui non interessa che sia stata dimostrata l'inesistenza del furto, che quindi il famoso deposito non è mai esistito. Prende la penna e nella sentenza di rinvio a giudizio contro Valpreda e compagni ~crive Come diventare giudici pop·olari " ... La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo alla amministrazione della giusti.zia". Questo c'è scritto nell'articolo 102 della costituzione italiana. Chi sia questo "popolo" è spiegato nella legge -n. 287 del 10 aprile 1951: per diventare giudici popolari ~elle corti d'Assise ci vuole: 1) cittadinanza italiana e godimento del diritti civi:i; 2) buona condotta morale; 3) titolo di studio non inferiore alla scuola media; 4) età fra i 30 e i 65 anni. Dunque, sono esclusi tutti quelli che non sono arrivati alla terza media. Esclusi tutti quelli che non hanno la fedina penale pulita. E' chiaro a quale classe appartengano gli esclusi, è chiar? che i proletari non hanno possibilità di far parte di questo "po. polo" chiamato ad amministrare la giustizia. Per di più, non tutti gli italiani sopra i trent'anni che hanno studiato fino alla terza media e non sono mai stati in galera, possono diventare giurati, ma solo quelli che si iscrivono volontariamente alla lista che ·poi viene sortego iata. In Italia a sapere questo fatto sono pochi, pochissimi. Che razza di gente può mai essere quella che si sente portata sponJD che gue. ti hanno probabilmente utilizzato quei famosi 280 candelotti più micce e detonatori. Cudillo è cretino, o in mala fede? Dicono che abbia un'intelligenza normale. Co ì deve essere. E' chiaro invece che ha commesso qualche irregolarità, dal punto di vista del codice delle leggi borghesi. i\Ia tanto, ti chi non ne corre. Lui è giudice e al palazzo di giustizia, sulla poltrona di presidente della ..:orte che giudicherà Valpreda, non c'è il suo collega Falco?

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==