Il Processo Valpreda - n. 1 - 23 febbraio 1972

4 23 febbraio 1972 Al servizio dei cittadini 1969-1972 la strage continua Dicembre '69. Dopo mesi di lotte operaie durissime i padroni sanno che non basterà mettere una firma sui contratti per fermarle. Non sono più sicuri del loro potere. Il governo è in crisi, c'è il"monocolore DC, come oggi; si parla di eleziO"nianticipate, come oggi. d-.2..__- Il ·12 dicembre è un tentativo · di rijtabilire il potere dei padroni, la loro democrazia: cinque bombe, la responsabilità, l'indignazione pubblica e la repressione poliziesca buttate addosso agli « estremisti », ai proletari in lotta. I colpevoli già bell'e pronti, Valpreda e Pinelli, anarchici. Non gli è andata bene come speravano. Primo, perché non sono riusciti I a fermare le lotte dei proletari e a spazzare via le loro avanguardie. Secondo, perché il castello della verità poliziesca, e cioè delle loro menzogne, è crollato. Uno dei due «colpevoli», Pinelli, non si è lasciato incastrare e per farlo tacere hanno dovuto buttarlo dalla finestra della questura di Milano. Per tenere in piedi l'accusa contro Valpreda, hanno dovuto incriminare i testimoni a favore, mettere in galera, in manicomio, e far morire in fretta di morte naturale o di incidenti una quantità di testimoni scomodi. Oggi i giornali che il 12 dicembre scatenarono la caccia all'estremista, i giornali come il \ « Corriere della Sera >' -:h:! col!aboravano direttamen .e ~on la questura, oggi vengor!o a dire che questo processo è solo un -:;a~__, giudiziario, un po' più grosso di altri ma al di fuori della politica. Si tratta soltanto, dicono, di stabilire se Valpreda e gli altri imputati, un gruppo di poveri diavoli senza patria e senza famiglia - così li descrive la pubblica accusa - abbiano organizzato due anni fa una strage da professionisti, non si sa per conto di chi né perché. Ammettono anche che in mezzo c'erano dei fascisti, la spia Mario Merlino e altri. Ci stanno bene, convalidano la teoria degli opposti estremismi, tanto ci hanno pensato polizia e magistratura a chiudere accuratamente tutte le strade dell'indagine che portavano ai colpevoli e ai loro mandanti ( secondo il giudice Occorsio il nazista Ventura, arresLai-o noi da aìtri giudici per i> tt:- •·' t1, terroristica, è un « ga1antuomo calunniato » ! ) . Nella strage i fascisti sono srnti ideatori, esecutori, spie, lati- , tanti sempre al momento giusto. E' stata la loro prova generale. Da allora sono stati potenziati, ben armati e ben pagati. Oggi continuano la strage alla luce del sole, ogni giorno, davanti alle scuole e alle fabbriche, nell~ sedi dei gruppi rivoluzionari. Colpiscono per uccidere. Solo nelle prime settimane di quest'anno hanno fatto 15 attentati, ferito decine di rr,ilitanti, di cui alcuni graveme:rte, ucciso e bruciato un com_;,1agno. , E' perché i paàroni non hanno risolto la loro crisi, non hanno riconquistato il loro dominio sui proletari, che la violenza criminale della strage di stato è diventata di necessità, un fatto quotidiano: per fermare i proletari, e per decimare le loro avanguardie. E il processo sulla strage, ogg~ lo vorrebbero « apolitico », hanno paura che esca da quell'aula di tribunale, cercheranno di impedirlo con ogni mezzo. Non ci riusciranno. Troppa fretta, brigadiere Pagnozzi Il 12 dicembre 1969, tra le 16,30 e le 17,30, un'organizzazione criminale formata dai gruppi fascisti (Ordine Nuovo, Fronte Nazionale) con la copertura e la collaborazione della polizia, dei carabinieri, della magistratura, del s3rvizio segreto italiano, di quello greco e americano, e con la bPrediz~o:--~ della presidenza della repubblica, fa, esplodere 5 tombe in 5 po<::tidiversi di Milano e Roma: 16 morti, 106 feriti. Passa· appena qualche ora e il noLziotto Calabresi e il giudice Amati ?;ià dichiarano di conoscer_e i colpevoli. Per meglio dire, lt avevano scelti, a loro insaputa, 2·meno otto mesi prima. Il colpevole principale, già scelto, si chiama Pietro Valpreda, an"'rc~ic_o. E' imputato di strage, ..,"-"-ociaz1oneper delinquere, det-:-nzione di esplosivo. Anche la ·--,na, naturalmente, è già decisa -': viene comunicata sei ore do: D? l'arresto per bocca del briga- -'l~erePagnozzi, che l'accompagna a Roma. A Valpreda sorpreso e sconvolto che gli chiede cosa lo aspetta. il brigadiere senza esitazione risponde: « l'ergastolo ». Il brigadiere Pagnozzi è stato troppo sicuro di sé, dei suoi capi e dei suoi padroni. S_upplemento a • Mo' che il tempo s'avvi, cina » - Iscrizione al Tribunale di Roma n. 14334 del 29 gennaio 1972. Direttore responsabile: Adele Cambria Tipolito DAPCO - Via Dandolo, 8 - Roma 40.000 COPIE VALPREDA Processo al processo di Marco Fi ni e Andrea Barberi. La vittima desi gnata, verità predisposte, parzialità, contraddizioni, ambiguità Un dram matico atto d'accusa diventa la mi gliore carta per la difesa. Lire 1.200. daFettrinell successo in tutte le librerie

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==