Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

- 31 - Trieste e Gorizia infine furono staccate dall'impero austriaco col trattato di Vienna 14 ottobbrc 1809 (Neuma1111, tom. II, pag. 309, e Martens, tom. I, pag. 217). Assieme a parti di Carinzia, di Carniola e di Croazia, colle quali si formarono poscia quelle provincie illiriche che recarono per la prima Yolta cotal nome straniero al di qua delle Alpi. Essa per altro, quale governo francese interposto a Italia e ;\ustria, non era una vera separa,ione dal regno italiano (Thiers, Cons. e Imp., lib. XXVlll) ma ordinamento inteso a completare il possesso del Friuli. (Notes de Napoléon sur les provi11ces illyriennes. 111émoires du maréchal Marmont, ,·o!. Il, lib. IX): ordinamento provvisorio, che non doveva togliere all'Italia, nell'ultima sua rifusione, quanto era ed egli stesso aveva giudicato suo per diritto e per necessità di esistenza. (Thiers, 1. c.). (2) Nel 1848 quanti villaggi slal"i furono interpellati intorno alla nazionalità che desideravano fosse riconosciuta nell'Istria, risposero l'italiana. I relatavi protocolli sono custoditi nell'archivio del Municipio di Capodistria. E quando il Governo domandò or sono pochi anni, ai villaggi slavi dell'Istria, se volessero italiano, slavo o tedesco il Bollettino de!lc leggi tutti risposero : italiano. Sono questi slavi, infine, ,che all'annunzio della Repubblica di Venezia tumultuarono in pift luoghi, mentre fuori di qui, come na,ra J'Antonini nel suo Friuli Orientale (Milano, Vallardi, 1865) si abbatterono i leoni di San Marco. (3) L'argomento è svolto largamente e con le rispettive citazioni dei più autorevoli git!dizi, nella Frontiera Orientale d'Italia (Politecnico, voi. Xlii, 1862), nella Importanza strategica del!' Alpe Giulia (Rivista Contemporanea, fase. di aprile 1866) e nelle anzidette opere del Bonfiglio. Che il Veneto senza de Alpi Giulie sia scoperto, lo videro tutti anche in passato. Leonardo Donato, procuratore di San Marco (come leggesi nella Storia del Friuli del Palladio) ammoniva caldamente il senrrto a pro\'\·edere alla salvezza della Repubblica essendo il Friuli non difeso dsll'lsonzo ma porta disserrata agli oltramontani. E lo stesso Palladio indica il cammino di costoro su quella Strada H u11garorum, rhe da Ciana appunto e per la Carsia, di sopra all'Istria, metteva nel cuore delle venete provincie, e di cui dice anche il Giambullari nlla sua Istoria, lib. Il. E quindi ben ricorda l'illustre Correnti (Annuario statistico italiano, anno 11) che la regione più insidiala all'Italia è la stra porta orientale, l'Istria. Perciò Venezia mirò sempre a conquistarsi i confini naturali rag• giungendo lo scopo nella guerra contro Massimiliano; e non se ne sarebbe rimossa, ove la lega di Cambrai non le avesse fr~nto l'im• presa. B bliotecaGinoBiarco

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