Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

-18ce l'ha fatta e non da quanto vorrebbe l'Austria per serbarsi le sue lusinghe di rivincita. E conoscere e volere casa nostra è il primo nostro dovere, nè le civili nazioni potrebbero non ammettere ch'esso è pure un diritto nostro. E quali popolazioni stanziano su questa estrema regione d'Italia? Si prendano ad esame le stesse statistiche austriache, e si vedrà come, ali 'infuori di alcune rustiche tribù di slavi sparseci sui monti dal turbine degli eventi, tutto sia qui italiano. Prima ancora che Roma portasse sulle vette del!' Alpe Giulia le sue aquile vittoriose, un fiorente popolo italico di cui v'hanno memorie non poche, abitava queste contrade: popolo italico della cui lingua si hanno ancora preziosi avanzi nel dialetto di alcune parti del! 'Istria, e che fuso da prima col popolo latino e poi col veneto, si mantenne cosl saldo nel suo genio nazionale, da durare incorrotto tra i più gravi pericoli, e in sulla porta dei barbari, e con razze straniere propriamente a ridosso, e nell'oblio sciagurato degli stessi fratelli, in quel lungo periodo di schiavitù austriaca che decorse dai trattati di Vienna. L'Istria che è una parte distinta della regione italiana d'oltre Isonzo nè va confusa coll'Istria amministrativa a cui furono aggregate anche popolazioni transalpine, l'Istria nella sua unità naturale e storica e colla sua capitale Trieste, conta di popolazione italiana ben oltre i due terzi, sì che per la stessa ragione del numero pretende a buon diritto d'essere annoverata fra le famiglie etniche d'Italia. Ma che sono poi gli Slavi che troviamo sugli ultimi lembi del nostro confine, come ne troviamo nel Friuli occidentale e troviamo Francesi nella Valle d'Aosta e Albanesi nelle terre napoletane? 8 blioteca Gino Bianco

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