Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

- 16 - V. APPELLO DEGLI ISTRIANI ALL'ITALIA PRESENTATO IN FIRENZE L'l l AGOSTO 1866 AL BARONE BETTINO RICASOLI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI / Perchè l'Italia sia guarentigia di pace all'Europa, conviene ricomporla a famiglia politica in tutta la sua unità tipica. Monca e quindi scontenta e bramosa di altri eventi, ella avrebbe in sè la ragione, la necessità di nuovi dissidii e conflitti. Ogni signoria cisalpina, non italiana, sarebbe offesa e pericolo a lei, e peggio ancora la schiavitù della sua politica, impedita nel più largo e più fruttuoso e più nobile sviluppo, e nominatamente nella libera scelta delle alleanze, dal J;,isogno precipuo d'integrare lo Stato. Ora, le Alpi che formano l'eterno confine della penisola italiana, girano a tergo dell'Istria non meno che nel Piemonte, nella Lombardia e nella Venezia più propriamente detta. Anzi quel tratto che inchiude nell'Italia queste provincie, dette fino da Roma la Venezia Superiore, pigliò bene a ragione> il nome di Alpi Venete mantenutosi assieme a quello di Giulie, ch'è non meno italiano e glorioso, attraverso a tutti i tempi. Dal Tricorno, il gigante alpino che si alza sopra le scaturigini dell'Isonzo, corrono esse tra le regioni della Drava, della Sava e della Culpa e quelle dell'Adriatico; fra contrade che mandano il tributo delle loro acque B blioteca Gino Biarco (

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