Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

I - 14 IV. A. S. E. IL COMMENDATORE AGOSTINO DEPRETIS MINISTRO DELLA MARINA DEL REG~O D'ITALIA. Eccellenza! L'Istria è un posto avanzato rimpetto alla Laguna alla quale si attacca mediante gli isolotti e le paludi di Grado, di Marano, di Aquileia; è un pezzo di terreno staccatosi dalle nostre Alpi e scivolato sul nostro mare; è a noi quasi un molo d'approdo, e un luogo di necessaria poggiata. Le flotte Romane e le Venete svernavano a Pola che, secondo il mutare dei secoli, fu succursale di Aquileia, di Ravenna, di Venezia: le triremi venete si armavano nel porto Quieto; le navi, grandi e piccole che su per l'Adriatico si dirigono a Venezia, hanno bisogno di far poggiata al nuieto, a Umago, a Pirano. A Venezia non si va senza rasentare le coste dell'Istria, e nessuna flottiglia, sia pure a vapore, potrebbe avventurarsi in certe stagioni nell'alto Adriatico, senza pericolo d 'essere portata sotto il cannone di Pola. L'Istria d'altronde è italiana per origini, veneta per dedizione spontanea. Caduta con Venezia nel 1797 in forza della malaugurata pace di Campoformio, è giusto, è necessario che con Venezia risorga: altrimenti non ne soffrirebbe la sola Istria, ma Venezia con essa. L'Istria formò parte del primo Regno d 'Itali a dal 1805 al 1810 e, quando ritornò in mano dell'Austria, questa le promise di accomunarla alle aitre provincie Venete, promessa che more austriaco non fu mantenuta. Nel 1840 e nel 1859, a clamore di popolo, e mediante i suoi /3 blioteca Gino Bianco

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