Virgilio Gayda - Gli slavi della Venezia Giulia

- 25 - c'è che una trascurabile minoranza che parli slavo. Questo bilinguismo degli slavi è generale per tutta l'Istria, non solamente sulla costa, dove c'è più contatto con la massa compatta italiana, ma anche nell'interno, n_ei villaggi dove non ci sono scuole italiane. Vi fa forse solo qualche eccezione la zona montana di qualche distretto : Volosca (dOV.èpure si parla come ad Abbazia-l'italiano) e Castelnuovo. Il bilinguismo è già la prima premessa di una coesione, anche di una fusione dell'elemento slavo con I'italiano. In altri tempi, quando i rapporti nazionali del contado con le città non erano ancora alterati dalla politica austriaca e dai suoi fervidi agenti tra i contadini croati, i preti e i maestri, esso ha dato manifestazioni tipiche. Nelle prime elezioni per la Dieta istriana del 1861, la cosl detta « dieta di nessuno », i deputati eletti, anche quelli della campagna slava, furono tutti italiani. I contadini croati e sloveni, spontaneament.è affermavano il carattere esclusivo italiano della vita pubblica istriana. L'istinto e l'interesse quotidiano spingono il contadino slavo a cercare il contatto con gli italiani, ad assimilare la loro lingua e un po' della loro cultura. Nell'archivio del municipio di Capodistria si conservano ancora dei vecchi protocolli - 1848 - che esprimono una spontanea sintomatica affermazione dei contadini slavi dell'Istria. Essendosi domandato loro che nazionalità volevano fosse fissata per l'Istria, risposero, con un plebiscito di quasi tutti i villaggi : l'italiana. Ancora, dopo il '60, i villaggi slavi, interrogati in quale lingua volessero il bollettino ufficiale, in italiano, in slavo o in tedesco, rispos_èro, senza esitazione : in italiano. Il lento inavv-ertito assorbimento di molti elementi slavi da parte degli italiani dell'Istria, che ripete esattamente il fenomeno già osservato a Triest_e, si manifesta in fatti palpabili. Un censimento del 1848, per esempio, dà per l'Istria: 228.035 abitanti, di cui 74.010 italiani (32,5 per cento); 29.310 sloveni ( 12,8); 123.160 serbo-croati (54 per cento). Nel 1880 un altro censimento dava: 284.154 abitanti, di cui 112.700 italiani (39,6 per cento); 40.960 sloveni ( 14,4); 123.245 serbo-croati (43,3). L'assoluta stazionarietà della massa indigena Biblioteca Gino 81c1nco

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