Virgilio Gayda - Gli slavi della Venezia Giulia

- 21 - 11 problema orientale del Friull e dell'Istria. Abbiamo considerato lungamente il problema di Trieste, perchè, esso, come si è già osservato, è al centro di tutto il problema della Venezia Giulia. Ristabiliti 1'unità de'1a provincia ç il contatto della grande unica città centrale con tutta la campagna, fin nel più lontano confine, l'influenza di una grande massa compatta italiana, si irradierà per tutta la provincia, ridarà vita a tutte le oasi italiane, rimaste anche nella zona, chç sembra più compattamente slava, nell'interno dell'Istria, trasformerà e riorganizzerà nazionalmente tutto il paese. Ma anche fuori di Trieste, a nord e a sud, per lò altre regioni della Vençzia Giulia, nel Friulli orientale e nel1'Istria, gli italiani sono delle masse imponenti. Sono la razza indigena della terra, rappresòntano una massa che può già equilibrare, senz'altro aiuto, _la gente slava. Il censimento del 1910 dà queste cifre : Friuli orientale : 90.119 italiani, 154.564 sloveni : Istria: 147.417 italiani, 55.134 sloveni, 168. 184 serbo-croati. Nelle due dunque gli slavi sembrerebbero avere, di frontç agli italiani, una maggioranza numerica, per quanto non molto soverchiante. Ma anche per que~te cifre sono necessarie molte riservò. Ricordiamo anzitutto che per il censimento nazionale del Friuli e dell'Istria fu imposto, come per Trieste, il principio della « lingua materna » e non quello generale usato per le altre provinciç dell'Impero della << lingua d'uso », e ciò ha certamente ridotto la somma degli italiani, nelle città, sopratutto a Gorizia e a Pola, centri di forte immigrazione slava, dove però molti slavi han cominciato ad italianizzarsi. Osserviamo purè che il Friufi orientale, come per Trieste, i risultati del primo censimento regolare furono sottoposti ad una singolare revisione, dalla quale Vçnnero esclusi tutti i controlli degli italiani. che ridusse gli italiani da 93.143 a 90.119 e aumentò invece gli $love,i da 151.167 a 154.564. Biblioteca Gino 81dnco

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