Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2076 Granelli - De Mita - Fontana - Andreatta Non è forse il continuo ricorso ai monocolori, allontanandosi in ciò dall'insegnamento di De Gasperi, che ha ridato fiato e ·baldanza a forze, aspirazioni, pressioni, che nel passato erano state contenute da un corso politico im,mune da velleitarismi? Non reggerebbe a questo punto, e oltre tutto sarebbe profondamente ingiusta, l'accusa alla D.,C. di voler strumentalizzare altri partiti nella difesa delle p·roprie caratteristiche perché è interesse di tutte le forze politiche .pensose •de11a'vvenire del Paese difendere la democrazia, impedire la radicalizzazione della lotta politica, favorire intese e collaborazioni che sono sancite dalla stessa Costituzione. Del resto non è stato attraverso un consapevole inserimento nelle vicende po.litiche ita1iane che i cattolici sono riusciti a superare la sterile protesta contro lo Stato liberale? Non è stato in collaborazione con altre forze che i,l P.,P.I. ha tenuto fede alla propria vocazione antifascista? Non è stato nell'ambito •del moto popolare della Resistenza che 1a D.1C. ha .portato i.I suo importante contributo· alla ripres~ della democrazia in Italia? Non è stato attraverso intese con altri partiti democratici che la D. 1C. ha consolidato la libertà? Per quale motivo questo metodo, che ha contribuito a rafforzare le caratteristische proprie del movimento .dei cattolici ma che, al tempo stesso, è stato di gran.de giovamento al progresso civile del Paese, non dovrebbe essere lo strumento per salvare ,la D.1 C., o per Io meno le tendenze laicodemocratiche, dal velleitarismo e per arrestare nell'interesse ,di tutti il pericolo di avventure antidemocr·atiche? 1 E' indubbie che, in questo momento, la D.C. deve affrontare con coraggio alcune scelte cui ·è legata non solo la ripresa di collaborazione ad altre forze politiche, secondo ,la tendenza di sviluppo storico che la società italiana manifesta, ma la stessa capacità .di difendersi concretamente dalla massiccia offensiva dell'integralismo di destra. Non è ,quindi il modo _che manca, e si tratta di un modo già collaudato con successo in altre circostanze, bensì la volontà e la capacità di ripresa della propria iniziativa politica, da parte della D.C. Per questo la ·battaglia della << Base >>, come .delle altre tendenze sensibili alla funzione del partito, è orientata verso il rilancio di una formula politica -di collaborazione che non può essere mitizzata, ma che - indubbiamente - rappresenta i,l primo passo nella direzione di una efficace ·ripresa ,del processo democratico. Ma il rapporto tra la posizione laico-democratica della << Base » e le componenti integraliste del mondo cattolico ha bisogno di un'ultima Biblioteca Gino Bianco

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