• La «Base» 2075 italiani dovrebbe porsi problemi nuovi e ·maggiormente impegnativi. Cosa, del resto, che già una volta, in di verse circostanze storiche, i << popolari » fecero con estrema dignità, portando u11 loro contributo alla lotta antifascista senza rinunciare alle caratteristiche proprie del loro movimento politico. Anche nel.l'ipotesi piu .drammatica non si pone, per i cattolici democratici, il .problema di f.ronteggiare la pressione dell'integralismo di , destra accettando l'egemonia, sul terreno politico e civile, delle forze laiche e marxiste .Al contrario, si tratta di distinguere le proprie responsabilità da una svolta di regime che annullerebbe la posizione laicodemocratica dei cattolici, e di ricercare, in una mutata situazione storica, indipen-dentemente dalla propria consistenza numerica, una nuova posizione di lotta senza rinuncia alla propria autonomia e alla propria personalità politica e culturale. L'alternativa che certi ambienti laici e marxisti continuano a porre, attribuendo arbitrariamente ai cat- . tolici italiani i,l destino di finire confusi, da una parte, con la reazione clerico-nazionale e, · dall'altra, col progresso del movimento laico e marxista, -è il segno di quello storicismo schematico che continua a rifiutarsi di fare i conti con un ,movimento dei cattolici che è venuto via via conquist'andosi una propria fisionomia che non è ormai piu componibile co·n i corni del dilemma che sono alla base -dell'alternativa indicata. Il velleitarismo della posizione laico-democratica nella lotta sui due fronti sussistereb·be se i cattolici che a tale posizione si richiamano avessero la pretesa, assurda storicall1:ente, di compiere isolatamente, rifiutando le necessarie collaborazioni, un'opera di superamento dell'offensiva antidemocratica e un'opera di sviluppo della democrazia italiana. Ma è proprio la caratteristica piu importante della posizione laico-democratica quella di intendere la collaborazione co11 altre forze • ·politiche, a livello della democrazia e senza confusioni di sorta, non solo come una necessità dovuta alle particolari condizioni storiche del nostro Paese, ma anche come mezzo per superare il pericolo di certi ritorni -di fiamma a1 utoritari e antidemocratici. Non era forse questo il significato piu profondo della scelta compiuta da De Gasperi, allo indomani -del 18 aprile, per impedire che la maggioranza assoluta della D.,C. si traducesse in scivolamenti pericolosi e in una colpevole frattura tra i cattolici democratici e le altre forze disponibili della tradizione nazionale? Biblioteca Gino Bianco
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