Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

96 Alcune impiegate FLM ad hoc, vantaggiosi per sè rispetto a quelli della categoria che tutelà, mantenendo d~sparità salariali spesso. molto grosse tra funzionari ed apparato tecnico .(altro che eguaglianza!). E se sacrifici economici possono essere richiesti agli operatori in quanto sono essi stessi che si autoregolamentano il rapporto di lavoro, non è possibile che ciò avvenga anche per l'apparato tecnico che in questo casò,-militanza a parte, è trattato èt~ vero dipendente.· Sottolineiamo infine il ruolo di supplenza ·politica che abbiamo assunto nei confronti delle donne del sindacato. In modo più o meno esplicito ci è stato dele- , gato il compito di seguire o addirittura stimolare la nascita dei coordinamenti delle delegate. ·· 'Mancando quadri femminili a tempo pieno nella nostra categoria ci siamo assunte questo compito e grazie al nostro impegno sono stati organizzati corsi 150 ore per le donne lavoratrici, spesso siam-o state promotrici di coordinamenti intercategoriali e siamo diventa_te punto di rif erimerito per una· serie disparata di donne e delegate. Tutto questo. lavoro è tornato alla fine utile alla crescita dell'organizzazione~· ma anche in questo caso la struttura rifiuta di riconoscerlo e formalizzarlo, consentendoci ad esempio di andare regolarmente ai coordinamenti nazionali e di · avere un minimo di agibilità politica su questo fronte. È triste constatare come. la pratica all'interno del sindacato sia così lontana dalla teoria. Il sindacato dei consigli ha segnato un grande passo in avanti nella partecipazione democratica dei lavoratori. Uno degli obiettivi di questo sìndacato è stata la lotta per la eguaglianza, la messa in discussione· della divisione del lavoro, la maggiore partecipazione dei lavoratori alle scelte economiche e sociali. Ma tutto ciò ha influito nei rapporti all'interno del sindacato? A giudicare dalla nostra esperienza, molto poco. Il sindacato, insomma, è un pessimo padrone, con nessuna attenuante, anzi con molte aggravanti. La maggioranza dei funzionari considera questi problemi del tutto secondari rispetto a quelli che deve quotidianam·ente affrontare e ci tratta alla stregua di ragazzine capricciose che, non comprendendo i gravi problemi politici che l'organizzaziope sta attraversando, aumentano, con le loro continue lamentele, i già grossi disagi dell'operatore. I?ell'esistenza di ritardi ed inefficienze in alcuni lavori tecnici: tesseramento, amministrazione, offerta di informazioni e servizi (non dovuti senz'altro alla nostra volontà) tutti ne sono a conosèenza. Ma poichè superare queste lacune significa anche scegliere una buona volta tra la figura dell'impiegata efficiente e tecnica da impiegare in un sindacato a conduz~one manageriale e quella al contrario dell'impiegata militante, con· tutte le conseguenze annesse e connesse, si preferisce continuare ad eludere i problemi, anche penalizza~do gli interessi stessi dell 'oiganizzazione. · Noi ci troviamo a questo punto titubanti, al bivio: trasformarci in semplici impiegate, irrigidendo i rapporti e la nostra disponibilità, oppure continl,lare ad impegnarci in modo diverso, nonostante tutto? E mentre alcune tirano avanti nel B· · t · r@ • • proporre una terza via: cambiare lavoro!

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