Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

80 Gianni Murari f sporcava molto, perchè nel pesantissimo lavoro e souo i raggi di quel cocente sole si sudava molto, e zappando quel terreno arido usciva una polvere che si attaccava e si impastellava nelle parti bagnate dal sudore). Questa maschera che sta parlandoti, continua se1npre l'uomo, lo sai che ha bevuto quasi tutta l'acqua del corotti?. (Il corotti era un recipiente fatto di legno a forma di una piccola botte. Questo contenitore correva di moda in quei posti per portare secò l'acqua da bere, e per rendere più facile il trasporto era dotato di una cinghia permettendo con ciò l'uso a tracolla). La donna quasi incredula prese in mano il recipiente e constatandone il poco peso disse: ma se ne contiene quasi quattro litri come hai fatto a bere così tanta acqua?; non te lo dico come forma di rimprovero perchè se ne debba andare a prenderne dell'altra, quello che mi preoccupa è che bevendo in questo modo ti danneggi la salute. Hai ragione rispose lui, ma devi ammettere che sotto questi cocenti raggi di sole si beve anche il mare e poi si suda come cani. Che ne dici continua la donna, se per riempire ancora i corotti si andasse là vicino a quella foresta?. Ho sentito dire che vi è una lontana che fa scorrere un piccolo ruscello, dicono che è acqua molto buona e potresti andarci tu a prenderla che già sarai stanco, mentre io potrei lavorare al posto tuo!. Ci potrei andare io da solo, e se per caso non tornassi più? se anch'io, continuò scherzosamente, come fanno da queste parti abbandonass~ la famiglia e non tornassi più?. Gustando poco le parole sentite, decise: stai qui seduto che andrò io da sola a cercare quella fon tana. Per carità disse il marito da sola vuoi andarci?, parli così perchè non sai quanto pericolo vi è soprattutto qui, 1na lo sai che questa superfice di terreno è ancora coperta da tre quarti di foreste vergini, solo una parte è scarsamente coltivata a caffè e vedi che di pericoli ve ne sono tanti anche qui. Sai quale è la soluzione migliore?, andiamoci tuLLidue piuttosto che uno solo. Senza aggiungere altro presero il corotti e sì avviarono. Fatti pochi passi l'uomo tornò indietro e prese con sè il famoso zappone. La donna lo guardò e disse: perchè lo porti con te; lui con un sorriso gli rispose: ma si, non si sa mai me lo tengo tanto caro che lasciarlo qui ho paura che me lo portino via, e poi può darsi che vada anche bene. Strada facendo lei continuò dicendo: sono contenta perchè sono in tua compagnia, ma penso sempre ai nostri figli, se sono con loro penso a te e se sono con te penso a loro, questa è una vita di continuo pensare. A volte mi chiedo ''se continueremo così che avvenire avremo noi e soprattutto i nostri figli?". Chiacchierando lungo quello stradone, a non oltre duecento mentri da dove prevedevano vi fosse l'acqua si fermarono per sentire se si udiva il suo rumoreggiar, ma non sentendo niente avanzarono ancora un poco. Fatti pochi passi videro un bel luccicar giù nella vallata. Il ruscello scorreva tra una foresta e un terreno coltivato a caffè. Finalmente disse l'uon10 l'abbiamo trovata, ora facciamo in fretta per rifornirci del necessario. Lui che era stato avvisato e perciò sapeva che vi era del pericolo non dava tregua al suo sguardo; difatti a circa venti metri dalla fontana, da dove nasceva il ruscello vide due grosse tigri vicine all'ac- .A .a, intent al lo . lavoro di pulizia. B101oteca 1no 1anco

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