Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

La vita e la morte, il bene e il male 59 dare a raccogliere i morti con le proprie mani e il leggere sul giornale che è morto uno in montagna. La morte è uno di quegli spiragli attraverso i quali anche l'essere più integrato riesce a penetrare e a mettere in discussione il sistema di vita di cui è complice. Se questo non avviene c'è l'assenteismo dalle proprie responsabilità e l'accettazione delle cose senza capacità di reagire. E questa paralisi colpisce tanto gli in'dividui auanto le organizzazioni, prima fra tutte il sindacato. Alcuni esempi li avete dati voi stessi. Qualche tempo dopo l'incidente è stata fatta una riunione delle Federazioni CGIL-CISL-UIL a livello di zona, nel corso della quale si è detto che bisognava riprendere in mano il problema della nocività in fabbrica. Si è costituita una commissione che tira avanti con qualche difficoltà. Bene, di questa commissione fanno parte solo i metalmeccanici. Come se fosse un problerna che non tocca i tessili, i chimici e le altre categorie. Secondo fatto. Esiste un centro di documentazione sui problemi della salute e del lavoro della Federazione CGIL-CISL-UIIL. È in crisi nel senso che la Federazione non ha curato il suo finanziamento e la sua organizzazione. Quello che voglio dire è che anche sul semplice problema della nocività in fabbdca, che è un ambito di intervento strettamente sindacale, al di là delle grandi sparate e delle grandi parole, c'è ben poco. E questo come lo si giustifica? E sì che non si chiede che il sindacato faccia una riflessione teologica sulla morte o delle assemblee operaie sui "novissimi". La mia sensazione è che se non si fanno I i discorsi in tutta la loro profondità, se la gente non viene coinvolta in un ragionamento radicale sui propri problemi, il sindacato non riesce neppure a fare il proprio mestiere. Troppe volte la saggezza e la moderazione equivalgono a paralisi. . Ecco un esempio di saggezza sindacale paralitica. Quando c'è stato l'incidente, alcune fabbriche hanno detto che non era giusto aderire alla mezz'ora di sciopero di zona che noi avevamo proposto. E saggiamente hanno proposto di raccogliere una sottoscrizione per il valore di questa mezz'ora di lavoro e di darla alle famiglie. Bene. Ad un certo punto tiriamo le somme. -Ciaccorgiamo che l'unica fabbrica che ha raccolto qualcosa è la nostra. Fabbriche grandi come la Lanerossi non hanno dato una lira. Neppure tutte le aziende metalmeccaniche hanno aderi .. to. In conclusione non c'è stata né l'adesione al problema dal punto di vista ideale e politico che avrebbe potuto manifestarsi con lo sciopero, né tanto meno la solidarietà terra-terra che avrebbe dovuto manifestarsi con la soitoscrizione. Ci sono stati due morti e questo sindacato non è riuscito a mobilitare la gente su nulla. Chi possiede la nostra morte possiede la nostra vita A mio avviso, l'elemento che ci fa incazzare nel comportamento passivo della gente è che risulta eccessivamente evidente l'atteggiamento di connivenza rispetto B . 1 al progetto tji cont{ollo che chi detiene il potere ha sulla nostra vita e sulla nostra Q; e -e"',.,,,,, che chi possiede la nostra morte possiede la nostra vita.

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