Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

IL CASO FlAT di Bruno Manghi Queste note di Bruno Manghi sono state scritte sul finire dello scorso anno, poco dopo la vicenda dei 61, quando ancora nessuno prevedeva gli' sviluppi che nell' '80 la vertenza FIAT avrebbe avuto. Esse non sorl'o.state pensate in origine per essere pubblicate: esprimono piuttosto lo sforzo di riflettere, assieme al sindacato torinese, sui problemi nuovi che lo scontro FIAT ha sollevato e solleva. Riteniamo importante pubblicarle sulla nostra rivista perché, anche se scritte con altri obiettivi, ci sono sembrate saldarsi assai bene con la riflessione aperta nello scorso numero a proposito di un sindacato popolare e costituire un ottimo intervento nel merito. 1. Premessa Che cosa debba fare il-sindacato quando la Fiat riprende a licenziare e soprattutto ad organizzare i licenziamenti nei termini di una c;ampagna d'opinione non è questione che lascia aperte ·grandi alternative. La richiesta 'di ordine attraverso la repressione, quali che siano le singole pezze giustificative (che alla Fiat non interessano tant'è vero che sceglie di licenziare in blocco e platealmente), vuole dire chiudere la partita con tutti coloro che non accettano le disuguaglianze che gravano sul lavoro operaio e che, tra incertezze e diffi,coltà, cercano cambiamenti concreti. Le riflessioni che seguono sono invece più interne al sindacato e indagano su risposte che siamo tenuti a ·dare anche al di là della contingenza. 2. Le interpretazioni Gli avvenimenti di ottobre ('79) non sono una prova di forza tra Fiat e sindacato destinata a concludersi in tempi brevi. Essi rivelano una situazione di' cambiamento in atto e rappresentano una sfida di lungo per'iodo. Tuttavia parlare di riBi , 1 " 1 · · e;· come anni di tirannia antisindacale, o di sfida alle con-

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