28 Gwnm Baget-Bozzo essere indicata come la vittoria sulla violenza della fabbrica sull'uomo o dell'uo1no sull'uomo. Il problenia è quello di elaborare un nuovo linguaggio politico, non quello di offrire una alternativa alle ideologie. Si tratta di vedere cioè se il processo di assunzione del rapporto di lavoro in una sfera di versa da quella tradizionale dell'elica e dell'economia non è un processo .compiuto che ha bisogno di un diverso linguaggio per legittin1arsi. Le operazioni linguistiche si rivelano necessarie quando rispondono ad una realtà già nata ed ai ~uoi problemi. ll problema è quello di definire un nuovo soggetto politico che oggi esiste soltanto nei suoi fran1menti. Gli eventi della FlAT mi fanno pensare che il muvi1nento operaio abbia subito una sconfitta non sul piano sindacale, ma su qudlv culturale e quindi su quello politico. Gli accordi sindacali di Torino sono una ::,\.:onfittasolo perchè la cultura capilalista è stata in grado di presentarli co1ne tali. Non lo sono stati, perchè in sostanza prevedono una cogestione industria-sindacato della crisi auto, e perchè . sono stati conseguiti sulla base di una lotta sindacak a livello nazionale, a figura en1inentemente non corporativa. È stata sconfitta !a · 'politica delle alleanze'' se si vuole, nella sua accezione più superficiale: ma 1n sostanza nemmeno questa. Non credo che gli operai contrari alla linea sindacale votino per il Hnulla" democristiano, o-per Spadolini o Longo. Non sono ancu1 a pensionati, e Longo non ci pensa nemmeno. Credo che bisognerebbe pensare 11 sindacato alla luce della idea cristiana di liberazione. Spero che la ClSL non abbia un concetto così borghese di laicita da rifiutare l'incidenza sociale delle temauche spirituali (anche se vi è su questo punto una comprensibile diffidenza della · ·1nemoria storica" del sindacato). Ma bisogna pur "distinguere gli spiriti,,. Vi saluto con sti1na ed affetto. Gianni Baget-Bozzo Genova, 30 ottobre 1980 BibliotecaGino Bianco
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