La Nuova Europa - anno II - n.51 - 23 dicembre 1945

J -· -. 23dicemb.19-l5----------~---L..t .. .VUOVA EùfiOP.·1------------------ 7 -- ' FINESTRA cerohio di. spago. 81 componern di una Ho aperto ora la finestra e il ciclo lora io non so se l'abbia vei·.Jnicnle successione di figw•e chiuse, ottenute è tor.nato sgombro. Nel parco, di !ron· vJsto. Nella camera dove dormivo, ap- · u~novrando con le dita, con le falangi te alla casa, sl el'gono due altissimi al• pena q1ia madre, tn punta di piedi. delle dita, e disponendo le mani situ• berl: devono essere un pino e un abe- v~nivp. al 111attino od aprire gll scuri metl'ichc ai due voli del cerchio. Toc• te o un Pin6 e un cedro, o un cedro e delJe finestre, una luce fiacca e quuiil cava a Lui tendere il vrimo contorno; un abete, forse sempUceinente una priva éll energia scivolava nell'Interno~ l'Altro col verso e col rovescio delle quercia e un faggio. Oggi posso guar• La collina a ridosso dei vetri la.sciava mani fissava due punti opposti della darmeH minutamente: i verdJssiml ra· al cielo soltanto una piccola striscia linea, e, con un movimento uguale e ml di A sl sovmppongono ai rami grl· traspàrente. Io ,·.... Jevo con la faccia contrario, costruiva col mo una nuova gl dl' B, di rnocf'oche una parte comune appoggiata al cuscino, sul crinale del figura. Era un dialogo curtOso. fatto di alle due aree resta più spessa. Dentro colre, Ja Chiesa del SOCCOl'SO e II muro domande e risposte, ma tn un llnguag• questa macchia più scura dl colore, bianco dl cinta del cimitero. Le ore glo di cui sarebbe dUllcUe fissare la viene ad aprirsi improvvisanientc un del mattino che sono per tuttl le più gi-afia, perchè quelle frasi, se cosl pos- piccolo·foro che sl allarga via via che chiare, le più vaghe del giorno, lascia• so chiamarle, quei rebus si avvUUppa- io l'osserva, fino od asstlmere la gran• vano Jn ambra il muro settentrionale vano sopra .una superficie sghemba, dezza di un sol~. E' curioso come ira·. 'della nostra casa, ma le grandi vetro.~ triclilhensionalc. Il gluoco, se i due ra- ml del due alberi sl siano cun•ati in• te a colori del Tempio venivano a sta~ gozzi erano abili, pote.va durare anche torno a Questa manica azzurro, qu~sl gllarsi nitide sul vano opaco della fl· un'ora: ma era necessaria in entramt,i a formare 11 cilindro di un cannoc- ·ncstra. Fu forse a causa di un c-Qn– un'ugualc bravura. Era veramente un chlnle. trasto cosl stl'idente tra l'eterna pe. alterco a quattro mani,. sempre più Ed ceco, hnpravvisamcnte, il ciclo nombra della mia cella e la luce abba· rapido, sempre più stretto. L'unica re· che restava csclu~o dietro gli alberi• gllante di quel sito, che cominciò a gola del giuoro stava proprio nell'lm· si anima, e lo, che pure ho la vista radicarsi in mc la certezza, ""Mte per pegno reciproco il pmtarlo fino in fan- corta e le palpebre irritate dalla stan• .,,vietanto occulte e come Impreviste, do, scovando. tutte le combinazioni chezza,.dal !umo, J)OSSO distinguere un sento che afliora appena Jo mia Yita :posslbllL tutti gli anagrammi cli una piccolo corteo ch·e appare e scompare ristagna. Io so che Noi viviamo dalla SETTENTRIONE A CCADE sempre 11 pomeriggio, e con una periodicità che ml dà pensiero, a distanza di mesi e uilvoJta di anni, in ambienti e clcfl dl· vcrslssJmi. Dorn10 per .:ibitudinc qual• c1le voltn a lungo, in quella parte del giorno che da .poi chiamano la contro• ro,'l'ora avversa, quando il sole ha ap– pena cominciato la-china. Deve rlma– ..._nercin me, appena sveglio, vn tarpo· re che ml tOCCil scrollare, agitandomi J>er fo stanze, e obbliganc.lomi a una se– rie di piccole manovre quasi ..automa– tiche. Stringo l 11.Jblneltl, apro e chiu– do tutte le porte, verifico gli lntcrrut· 1 tori, e qualche volta nù affaccio a una nnestrn .. Gcncmlmcntc non sento il bisogno di girare Il saliscendi. :\le m~ sto dietro i vetri a guardare. Guardo il lento oseillare delle clme dei clprcs• si, sento l golli che cantano in pieno giorno dietro le ultime cnsc, il cigo– lio degll inflssl, e la .mosca che sl at• tacca sempre più alle tkpillc lastre. li:' l'autunno. Nuvole bianche cosl lun· ghe sono nubi autunnali. :\Il basta un minimo di tensione per allJne,n·e uno doJ)f')l"altro questi eventi. Io li lego a un filo, trovo un filo che non è certo il Jliù resistente; un filo che per un nonnulla, una distrazione, si spazza o K'itnh1·oglt11. Pure non possiedo altro pel' Jcgiwe la mia esistenza. ~le '\!n~ma 1 ginl a fn~f~[l!o co~~n~e. tra 1c piante e lcntame11te si ·accosta p:lf~t:c:~o;~t~:che il caso, m,/ancllc part~~~\>e 21 f;eo;~en°oggi a ~1~,call~r~ al 'J'empio sulla cima. la mia Inclinazione, ml ()OrUlno a ccr• ml sembrava non soltanto un indizio: :\ i st ropicc.!.o Sli occhi. care una dimora nascosta al raggi del mi parc,·a che tulto l'universo si tor• Per qualche anno vlssiJ,amhino èllc• sole, sporgendomi da\ dawmzalc a set• ccsse in quella catena di •segni, fino a tro una finestra separata dalla .collina tentrlone, nell'ora in eul la luce ò già raggomitolarsi Intorno a \lll centro che ùi fronte eia un profondissimo- baratro un poco estenuata, ,t>cruno strano sor– cra principio e !lne. St, se un poco m'i- che raccoglieva nei giorni di pioggia tllcglo io ,cdo ricomparlt•mi diwa1itl la sforzo, t.ro, ·o che in (Ulegli Intrichi, in le acque tumultuose elci torrente. La clolcc .collina puntcgqiata cli ciottoli e quelle manovre puerili, li l'endeva. ma· dolce collina punteggiata dJ ciettult, sulla cim,1 la chiesa riel Soccorso e Il nlfcsta una delle nostre pili pcrlglio• cosparsa di piccoll ullvi del colore del• pensile Beh-edere dei miei morti. se disposiv.ioni: Il pt.iccrc dell'imbro- la cenere, era solcata da una strada Allora capisco pcrnno il senso· sc– gllo, il gusto di confondere caoo e co• che SQltanto a tt·attl veniva a sporge- greto di cértl giuochi carl al fanciulli da, ùl mischi.are natura e accidente. re sul prcelpl.zio. Io ebbi dm·antl a mc del vecchi paesi e certe strane tradi· :lJa i ùue ragazzi 'hon ne sapevano nul- per molte sUlglonl quel tumulo ùi tcr- zlanl, che rivelano un' ans.la 1nconteni- !~~n~~~~i1~:!ar,a1:i~a~~n;y~~a;t Pil~;~ ~~~~~c'1~t~l~nl!~ta~~!~ ~~~i~!~t~f~ bile nel cuore dclruomo: conosce,c se in cui le mani dell'Uno restavano le· dovette ben presto abituarsi a riClct• r;;:-:;,n~pt~t :~~~fo 0 .fsY1\~r~il~ ;~ gatc, e l'Altro, muto, sfll:1.va la carda tcrc su quella monotona quinta la nostra esistenza. Mi lùrna In mente ora un lontano i;luoco che si facev.J da r~gazzl con un e la restit\llva alla sua. insignificante · mmaglnc tJcl miei pensieri. Così tutto esscnzp. · q_uclloche ricordo del paesaggio di al• Ll.;QX.-\IU>O SINJSGAU,l M I PONCO la ùoman(la dul>llath•a· mente, e non bene fiduCloso dl 1>oterc dare, tutto considerato. una risposta affermativa. Segni cster• nl di un rinnov~to Interesse, dl un . ;1pprczzamcnto più caloroso ce ·te so· no; wpra tutto, dl un riconoscimento pili gene1·ale e più tranco,.ch'esee dal chiuso delle chiese o delle cappelle do· UN RITORNO AL ? la rantasià. ~la perchL' noi modcl'lll sentiamo con lui la pi;cscnZa e la for• ~ di quei motivi, pcrchè 1l Intendia– mo non storicamente appresi, ma in una purezza istantanea (che egli, con T:o.M M-A SE O • · disgrazialo epiteto, suol chlama1·e «verginale»), bisogna che compiDmo un cammlno·c a ritroSo •• spogUandocl ve la fnma del Tommaseo sembrava lungo processo e fatica,, e solo a tratti costretta (Augusto Conti, Giulio.Salva. e a balzi. ·n meglio che vl potremmo clarl) e la Ubcra dai fumi odo~si ma apprendere è una nota moro.le , 11 tra• un poco soporiferi degli ~incensi delle Yagllo,.lo sforzo, l'uso di una rJcchezz;1 venernzlonl particolari; a cui Jaceva.11 interna che continuamente trabocca, riscontro, com'è logico, altrettanto li· che cerca un ordine per riposare, che m1tati odli e.disprezzi. Francesco Fio• cerca di farsi, da gemito c lntertezlo– ra hn rivendicato con toni dt.cntusla• ne, canto per ~lire alla serenità. Con– smo il valore della poesia del 'l'omma· tenere nell'anima un mondo· e mettere sco nel t,er?,0·volume della sua Sto1ia 11 mondo In pocsta: not chiediamo e ,/elle letteratura italiana (19--10). Da ammiriamo di solito tutt'altro, quello piit anni. Paolo Prunas va pubblicando che I francesi chiamano une épure; l'annotatissimo epistolario Tommaseo- un'immagine, un segno, un'intensità C:lpponl, uno dél più ricchi dell'otto· <!-spressada una semplicissima linea~ <!•nto. Nella selva degli inediti tomrna• una stabilità corporea e statuaria che scinnl ha raccolto e spigolato con ottl ,·iva nel ritmo del ~spiro. mo frutto In questi ultimi anni R.affae. Ho aNlclpato in slntesì quel che s1 le Clamplnl, pubblicando tra l'altro il poteva dire crm le parole del Flora o mo.rio e la Crortichetta del •G6, ot·a dello stesso 'l'onunaseo (ottimo de!int uno sull'altro, esce co~ due lavori Quasi tore (Il se stesso). I nastri poeti d'oggi conteml,)Orancl: Studi e 1·icerc/te su ·sono all'origine poeti dello stato d'anl• Niccolò ·rommasco (cd. cli Storia e 1110 0 dell'occ.::istone:purissimi, immot\. I;ctte1·atu,i:1, 1'oma .194.4), ~ Vita di ,·al\. c. tem.iamo, al>IH. J;:1. :oro (anta• }.;lccqM iommaseo (Sansoni, editare, sia è ridotta a occasione, a•sogl)Oappe– Flrcnze, · 19-1.5); sc_nz<!.. contare ,)ltre na allusivo, chi! respinge e annebbia pubblicozionl di minori studiosi e In• gl'lnliml. richiami o ti evade nei deli– vcstigatorl, parecchie delle quali si rl· cati schermi dell'ironia. Questo la feriscono, per lo più con n:izion.:illttica emancipa da.Isentimento come un qua. tcrn.lcnziostt.:i e travisamenti del pen• tunque oggetto; e il sentimento è tutto siero del Tommaseo, al problema delh traspos_to nella visione. E' un modo, .Diilllmnzta.Questo interesse n-iovacerto tra l'altro. di evitare II dolore, la e.a• a (lellnearc con maggior chiarezza In rie.i, li peso· umano; poesie scritte col fisionomia morale e Poetica del Tom- lapis, o con la decisa punia del pennl• Jnasco, a intonarla a gusti e· metoùi no, inv€ce che col snnG'lle, F;' un modo più moderni, ~ rivelarne a questo mo• posi.romantico che de_! roma_ntlclsm~ do la ricchezza. Che la renda in qual• ha scoraa.to le sorgenti. alla ricerca ~1 che senso « popola.re • 0 «esemplare :t una class;cit.à. puntuale; u_n parnasst~· non dit'<?I. La nostra età letteraria è ne?lmo !atto mterno e ph1 ~cabro. E troppo allena e distratta dai problemi un esperienza digiuna delle più vitali .di cultura morale, ln!ei·vorata net pro- sost~nze. c~c al limite cl mlna~la tut- p1i esperimenti; è tro~po, d'altra pJrte, ;~ d5 ~~-~~:1e·u:~,~~~ar~l 1 a~ 1 =;bj~~ conscia di certe « verit~ ~ poot~che. 11· per simpatia nuovi nutriméntl, di rF gta a un a.scctlco tlroc1mo <lellesprcs• !arsi quel muscoll e quelle ossa che sione e n una purezza recisa del godi• sono nella vita mentale gl'lnteressl· di 01~nto~r rlconoscersl e amarsi in uno riprÒvarc con umiltà la 'sequela del do. sc1ltt01e, cosl fQlf.?, la _cui purezzn ~ lori e delle gioie, delle esaltazloQI e frutto duna quasi eroica ~zl~nza e dei pcntlmentl che not, i:>er pudore, pcrtlnaclo. di lavoro. di. una scelta pe• abbiamo imparato a· non reglàtrarc, a rcntorin e di una saggisslma limatura lasciar marcire nel •camr>odelle scorie e tornllul'a piuttosto che dt una Indo• e del detriti della vlt.., pratica. . vinata ispil'azlone. Quel su~ laYoro sl Cl·cdo che li divario sl riduca essen· riassume· d'o.ltronde nel ltbcrat·e la ~lalmcnte a un problemo. dl motlvazlo• .,P<>Csla daL motlvt incitanti elle gli fan- ne. n .. 'l'ommaseo è uno scrlttore che no tumulto dtmtro, In sè spesso con• assume argomenti da un fervido, e tradditorll, diycr~Il_lentc scatenati, 'spesso scontroso cor:itatt.O'con quanto· g1·andl_ commoz1011Jd1 un animo tutto. glt si agita intorno, da una sOa tne– scnsihtle e di una mente che non giun• sausta. avventurosa curiosità; tutto ra i:;emal per grazia alla contemplazione suo con animo appassionato e spesso :~-~~,a~ ~~o~~e ~s~ag1;:,~.~dgh~ 0 ~~ 1~~~ ~~i;~ajf· 1;c1~ 0 "s~~~~;z~,a~~~ 0 ~a~Jr~~ nella ,cmpest.a. Si rlschiarano, da essa, la rapidità-del ,•olo fantastico (è ·un subbugll ljlrofondi, forze primigenie, «asso, delle analogie e, su .Jltro .tono <:omplessl eppure- elementari bisogni; che Daudelaire, delJe • corrisponden– n cuoi'e um~no nell'atto di adeguarsi. ze•) generante poesia; trasporta couie alla natura; qualche cosa d'lmmcdlatO pocbt altri, a volte faticosamente e dl ~ ~I 'Pfl'-'I, e~~ lfo,rj_!!l!ealla luci>-~on -~so, •/• VI!" ctvUe nello lcti,,raria,. Questa r,1pictità e abbomlanza di con· ~~a~~t~~=~~~:~ldoed:b~;~~~~~~~t~~~~: ~t~~t: 1 ~fisr: 1 ~~l~~;~:~\ ~ati! 1 ~~~1: tale che sembra l'ultimo frutto della tà pratl,ca, senza trnpassl e mediazlo· nostra esperienza. Io credo che a que– nl, et genera confusione e fastiqio. Tut- sto cnmmJno starno già costrctU. Sia· • to diverso da un pensatore ~e~to e mo costretti cioò a tendere a uoa nudi• concot-de,gli elementi del suo pensiero tà dell'anima nel· crollo e nella ròvlna vanno rintracciati frainezzo alle -sue deUe cose, e dall.J dissipazione di un sensazioni, alle Jdio"sincrasie, al rlsen• patrimonio che non ·era solo di beni tlmentl e alle Jpotlposl morali, a un economici. Si rllerna, ò bene ritornare gusto t..olvolta blsbeti<!o della parola cosl al centro. di moUvl sentlmenta11, {1 h~:u~1,1 1 ~ 11 !~C:!~~l=a~ d~:~~~~: a accogliere le lrancti voc\ che parlano Al « numero 1 , di cui si fa un nume (e nel silenzio degli uomini e nel dolore su cui meditava un'opera, e la andava delle privazioni, con una freschezza; componendo, ora rimasta da racco• rinnovata - se slamo tonto a,m da gllersi \ra le Inedite) non si sa bene superare lo sconforto e da risorgere pu• se ispiri o sacrifichi le disposizioni del- rlficata dal rim11ianto. Altri ha parlato l'animo; o. piuttosto, solo col numero, dl un nuovo illuminismo. Mn per agire per virtù di un ritmo, di un impasto di· e aver reae negli uomini blsoina pri– tani sl.ccclta la rant.nslosa facoltà del1e ma sentir risorgere in noi ·gU argò• sue reazioni (sl noti che lo muove qua- menti che muovono questa fede, gli ~nst~dJ!tt~? ~~~nf•s~ou~i~~~ amori e I gl!rmi che dànno a tutll un.i subito spezzato e, appunto, solo nel ansia di grandezza. Solo 11cglJspiriti e numero,. In uno stile che gli si fa ·n,nantlcl possiamo trovare lnclttlmen· spesso forz:ato e esteriore, trova unJ• to. E specialmente in un romantico CO• tà). Ma .questo non lo hvvlcina al più me ·11Tomnlaseo~ primitivo per dispo– modcrril alchi.QJlstldella parola, né lo sfzione di nascita. che ha custodito nel avvia a un gusto ermetico, che ·esalta cuore, attrovtrso v~ve espcrieJlze dl Il tono verbale a valore assoluto e ca· cultura, la \'Cnerazionc delle forze a· !~·e L:C~!~~a dèl i:;rt'~~~t~~; 1 ~:u1 1~ 1 f~: delle virtù più Ingenue. prctare ò nel tra&f'ondere I pensieri U:\l'BEH'rO '.\IORR:\. provai acuto il senso di compiere una operazione misteriosa. che va resa ag-- giu11gendo « arcane note,. un conti· nuo commento o e pedale I al più scm. plice dlSCOrso. · • · Forse per altra via che non la schlet-– tamentc letteraria, si •potr.ì i'aggtun· gere un miglior Intendimento del Tom– maseo; che poco cadrebbe sulle sue singolartlà cosl appariscenti, poco an– che sulla sua virtù di folgorante e tra– sfigurante (mn anche troppq rcpenU· na e ruir..ice) poe~ta; ·che conscntlrcb· be im·ccc a quei « motivi» civill che ptll fomentano il suò ardore, che r1· mangono, nelle contl'addlzionl della slla vita. fonte pel'Cnne di persuasione, al margine di ogni retorica ·o dl ogni barocchismo. Ll è l'impegno della sua vita morale. La fede religiosa, l'amore al popalo, li senso del peccato e della miseria umana, e »arallelamente del, sacrificio e degli ~rolsmi, l'amore per !a grandezza itnltana che è nei secoli, in contrasto col «vantl :t in cui si pavo- neggiarlo gll epigoni tormano in lul un'unità di sentimento molto potente. l.mpllclta nel suoi varii umori; come un blocco di stabilità eh/;! nulla pu~ scuotere sotto il contradtlitorio e tur– biooso !,.rasvolare in tutti i 5ensl del· I pri;1cipali libra i di Roma /ranno co11corde– mente dichiarato che . il libro JJÌIÌ vwulato ~l~lla settimana è: LA FJLOSOFIA DEU,A. MASSONERIA tll G. A. FICTIIE Nuovi -.Editori Riuniti. "DO.CU ,!lENTO,,

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