La Nuova Europa - anno II - n.51 - 23 dicembre 1945

·-- 23<11,cmb.19-15 --------------~-".LA Rl1 o·RN·o NELLE MARCHE E U_/1O /'.1 ------------------ 5 -- strada, a'incrpiem·ano per l rolli.• Ml una lettc,ra, e ne loda la « efficaae e dissero che rncevano ognl çiorno (!SCr· densa prosa». Iu un'altr.i, mostra di citazioni lattiche. Ecco la <lltrcl'c'nza, apprezzarne il efinlssJmo ed· cletC1s– forse l'unlci:1,che urta 1 marchcglanl, slmo gusto• e la e é1egante erudizlo– pactnstt per abitudine e naturale in- ne• da cui traeva vantaggio. Conser• dole: gli altri, dlclnmo R"ll Zolandcsi, vatore o moderato il Tribolati, come appena arrivati in un paese facevano sembra, e giacobino il Carducci. que– del tutto per dimcntlcarsl della guer• sti paragona,·a se stesso a Chamrort ra e delle armi: cercavano vino, sor· e magari a Babeuf, e l'amico a Riva. risi, donne (le trovavano, pal'e, e co• roJ, salvo ad aggiungere che, posto Q UELL'ANSIA Jegg~rn e un po' m~glio Jn che modo i contadini s'crn• me vanteremo più la pudlclzta antica ti caso, Dabcuf s.:iprebbc cHfendcrc Ri– assurda che si impadronisce di no arricchiU; l'anlico di.sJll'ezw per I delle donne Picene?); questi; 1 pol.ic - varol d:11 terror rosso, come Ri\'arot mc, seniprc, nell'immlnen7.a di villani si convcrtl\·a in rancore: « Han: chi( prolunga1io la guerra, sembrano salverebbe Babeuf dal terror bianco. un viaggio -e sia pure il più bJ·cvc e no fatLo soldi ln tutti •I modi». « E vogliosi di Incominciarne un'altrn. I Un'altt'a ~Jta gli scrh·e che vuol Ca• familiare - ritornando dopo alcun1 voi!• .domandavo lo. « Noi, anche noi J>aesanldicono con srcurez7.a che I .PO· re una corsa a 'Pisa per rivedere tt anni. al mio paese, si .è fatta conc~ta ci slamo arr:mglatl dopo che i tede· laccht faranno una çucrra a prima Cam1X>Santoe l'amico Cice. Delle e ~~~i;n~ ;~n;v~~;~al~h:u~!r.!"~~:~ :~' 1 n~t~n~:t:!: 1 ~ i~f~ 1 ! 0 c~!~i vc~l10 ,n;~llo so\Llli, In pollllcn, :ll mio -~~e t1:1tt~~~-~r~~tedìl~~o ~1~:u~!t,r: ' mia gente? quanto assomlgUcrnnno a al commercio, !anno i corrieri». Anco• paese. Sara perchè, meno <llslrattl, ten del bra,·o avvocato umanìsta! 11 qua– quem tanto noti delle città i guasti ra coperte, scatolame, sigarette, òltrc gono dietro alle notizie ~et_ t:"IOrnilll, fe, come ctat Carducci. COst anche dal che nvrà portato negli animi? •·. rer· alle uova al poltl ulla farina: ._ e seppur(', per un convenz1onalc rl- Marllni era 1·lchiesto ,i:?iudicc e con.si- ' chò già sapevo, 0 press·a poco Imma• Adesso, dissero, cl sono i polacchi. b'ltardo a Roma, sempre stata la capi• sllerc in sede letteraria glnavo, l dannJ arrecati dalla guerra Capii dal modo come li nominavano tale d~llc),tarche, ml chiedevano che Che le postille a matita nel mio alle cose; dico al J)Onti, alle· strade, che c'era una specie dl ostilità ,·erso cosa si dic~" Roma della crisi, mo· esemplare• dell'opuscolo martinlano agli abitati, ma ml era difCicile Imma- i polacchi. E pal I polacchi, ml disse- st ravanC? dt sapcl'la luQga. Net paesi sian dl' _pugno del 'fribolati, ~ !uor glnare una· corrispondenza dl corru- ro ancora; sono Poveri rispetto al cél- la politica occupa mollo Ln fantasia. di dubbio. Lo prova oltre •la scrlltu– zlone e di lnviUmento fra la città ed ti na<lcsl. Nello sp~cclo dove mi tro\•a• ln css., oltretutto si sfoga la ,:cna sa• ra, Identica a quella' di lettere di lui mio paese. li mio paese; vale a dire le vo, entrarono dtte soldati polacchi, tirlca, tutta t_1na t.J:adlzlonepopol::iredi al Chiarini, delle quali devo In cono. Marche, U macer.atese, una terra sem• biondi, alti, molto •militari, mc ne ac• burle, di epiteti, di ingiurie scherzo- scenza al mio cmissimo amico Ma– pre pr~servata -dai grandi subbugli corsi da come salutarono un toro ur- se, rlpiglla !lato oggi con la ;._•lnascftario Pelac2. un accenno ch'egli Ca, n della storta, quasi appartata, lontana flclale sull;'.l porta. Bevvero Il cognac dei partiti. ~l _hç,tl'OvaU tutti, al mio proposito d'un quadro d'Eugenio Cec– dalle vte·det grançtl traf!lct, e non di· In grandi blcchlt>rl dn marSC1la O da paese, i parllti del C.L.t,J. e gli olu·I: coni lodalo dal MarUni, a una sua pro– co fuori del tempa, ma in certo modo vino. Centocln<111anta lire f•uno. n p,a- tutti meno due che non nomino per Prla opera, Dlportl lclterar, sul De– più d'o1,.1I altra regJone centrale le• dronC dello spaccio ml slrlzzò l'occhio: non dispiacere a qualche amico. •Nel camerone riel Boccaccio. Av\'OCalQe gata ad antlchc costumanze. e Per bere li trovano scmp·re I soldi paesi i rartlll diventano circoli, e 11 umanista. il Tribolati Si rivela in quc- Non vi mrcncavoda molti anni e sa- JK'r bere si vendono le sigarette 1i rcncle. fiOrc)'.'tl 1~ riv~llt~. 11 e!rcolo ste l>OStlllenella sua dupllcc qualità. pevo che anche l paesini lassù nelle caffè, la roba da mangiare. Ma non' so· vuol dire. c~rncchicre. bc\·utc e gmoco; Là dove accenna a quel suo libro sul Marche erano come ·suol dirsi progre• no slmpatlcl •· n~a Vl!Ol dire anche, sasn<:_ccserclzto Decameron, accem1a anche a nna sua d!U, e~m (luella dolce goffaggine pro- I polacchi non er8no slmpallci a ~ 1 un ingegno un po mal!.zi~ e mor cliente, e in un altro punto, a propo. vlnclalc; sa.pe ,•o bene quanto Cossero nessuno, in paese. Avevano .rcqulslte ilacc- Quando ~rlano di ·pohtl_cn, QUI, sito del verbo « J)(>rpetrare » adoDCra– lonlanl 1 tempi in cui i- contadini si molte cnse, erano 'duemila In un pae- parl~no 1?enc: rn ltal!!ano;.voglio dllT' to <.lai 1\larrtnt per un quadro che non mettevano le scarpe soltanto alle Por· se dl scttemtla :1~1tantl,e la.loro prc- lasc,ano 11 .dialello r>crcllu a~ano e gil piace -di :Mosè Bianchi, dichiara: te· detta cittadina, tenendole prima scnua pcs.1va; rorse a cagione \doJla ~~~I.e 1 ~':;,':•v~:(t~ 1\u ~:~~~~ ~f~ ~ 1GucslomlaP!-OJ>rietà di Quel 'icrbo. co-. spensolate, U!1a cll 01fa u.na di là dello lingua (t miei compaesani giurano che .n:ii l'hanno avuta durante vem·annl. e rl lnall~la •· Ma non gustava in. spalla; lontani i tempi in cui loro cibo caph·rmo bgnlsshno gli angl nl) Anche in cit» cioè O "n--•a si vt..-cccerte 1rre\'ercnze del MarUn! CJ · t'dian era 11 PO' di erd e forse' u cngfonc della loro fic~~~ml: w, pi. ..... ~ ... ' verso. la lcttcrat d I Il « ~~e'scia ~ oss1a\;t1.1 .. 1 dl wicnt..~'ron.' lit.are. Vanno in giro arma11:71cunt" respira pontica, sl vedono manlfesll Martltli aveva ali~~ ~~~ènt.e tani almeno quanto i giorni nel q·uali, non Jasclano li mfrra, e questo non si e p~~am\ Jn tutte le 1 st.r t~e: e fdi' dr alla pesantezza degli scritti di Anto~ io potevo spendere alla !iern, due sol• 1 1 I ·z part t • po ancqra Po ace - rr tat :Mar ia Salvini· e il "'-"bclat· d. ~ era v so con g l oùmdeal; I mlei com• dalle falci e martello piuttosto !re• m.ln 1 . • .a.n 1 1 di,. dividendoli per ogni voglia lnfan• p.,csant sono o!fost dalla ostentazione quenll _ e prezzi altl nelle vetrine e <,o. « Eh via, ve ne son. di, pi_ tile in tante monetine da due cente· delle. armL Come in campagna, tuttl perfino, come 3 Roma, raga?.zinl, sciu- pesi . Cosl non, man~ava ,glu J antt• slmt. E se la pla2za del mìo paese ha rimpiangevano gll altri. Oh, gli zo- scià meno pittoreschi che ti sch-ola· glordantsmo dcli ami~. « Bene-; - ap.– consèrvato la se~ra impronta rinasci- lund('SI.' un vecch:lo ml disse: e VOOI, no aooanto per o!frlii? Je Novy -Cut. provu, .i un certo punto - ma_ececllen• mentale e ne0Clussica, t negozi, sa· sotto Mussollnt non sapcvnmo nemme- E poi di paese in paese lungo 1 blan- temente ti Giordani nella Ps1che. Pa– pcvo, s'erano ammoc1emati con un Sll· no che cl fosse pure gli Zola,1desl,. chi stt"adall marchigiani.' ogni tanto In- ra,:ona •· E altrove: «~o, cos~ dico ~U sto quasi eccessivo. e c'è la radio J-l~l· Cl dicevano che tacevamo la guerra terrotti dal croUo Oi un ponte, fra l'ac• te ,<.tuundonon apprezzi il G,1on:lunl •· le case. e la Pavoni nel caffè: all'lnclr- contro glt tnglcs1.e invece c'erano an• ccso colore tabaccoso e l'oro della cam- ~r 3 a1tra v~~a. invece ~a un alluslone ca tutto come in città. Ma mi premè· che Zolcmclesi, canadesi. Indiani, po• pagna hwc, r.nale, un moto, un via val torJ ~ fta:/i~~~rl~s 1 P1 % 00 d•s~.1 11 0 sc 11 :tl 1 t 0 • . v1a"1,,"''1.!"',,b"'b1e":''oconemrtcc~lcalttti1'1'mfiossoscm"1P>luicni,· lacchi•· li io vec hio pareva ancora che non e c1a mal stato da queste par- r , " " ~ .;l sdegnato Per quell'Inganno, sdegnato tl:. auto11JobÌli, autocarri che f.umo ._r.gzo un P~o prolisso dc_l Mal'tlnl: ~c:!~~i11~~;~ 0 n}~=i ~~ ~l~1i, itc~;; }!~,'i~~i avessero tenuto celata la ZO· sca.nsa~c sulla p~e cli . assurdi buoi sa ~i~~~l{t •. F1~,~~~~ ::;~;~e; [i~~-. dt Cècco d'~scoli si fosse sostituita la l polncch.l SUlnno dappcrtùtto nelfe ~~~~ 1~~:tri:~m~~~i ~~~df1~~ gf~~ s'intende. dato li suo gusto piuÙosto . m\~~:!d:. ~a~i~:~a 11 g:a.qucsti anni ~~~:1i~ci: i! l~~~~~~~irrn!,la~er,}~~~ti~~; gahtl,~ paesani scaltriti. dallu cospira• U~~a~~~~~~i, '?/~~:"~ft~ "tiuij~iar; I,H1 prima risposta l'ebbi per l'ap• lungo le stra<,let>.t'ssavano a n6n !lntre :hocn~1o'ii :~~ ~tci~mr~~~~:!i,c~lim~~: .··.1n,.cara la dose: « Courbet è un_ be. punt.o non proprlo a) paese, ma tn i ·loro tozzi autocatTI, e su per i cam• se non forse nell'eterna mnllnconla del 0 ° Sans ldé.il et s..,n~ re1igion. dl– campagna, andando• cl.1 certi contadini J>l era frccJucnte ti colore deJlo loro com tondeggianti e troppo fregucntl, P 0 1 ~a ,1? su~ ~tpa, C sc,,scrtvH •. Due , che nt'hanno visto crescere e poi d'an• uniforme, tigualc alla. ·terra dl questa nei btevl orizzonti di· li.\dai qunl\ ò t1 e 0 oltc propone ali amico._e co11 no In anno tornore, mutato per tuttl stagione; accesa dalle fiammate r.ug • ancora J>Ossibllesognare, m:i 0011 po- r 1 MI<? e. qualche rllocco di for~1a. Ma meno che per loro.' Loro ancora mi ginose delle querce, Dl lanto in tanto ca speranza, « solennfsshna quiete •· I plu _dellevolte prende la matita ~r t~l=,~~u~n!r:t~nrll~~~or:ntni~t~~ sbucavano carri armati, taglla,·nna 1a LlHEltO UIGIAlt}:T'J'I :~:ar:c;,:,~~Onén~~g~~~ ~le i~)e;a~i- ~~~n~~•d~~~~; ~~r~te "cit 1 ~~~~ ·""'=""'====..,;,==""'...,===========""'="""• I ~~~;i s1~~vf~r c~~!1ro•;: ~ t\v~~;: e molte, che a,·cvo lasciato bambine, ' mente.», « .Jnlmitabi•mcnlc bello, et~ ~1;~;rnct,1~~~ecl~~n~n a~!: ~;~u~t 7' E JJ p O R[ TR O VA 7' Q ~~Co Q~d:~1 :f1~?}~~e~l'diio,i:go~;s~~ ~ròe:c~~as'ses,~rl~c ;c~~ie e:~~là e di;t,:: unn tazza di tè? Vuol una sigaretta un'imposta rossa. L'lmJ)OSta protago. Ingegno dl F. Martli:ii: lo stile e 11gi-. iimeìicana? •· E ml mostrarono che F · nlsta. t! accarezzata, studiata; Ja gente rar de-I -periodò toscanissimi •· E fi. anche loro ave,·ano confiden7.a con il a u·ta s· 1• o che ci passa sotto (pcrsona~gi acccs- nalmcnte nel ,·crso della copertina po. tè e le sigaretie. ·111 che non vidi al- · sori) fa una gran fatica per pcrsua, stcrlorc questo giudizio complessivo: .cun male naturalmente; solo rll.i col• dere a se stessa e<' agli altri che ap- « Questa è una delle scritture pilt to- plva l'lnnaturalezza iii quella bevanda . . · partlcne alla spede umana. Ho paura scanc. in riguar<lo ai tempi, che su dove da sccoli non s'era bevuto che . • • . che ci sia del Darwin nel slg. Slgno- cose cl'arlc lo m'abbii.1ietto. Vi trovo acqua di J)()Z7.0 e .vinello agro; e quan• n o V I z I o rlni; C che gli sia presa vaghc1.za , tra Imparzialità di gluclizio. nessun tono ~1~ 11 d~u~fov~:rrt:~c.~:. P~~~~ " ~~1\;mlrcc:~,~f;11~ 11 dl c~~:fin~~~!c tr 1 ,! fa 00 i.~~i~c~Ù~~,\~!~:i;.i~~~l~chc u;i~1t~fj che sl erano arri~chiti n1 pari di tutti 1:__yo AVUTO l'occDSionc di eompc- ~;r ~!,~;!: ; .~!~uo: 11i.~- a.~f,~!;t,ci;;,,~ j~~~~f~Cc ~~c~:~~ 111 ;g 1 :~J, ,! 0al~;~e~ i>~ 1 i_ ~1f;_? 1 ~~~~~: 'b1~~t~~~t~,~~ed~~~ Il ~~~fsc~~o a;:t}~~~~gn~g ~~~~~l parla di Tranqutllo Cremona: « Com:.?•re pcrd~ Il suo brio. J.n un.t seconda chi, nvetc un mucchio di biglietti da La seconda C$poslz,onc naziohole di vuole' H signor Cremona eh~ nltrl tX.lli.lonctç,gllercl il Siuf al nome pro. mmc, un mucch'lo di roba :t. Rldcvnno belle 0 ,.a a Milano. Si fratta, come ere- creda all'Ingegno e alle buone qualità prlo (s:1lvo in pocl1lssimi casi), che Jmpncclate, ancora df!fldenti e mi ri· do, di corrispondenze mandate nel di lui, senz'altra prova che quei rl• ò uso francese. e metterei nome e eo– sposcro finalmente che avevmft> gua• 1871 alla Gazzetta dl Vènczia, net- trattl che non hanno apparenza nò dl gnome dcH'urtlsta, e 11 titolo se lo ha. dagn.:1tobene con la roba, e anche con la cui tipografia flgura stamp:ito l'an- contorni nè dl pittura? ,Per o~tcncre Anche ,·orrel un po' più cli' erndizìone gli Zolondesi. SI JQlsero·a parlare tu• no seguente l'opuscolo. Questo, in ~. gli effetti raggtunff dal _signor Cre- italiana, abliond:1 la forestiera, e spe. te insieme degli. Zolancfcsl (cioè dei non presenta . molto Interesse. Nel mona non c'è bisogno. dl tavo!ozia; cialmcntc la "francese». soldati, neozelandesi) che erano, clls· Marllnt, clic aveva allora trent'anni. basta un pezzo dl canevas c qualche II TrlltOlati. esttmatorc. bongustalo - sero. .ragazzi molto per bene, ,di cuo- la stoffa del crltlco d'àrte noll" c'era. matassa di lana; qualunque donnil. cl~•suoi Toscani. ma anche dei Fra.ti- .re.• Venivano quassù, preferivano le Lui stesso lo capl e tralasciò in sé· mediocremente esperta nel rlcamo. cl cesi. (di Vollalr<>,ln primo luogo, in– case dei contadini,. a quelle del paese, sullo ogni nttlvltll In codesto campo. fa sopra co11'ago delle na:ure a quel torno al quale scrisse con :1rguta dot- . si mettevano accaiito al fuoco, l'lnver· Gli mancava lo .sguardo profondo dl modo>. trina), apprezza\·a dunque ncl'a pro• no scorso. con un fiasco di vlno ac• chi sa indicare con sicurezza le rngto. Ma Se l'opuscolo, come ho detto. sa del Martlnl soprattutto la chiarcz. canlo. mangla,·ano la crescia, mangia• nl del bello e del brutto.. Né lo soccor: non offre molto Interesse, molto.. ne :r...1, l'urbanità. il coq,·erscvole buon ,·ano le salslcclc, le uova; loro davano rc,·ano saldi prlnclpl estetici. Dolalo offre il mio esemplare. NOn tanto per senso, l'aggiust.1le2~ pièna ù\- brlo. denaro. sigarette, coperte dl lana, sca• d'uno schietto buon senso che la ma- la dedica autografa che reca nel tron- DQvcvo piacergli quella felice mis(ura ~?rti1~0 ~:t~tr a~~~~e1a ca~~~e!r. ~~}iJ=nad;.t'!h-aérÙ~;vam~;~~!~r; ~iJ;t!u <tt A~~~~f»)c~r1~; 1 fe ~il~~ ~1 ar~f~~.la Q~;~sa~~. ~~g~ni~g?;;c- gente per bene ancl~e lo~o, non co1nt! erudita. e'Ja !ollacla di quella moraleg: postille marginali. anch'esse nutogra- Giusli ammodcrnatd •e certi giornali• •·1 maledetti tedeschi. Mi r:accontava· .giante O pedagogica, e l'arbltrlo di !e, che quasi tutte correggono svarlo- sti Cieltem1>0di Luigi Filippo. 1y1Al· no, ciel,tedeschi, come che io, che· .tutti qitella sentimentali;!' e tmprcsstonistl- nl tipografici, quanto per 1 commcn• phonse Karr. mi?ttiamo. o ml.:!Delphine &1ppiamo. . . . e.a. :\la in pratica non seppe poi_ far H a matita del dedicatar 1o che sem• de Girardln. La prosa martiniann, per In quel moment__o rmcas.1rono gh uo• di megllo che ripetere con ·ptli spirito br.an fatti perchè l'autore possa gto- ·.11tro, non. aveva ancora tutte le sue rinl, e tutti 1~1ossavano uniformi aJ. o con miglior garbo QUCIche i bu{)nl ;f~~.e. o!';tvr/lC:!O dfi~~~!1c:!':~~ol~~: 1W!t~;~ t !v!l:~t~c~i\1 :rr~~~~s: ~~t~~;:t~C9~ ~~l~g1/:i1Ifn:à~ì't~ ~t ~~~~:n:c:riu~d~enes~~ré :~:~~-dir- chè Pietro Pancrazi abbia raccolto al- di arguzjn. Confrontando il Martlnl 1 ,verso da come ll ricordavo ~on 1 pan- Suntlte per esempio come giudica un cune gustose e fini pagine di .lul nel- mlg11ore con Questo Martini ancora .talonl di rJgatlno rattoppati. Jo gunr· q1.1adrociel Signorini: « Egli mette una la sua bcJla antologfa dei Toscani del- un poco novizio. ·s1sente che lo scrit– davo la casa e soltanto allora m1 ac• grande importanza nel valori delle l'Ottocento. Ma a• suol tempi egll go- tore s'è mtgllorato s01>ratt~Kto liman: corsi che il tinello di una volta era di- Ol)lbre, ne•. rap1>0rtl, nella località,. e deva· merltataJnente fama di letterato do, conccntl'ando, acquistando sempre ,ventuto una specie di salottino bor· ha nglone. Egli dice dunQue a' pitto• colto e dl pulito e arguto scrittore. Il più. quel senso de!la misura <!Treac– ghése: c'era il centrino sulla tavola e rl: Voi mettete ogni giorno ne• vostri Carducci, cJ1c cl sl Jegò d'amicizia a crescerà grazia e mordente al sùo stl• 'sopra un vaso da fiori, c'era anche un quadrl illlpostc rosse o verdi per C· Pisa Quand'era alunnno delta Scuola fo. AppUcn-ta com'è nel nostro opu– 'divnno e. sull'Intonaco celestino, '81· sempio: mn fo. saoete pol qual è l'ef- Normale, lo chiamava Cami!iannente scolo alla critica ct-'arte,cioè a un ar• cuni quadri. Tutto questo crn dovuLo fetto che la luce !n: sopra un'imposta-, « Cicc • (come del resto anche i.l'.Mar- gorncnto non sentito dal Martini.' l'at" • IJl'lncontro con gli ZoJamleBi, con ·1a .poniamo rossa. 1n questa dnla sta• Uni) e lo aveva· in grande stima.•« Ele- guzla di questo rivelava quel di pilì f(uerra. Poi, al paese, ml spiegarono gfone, a Questa data ora,. in questo gantissimo avvocato» lo q_1.1ali.nca tn _cho 11Tribolati avvertiva col s~o fine

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