La Nuova Europa - anno II - n.27 - 8 luglio 1945

-- 8 ------------,------- LA NUOVA BUROPA--------------- 8 Juglio 1945 -- ti vamo,. che anche al di a della not,o.; ria minor- lmPl,\denza qella menzogna, che caratterizzava la propaganda bri– tannica in confronto di quella assiale, la grande verità fondamentale era 11, indistruttibile e inalterabile dalle ten– denziosità contingenti: era la difesa del mondo libero dal1a terribU-e minaccia incombente, quella difesa a cul noi, esull e prigionieiii In patria, fattl dolo– rosamente stranieri nel nostro stesso paese, partecipavamo con tutte !e forze dell'anima nostJ.__ ~l son passaU 9uestl anni per not. attaccati al nostro apparecchto. E non c'è quasi tappa della nostra via crucis che a rievocarla non ci si ripresenti nel• le circostanze In cui ne udlmffio per la prima volta la notizia da quella voce inYisibile, nel faÌnlliare angolo della stanza domesuca, e non risorgano le reazioni dl gioia e dolore, di entusla• smo e avvilimento, dl ebbrezza e sbi· gottimento che essa cl suscitò. Giugno 1942: cadono Tobruk, Bardla, Marsa Malruh, Rommel è in vista di Alessan• drla, e 1 vtsi sl allungano spaventosa· mente: e Ma son matti, ma che cialtro– ni, ma che modo è questo di Car la guerra ...!». Spunta un certo Montgo– mery, un generale, come ce ro presen– tano J nostri giornali, già stanco e spos• sato da.Ilaprima ispezione alle sue trup• 1>e nel deserto; e ad cl•Alamein la ruota della forluna lnvèrte il suo gi:ro. Una mattina a,.,co,lazlonecl arriva dalla ra• dio questo dessert: e Gli Alleati sono sbarcali nell'Africa del Nord»: manl levate al cielo, vtsl raggiano. La sera l'Appcllus di turno andato a cercare pel mallgpo gusto di vedere come ~ la ca,•a, rassicura I dubbioSl: e Cos'è successo, dopo tutto? Gli Alleati hanno sfondato ad el-Alamein, e son sbarcati nell'Africa f:rancese. Ma cl vuol al· tro ... ». Infatti, la Tunisia prende ancora sei mesi, fra le imprecazioni degli impa– zienti e le facce nere dei pessimisti im– penitenti. Ma I Russi avanzano da Sta• llngrado (e quelli sl che ci sanno fa• re!»), la S!.cllla è invasa, e si giunge a quella sera dt luglto quando il paziente ascoltatore di radio Londra che si sor• bisce la ordtnarta amministrazione del· le l>ombe sca·rtcate e degli apparecchi mancanti, è scosso alle spalle <la una voce spiritata accorrente:« Metti su Ro– ma, Mussollnl è caduto, Badoglio capo del governo ...•, e fa ancora in tempo·ad 'afferrare gli storici comunicali e pro• clami, capbli.tVoro di aulica ir:,ocrisra: sul Cavaliere ,che par.te (in autoambu, lanza), l'altro che arri\•a, e la guerra, ati!mè, che continua. Poi venne il set• tembre fatale. Chi dimenticherà mal quel due giorni, quando il cannone tuo• nava alle porte di Roma .Cenoi ce lo g&lcmmo la prima notte, giurando che erano i grossi calibri <lella flotta ing-le• se al largo dt Ostia!), e le radio accese a ogni ora, nella·fremcnte attesa di u• na parola dat capi dello stato, del go– verno e dell'esercito, che dicessero « I– taliani in piedi, qui si rifà l'Italia o si ti muore», le radio tacevano o trasmette• 1· vano gli ambigui comunicati scheletrici delle Ctratlativé », della ·resa e dell'l· gnominia? li tradiménto era consumato, l'orli· bile realtà gravava attorno a noi come un incubo. Alle cinque e mezza del po– merigg10 (Cl'\l avrebbe resistito ad at• tendere fin.o alla sera?) chiudevamo le finestre sul luminoso tepore del sole , settembre romano, ci raccoglievamo tutti attorno alla radio, al filo cui era sospesa O!,"l'li nostra speranza. Veniva su a quell'ora un amico, stato sino al• Jora come e più ancora di noi esule ln patria, sovversivo e reprobo, destina;, .a conoscere le SS e le galere tedpsche. Nel suo viso proteso in ascolto, affinato dalle privazioni e dall'angoscia, vedeva- ..._ mo lo specchio del nostro stesso volto, ment.re chini sull'apparecchio _(cpiùbas– so, più basso» sussurrava sempre una voce, la stessa voce in ogni angolo d'Europa non liberato dal umore) se• gu:vamo col fiato sospeso la galoppata dell'Ottava ~rmata su per la Calabria. In quell'ansia, in quel ·dolore comune ritrovavamo alfine e riabbracciavamo ja patria senza aggettivi; oh non l'Italia della e continuità statale», amici libe• rali, Impersonata dallJ. faccia di bronzo del suo Monarca impassibile, ma quella che si torceva sotto· la violenza degli invasori e dei traditori, si purificava nel sangue dei martiri oscuri, resisteva e sanguinava nella lotta di redenzione. L'avanzata liberatrice rlstagnò, vennero e caddero le·speranze di,Anzlo, venne la primavera spasimosamente invocata. Un pomeriggio cli maggio, mentre ci si rivoltola ~enza riposo sul letto col pen• siero dominante che ci rode 11cervello, battono alla porta: sono I vicini in or• gasmo: «Avete sentilo? Ii fronte è in movimento, è cominciata la grande of• fensiva •; e Via tutti di corsa alla radio, •a sentire con le nostre orecchie la no– tizia che Ci ridava I;,.vita. Udimmo col cuore in gola la radio dal campo della Y• Armata, con le fauste notiz.ie intera LETTERATURA FRANCESE fvresse », e profonde-vagabonde 1t, che ognuno di noi conosce bene e ctas:cui nu dei quali evoca tutto un .mr-ndo; basta pensare alla gamma luminosa dellè vaSte time tn « oir • - « encen1 solr,' ostensotr, rhouchoir, non.:.haloir.», le preferite di Baudelalre, che allarga. no cosl 1ner3ivtgllosamente e ùorat:11 mente •gli orizzontl. PeJ BàJJdelaire la rima è il punto del verso .cui egli ap· poggia U s1gn1ttcato musicale di tutto IL "RECUEILLEMENT,, E "L'HARMONIE,, BAUDELAIRIANI ~~~~v~u~;:~~~~1: i~~a~!~1: Jf p~~fiJ alla sfera della creazione poetica. Se noi prendiamo uno qualunque del suOI. componlmentt e ne guardiamo soltan• E ' ormai spenta da tempo l'eco esse fa sfiora. ,Sono le pause in cUI to le rime, potremo facilmente lndivl• dello scandalo suscitato dall"oPe• Baudelalre, cessando d'infterlre, e di ~~~~e ciJ~~g5~~~~o~do~ 1 0 ~l~[dUto~~ ra poetica di Charles Baudelalre;' maledire quegl'incubl che lo persegui• largo, è n le1t-motiv dell'Insieme; e e le sue Fleurs maladives sono oggi tano crudelmente, si raccogUe In se sl concreta nella rtma. cosl, net citai acquisite per sempre a quel patrtmo· stesso, ed ignora le minacce. gli appel• to « Recuelllement », è essa che dà la nlo spirituale che gli uomini coltiva- ll, gll orgogliosi tentativi dl compren• fisionomia a11equartine e alle .terzi.ne , no e difendono come U loro bene plù dere ed assimilare Il mate, t,er non morbide e tristt nei brevt suoni te prezioso. :Ma c'è ancora chi discute se ascoltare più che la sua Intima, pu· prime, tmprovvtsamente sclriarentlsl Baudelalre possa senz'altro chiamarsi rissima armonia. Se dl ognt artlsta SI le seconde nella visione Insperata di ~~afch~tapo~lg?1t~ 0 'd? ~ed~ri~t~~:t c~ rou~Q~a~~~e 1~ 1 r:uih~ee:1 1 :.1~i~i~~:~:: ~~~ ~i!rz3: 0 at~'l~;:r~c~ei°~D-~;~~cufe chi si chiede s'egli fosse o no cristla• sl fa lirica, in Baudelaire clb è vero du matin » quella stridente .tndfmenU4 no, e se Il suo misticismo, invece di particolarmente, quasi diremmo mate; cabile risonanza metallica: ~:-:z1J>n~ra~:~: in ~~C~cei!!:~ ~a~n:ie~~~~~am~n%ro~t~ea~U=~~ms~~ Lo dione, Chantoit dBn, le• cour8 de• cd. e morbidamente affascinante, non aves• l'Ariosto. ,ernes, se 1n lui radici rispondenti a bisogni Cosl nascono, e fioriscono davvero, Et le veni du mattn •ou//foft sur I.e• &on, più prorondl. Tutto ctò non c'interes• sbocciando da uuest.o mondo del male, ternea. sa, ora. Potrebbe interessarel qualora fe- eterne rlme baudelalrtane, che s0< Attorno alla rima lavora Baudelalre: Intraprendessimo uno studio pslcolo• no quelle tn cui la malediziorie della gico sutl'infelicepocta; ed allora proba- sua solltudlne Sl placa e s'addormen• e spesso tenta di trarre da un tono rt· bllmente troveremmo nelle sue soft'e- ta. V« insuppartable vipère •· lf peni petuto il magico « refrain » che cul~l renze di che assolverlo da ognl colpa. stero continuo e asstlfante della morte il suo essere dolorante In un ritmo ~h~a«;ffe• i 1 ~ori1~i:Sf)t}1~~~i~~~a~~~ ~; t~~d~~r:nt~l u~~~ 1 fn~ou:~il'~~: ~~~%~ o~~~n~~a~~e~~a f~:~e!~to~: la sua poesia. o almeno la pnrttcolare Umt cÌi Ubertà; ed ti poeta sr,._u:geal ~ ~~(ri~i1·f~~~~~~l~~'hi~~~~c; 0 ~~: ~1~~:i~zad:1~.'= 0 a~~ st ~}Rct~ènf! ~ind~mf 1 !~a: 1 :?en•::~~~:r~~nr~~"- Quasi tutte le cose mlgllori delle potrebbero aiutarci a sviscerare tr se• selgner, ne rlen voulolr, 'ne rlen seni F_leurs du..Mal hanno una cadenza greto dell'artista. Ciò ch,e è poesia, nc.1·1 tir»: non dormendo e ancor dormen• r1t~a~ d1 ,canz~ne, ~h~ l~la come le Fleurs dii Mal, è puro da ogm mac• do ma anzi vegliando in una veglia un lm'ls_lbile,1:;,r~tra .l ~rttsta: tn iuel• chia; tf resto è cronaca letteraria, che chiaroveggente che del .,..sonnoha la 1~ sua mtim cui lcevamo. ~n-, Interessa l'erudizione, ma è J)OCUca•dh•ina intangibilttà di tregua. Cosl na· s1admoa1 c~alco~_•,aquels~i1nse1~•r– mente nulla. sce quel e Recueillement » che è uno sl i suoni s urna 1 _sef!1prc r ornan , a Polchè noi non diremo, come attrt dei momenti più nobili e alti dell'lspi• quel suo fluire e,_riflu1redi~• elle• cl).7 hanno detto, che il vigoroso tngegno razione dl!f nostro •poeta in cui 10 darmo le alt al! 1.mmagtne clolqlssima. del Baudelatre e getta luce sino negli splendore della visione f~ntastica è « E~ tes pleds s endormale~t dans mes angoli più tenebrosi dello sptrito e do• tutt'uno con fa profondità della scn: mams fraternellcs •• uno de.i pi~ grandi mina pertanto le Immagini Impure, si· sazione lirica· tutto raccolto In se doni eh~ cl abbia fatto BW1édelai;be_. P:o• nistre. atroci. evocate dalla fantasia•· stesso e dlmerlttco del mondo il poe• slamo, m contrasto, a e versi 1llt •· Nel no~t;o animo, afmeno. tI verso ta ascoltà ciò che mormora ta' sua vo- 11:1calzare dolente ,e ossessivo ~l ,accord~ baudelamano non ha lasciato alcun cc Interiore; ed ecco che non esiste s,ibil_antt,sino all aprJrsl lum1~oso del~ ricord() In cui una visione, per dir cosl 1 più per lui brultura alcuna, lungi la I _ultuna strofa. Pensiamo a,ll e Invita: Immorale. si allei ad un superiore ar- moltitudine vile del « mo'rtels,. dal• hon. au voyage », a « Jet _deau ». Rl- ~::fo. l~~~a,;i~ ~~:r! ~~e~~a;~;t~ l'immortalità della sua anima poetica. ~~~::n:1~1 :rrr:,tWt!~ol~p!~~1~:. ~:~~; di vista assoluto gran parte dell'op~r.-. Loln d't1tx. Vot, •e pencher les dtfuntes re e riappariie di rime a~rte e chil;l' i~.c~~a c~e~i~a~~aoc;i1r:n:~~ :~:r~~ s~/ le; b<ucon/i,: ciel, e rDbes as~t~:~~ ~i-n~ar~.el~;;;~~ehc~~~d 1 e~~?d~r:i~~ l'intuizione è qualcosa di estremamen: nies; co di una gonna nel valzer. ~ r:;:r a:~~r~ ~:~i il~ ~:~~e~t!~ . Surgfr du fond dea eauz ,le Regretr1!!f; Volei venir le tempa 011 vJbrant sÙ.rsa tig'e roio d~l~!~o~oo~~:tàBa~d~l~~~e g~e h~ Le Sotelt moribD,id a'endormfr aous une (,'haque tteur l'évapore ainsi qu;:~o~~; certo composto più d'uno. Et, comme un tong Unceiu tratnant a;~~~; Lea SOM et tes parf1mu tournent dans * Attorno ad ogni arttsta è un cerchio di seduzioni esteriori ed estranee che fo attirano e lo convincono di essere il suo mondo poetico. Baudefaire eb• be if superbo desiderto e la vana aspirazione di « extraire la beauté' du mal» e dt « plonger au fond du gour• fre, Enfcr ou Ciel, qu' importe? - Au Cond de l'inconnu pour trouver du N-0uveau! ». Cosl nelle Fleurs du Mai è un continuo tendersi malato ver– so il macabro, il tragico. ti grotte: sco; un brulicare di serpenti, di rospi, di vermi. d'ogni sorte d'animai! tm· mondi, di cui li più immondo è pur sempre l'uomo. Ma attraverso questo sforzo verso un'esterna. rlpugnantP atmosfera. si fa strada all'improvvlso, con la spontaneità del canto, la gran• de serenità, come inconscia, dei mo• menti supremamente felici; e quest~ serenità è cos} alta sulle visioni d'or• rore, che neppur più un rtcordo dl mezzate dall'Inno di Mameli, sino a quell'ora benedetta del 3 giugno a sera, quando ancora J Romersa e gli altri. sciagurati cl davano gll Alleati inchlo• dati sotto gli Albant, e sempre sulle on• de dell'etere ci giunsero le magiche pa• role: e Forzata la resistenza nemica, le truppe alleate. sono dall'alto degli Al· banl in vista dl Roma. Messaggio del generale Alexander alla popolazione ro: mana ... »; e una gioia frenetica, dopo an: ni di rovello e di dolore, ci inondò l'a• nlma. Era finita. E poi? Poi trepidammo subito dopo alle incalzanti notizie dello sbarco 1n Francia, cl esaltammo una sera d'estate alle note tràvolgentt della Marsigliese per Parigi liberata, risalutammo ad una ad una le nostre città ricongiungentlsi all'Italia liberata, assistemmo allo stri• tolamento concentrico della macchina da guerra tedesca. Ma Il periodo eroico della radio per noi, come forse per tut• ti, finisce con la nostra personale libe' razione, quando l'incubo cadde, e-la re· staurata libertà di stampa vènne subito a dare più ampie e varie font{ d~ in° .. nent, l'olr du soir; Entend, ma cMre, en,end lo dottce Nuit ~ValseméloncollQtte et langoureur vertige/ qui marche. Chaqu.e tteur s'évapore aln8f qu'un e,i., censir, Le vlolOn frtmtt comme un coeur qu'on offtlge: Valse mtlancolfque et langoureu:z:vertige/ Le oiel eat triste et boou comme un grand repasoir. ANNAMARIA SALVATORELLI Non a caso abbiamo parrato di « rt1 mc• baudelairlane. Io - mi sia per messo questo discorso esteucamente assurdo - non Potrei assolutamente immaginare Baudelalre come un poei ta senza rima, tale Importanza ha m lui Il ripetersi dello stesso accento, tan• ------------– to spesso cupo e profondo, e che si ap– profondisce ogni volta che ricompare. Qui devo vincere la tentazione dl fare 1ungh~ cita.zlon-l <\e! mlet passi prefe; riti, gia<'chè u modo migliore di com• mentare un artista è pur sempre quel1 lo di Jasci..irgll la parola: ma basta pensare a certi suoni cosl caratteri· stlcamente suol, come l'appaiarsi di « nocturnc ;taciturne», « automne •mo; notone », velours: Jourds », e soeur • douceur », ablme: crime•. e caresse • formazione alla nostra curiosità e ali.-. nostra passione. La radio cessò di esse1 re la bombola di ossigeno per gli ago– nizzanti, il filo lnvislbBe che faceva co-: munlcare con la luce del sole i sepolti vivi, tornò libero mezzo di comunica, zione in un mondo libero, o avviato a divenir tale. Oggi passiamo magari del giorni senza neanche aprirla, e al:da• mo le spalle quando cl informa ..del provvedimenti d'ordinaria amministrai zlone e delle quotazioni di borsa. Se ne sta zitta e cheta In un angolo, la com: pagna del nostri dolori, la c9nCortatii; ce della n'ostra lunga vigilia; e forse solo per queste sue vecchie benemeren: ze è sopravv-Lssuta alle tentazioni che ispira la non raggiunta Ubertà dal bi; sogno, putropp0 cosl in ritardo sulle sue tre sorelle rooseveltlane. « La cam: bieremo quando cl saranno i nuovt tipi migliolll», diciamo qualche volta. Ma come Caremo mai a disfarci di un og 0 getto a cui son legati, In ricordi incan: ~el!abili, l più appassionati palplt! del• l'anlma noslra? ' FRANCESCO GABRIELl "NUOVA ANTOLOGIA;, L1 faseloolo di gitigno contier..e: L. Mondlnl, Ltlci Ml b1do ,· A. c. Jemo; lo, Una grande de1ustone.-. 1l tent<?Uvo a, co.ncili.a::Eonc 11e( 1887; D. Terra, Lo pietra di Davlà,• G. Persico, La Protezione de{l:O fan-ciullezza;, G. Guzzl, Arre italiana a Po; lazzo Venezia,' D. Mnrtuccl, La punizione dei crimlnal; di uuerro,· Note e r<tsseane. IL MOTO PERPETUO Collezione di saggi a cura di ALBERTO MORAVIA B' urcito: MARIO PRAZ LA FILOSOFIA DELL'ARREDAMENTO Lire 151 Nella slesao c0Ueziot1e: U SPERANZA ovvero CRISTIANESIMO ·E COMUNISMO al ALBERTO MO.RAVI.A" DOCUMENTO Editore Libraio • Roma

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