La Nuova Europa - anno II - n.13 - 1 aprile 1945

PERMETTA, SIGNOR # MATTHEWS I SUOI Frntti det F"ascismo (Trad. Non parliamo dei molti che non han Elena Craverl Croce, Bari, 19-l5) no abboccato o cne. ravveduti e tnsof· sono per noi pieni d'interesse. ferP.nti di servitù hanno pagato di per· Possiamo ripetere con Croce che « st sona, I.a dilferenza tra Lei - vog110 leggono c<>nrinnovato dolore, ma an· dire tra i moltissimi stranieri come che con quel compiacimento che re- Lei, che, doPo essersi cntuSìasmat1, ad ca con sè sempre la verita ». Oggi, do· un certo momento hanno aJ>erto gll po altre agitate vicende, potremmo dire occhi - la differonza tra Lei e gli al· qualcosa di più: che al compiacimento tri Italiani sta in questo: che quando della verità s'aggiunse li respiro della Lei ha cambiato !de.i., la cosa no11 ha Jihertà riacquistata, la gioia, anche se avuto conseguenze pratiche di grande i tempi sono amari e durissima la bat• rmevo; quando, · dieci o dodici 3nnl taglla per levarci dall'abiezione matC" prim.:\, gl' Italiani hanno capito dove J'lale e morale, la gioia di Poter final· s'andava a 1inrnre, era già troppo tar· mente, parlare ad alta voce e fare qual di: per riacquistare la ll6ertà bisogna· f?;ter~~~u~~l\u~ilt\ lur ~cl \ole nel• :~on!e~r ~~~~:a sse~~e,p;~~~·gc~~;zt,:~ Le Sue pagine sta1ll10 al di qua ciel· stuzia e con la ·forza. rischiare il car· ~~lt!io~;~~~t= 1 ~~1 1 \~:Ug/~;n.tfgl ~fi~ ~:~:· 1! 1 1~i~~fi~oi1 .l~e~~~~~e cs::;l~r~~:t espressione. cioè vissuta per diretta glie. D'accordo: era stretto dovere rl· c~pcrienza da un uomo dotato dl aper{ schiare e compromettere; in un paese to 'Ingegno, di Ottima coltura, ed anl· di solida e stagionata democrazia sa• ~;~,lgat1! ~~:~o cl~~~~r:.tall cgu:\~id:~~~ ~~~lb~ ~~'~'~nu~~v:n~1;0 p;~~t1:11~ i1atal~1:. rP1~dbrSiconto come sono andate !e cu- na. Ma facciamo a meno di certe le• ; 1~. \ 1 ;~~t:~~r~h;•~1\u~~?i1~~~:c; Sf ~~~ Zl<?F~t~c?Ò 0 ~t,~· è delto per Lei. ~signor b~guo, 1a mancanza di quei lineamenti l\lanhews, che parla cli queste cose con pa'ecis1 e ctr quei giudizi risoluti che tanta saggezza e tanta onestà; ma per J)er· l'appunto noi chiediamo alla sto• certa gente di là dalle Alpi e dai mari. ria. che non era Sua intenzione di dar r.he dopo aver aiutato in mille modi ci e cne avrebbe tolto tanta grazia al a -mettere '.\lussolini sul pieùistallo. si suo liliro. ~'la nasce di qui nello stes· clà raria di aver Inventato l'antlfasci so tem1>0 queUo che ne è li pregio limo e la democrazia. maggiore. quello oer cut Le dovranno Ora, appunto perchè Lei è un gi-udl· J;Cònoscenza quanli hanno a cuore le ce rtttento e un amico sincero, non mi 'sorti d'Jtalta e ii culto della_ verilà .. so clar pace come possa aver scrltto Poich~ è da 1:>ensareche pruna o po: (p. JjO) che l'italiano è il « popolo più - :;:iàvP.n'è fit1d'ora Qualche cenno - cinico e realista del mondo». r-:on ·pre· si dovrà riaprire questo processo som tendo affatto che dovesse scrivere l! mario che senza alcm_rn sorta ,d'istru- contrario. '.\la - a parte che il con– zlone ha condannato I ltal\a alle~ecra· fronto con tutti i popoli del mondù sa iz.one dell'Europa e del mo1ulo. t-;'.onsl rebbe un affare assai lungo e difficile. tratta cii assol\>ere :;!li uomini. PO\:hl o __ non nll arrischierei mai a definire ~ 1 1 ~~~1\\ih1~ s~~•~~~~e c 10 :~1~~~~et;-/1f:i~~ ~nn~~:~e~~:~:dJ'oen ~~~ 1 :c·ief~~ ~ :~~~ alla rovina - non J)Ossono esser sa• trario a queste vuote generalità. E poi nate da. alcuna assoluzione. Si tratta creda a me, signor l\latthews. a· me che dì <:hianre. dlctamo cosi. I~ storicità in rriezzo agl'Italianl son nato e son italiana ~d europea _del fasc1sm_o,c_l?': vtssuw parecchie decine .di anni: sono q_uo.ntod1 c.sso .trovi la sua s1>1egazio così diversi tra loro e (se non fosse ne n la sua illustrazione nelle nostre _ ma non ~ _ un·a1tra vuota genera· !ità) così diversi da regione a regio• \'enne l.;iguerra. che e\'identemente ne! In questo caso il tiuo peccato \',... disturbava le sue prospettive ~oc!ali niale è di aver giutlicato1un intero po e avrebbe aceresciUto le angustie e le polo da uno specialissimo osservato· miserie; la City, cioè iJ mondo ban('.:i· rio. dO\'C si vive in una specie di lm· rio, ti 1. agosto 191-1 era contrana al• memore eternità e la Stol'ia si misura J'inten·emo inglese. !\la, an·enuta l'lll· a de<'iue di secoli e non -a veniennl. \'astone òel Belgio, mutò r.anit'llo dei li mio· osservatorio ~ suno per :.mm banchieri Q Lloyd George si (leclse molto PCC:cr.trico . in una Arande città senza titubanze per la partecipazione. subalpina. Vuole che le ra..:c:onti ancll..: Al governo, doi>o un servi'zio qu;isi de• io qualche storiella'! cennale. era l'uomo più capace; di S'era alla ,·igilia delrentrata tn gucr· questa sua capacità era conscio e sa· ra a fianco della Germania. lri un liceo peva imporla, non sempre delicato o il preside - un galantuomo - comu· attento verso ,..colleghi, giustificando ~~C~elllt~l~~~)~l~l~~l~/~~eC~~~~\i~~~n~: r~i f:~~~r~O~ir~l~~~~!;eri,~~fti~:1\ 1 !\~~l~~ spendere le lezioni perchè li J)l'l)\'Ve· che si imponeva per la fiacca conclot• di~ore ha ordinato di fare una di!]l-:> ta della .i::uerra, dt cui l'opinione ac· stra?.ione per l' inòervemo contro gli cusava \I ministero liberale. In esso A,lleatl. E i ragazzi escono dalla scuola divenne (m;iggìo 1915) ministro delle sventolando le- bandierine del!' lngh\l· munizioni. cioè Il responsabile c!vlle t~rra e del• Belgio. Con le conseguen· cietla preoarazlone be:llca. Nessuno ~~!H;~rti\'e che può facilmente imma· r;t~o glf~Wr~oar~~i ogrir.~d~~,t~~~. ;:;: E non ha inteso parlare d'un certo egll li fece lavorare. li animò di quel' discorso troncato a mezzo da Mu~son· fuoco che condusse la produzione a nl. semplicemente per.chè lassù le mae- vertici non mal sognati. mentre la sua i,.tranze-che avrebbero dovuto fare ta parola di oratore democrrltlco. profu· dhnostrazione'"'oceantca avevano ac·:ol· -sa in enormi comizi. spronava e t'ra• to te sue oarole col più glaciale stlen sclnava I lavoratori. Alla morte di lord zto·; J{ltr.hener (giu,:::no 1916} diventò ml•. La pugnala.ta alla trancia, l'onore in· nlstro della guerra. Ma la guerra oltre vocato di partecipare, alle lncurs:orll la sfera che egli dir'.geva non era con• su Londra suscitarono una rivolta g~· dotta, secondo la sua opinione. con in• neralc negli animi; e quando vem•e IH telligente audacia: ogni Katale si as· • nostru ora, chi per U'IStè cunosna ot slsteva inerti e impassibili al ~crlfic!ò • vc.-.Jeree di sapere andava in giro ~er di una piccola nazione (la Serbia nel la città dopo i primi grossi bomhanfa· ~1:SS;~i:t~~;~fa;eel ~~~~; ~~\ v;;~;!r~: menti. scopriva senza meraviglia che Propose allora ad .'\.squith di 'ridurre i!~g~~et~~ iei~n~~alr::i~~?~ni:"i ~:~ celi~~quello che erri allora il e comitato dl to rlngh\!terra. r~r~~s~rldclh~a~tie!!;ni 0 ;J~:,ig S,' ~~:;t ChP. cosa significa\'a, tutta quella fol· che responsabiHtà) a un corpo (1 1 tre li che s' accalcarn regolarmente uetle. o quattro persone, che si dedicassero chiese. a sentire la parola coraggiosa Interamente alla guerra, ma dal quale di· 4ucsto o di quel ,predicatore·: Che pretendeva escluso lo stesso primo cos·era quella frenesia per gli .-lcM ministro Asquirh: pareva che Asqu\th, Diurna, per le Rett1zioni lnternazio11c;li benchè ferito al Vi\'O, cedesse, nomi· della prima manier.i. per Radio 1 ... ~11· nando Lloyd George pres!dente del co· dra, ascoltata, comunicata. con1m<:?~1rn· mltato. ma una moss., 1 glornal\slica. tJ. discussa ogni giorJ10 ed ogm ora, provocata da Lloyd George stesso, rup– e i ritrovi tra le persone fidate, e la pe raccordo. e Asquith si dimise: dopo stampa clandestino? \'ari tentati,•i ~giunse alla soluzione Tutto questo non era erO?smo. ~i· sperata. ~~~r ~~~at~~~~~~·resl~~?s:~ac~~~~·pi,~: pr~~~ldm~,~~r,: c?rau~~t"'-,~;z~~~e 1 r!~! realismo. in quel duplice senso ch'Ella nello sforzo cli g11erra, lontana am:-ora sembra attribuire al!a parola. alla ma· dalla vittoria. La sua energia e la sua nlera cioè dl l\lachi,.avelli, o di Tira a tmmag!nazione chiede,•ano uno ·sbor.c-o. camva'. un rovesciamento cli• quella lugubre GIOJtGIO F.u .. co cristallizzata guerra di trincea che dis– granclezze e nclJe nos1re nHserle. nella ~~i,~~z!el~aeic~~~!~~i ~~!~~~}1\~e 1f~la1f~: ========================-== zionc della violenza, nelle lotte tra ca– pitate.e lavoro, net. nazionalismi e ne· gll imperialismi di varia ✓gradazione e ·natura, nella generazione dei dittatori, nella folle universale paura del bolsce· v1smo. nell'insipien7.a o ncll'impoten-za sanguava il mondo senza smuovere di un passo li mortale e(JU1\ii>rioraggiun• to: fu perciò tra gli e orientalisti» ln contrasto con quanti ritenevano fermo ~hE'! la soluzione strategica clovessP. di necessità avveiilre in occidente, e un momento {primavera del '171 r>en$ò di valersi dello scacchiere ilallano, gettandovi masse di uomini e di ar• mamentl. Dopo· Caparetto. promosse l'invio delle forze alleate in Italia. IN MÒRTE DI . politica delle democrazle. • E: quando si rifarà questo proce~so converrà pure tener presente, per 111 LLOYD GEORGE tendere 11 fallimento del fascismo. DAVID Uoyd Ceorge, creato .conte ~rac~tit:~~ri ~Ii!ira~~z~~~~t~ri;t/~ci'. dal re d'Inghilterra con l'Ultima sionc dellit libertà, il culto della forza, e promozione• di capodanno, sc<>m· la fratellanza germanica. Gl'ltallani - r:~~ 1ddu~la'an~ 1 i~ dr:'d;,ti~~ i:~e~o 3 d,f~: la qua!=litotalità degl'Jtaliani ch'erano tensa: primaria partecipazione che va t ~o;~a~1~0!~;;~1~t~~~le f~~~;n;~t~f; : 1 e 1~ Ji~~ 9 ~~.e dl!i~~in~~~a 0 b~t! 1 !~~~: 6ev~~1~va~ig!~~n~:~f e ll~~~ 13 fi~~ nanza déll potere, che non poteva più stata conqulstat,a una ·volta per sem· ::;a~~:r~i cciues:1oelrid~~i~o a~ib~:;~~ pre dai loro padrl d~l Risorgimento, rango. Insieme• con Clemenceau con· : ~?;~ 1 :l~~~~ ~-:~ 0 ;;/°C~~~t~~: duttore e ispiratore nella prima guerra stato' ditticlle, dh:emmo impossibile, mondiale dello sforzo bellico e artefice i>lrapparc ctal cuore degl'ltaliani il sen· ~::'°s~~u:l~e::rr:a~~e~e~::t°c1ri\~ ~ f;u:~~~ll~nf~ 1gi~i:!:t 1 -e ~rs~~~l- fiducia delle nazioni alleate per una tali in patria, verso te popolazioni lo larghèzza e una genialità di vedute cui cali d~l!a Russia O della Creda nelle non gravava nessun pri~pio e, pre· Joro infelici e sciagurate imprese mt• f,~g~~• j 5;:J 0 ~:;!~e s~f~~~i1a:e i::'~ ~~a~~l~~~~~ ;~e T~i~:e\;en~•::;;~ dono di fantasia nell'elaborare plani e alleati. e tanto meno fratelli, sapevano somzloni di politica guerresca, un dono l_)Cristinto clò che non voleva sapere ~~~teer~eif1àsi:n:l~ 1 ~fr!~~ Que~"J~~ ~ 0 1it~t~a~~rach:n~·e:g*~~e~~~ ~:Se~ gli proveniva dal.suo paese del Galles; })Ossillileverso la Germania di pura ru~- ~,{;, 11~~~~ 1:~~~t;'tria:;;~~~l~).(~!:\~ za ariana altro che un patto di servitu. sud formaz!one religiosa nonconforml· · Tutto questo e molto altro, signor sta gli veniva un senso quanto mal Matthews. si legge sparsamente esvu· vivo del diritti degli umili, una sde– sto con molfa assennatezza nel Suo li- gnosa rivolta contro t priV'ilègl e le bro. e biso1'nerA rtcordarsene per non prepotenze degli altolocati: sentimenti addossare ali' Italia maggior colpa dt che egli trasferiva anche nella vita quanto non meritl e per non cadere tnternaztonale. Fu uno del più strenui nella troppo facile illusione che, abb~t· difensori del Boeri, e poco meno che tuto il fascismo, siano anche stati toltl linciato· a Btnnlngham, cittadella del di mc~'lO stati d'animo e circostanzç vecchio Chamberlaln e di quell'ondata di fatto esigenze e problemi, che li fa• d'imperialismo popolare che travolse scismo '_ e con esso una parte d'Eu· l'Inghilterra durante la guerra del ropa - aveva male impostato e male Sudafrica. quando una volta tentava risolto. dl parlarvi in favore del nemico. Con A spiegare la fàrga comprensione e Ja fine di quella guerra e la riscossa la relativa indulgenza verso l'Italia, liberale divenne senza fatica un per· giova una Sua confessione preziosa: sonaggio. ~Hnlstro del commercio nel ch'Ella cioè è stato centuslasuco am- gabinetto del 1905 (Pres1dent o/ the iniratore del fa~lsmo », finchè le so(· Boarde of TradeJ rtsolse molte qui· Suoi Frutti del Fascismo (Trad. suoni operale a "favore dei lavoratori; ferenze « della Spagna sotto i bombar quando passò, con. Asqulth primo rnl– clamenti Italiani che portavano sclagu· nlstro, Cancelliere deUo scacchiere, l'a e morte a un popolo coraggioso ed ::,;uaunica cura fu di rinnovare U bi· inoffensivo, l'hanno costretta a rav- lancio statale britannico {di creare Vede1-sl. Perm~tt.a .. signor Malthews: quello che lui stesso definiva un bud· tardi. troppo tardi, tanto più per un ·get di guerra•) in modo da debellare giornnlii-Ul <lei Suo ingegno, che vede- la povertà, che doveva diventare, sono V" .. ..., nrirlnv::ino 1e cose. I<' ~11P n:arnlP «cosa remota al!li ahi· tantl di questo paese come l lupi che una volta Infestavano le sue foreste •· Era una lotta aperta, accanita, anche astiosa contro la massa dell'opinione conservatrice. che osteggiava in lui ti gallese fantastico e plebeo. tramutata poi In aperto urto costituzionale quan– do ti governo di cui egli era ormai la figura più rumorosa e appariscente do– vette stroncare ti potere po!illco della Camera del Lords che st opponeva trri· ducibilmente a approvare quelb legge finanziarla che attentava ai prlvtlegi della proprietà terriera e feudale. Ltoyd George. specie net discorsi fuori del parlamento. aizzava la lotta; e po– .ueva le rivendicazioni dell'agricoltore e le più elementari esigenze del citta· dino disagiato Investendo l'avarizia e l'egoismo del più grandi magnati, ol– tando ad abominio l nomi dei duchi dl Bedford e di Westminster, grandi proprietari di vaste provincie e d'in· terl quartieri di Londra. L'humour di quella papolazlone intellettuale che non aveva motivo di essergli ostilé s'era esercitato sul suo nome e su questa battaglia cavandone un pentametro greco in cui era detto che ti ::ontadi· no (georgòs) svillaneggiava i proprie· tari dl terre; ed era un amabile modo di dimostrare quanto tutti st appas· s!Ònavano all'istanza sociale da lut su– settata e quanto attiva e prorompente senttssero tuttora la sua origine ru· suca. Vinta la battaglia del bllanclo, li programma lotdglorgtano di guerra alla povertà prosegui con la proposta del· l'assicurazione obbligatoria contro la Invalidità e le malattie {1911). studiata sui motto più antichi provvedimenti di Bismarck; il pubblico in~lese recat· citrava, non avvezzo ai contributi pre– videnziali. ma Lloyd George seppe con· vincerlo. Seguirono le prime provvi– denze contro la dLSoccupaztone. Questi suol successi, ottenuti In un mondo ostlle. cl_lesi vendicava cercando anche di travolgerlo ln scandali affaristici. so– no il preambolo di ~ante/ rifanne sue· cesstve, e come la prima figurazione, li primo abbozw del plano di Beve– ridge, il quale in quel tempo, alle sue prime ·anni, partecipava a quegli studi "t:worl. Tornando da Peschiera (novembre '17) si fermò a Parigi a cominciare la campagna per il comando unico, che riteneva ess~nziale. e che ottenne solo, oer la sua lnflessibtle volontà, nel mag– gio del '18, dopo la grave minaccia dell'offensiva tedesca del marzo: era stato duro persuadere I recalcltrantt generall inglesi. Subito dopo la vittoria. il governo di coalizione di Lloyd Ceorge indisse le elezioni « Kha.ki »: fu un errore, perchè eSS:emanifestarono una spe<:ie di reazione imperialistica rnomenta· nea e superficiale che gra\'Ò alquanto su Lloyd Ge-orge negoziatore di pace a Parigt. presto sbarazzatosi per conto suo di quei niotlvl che gli erano stati niente più che espedienti oratori. La pace fu il risultato di una contesa tra i principi! di Clemenceau e di ,vuson. con Lloyd George occasionale media• tore più che superi.ore arbl t ro. Le sue Iniziative tn queH' incontro furono spesso sfortunate, come quando st vol· se a favorire l'espansione ellenica in Asia Minore, polchè accadde invece l'esplosione e la rivincita del nazio– nalismo turco capeggiato da Kemal; un filellenismo, ii-suo, dettato ln gran parte, oltre-che dal suo facile entusia• smo per gl'l oppressi. datropportunltà, al1ora. in un momento in cui la Gran Bretagna doveva raccogliere le sue forze dopo la, dura prova, dl favorire e ingrandire una nazione amica, che avrebbe protetto le vie del Mediter– raneo e dell'India (Sforza. allora. da Costantlnopoll vide chiare le ragioni arichE. ideali che determinavano la rl· pre-s.1.della Turchia e la politica che andava seguita nel suoi ri'guardl}. La pratica diplomatica dl Lioyd George era scarsa, e forte il ,suo disprezzo per quelll che amava Indicare come dtplomats' trlcks (Imbrogli); poca· la sua conoscenza e Ia sua cura dei. par• Ucolari delle quistioni; Ie sue idee e le sue vedute erano peraltro, anche in questo campo, esenti da grettezza. In· tanto. dopo la tragedia deUa. Pasqua del '16, la situazione tn Irlanda era andata avvelenandoSi; e Lloyd George, amico di sempre del1e rivendlcazlonl irlandesi, aveva creduto di porre ordi· ne all'anarchia dell'isola creando spe-: ciali forze di polizia (black and tans/

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