La Nuova Europa - anno II - n.3 - 25 gennaio 1945

• -- 2lg<enn.1945 --------------za: NUOVA EUROP'X ----------""------S--. RESPONSA B IL I TA , I ferina. Soprattutto non b~gna COII• ralismo ln cut Ja mente del lettori fondere la sostanza con l'apparenza prendeva agevolmente le sue vac:anze delle parole: cosl. ad esempio, s'è visto morali. Rimbaud. più che per Ja si1a che popoli non corrotti. la cui nrosofla poesia talvolta etercn, fu amato per Ja DELLE · dominante si esalta nelln parola o: m;.i• sua morale discola: uer Quel « tcmno L E T T E . R E terialismo •· han mostrato una prodi- degli assassini», per quel tanto di n>- ~~ei~Pfcfe~1~~f1~J1:1 ~t~ ~~n~~ ~~~l~~n~~P;fta~o~~~~~ ~c~~~t~~ul)~! sorreggere li fascismo e li razzismo. Nè André Gidc ebbe nome vera- sono essi I soli e brutali materialisti. mente per gli aurei riposi della sua S E vorremo esser sinceri con no: giacehè alimentavano soltanto l'lnvt· Ma a noi spetta un compito dl chla- arte illustre, fra tanta polemica: ma stessi, dopo la rovina del sistema dioso desiderio di sostituirsi ad esso rezza essenziale net prtnclpli e nelle per quella pofomlca aP1>Unto,per certo polil'ico a cui l'Italia soggiacque nella potenza, negh onori e nel Jucrl; azioni: eredi come slamo della clvlltà immor3lismo morboso. che d'ogni uomo per cosl lunghi anni. cl converrà se- e neppure intendo di coloro che. sort.l classica che troppo si è oscurata nel sccondava non la mente ma la.voglia veramente ricercare l'atmosfera di cui· alla speculazione J)Oll.<.ica in un tcm1>0 mondo; dobbiamo Instaurare un equi• fcl'ina. Svalutando t termini •della ra– tura e il costume ln cui quel regime, illiberale, non hanno ancora 11senso llbrio tutto umano tra ti pensiero e gione e della civiltà, Gide ha ootuto ignaro dei suoi stessi legami e <.lelle di pudore e di riserbo che un vero l'azione. Perciò~ converrà sceverare augurnrst una tabula rasai uno stato segrete rispondenze. potè nascere e fìo- eserci1Ao della libertà deve cempor- · nelle lettere e nelle filosofie contempo- di naiura che uscendo" da un mito rlre: un'atmosrera europea, anzi mon· tare, sicchè si propongono forse di al•' rance di maggior voga. quelle correnti fantastico e diventando realtà si rlve– d}alc, <.-ontro la cui presenza invano tuarla con metodi di arbitrio e vani• di corruzione e decadenza che mentre )crebbe un proposito mostnroso: e Ta– reagl la mente di pochi e Il coraggio t.osoesibizioni, senza sospettare che tn a parole st opf)Ongono a11c dott.rlne ble rase. J'ai tout balayé_ C'en, est ralt! di pochi~,ml. accusati di non lntcn- tal modo si colloc:.rnò suJ plano mede- autoritarie e zoolo~che predominanti. Je me dressc nu sur la ter.rt vlerge, dere la novità operosa dei tempi. La simo di coloro che essi combattono e nel fatto vivono la stessa temperie clerrière le ciel à reneupler •- Oh.-sarà fortuna stessa che quel moto politico vcngon meno alla pre<Hcata lll>crtà. lstinr.lva. arbitrarla, lrra?.ionalc, In cui ben arduo fecondare il mondo dl Cory• o almeno il suo capo ebbe presso uo- Infine non vorrei neppure alludere a quelle prospernrono lino alla clemen?.a don! Non c'è pericolo che avvenga; ma mini di governo e scrittori nel 1>acsi coloro che restano in una 1>0slzlone e al delitto: due parole. queste ultime. nulla Cl aspetteremmo da ·una ~lmllc che si vantavano democratici. e Jlbe- fondamentalmente negativa. quasi In troppo spesso esaltate come nuova ror• umanità se non· un vichiano ricorso raU, fin~hè Quel moto non si rivoltò. una schiavitù che li eosu•inge a dire z:1 mornte. di cannibali.. • com'era fatale. contro t loro -stati, è H contrarlo di Quel che un giorno fu Questa disumana temperie non fu Cpn lo Stl!SSO animo critico-t11vltC!re- ll segno di una rilasclatezza morale le detto dal regime: posizione sterile, con· espressa da scrittori mediocri: ma ila mo a leggere uno scrlttòre rapinoso co- ~~~aco;,~:~~n~~ ft~~tf 0 1ne~~ 10 10~:~ ~J~ ~~~:e~f~gr~~~~is:1~~~~- r~~: ~~ 1 \~~~~r1 1 d~ 1 ~~~r,cth:O~t~~~n~u~.~~ri ~:lr~ 0 ~b'i::!\u~~~J;~~t~~ra~t emp!a ed efferata. chè ambivamo ad unn qualifica posi• rltà d'inc<rnto e di miraggio. stiche, che è •difficile intendere come Ricordiamo ancora la sufficienza Uva ch·era il nostro llbero programnu.t Pensate ti Nietzsche. Il puro: Il cui note dell'animo di un personaggto, per• con cui alle .nostre solitarie oppos1i d'arte, di pensiero. <li vlta. nè i-!con"· destino fu ctr nutrire l'arbitrio di cri• chè troppe volte l'autorP. si confonde zioni verso ·U nuovo regime rlspon• scevano al reggitori l'autorità o anzi minali mediocri. che net suo verbo tro- con la sua creatura: con lo stesso anl· devano scrittori stranieri, di •Francia, U fato d detennlnnre essl la nostra vavano una promessa di gloria e ·un.i mo critico leggeremo un insinuante psi• d'Inghilterra. dl Germania. Un d'essi. vocazione. giustlficazlone eroica. La teoria del su- r:ologo come Freud. e sopra tutto que– ch'era nobile spirito, osò un giorno Intendo 'risnllrc.' a p.JOvasta cerchia pefuonio. riflesso dena· follia da cui ru gU scriUDrt e artlSll che, lscrltU o no nella casa del Croce. esaltare. cootro di respansabilltà Ideali e pratiche. prln· colto rautore. restano sempre a· mezzo in un loro albo chitiso. son da dire le nostre critiche ti regime Jittono ci1>almente nel mondo. che è a noi pro- tra la tnetarorn e 1a speculaziOne filo- surrealisti,- e aspettano dalla ·rivolta. come un fntto dl vita di frpl"lte alla prlo, delle lettere, ·il più delicato e solic<I.rappresenta la maliltlla letale e dal detltto, dal sogno. dalla scrluura , inerzia degli altri paesi.·. Disse esat- •Sensitivo. nelle vl~nde dello spirito: non Ja sana riscossa dello splrtto mo- automatica dall'inconseio l:i fine della tamente: 1: Se lo esco ,Per le. vJ .e.di . Sa· risalire al pericoli che •-K:Canoanche demo. Certo, In molti punti, Nietzsche. ch11tà e la S'lprema k!Jcrazlone del· llsburgo e grido Viva il Com.un.ismo.- gli scrittori e I lettoti più alleni dalla ru frainteso; ma gli scrittori hanno t l"uomo. la concmazlonc della vita e nessuno s'accorge d1 me. Qut c'è vJia •~ politica militante. lettori che merHan.J. e he11asua opera della morte. Per l.ntant1.,. accanto ai : ~~e~l~:u: ;::or:.ar1;1f~a~~~:t~~ leI c:~~1~:r~~h eg~~\~iec 1 !~1~u!~:l~pt~ ~~5:g~rbi:~~gw,~:a~:~tarecoch~~~ ~~~~r~· ~r 1 ~~~~e~~1;a d~e!~rl~~~ tendere Qunnto superflc:a1e rosse _quel -e alln durata del caduto regime oltre- l'uomo accarezzo piuttosto la bestfa che a!cuno non so se J?iùdlsscnn.:Ho ef plQ suo goi.udizio,e come lontano ~a:ll'ldea passano Sl)'llsur3tamente i suol stessi l'angelo. Nietzsche,· il puro. che osò sudicio credette d1 avere chi sa qual .del vivere vero che è consapevole Il- prlncipli ed e1Tort: si mescolano ln chlam.lr morale da schf.lvl la morale sovrumano coraggio.. il gi~rno: che bertà_ Scrittore di larga fama...,.come modi, ora palesi ora quasi occulti, a cristiana e clvlle,.non s'accorse di prc- scrisse: 1:Je crache sur ma mère•. estraneo non aveva _saputo Intendere idee ed azioni che mngari verba-lmentC' dlcar lui, veramente. la sola morale di Lascerò da parte lo scempl<?che sul ~al~~~ad~l~~r;~f\:~urig1~ 111 eib:n~ n~~~eg~~r~u~~od~Jt~~~ ;,~~eac~~a~ ~~S1~v~r~~il :fl-~~t1nf! emzn~~coi~l~~ ~i:: 11 ~h~~, 1 ~01f°.:ri1 1 ~:::~'i~ :r~ sperimentare nell'cstlio g'.H ·effetti ·c:011- ignari collaboratori. Nè s'accorse che u superuomo quel violenza: e infine gli scrlttorl cata· ,laglosl di quella specie di e vi~.•- .che Sono Infatti quei prlncipll teorici e suo turgido Zaratustra retore e' vani• strofici: Che predicando la morte ·della per poco gli aveva accesa la (antnsla, sociali. dlvulg3ti a diluvio nei mondo toso. non è ancor gtu'nto allo stadio civiltà parevan sadicamente accelerarla. finchè disperato 9i uccise. Era an·che moderno, !R cui si tende a rinnegare la umano, perchè non ha senso sociale. Ho fatU pochi nomi e po~J farne un ln lui l'attrazJone ven;o oerte-(ormr. consapevole storta umana per sosu- Quale scempio abbi.a fatto ln ltalia numero_befi grande; ma qu. f nomi han• dall'am>arcn?.a att>va e creatrice: dove tulrle una cronaca inconscia di Istinti, 11 ,·erl>O lstintl"amente nietzschiano no come un valore slmboi\co ~ indica• ~~~a'ad~~:~ 0 ~_una .I)r0JOn<J<!:de-a :ivol~arsl contro la ragione 1>era"· di Gabriele D'Annunzio non ho aspet- re tet!_denzeche ognuno_ouò ~udlare e Quest'atmosfera Che ho detta inon- vlhre t uomo al grado del!~ lrrespon- tato a dir oggi· cominciò come la me- Mno anche presso scrittori lontanls– 'dlale non soltàhto favòrlva·pe~ fa' sua ~~P}'~~~tnct~'~:;'~\%~i1 tco1'te di puro' taf~ra tnc~rnaia In personaggi arti• si~~J~oq~~i;~~ hopl1ta_ilesemente stessa naturn le d'oUrine ·e la ()riittca fenomeno •materiale e di purn trrazlo• s~ci: poi D Annunzio st esso imitb nella umanL~ticl come Valéry vogliono es– a cliii sl addlce l'orrenda parofa e tota• nallt:\ non i>ossano m.:.1veran1et1tc at: vita Rll_eroi della sua fantaSla, eù ebbe ser tetU con una continua sorvcgllan• Ittarismo •: ma è tuttora presènte nel tuarsi nella lor pienezza: la v ·o1ont.àe p~lltt clamorosi. Anche il frasario za, 'polehè 's'attnibulsce ad ·ere~nza mondo. anche presso coloro èhe te·av· la •ragione, principalmente nelropcr3 ~ 1 nuov: capi naCQue da ~ut. ,perfino non so che scettlclsnio sulla rag:one versarono e avversano, sé essi non dei mlgliort -coloro che ver-Jmcnte in espressioni Incolori come. c:E Pf!ma• i:.ulla ~la e sulla storta. negando in ·sono giunti a ·un'armoniosa concezione fan crescere il m011doumano e lo por- vera, e ~desso viene 11 bello•· eh egli tal modo le fonti stesse dell'uriiana cl• uman~tica tra l'idea e 11 ·sehtimento. ttmo innanzi - eludono le forze nega• prommzib da un balcone di Fiume e viltà non solo quando per aY'vc·ntura ·Ja ragione e l'Isttnto, Il t,as.sato cdme ti.ve e sostituiscono ad esse le eiretllve fu poi, molU_ anni dopo. ripetuta da cantino che l'universo è un dHctto storia consapevole e Il Presente è01hc forze ~e!la mente e dell'etica: gli stessl un balcone di Roma , nella purità del Non•E~ere. nfa q~an– nccessaria lnnovnztone. · · matenahsll e lrrnzlonalistl più dlsu- 1 poeti 1>redllett1 dell età nostra, e rio tentano di ragionare oe·r forme lo- Non Intendo parlare dl tanti avver-- mani son costretti In parte a contrad· gli scrittori più penetranti, furono rl- g1che la nu11Hà della storia. · sart del caduto regime che vi avreb- dlrsi, e In ·virtù di quella contraddl- cercati assa,i meno per la lor poesia E converrà sospettare che· Ja memo– bero mer~tato un'Iscrizione ~•onore, zi011eoltrepassrrno lo stadio della vita ed arte, che non per il dlfTuso lmmo- ria del mlrablltssimo Proust sia un fatto più ferino che umano: e cert.o non è quella di cui intende Giambat• l LIBRI GASPARD DE LA NUH' ··SONO un· ammiratore delle fantasie di Aloyslus Bertrand ealla ma· niera di Rembrandt e Callot •· e per questo ml piace che esse abbiano incontrato fortuna da noi, In questi ultimi tempi. SI tratta, come è noto, dl un raro libriccino dl prose d'arte, che, a parte il loro delicato v.:ilore, ebbero il singolare merito di aver Ispi– rato i poemetti in prosa di Baudelairc e di Mallarmé. Uscirono POStumi nel 1842, con prefazione di Salntc-Beuve. Riscoperti e più volte ristampali in Francia. se ne pubblicò anche unn traduzione italiana nella Meridia,ta 'di Sansoni, or è circa un anno. Oggi una ampia scelta nel testo ort°ginale vede luce nella Carte d'Euro,pe. la graziosa • collecUan d'écri.vdi,rs anciens et mo– dernes Ji curata dalle edizioni D. O. C. AlOYsius Bertrand · nacaue tn· Pie– monte Ca Ceva) nel 1807 da madre 1tallana e da un ufficiale deU'eserclto napoleonico, vLsse un'asS3'i grama vita a Dl~one e morl in un ospedale pa– rigino U 1841. In qualcuno del suol eleganti poemetti . par che traspaia certo ironico e vago spleen della terra natale. Penso a e Padre Pugnacelo •• alla sua testa calva che brilla sul cupo &tondo dl una Roma belllana (pii). Po– J)Olosadi sblrTi che di cittadini. e plù di monaci che dl sbirri):· 'Padre Pu· gnaccio che va a S. Pietro fra· due beghine. madre e fuJlla, e sl divide le parli con un ufficlaletto delle guardie nobili, lui a spillar quattrini dalla vec· chlu, il militare· a cor'teggiar •la ra· gazza; e un diavolo nella manica lar– ga del frate ghigi1a come Pulcinella. E' tutta una realtà e un'ntmosfera in· travlsta sui libri e solo per riflessi, ma inventata còn amorosa malizia: µ.na guizzante pittura di genere. INTERDTZIONl ISRÀELlTICI-IE La casa ectllrlc:P,e Sestante• va pub– blicando itll3. scrle di volumi nella collana 1: li pensiero politico italiano• che accoglierà le ooere, anche inedite, dei maggion scrittori politici del no· stro Ottòccnto. Particolarmente oppor– tuna la ristampa del saggio di Carlo Cattaneo, Sulle interd1zionj tsracliti· che, a curn di G. A. Bellonl, che vi ha premesso una sua prefazione sulla dot• trtna storica del Cattaneo e Il detenni· nismo economico. Il Cattaneo pubblicò questa sua me– moria nel 1836. Prendendo occasione da una controversia giuridica sulla libera possidenza prediale degll ebrei. egli tndnga sulle conseguenze econo· miche dl questa e delle altre interdl· zloni Inflitte loro dalle antiche leggi, e l'indiretto modo con cui queste con· trlbuit·ono ·a Ingigantire la loro po– tenza,· stimolandoli a svolgere prnti– camente· ra· verità del sacro adagio: e gli ultimi saranno i primi •· Contro queste e odiose lnlerdlziont •• la cauSlt costante che spinse ,gli ebrei ad esser nel tempo stesso e una delle più tri· bolate. fra le umnne stirpi e la ,pltl opulenta di tutte•• ll Cattaneo invoca la tolleranza più ami]W,a non In nome di, un_ ln:definho principio di equità e dl umamtà, non in nome della sette– centesca sensibleric, ma in nome del reali interessi della sooi.età, In nome di una più profonda tolleranza che è e un più d,ellcato senso di giustizia e dl sociale utilità•· E con la ricchezza di analist e la ,,ivace concrete-a.a del suo in!iegno dimostrava l'ingente Inte– resse per l'Europa del suo tempo di 1:abolire ogni diseguaglianza privata ~ pubblica fra 'i cittadini crlstlanl ,e Israeliti•· non solo nello Stato della Chiesa (che 1>er le sue persecuzioni razziali aveva provocato la protesta perfino del moderato d'Azegiio) ma do· vunque, e per patto generale, come In America. Ciò per due supreme ra– gioni.. L'nna. di non fomentar più ol· tre lo smisurato e Innaturale accumu– larsi dei tesori ln una parte più che centesima delte popolazioni. L'altra, dl rare un J)Oderosorichiamo del capitai~ tn su&idio dell'universale rigenerazio– ne_ d~ll'agrlcoltura. ANTIRAZZISMO Usta Vico quando delitl\sce la fantasia non altro che e memoria o dilatata o composta »: e la memoria è ta stessa che la fantasln ... E prende tali tre dlf· fercnze: ·ch'è mcm,,ria, mentre rlmem· bra le cose; fantasia, mentre l'altera e contrafà; f,rgcgflo. mentr.~ le contor– na e ·pane·in 3cconceZ?.a cd. csattamen· te.. fer tali rogloni i .P,Oe~ltcologU chiamarono la memoria madre delle muse•- . Si voleva conchluderc eh~ tutte que– ste teorie lmmoralistiche o lrrazlonall sono lmpotcntt contro le teorie della violenza e dell'arbltrlo, anche se. a .va• role le contrastano.-. pcrchè rcci~Jono alla base le proprie forze. rinnegando L'opuscolo in cuJ Giacomo Debene- la ragione. la storl!l e Ja .civiltà In cul detU raccoglie 1 suoi scritti già ap- dovrebbero fondnrsl per distinguersi parsi in un quotidiano romano (Otto daJle teorie rivali, più rt,::orose e con• ebrei, Atlantica editrice) si colloca seR"Uenziari·e nel rinnegare di fallo degnamente nella tradizione detrantt· (magari l?sallandole a parole) la men• razzL-;mo italiano, dove sin dal Boe- te, l'orcllne la coer·enr,a, la vtrtù logica. caccio 'e dal Galateo rifulse quello spl- e morale. • rito lallno di universalità e tolleranza. Questo limbo di 1dee fnlse. tn cut · Oggi che è di moda sfoggiare Il pie- non è veramente lecito distinguere la tiSlTIOfiloebratco per coprire non solo verità dalla menzogna, oscilla ancora q'unlche plCCola colpa prtvatà, ma !I In tro,PJ)i luoghi d~I mondo·; e btso– pubbtlèo delitto di secolari lntolleran- gnt?rà guan!arsene come· da una caln· . ze. Si Jèggono con pa'rticolare thtercsse mltà insidiosa. di clii un fenomeno queSte nobili pagine 'di un ebreo che come il regime littorio è soltanto un è èontro le ·rlvendicazlont ebraiche, aspetto tra t più violenti, ma ·no~ t.ra cioè contro il pertèolo dl Un razzismo i più profondi. · a base_vlttiml~ta. L;a p,retesa eh~ po:,-- I nostri cenni vogliono essere stu· sono accampare gli ebrei, dice n De- d!ati Intensamente. Ma giovava dire l)('nedE!:tll1:è unicamente di n,on ac- per intanto di questo clima europeo campare. nè vedera riconosciute, spe- r.h'è tanto più viziato, quanto più ncl- clali pretese. Il diritto di non avere ~~~a~~:l n~C:-:~to~1 d~~~~b;, 0 ~~ t~~~?~ri~t:~nsre~li,s:u~tora:~al~~- onesta. sembra un'aspirazione di liher- fatto ·dl cronaca (otto ebri:.'iIpotetica· tà umana e di purez?-<1. mente salvati dal massacro delle Fosse Jn un tal clima ambiguo e scducen– ardeatltne) ed è ricco di con~iderazlc> te, prima e dopo che nel cal'Tlpopoli• nl morall,che nella loro sottlgllez?.a psi· Ili.CO. gli scrittori e l lettort J1()ssono col<;glca non fanno che confermare le perdere senza riscatto la libertà. Que-– qualità ben note del D~nedetll, criti· sto è perciò un avviso ai letterati dl· co tutt'altro che Inabile ad affrontare, buOna fede. anche a quelli di popolf come tutti ricordano, i temi più sca- più fortunati di noi, afflnchè non c;t• l!roSl,d~Ila ..~ptcnl ~R.IJ ~a. l.e~ter~f,Vr3-·dano In una Irreparabile schiavitù.. • ,. ,, , ,,·, ' •, ' . ' .. .... FRAN~ FLORA.

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