La Nuova Europa - anno II - n.3 - 25 gennaio 1945

-. - 2 ---------------- LA NUOVA EUROPA LA NOSTR.AGUERRA una incarnazione visibile della verità fondamentale che questa guerra ·è la nostra guerra. I giornali hanno dato notizia • di qualche incidente isolato in cui · giovani sconsigliati avrebbero do– mandato, di fronte al vasto rtchlamo alle armi disposto dal governo, « per chi dobbiamo batterci». Precedente– mente lo stesso motto sarebbe corso nei disordini siciliani. Si volTPbbe dun· que da ta,Junt considerare l'Jtalia come semplice campo di battag,lia delle due parti belligeranti, ugualmente estranP.e. o anzl ugualmente nemiche, al nostro paese. Che tn una simile rappresentazione entri l'opera della « quinta colonna», è più che probabil~. Chi dice che li fa– scismo ~ morto, ~ in errore; e l'errore pub riuscire pericoloso. Si vigili dun– que e si proceda contro i sobillatori. Ma accanto a ouest'opera repressiva, che è compito del governo. ce n'è una positiva di illuminazione dell'opinione pubblica in cui il governo deve essere affiancato dai giornali. Ci sono certe ldee fondamentali che non oi. si dew:! stancare di ripetere, per farle penetrare nello spirito di tutti, cosl da renderle ,veramente e idee-for,:e 1: l'espulsione del tedesco dal suolo della patria, la sconfitta definitiva del fasoi.onaztsmo, la necessità .di abbreviare al possibile la .durata della guerra. la Mlidarletà fra le sorti dell'Jtalla e la vittoria degli alleati, la necessità di portare li no• stro contributo a auesta vittoria. Tutte queste Idee di.rettive_si possono rias– sumere in una formula sola. rigorosa– mente vera: questa guerra è la nostra guerra. Si decidono In essa i destini I rossi t>aoliOrl delle operazioni di guerra sovrnstano questa volta og,ii avve11ime11topolitico. La gr<mde of– fensivd i11vemale è stata sferrata con successo tnwolgènte dai russi, che, conquistata Varsavia. si avvicinmio ra pidamente, dalla Prussia occidentale alla Sle.sia (che anzi sarebbe già i11va· sa) allo frontiere tedesche. Non faccia– mo previsioni frettolosame11te ottimi· stiche: non par dubbio, tuttavia, che il periodo di stasi sul fronte orientale sia tenuinato. L'offensiva russa pub essere oggi ali– mentata anche dai r,iJornime11ti bellici alleati :assai 7>iù sollecitamente di un tempo. Siamo stati informati in Questi giomi che kl.li rifornimenti passano ora per i DardonelU, anzichè ap-jJrodare CO· me una volta at Golfo persico donde dovevaJIO percorrere 3()()() km. per ter– ra (parte in ferrovia parte con auto• mezzi) per arrivare a destinazione .. Il portavocè del Foreign Office che ci ha dato la notizia ha aggiunto che il cam• biame11to è dovuto non a raoioni poli• tiche, 111a militari: il passauoio dei Dar· danelli. 1wn si poteva usufruire fino a che glt alleati non avessero neutraliz• zato le basi aeree tedesche 1tel mar Jo,iio e 11et Balcani. Secondo la- con– venzione di ..Mo,1treux del luolio 1936 uli Stretti rimangono averti anche in tempo di guerra alle 11avi mercantili. Senza nessu11a i11te1tzio11edi smentire tl torclgn Office. noi ci permettiamo di ~:~f,~:;u~~r:oi:~cn::n~gut~cc"u~c1!r':t!~ entri per qualche cosa in questo cam• biamento. G Del fronte del Pacifico parla dt pro· posìto il no"stro collaboratore militare. Ma non possiamo non segnalare Qtti la grande importanza dello sbarco amerl– cano a L1,zon, cioè della perdita. ·delle Filtppine che si pro/ila per it Giappo– ne. '.fanto Più che il fatto 11-ILOVO sem• bra aver ripercussioni importanti sulla situazione politica iu Gia.p11011e. Si par· l~ fii ritiro prossimo del gabinetto· pre– sied·uto dal generale Koisa, e perfino di poss-ibile avve1tto -di un yover110 com• posto ilt larga parte di eleme,iti civili, atit?i dt uomini d'affari, che si volge– rebbe a te11tare sondaggi di pace. An· cora ww volta, sarà bene non abban– dona_rsi a un ottimismo prematuro, tan– to J)iù che nei riouardi del Giappone, e della Germania, il programma della« re– sa incondizionata» è stato riconfeì-mato da Churchill nelle dichiarazioni dil 18 corrente (come già ave-va fatto prece– dentemente per la Gennania soltanto ~i fronte ai dubbi di. qualche· 1aburista ,solato). Ma sarebbe gid importante un inizio di cedimento, o almeno di allen– tamento del « froute interno» giappo– nese. semprechè ad esso 1wn segua (come pare sia accaduto 111 Germania) un rinsaldamento, per difetto, dall'al– ira parte, di condotta politica adegt«Jta. della nazione, e a questa decisione gll italiani•non possono rimanere estranei, se non vogliono che l'Jtalla divenga davvero puro e semplice oggetto della politica internazionale, un corpo inerte maneggiato dalle mani altrui. A chi, dunque, domandasse per chi dobbiamo batterci, la risposta è sem· plice e unica: dobbiamo batterci per nol.""Enon possiamo batterci J)er noi se non combattendo a fianco degli alleati. Quali che siano le 3tipulazionl pat'li– colari delJa pace futura, è certo che solo la vittoria degli alleati può fornire le conòizioni fondamentali per la rina• scita italiana, mentre il successo della Germania nazista avrebbe annullato queste condizioni medesime, apport.,n• doct la schiavitù permanente estera ed lnterna: un'Italia divenuta la e mar.::a meridionale• del grande Impero hitle– riano, sotto il Gauleiter lHussolini. La vittoric1 degli alleati è sicura: rll ciò nessuna mente sana può dubitare. Vinceranno per no1, o vlnceranno con noi? Ecco tutta la questione, dalla cui soluzione d~pende !l'futuro statuto mo– rale dell'Italia nel mondo internazlo· nale. I partigiani italiani e Il Corpo Ha· liana òi. liberazione hanno già avviato la soluzione nel secondo senso; hanno già ~bbozzato una personalità dell'Italia f ~v~i~~~~~~":ev~as:ss~~~la, p~~gu~ 1 ! l'abbozzo sviluppato. Occorre lntcn~lft– care, allargare lo sforzo. Occorre l'ar– mata italiana, che dia all'Italia una rappresentanza organica propria nella guerra prima che questa ahbia termine, • Si obietta da taluni che gli alleati non favoriscono questa partecipazione dell'Italia alla guerra con personalità propria; e qualche adepto della quinta colonna insinuerà che essi fanno un doppio gioco, panendo lo sforzo bellico it_allano quale criterio per il futuro trattamento dell'ltaUa, e al tempo stes– so ostacolando questo sforzo per poter giustificare un trattamento sfavorevole. ?,.fa non di doppio gioco si tratta, bensl di interessi e situazioni di fatto contra– stanti, che ~ffettivamente possono osta– colare, per questo naturale contrasto. una po!iljca piena e conseguente di appoggio allo Rforzo italiano. Tanto plù preme che si intensifichi da noi, per quanto è in noi, lo sforzo stesso, in modo che ntsulti In piena luce che un eventuale minor rendimento di questo non sarebbe da attrl-bulre a nostra scar– sezza dl volontà. ma a circostanze estra– nee e superiori a noi. Potrà anche. da scettici o da malin• tem.iionatl, propalarsi il rlubbio che. alla fin dei conti. ll \rattamento del· r1tal!a da parte dei grandi vincitori sarà ugualmente sfavorevole, quale che sia -lo sforzo bellico italiano. NOi rit<?– niamo che contro questa ·e dannata ipo– tesi» stiano forze morali troppo grandJ perchè essa abbia via libera a verifi· carsi: e consideriamo che basta una semplice probabilità ·ravorevole per In· durcl rag:onevolmente ad effettuare lo sforzo. _Ma c'è qualcosa di J)tù e di megtio. Anche se la «dannata !Potesi» si verificasse. varrebbe la pena di aver fatto Il nostro sforzo; giacchè esso sal– verebbe n nostro onore,' ci darebbe il LA SETTIMANA passato gid a Varsavia. C011seo-uente– mente si approfondisce la •rottura col oover110 polacco di Londra, che rima– ne i1itra1tsigente nella s-uadenegazione al primo non $olo della legtttimitd, ma di ogni autorità rappresentativa. In questo suo atteggiamento il qo– verno polacco di Londra viene appog– giato, per quanto vediamo ji.nora, da t.uttf i polacchi all'estero. Il congresso dei. polacchi d'Ame,·ica (rapprese11tan te circa sei milioni di americani CU ori• glne polacca) ha approvato all'unanf· mità, prima della chiusura dl u11asua sessione straordi,wria, una risoluzto,11 fn appoggio alla politica del governo degli Stati Uniti mirante ad una futu– ra sistemazione mondiale basata: sul rispetto dc; principi della Carta atlan• tica; sulla creazione di una organizza· ione de{l~ sicurezza 11wndiale alla quo:• ~ pear!~~:f:,f[e~~1[: ~~U!C~~:J;!;/,•/~~:: nomica mondiale seco'ncl-0 il concetto delle quattro libertà. Il Congresso si ~ pra,w1tciato contro la divisione del mondo in zone d'influenza. e contro la politica di forza in ge11erale ed in par ticolar modo rispetto alla Polonia. lnol· tre si è dichiarato solidale con la po. litica di Roosevelt che intende rlnvta– re la soluzione dei problemi delle fron• tiere al.la Conferenza della pace. Oant soluzione unilaterale di tali problemi, oltre a rapprese,uare u1'o strumenta delle dittature e ad essere fonte di abu• si, pregiudica l4'roanizzazione- della si– cure7z~ m~11diale e distrugge gli scopi e oh 1deuh ver i quali combattono le Nazio~1i unite. Tutte le vertenze tra i P(!POh devo_no essere risolte per mezw di inte~e. sincere, amichevoli e oiustc. La declSlone di un popolo puQ essere considerata oiusta solo se presa bi pie– ~a lihirtà. Il Co,1gresso ha poi sotto- ~~~~~t~i 1 !0~:s:~u;~:~àp::i1:°s~u~i~o~~~ t1iz1one polacca, come ha rilevato il mi– ti~stro Stetti-nius nelle sue dichiarazio– n! del J<i e 5 gen,iafo. Jnfine la risolu– zione prevede consulta,:loni fra il Go– verno degli Stati unit'i ed il Conoresso :per tlftle le Questioni riguardanti la Paloma, e tenni11a esprimendo l'aUg,,1.– ria ':he glt ideali per- i quali lotta· ;z presidente ~oosevelt non facciano la stessa fine di quelli del presidente lVil– son. A1~he ~ Quebec il congresso dei PO~cclu. e'!'!Orati at Conadà ha votato all una!1muta. u1!a rlsoluzia,ie analOf}a; e 1namfestaz1oni dello stesso oenere si seg~ialan_odai vari centri africani di cmrgrazzone polacca. Muto sulla questio,ie ~polacca, Chur– chill è stato diffuso e al tempo stesso vibrato sull'affare' greco: ha parlato co– me uomo sicuro del fatto suo, riconfer– mando la linea di condotta del gover– no britannico: ristabiUmento dell'ordi– ne, assicurazione della libertd di voto al popolo greco per decidere del su, futuro regime. Asprissimo egli ~ stato verso i comunisti greci, accusati di til• gliacclteria di fro11te ai tedeschi e di crudeltà di fronte ai concittadini. In– tanto. in G,·ecia la tregua che preati– nunc1ammo la volta· scorsa ~ stata fir– mata fl 12 sera; ma l'ELAS non ha vo– luto rilasciare gli ostaggi ciVili, ctò che è stato subito oggetto del biasimo bri– tannico. Meno diffuso, ma altrettanto ene-rgt– co è staJo Churchill sulla questione in– terna jugoslava, per la quale - e in genere per l'EtlJ'opa centrale° lit>efata - ha amnmziato un accordo fra lnghil: terra e Russia (senza menzionare oli Stati tmiti). Re Pietro, che aveva ten– tato una levata di scudi contra l'accor– do Tito-Subasic - st pari.ava di cona"– do dato a quest'1,ltimo - ha sublt~ per parte det Premier britannico, ù,{ « ~ccan.toncmzento I in regola: l'accordo Tito-Subasic deve rimanere, e si fa·rd a meno, all'occorrenza, del consenso del re (decisamente, Churchill non ,d scalda . per la monarchia in Jugo– slavia). E re Pietro è pronio a venire « ad pedes »: poche ore prima del di– scorso Churchill st a1111unziava da Londra che aveva ricevuto Subasic n~~11tr.est era rifiutato di vederlo peT Pnt ·dt tre settmiane: e il ricevimento t avve11uto subito dopo tln Incontro fra il re e Ecle11.Anzi, non solo ha ri– cevuto Subasic, ma anche due mint– !':ft/~ppresentanti 4i Tito nel. gabi- Per l'Italia Churchill ha avUlo uno pennellata oscura sul suo avvenire prossimo, dopo la lil>erazione dell'Ha'· Ua del 11ord, accompag11ata dall'accen– tuazi011e della necessità dell'accordo con Oli _S~atl Unit.i (tutt'ait-,Jo che per /etto, d1crnmo 1101,per la politica ita– lfqna), e altresì dalla dièhiara:zio,ie clit ti nostra ~aese, _ ccm~. la Spagna, non rientra ~e1 plam politici inglesi per il futur'! r_11Jsse!lod'Europa. Se in que– sta du:·~ 1 ara~ 101:e, fatta in tonc piutto– st0 oehdo, ci sia un contenuta polit-tco pre~fso (r[nunz~a a progetti dt blocciit occt<!entah e d1. sfere d'in{luenze, per r~ss1curare la Russia? J non sapremmo dire. Sulla Questione polacca Churchill 9 n·ulla ha de.tto 1iell'ampio discorso ai Dl t·utti questt paesf si discuter(} cer• .9. Comuni del 18 corre11te. Ciò no,, J)UÒ tamente nella prossima conferenza dei L'interferenza della ~01,·11cacon la ceu~tlo shipltnifi,caredldlì'sAintereisse.Spetta « big 'l'hree •. Stali,t·Roosevelt·Chur- ,, a 1 10 1 erra e mer ca lavorare chili, ormai imminente (si parla della auerra fa sl che la nuova grande a-van- per tro·vare una via di soluzione fra fine di gennaio e dçl Medio Oriente ca• zata _russa renda più preoccupante il Itussia e Polonia, sulla base di un'nc- me luogo di convegno). E' stata solle· confhtto russo-polacco. Jl territorio po- cettozione preliminare della linea Cur- vata dal governo francese la questione "lacco che viene liberato dai tedeschi 'zou. per parte della seconda (salvo la di una sua partecipazione: una nota grazie al valore e all'abilità degli eser• ratifica, a suo tempo, da parte del ·1J!J ufficiosa sovietica ha smentito che Sta– citi russi;·passa automaticamente sot- P(!lo polacco liberato). e della piena in- Un avesse preso tmpegni in proposito ki Il: coptro_Uo del go_vern'o:...<!:l iublino d1pe1ule11zapolacca. ~ con De ~a-ulle. La questione più, gr.ossa_ 21genn. 1945 -- 1 i dhttto di parlare a testa alta, e pre-1 serverebbe ·le ragioni dell'avvenire. 1A stipulazioni diplomatiche non sono eterne. 1 Queste semplici verità debbono essere comprese e predicate da quantri.itallant abbiano senno e cuore: e Innanzi tutU dal governo, con i mezzi molteplici che esso ha a sua disposizione. Ma àl go, verno spetta un a'ltro grande cè:lmptto. tutto suo: creare le condizioni morali e materiali, nel quadro dell'apparato sta– tale, più adatte perchè gli italiani ac– corrano volonterosi. fiducfosl. alle armt. Le chiamate di claSSi. devono essere· predisposte e accompagnate dall'lllu• straztone dei motivi che le rendono ne• cessarle, deglt effetti capitali èhe se ne attendono a vantaggio della patrla; de– vono esser favorite nello spirito de1le classi umili da provvedimenti adeguati per le famiglie. Accanto alla chiamata obbligatoriia delle classi occorre agevo– lare, promuovere con ogni mezzo l'af– fluenza dei volontari, a cominciare da· gli ex•partlglanl nelle provincie via vta liberate. Occorre che la nazione ·veda che si è operato ti risanamento, Il rin· sanguamento negli alti gradi dell'eser· cito. Occorre infine che sia nettamente stabilito, - abbiamo gtà spiegato n modo, - contro ogni ·dubbio, contro ogni attacco. il carattere nazionale del nuovo esercito,. non appartenente ad alcun demanto lstltuziona]('. ma lnqua• drato nella situazione politica di un– paese che si appresta a decidere libera– mente, a guerra finita, sul proprio re· gime. Occorre che H governo tro,•t, In questa come nelle altre presenti neces• sità nazionali, il tono giusto nel par– lare, l'energia necessaria nell'agire. IL POLITICO - a parte la Germania ;.... sarà certo queUa polacca. Vedremo se c·ì sarà qualche dichiarazione sulla Carta Atlan– tica, che Churchill, in dichiarazi011i del 17, ha riconfermato 1iello stesso sen– so di Roosevelt:' programma morale pi-uttosto che impeqnq politico. E' chia– ro che et si preoccupa dt non ricadere nell'tmpaçcio dei Quattordict punti di Wilson: e, in fin dei. conti, ~ preoccu• pazione onesta. . , I principi della Carta atlantica avreb· bero applicazione anche per le colo• t1ie. Rileviamo, a proposito delle colo– nie italiane, la dichiarazione dt Eden. il 17 corrente al Comuni, alquanto dlf· ferente dalle precedenti: il coverno tta• Uano non ha diritto nlla restituzione di nessuna delle sue colonie (sarebbe sta• to J)iù esatto dire: non gli riconosciamo un diritto), ma la sorte di esse sari decisa d'accordo fra le Naziont unite. alla co_,iclusione della pace._ . o Nel Consiglio del ministri italiano a ministro dell'aeronautica Carlo Scialoia, dimissionari.o per ragfo-nf dl salute, • stato sostituita dall'on_. Gasparotto, re• duce da poco in Italia e qld creato Com• missarlo generale per l'Associtizione Combattenti. ll Consiglio del ministri _ ha tenuto il 18 u11a seduta f)artìcolar• mente importante. Per favorire lo sfor• zo belUco sono stati deliberati una serie di J)rovvedimenti a J)ro delle famiolie dei richiamati e ·altre misure d'inco– raggiame-nto at combattenti di leva e ai volontari (da notare che In favore della creaztone di brigate dt volontari si ~ "dichiarato un comizio universita– rio romano. Rilevanti sono state le deliberaz'ioni del Consiolio nel campo intemazionale. S-t b del-iberata la nomi– na come ambasciatore a Washington dl. All>erta Tarclllani, uno degli uomini su cui può sfc1tramente contare l'Italia nuova. Sl è proclamata la nullità del lodo arbitrale di Vienna 30 agosto 1940 per la Tra11sllvania, firmato da etano e Ribbentrop. Si è dic:hiarato altresl che l'Italia riconosce in Cina soltanto 1l go– verno nazionale di Ciano•kai-scek, rlpu• diandost cosl il ooverno-marlonetta df Nanchino, riconosciuto dal .c,ovemo fa· scista (ma percll~ sf. t /Ìspettafo fino ad oogt ver queste due dichiaraziont? ). Si è anche annunciato mt passo pres– so oli alleati J)er l'alleviamento deglt oneri fit1a11ziari dt annist'izio. Riguardo aUe conversazioni ital~ francest il comunicato si limita a dire che st spera nella toro prossima con.• elusione- Dalle dichiarazioni contempo– raneamente rese note dal ministro de• Oli esteri francese Bidaul.t n un•age,rzia americana si dovrebbe concludere che c'è un solo ostacolo al ristabilimento dei rapporti dlplomaticl nonnali con la Fra11cia: lo statuto degli Ualiant in Tu11i..sia,per il quale 1l governo france– se insiste per l'abolizione J)11rae sem• pllce della con·veniio11i del 1896, che erano gid state sostituite dall'accordo Mussoltni-Laval del 1935, non entrato in vigore e denunziato dal ooverno fa• sclsta alla fine del 1938.L'insieme delle dlchiarazi.oni del Bid.ault sulle relazlont c_onla nuova Italia è f,nprontatq a spi· rito amichevole: si parla espressamente di « identità d'interessi» fra le due na• ziont. •••

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