Nuova Repubblica - anno V - n. 39 - 29 settembre 1957

6 PEU LA SINIS'l 1 RA DEMOCRATICA ITALIANA. NUOVI STRUMENTI di EMILIO MATTEUCCI L A OR1S1 del quadl·ipartito ed ·a.Icone iniziative poli– tiche democristiane hanno avuto jn questi ultimi tempi il merito di chiarire le intenzioni e la volontà 1·iforrnista della. DC, non disgiunte dalla pretesa di operare d" sola, con o senza una. maggioranza assoluta.. D'altra p1:ute il consuntivo di questa seconda legislatura si chiude per i cattolici in modo estremamente positivo: essi sono pre;.;ent.i ancora. di più nello Stato, ed in particolare nei nuovi organismi, nelle nuove strutture, che - a riforma de_l Yecchio stato prefettizio e giolittiano - ]a, realtà di ogg.i presenta.. Le elezioni degli artigiani per la loro commissione pro– vinciale e per 1a loro Mutua Malattie costituiscono l'ultima conforma del1e possjbilità offerte dai nuovi strumenti (Cassa del Me;,,zogio1·uo, Associazioni e Mutue Coltivatori Diretti, Enle Maremrna., Artigiani, ecc.) per l'inquadramento di una. nuova classe dirigente, che, pur operando fuori dei partiti ma strettamente legata ad essi, finisce con lo svolgei-e una azione politica. ,dete'h11inante. Il cal'attere burocl'atico del nuovo inquadramento offre quasi sempre ai soggetti inte– :ress.iti un& equa. retribuzione ecQnomica. Di fatto, ]a isti– tuzione ex novo degli organismi permette alla. corrente po– lit·ica dominante una. facile sistenlazione di molti suoi quadr·i dirigenti perife1'ici, che - nei nuovi uffici - non 1·innnciano tuttavia alle respom;abilità ed al lavoro par– tìtjet). La DC ha 1argamente usato di questa pc;ssibllità. Tal– volta co.n alJeati di comodo, socialdemocratici o .repubbli– cani Httardatisi su vecchie posizioni, i democristiani hanno, ovunque è stato loro possibile e con qualsias.i mezzo, impe– dito la rappresentem:.:a delle opposizioni. Non lascia.ndo sp.:nio ad alt1·i, usando talvolta mezzi anche non Jeciti il partito di J?anfani ha aucol'a. una volta manifestato la ~ua. pretesa int·eg1·alista, c1·eando situazioni che solo erronea– nwnte possono sembrare marginali. La presenza attiva dei cattolici si m.anifesta. infatti pro– pt·io in ta..li orga.nismi, che investono ed interessano imme-– dit,kamente Ja vita quotidiana di vaste masse, organizzan– dole e precisandone i caratteri e gli interessi e.conomic.i nel più vasto quadro nazionale. Dai rjsultati raggiunti e sulla prnst>ettiva orina.i apet"ta, la democrazia cristiana può già tentare, a. mio avviso, una S\Ht. propl'ia azione, lihera dalle ipoteche che fino ad ora In auto e in ·treno in aereo e in albergo sulle ginocchia, sul tavolo d'un bar, esatta e leggera scriverà la vostra corrispondenza gli appunti di· viaggio i ricordi delle vacanze. Olivetti Lettera 22 I I I I I I I I I ' \ \ \ / / / ,,. / ..... _____ - ..... ,, ' ' ' ' ' ,,,.,,,.,"'✓ _,,. \ \ \ \ I I I ' I I I I I I I , modello LL lire 42.000 • uu Nei negoti Olivetti ed in queHJ di macchine per ufficio, elettro– domestici e cartoterie. l'hanno condizionata sempre pili alla 1·icerca di propri qua– d-\i per una propl'ia. politica. Il tutto sen;,,a un effettivo an– tagonista, senza la prnoccup.azione e la minaccia di u.na forza politica., e di quad1·i presenti e pronti al ricambio. Grave a tale riguardo la responsabilità della s.inisfra, atta.rdatasi troppo alla Ticerca della organizzazione e dei quadri .interni di partjto. Gli stessi organismi di massa (a,':i– sociazioni categoriali, partigiani della pace, comuni demo– cratici, ecc.) che fino ad 01·a banno interessato Je menti e Je forze dei partiti di sinistra, per il lol'o carattere putitico, creati ed operanti come shumenti di partito, non hanno potuto sostanzialmente jncide1·e nella vita del paese, e sono rimasti estranei agli sviluppi ed agli strumenti che la nuova situazione maturaYa. E' mancata cioè alla sinistra la. capacità di aggiornarsi in quella che potremmo definire Ja modernità di Fanfani e di Bonomi. Né l'attuale fiacche:1.7.a dell'azione dei comunisti, la loro incapacità a contener-e l'invaden:1.a democristiana può essel'e giustificata solo con i recenti episodi del comunismo internazionale, ma va rfoercata anche in un difetto di orga– nizzazione e cli azione politiça e sopl'attutto nella oongenita incapacit.'t a resistere ad un rifol'mismo di qualsiasi natura, che scolorendo o modificando la realtà contingente e quindi il i•apporto politico, Ji isola. nella loro statica visione della prospettiva storica a cui credono. o BIET'TIVAMENTE, neppui·e a1 PSI è pos.-;ibile ricono~ scere quelJa capacit;t; ma nella sna politica di dialogo o di alternativa alla DC è presente il ,Prnblema e la nec•essità di soddisfa.re tali esigenze. E' pl'esente cioè l'inderogabile ne– cessità di ol'ganizzare una classe dii-igente che sù:t. vaUda non solamente aJ livello parlamentare; di spostare il teP.. reno di azione dai limiti angusti del pal'tito agli ol'ganismi, agli Enti pubbJici pl'esent.i ed operanti ne11a vita quoti– diana del paese; di definire le linee e le prospettive poli– tiche di una nuova. azione di massa che 6fiuti astrattismi e strumentazioni st1·ethm1ente partitiche (atte solo ad inu– tili. ~.~nastiche ed atteae rivoluzionarie) ma che tradnca neHeislrutture del paese, ne.i nuovi organismi che Ja realtà democratica determina e che pel'sino la stessa. DC realiwi"a, i problemi e le istanze socia.Jiste.. Nel PSI, cfoé, le sezioni e le fedei·azion.i p1'0vi.uciali an– dJ·ebbero considel'ate non più soltanto come mezzi validi per la. campa~na del tesseramento, dell'Avanti! o deJla raccolta deJ grano, ma come centri coordinatori della vita. comunale e p1-ovincia.le in tl1tti i suoi aspetti; i snoi uomini non come < gerarchi :i, interni, ma come operatori nello Stato per }o Stato, negli stnimenti che p,r9iressivamente la realtà poli– ·tica democratica., cornunqne deteJ•minata, mette a ]oro di– sposizione. E ciò a rnaggiol' ragione se nella prospetUva di una alternativa. di governo si pl'ograrumano rilorme struttura.li 1·ivoluzionarie, se il. PSI si pone come artefioo di una politica di ricambio alla DC. La reali:;:zazione infatti di sostanziali riforme di 5,1:n1ttura (ad es., nazionalizzazione delle a'l,ien– de elett1·iche, Ente Regione, ecc.) non pt1ò c·lrn essern ac– compagnata da una precisa definizione strumentale, cioé soprattutto da.lfo esistenza di un gruppo di r·igente ovunque valido peJ· applicare i p1·incìpi ed i ci·iteri generali, e tenuto al .l'ÌSJ;)el'todi una ce1·ta disciplina di azione. Ovviamente uno sfor;o di questo genere non può essere preteso dal solo partito socialista, che soltanto ora sta uscendo da una lotta pluridecennale di elevazione deOe masse a. dignità di cittadini, ma va concepito nella .Più larga responsabilitit della sinish'a democl'atica. italiana. In particolare le forze socialist'e e democ,·atiche minoritarje e quelle non organiz:-:ate, ed ora anche quelle uscjtc dal PCI, spesso assai l'iccbe di elementi sensibili e pl'eparati ad una nzione nella cosa pubbliCi.1, debbono senli.rsi non solo intel– lettualmente impegnate in questa opera di contenimento dcll'inlogl'alisn::i.o .eaU-0Jico " di stimolo alla DC neHa sua a.zion.e riformistica., e dj insed mento nello Si.ato di una. fon;i\ di ric.arnbio più pt'og1·essiva, modet·na e democratica.. E' ghm_to cioè il rnome11to, non più di1azionabile, per una cliial'ilicazione strumentale prearnbolo a una più vasta chiarificai ione politica; e qllesta chia,·ificazioue non )a si PllÒ fa.re che intorno al PSJ, cointeressandovi tutle le forze che si sentono putecipi della Jotta. di J•lnnoY.ameot<) f>Obtico e socia.le in Itftl..ia. JY-anfani ed amici non Jascetanno certo tm gran margine di spaz.io politico e di teu1po (Adenauer insegni); per i1 foturo immediato è da preYedere che avranno strumenti e condizioni miglior.i. MR sta sulle spalle dei socialisti o dei democratici il grave compito di su1)erare la. loro atl'uale maggiol·e deficienza; d.i tl'a<lnrre cioè in azione Ja carica. che Ji anima. (1821 nuova repubblica LERAGIONI DELLA SCONFl1 (con1inuaz. da pag. 5) gabile prosperità, essa ha rinunciato a priori a qualsfasi attacco a fondo contro la politica di Erhard e l'attuaJe regime economico, fondato sul1a restaurata potenza dei cartelli, ripjegando su formule puramente correttive e marginali nei confronti della SoziaLe Marktwirtsch.aft, ricche fra l'altro di troppe sfumature per dare corpo ad una impostazione politica veramente nuova. Oltre tutto non si capiva perché le correzioni richieste dovessero essere apportate da una nuova équipe dirigente e non potessero essere attuate, e forse anche meglio, dagli stessi democratico-cristiani. La SPD sconta in sostanza dieci anni di passivo revisionismo, che ha portato soltanto a ribadire la sua fedeltà all'ordinamento capitaHstico-bor; ghese, senza contare che l'elettorato borghese ai neofiti della conservazione preferirà sempre i vecchi e più sicuri sostenitori dello status qu.o sociale. Pur ammessa quindi l'estrema difficoltà del suo compito, resta il fatto che la SPD poco o nulla ha operato per impostare la lotta in termini di rottura e di differenziazione netta dalla CDU. Come un tempo, prima ancora di Weimar, lo zelo di di– fendersi dalla accusa di essere una forza antinazionale trovò la socialdemocrazia su posizioni addirittura nazio– nalistiche, così oggi si sta ripetendo 1() stesso dramma di una SPD che si sposta sempre più a destra, senza per que– sto apparire più accetta all'elettorato borghese. Il clima di intimidazione, infine, •e la fiacchezza della propaganda socialdemocratica hanno fatto il resto, contribuendo a spegnere anche l'eco della campagna contro il riarmo e contro il pericolo atomico, che di per sé non sarebbe stata comunque sufficiente a mobilitare l'elettorato contro Adenauer. Sono troppo ovvie le ragioni per cui l'esito delle ele– zioni tedesche e la sconfitta della socialdemocrazia rap– presentano un passivo e un monito severo per tutto il socialismo europeo. Alla vigilia dell'entrata in vigore del mercato comune, il consolidamento di Adenauer apre nuove prospettive alla conquista ,politica ed economica dell'Europa da parte della Germania; né, in termini più generali, la vittoria di questo tenace campione della poli– tica di forza e i1 consolidamento in seno alla stessa CDU di uomini come Strauss, la cui federazione bavarese ha dato un contributo sostanziale alla affermazione clericale, sono sintomi più incoraggianti per il prossimo avvenire, anche perché la Germania continuerà a rimanere divisa per un tempo imprevedibile, con tutte Je conseguenze che questo comporta per la sicurezza dell'Europa e la pace del mondo, e la guerra fredda continuerà' a trovare a Bonn uno degli ultimi ma non per questo meno resistenti focolai di propaganda. In queste condizioni la socialdemo– crazia rimane pur sempre il partito della classe operaia e delle masse lavoratrici politicamente più qualificate, ma è anche il partito di un grande potenziale umano escluso dall'esercizio del potere e dalla direzione dello Stato il partito di un terzo del popolo tedesco ancora una v~lta mortificato all'opposizione. Attese le scadenze imminenti, in Germania come al– trove, dall'attuazione del mercato comune allo sviluppo dell'energia atomica sul piano industriale, i prossimi quattro anni chiameranno le forze del socialismo europeo a raccolta per una dura battaglia. La socialdemocrazia tedesca l'affronterà nelle peggiori condizioni, fresca di una sconfitta che non potrà non ripercuotersi anche alJ'in– terno delle sue file, noriostante le assicurazioni del Vorwiirts, e ancoTa una volta tagliata fuori dalla possibi– Htà di inserirsi con responsabilità concrete nel governo del paese. Non resta che auspicare che essa sappia trarre da quest'ultima amara lezione delle cose le debite conse– guenze e intraprendere quell'opera di approfondimento, autocritico, di ringiovanimento strutturale, di aggiorna– mento ideologico-p1·ogrammatico indispensabile pe:r rida– re al più antico e più solido tra i partiti socialisti Ja forza di attrazjone e la chiarezza di idee e di propositi necessarie perché il socialismo e la democrazia europei possano resistere aHa ·pressione clericale-conservatrice all'interno e ai ritorni della guerra fredda e dello spirito di crociata sul piano internazionale. MARTIN FJSCIUlR * L',tSSOCJ.iZIONE per la Lil>ertù, Reli{Jios{( ili llalia - A l.RJ - ha richiesto QL Pl'ouvcdilorc rt!Jli Sl11di eri al Sindaco di Milano una pnbblica rettifica per un errore nel quale sono incorse le Autorità in materia di esenzione dul– l'insegnamento religioso nelle scuole elementari. Infatti irt un manifesto del Sindaco e nelle istruzioni ai direttori d.i– dattici si richianwno le .11orme di una legge del 1928 !teconclo le quali l'esenzione è accordata s~ i genitori dichiarano ù.i 1n-ovvedere direttamente e indicano in e/te modo inlendoao · provvedere all'insegnamento rel'igioso; la nonna oggi vigen– te è invece que)/a della leg(}e 28-11-1930 n. 289 secondo ln quale basta allo scopo una semplice richiesta sc1'itta. non motivata, diretta al capo dell'istituto. Tale norma, pur non ri.spondendo ancora allo spirito più liberale della Costi.tu– zione, quanto meno lascia ai ge'll,itori una maggiore libe1·tà <U coscienz~ senza creare una presunzione di inferiorità. civile e di discriminazione legale.

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