Giacomo Matteotti - Articoli da "Critica sociale" e "L'Avvenire dei lavoratori"

GIACOMO MATTEOTTI ARTICOLI DA “CRITICA SOCIALE” E “L’AVVENIRE DEI LAVORATORI” (1915-1947) Con il contributo di

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40 CRITICA SOCIALE s,fuggire o,m l'oooosi,o,nepropizia pe.r impossessa,rcene, quand,o ce se ne presenterà un'aLtria migliore·? _ Atlaocando l'Austria - assi-eme alla Rumeni.a - 1101 permette-remo alla Russia di libe,rare pa,rte_deHe su~ truppe e cli lrunoiarle sull'altro fronte contr-0 1 tedesch1. Così La R11.1ss·iia c appogg,erà va,lictamenbene,! f:rusLra~·e le, 1"elleitàslov,ene<sull'Adriatioo supe-ri,orre-,che è pUTe una delle condi1Ji~1i.del nostro sV'jluppo. E potremo anche ami-chern'1memLeaccordarci con J,a, Frn,11cia e I'Tn,ghilter,ranie1ldominio d-el:Mediterraneo, al'tra « condizione cli vita e di sv,h!uppo ». Rimanendo iine.rte, abba-ndoiw,ndosi, cioè, alla deriva deglii ,eventi, come un travioello o uin_re.lit1Jodi mar-e in burrasca, l'Italia, - odiata drugl-ia,ustro"Lecleschi, spi,ezzata dall'Intesa - alla oon,e,Jusionede;Ula pace sarà come un cane randagi-o - cui ogni pa,ssanile potrà assestare una pedata, e dovrà armars•i fino 01i tl,enti per rintuzzare i.11qualche modo l,e aggress.ioni n,!Lrui. Sotto q,uesta pesan.tiss,ima lori.ca mmtare, le condizioni d,i sviluppo civile andranno a fi,ni•r-ea oo' ciel diavolo. Quei, coocodr.illi che piangono su!J.ospargimento ciel sangue, non pensan,o che il nostro i,ntervenLo - ta!le è l'opi,11ionedi tecni,c-icomp,etentissimi - può daire il Iracollo, ,rullabiiLanciae por fine al -0onflittomodto tempo l)rima di quello che occorrerà in.du-bbiamente lasciood,o-he <:IOsecome stanno. La guerra mi:naooi.a, in.faJtti., di ·incancren,irSli e di durare per d,egli annii, codll'a:1t,erna, viioonda;di fatti d'arme sanguinoSIÌss:imi, ma non risoLurtivi.. E taccio d,e,idanni economi.ci, commer,ciali e indu" striati derivainti dal prolungarsi delle ostilità - dan:ni che, si ni.p,er,cuoterannosempre più sul nostro Paese-; tn,ccio de,! principio di li.be,rtà e di nazionaliità, che ogni pop,o.Jo1civile ha il dovere di di-fendere·e di refotegrare qooLora vemigamanomesso; taccio della Se:rbfo -e dei\!Belgio g,ern.en-Le sotto i•! taillone ferrato degli Unni-; taocfo dei! dovere supe:rior-e d'umanità, che incornlhe,all'lLalia, di contribui<re a debellare il be-sbiale cesarismo tooto.nico. Dico sol,o, te-rIIllina11do,che, se, in questo epico momento per la, storia mondiale, !'Itali.a non, d,o,vessefa-re un'affermazione vitale, non wrebbe p,oi .a,Jcwn.-lito-loe probabilità di su,ssi-steirene-i secoli qool•Elonaziione indipenderute. Il n,o,sLroPaese, presto o tard·i, finirebbe soffocato sotto la cappa d'acciruio del gsermanismo·. Tornerebbe ,ad es•se:r,e,e forse peT sempre, la Terra, dei. morti. M.a 1-'ILalia,dri.ràla parola deoiisiva, colla sola bocca ornai eloqu1ente: que.!Ladel cannone. La d:irà nonostante gili sforz,i imbelli di tutti i neutraJisti, nono" sta,nte, ahiimè, i,l fiato che tu, o Tunati, sprechera,i nei ·pross.imricomizi, a-ssi•emea piccoli Raba,gas, per molti altri rifl,essi indegni cl.i stare al tuo fianco-. ETTORE MARCHIOLI. DALPUNTO Ili VISTA DELNOSTRO PARTITO È permesso affermarsi recisamente, assolutamente neutralisti senza essere dei "sentimentalisti,,, senza diventare " temerariamente demar. goghi ,,, senza sentirsi dire (non dico senza essere) imbecilli? E' permesso indicare al nostro Partito il dovere cli opporsi con tutte le armi posstbili all'intervento senza confondersi nè con i miracolisti anarcoidi' nè con i dogmatici che segnano sempre il pass~ sullo stesso piede di terreno ? BibliotecaGino Bianco A Filippo Turati, a troppi altri, pare di no. A noi, umilmente, sembra che sì. *** Sarebbe necessario, innanzi tutto, che si dicesse se noi stiamo baloccandoci con astrazioni, se noi stiamo fabbricando principi, o se non piuttosto - da buoni riformisti - si tratti di considerare la questione dal punto di vista attuale, immediato, del nostro Partito di fronte all'auspicato intervento italiano nel conflitto d'Europa. Credo che i principi restino intatti. Resta fissato in generale che il Partito socialista di ogni Paese ha il dovere di opporsi continuamente alla guérra, e al suo strumento e creatore, il militarismo. Ogni Partito socialista vota contro le spese militari ordinarie del proprio Paese (ancora non ho sentito da nessuna parte enunciare il contrario) per significare l'intesa, le aspirazioni internazionali dei lavoratori contro i Governi dominanti. Il Partito socialista, non herveista, rron insegna alle reclute la diserzione o la insubordinazione, non sollecita le fucilate di 1\fasetti, ma prepara la nuova educazione, i nuovi stati d'animo, il nuovo ambiente, nel quale la guerra tra Italia e Austria possa sembrare simile a una guerra tra Milano e Venezia. E in tutto questo credo siamo d'accordo, o siamo stati d'accordo àlmeno fino a ieri, perchè nessuno di noi si è preoccupato di pensare alla necessità di maggiori spese militari per dare mag-ari all'Italia migliori " condizioni di vita e di sviluppo ,,. A questo pensavano già abbastanza i gruppi predominanti, i Governi; il Partito socialista additava altre vie, altre spese, per la vita e lo sviluppo nazionale. Ora però il problema assume un aspetto straordinario di attualità - indubbiamente. llfa, se a questo dobbiamo una risoluzione, fissiamolo bene preciso, e non veniamo fuori con le ipotesi della guerra di· difesa o di una. minacciata invasione straniera: coteste ipotesi non affacciammo allora in t~mpo di pace, in linea generale - non hanno maggior ragione di essere affacciate oggi che ci troviamo di fronte ad un'altra e ben chiara pratica situazione; a meno che non vogliamo intorbidare le acque. * ** La questione, è: se! l'Italia debba tra un mese partire in guérra contro l'Austria, o non. Dirò anzi meglio; la questione è: se il Pai•tilo socialista debba sollecitare questo intervento o opporglisi. Perchè, proprio io, non mi sento di rallegrarmi troppo, che " altre forze abbiano sorretta la neutralità ,, fino ad oggi· anche senza di noi. Una neutralità che continui così, per quelle altre forze all'infuori della pressione proletaria, non dà nessuna garanzia, non rappresenta alcun progresso di azione e di infl.uenz!l, della classe lavoratrice; e domani, in altre circostanze, saremmo in balia di quelle stesse forze, che volessero invece la guerra. Così come la moralità di un uomo non è maggiore per il fatto che, essendo piccolo, non osi picchiare un più grande, o altre circostanze materiali glie lo impediscano. A me, uomo di parte e posi ti vista, interessa non tanto la neutralità o l'intervento da un punto di vista generale e astratto, come può avvenire a un pacifista sentimentale - quanto la neutra-

CRITICA SOCIALE 41 lità o l'intervento, secondo gli indirizzi, i motivi, gli scopi, le forze della mia parte. Una neutralità imposta dal Governo, non mi lusingherebbe troppo più dell'intervento sollecitato dai fasci rivoluzionari. Quindi, sempre dal nostro punto di vista, il concetto di Patria ha un va.lare nel senso di li- - bertà, o per meglio dire, di autonomia. L'unità etnica, la lingua, le tradizioni, ecc., non avrebbero per sè significato, se non si traducessero poi necessariamente in questa autonomia; la quale invece può essere senza di quelle, come dimostra il Belgio vallone e fiammingo, il Canton Ticino che "preferisce la patria svizzera; e come necessa• riamante dovrebbe avvenire in tutti i paesi di popolazione mista sovrapposta (regione renana, balcanica, adriatica orientale). L'Italia, quindi, può dare, con l,a sua vittoria, soltanto al Trentino la sospirata µi.aggiore libertà, nella riunione alla nazione sua propria. Di fronte a questo unico vantaggio, ben più e ben altro noi vorremmo ottenere dalla forza organizzata socialista. · Una neutralità che fosse imposta al Governo dal Partito socialista (e per singolare fortuna nostra, in questo momento, senza pericolo di sottomettere il popolo italiano alla maggiore schiavitù cli una borghesia straniera) avrebbe in questo momento un effetto immenso sull'Internazionale di tutto il mondo. Ne segnerebbe la rinascenza più florida. Ogni proletariato degli altri Stati saprebbe finalmente (mai invece socialisti francesi e tedeschi confidarono gli uni negli altri) di avere nel proletariato italiano, il fratello pronto a impedire la strage. Il gesto di Liebknecht diventerebbe l'azione potente di una massa; e una nuova coscienza utile di forza pervaderebbe gli animi dei lavoratori di tutto il mondo. Io non credo di illudermi soverchiamente pensando che un Partito socialista saldamente organizzato, unito e disciplinato, raggiungerebbe per questo mezzo una posizione magnifica all'interno, e salderebbe il primo maggiore anello della grande catena internazionale. Ma è questo possibile? Ma arrivereste anche a un'agitazione rivoluzionaria,? O non è pura retorica la vostra? - 1 soggiunge Filippo Turati. Da buon riformista, io non ho mai negato le possibilità e necessità rivoluzionarie. Non già quelle che dovrebbero di punto in bianco sostituire il mondo socialista al mondo capitalista, o il mondo dei buoni a quello dei cattivi; ma quelle certamente che ci fanno evitare un maggior male, e che mirano a sbarazzàre il terreno del progresso socialista da alcuni particolari ostacoli, da alcune· particolari croste, che resistono sebbene al di qua o al di sotto si sia formata una gran forza opposta · e occorre lo scoppio di violenza. Cosi ieri per ottenere libertà statutarie. Così domani contro il militarismo. Nè per queste azioni singolari occorre avere per sè la maggioranza, o aver pienamente formata una coscienza, una educazione socialista. Un milione di proletari organizzati nell'Italia settentrionale sono sufficienti a far riflettere qualsiasi Governo sulla opportunità di aprire una guerra; poichè non soltanto noi dovremmo preoccuparci d'" aggiungere anche la guerra civile ni ibliotecaGino Bianco e non sappiamo fino a dove si possa temere uno spargimento di sangue, se. altrimenti la grande guerra moderna falcerebbe, nel nostro stesso campo, centinaia di migliaia di vite. •*• Unica preoccupazione reale: la possibilit~ di un simile moto, specialmente dopo i traviamenti cli alcuni, le titubanze di altri. E certamente le città, che sono di solito i primi focolai, questa volta sono più facili a dare ascolto agli inni degli studenti in vena di far chiasso. Ma io conosco anche regioni di campagna, dove il proletariato è pronto a, qualsiasi appello. E' del resto questione di puro fatto da esami- . nare presso la Direzione del Partito. In caso, anche la non possibilità. dovrebbe essere francamente proclamata e deplorata; un partito d'avvenire può anche limitarsi a gettare la sementa, con mano che non trema. •*• Un'ultima parola per coloro che non limitano il confronto tra l'integrazione nazionale italiana e l'internazionalismo, ma anche pensano alla" difesa altrui .... per far cessare le stragi e restituire indipendenza ai popoli oppressi ,,, o dare vittoria ai più democratici. Non voglio certamente addentrarmi nei cònfronti tra i due aggruppamenti; non vedere se l'intervento possa essere decisivo. Ammetto la decisività e ammetto tutti i torti a danno di un sol gruppo. Ma cbe cosa avvenne dopo la giusta guerra balcanica contro la Turchia? Nessuno seppe accontentarsi: ognuno volle imporre altrui il giogo fin allora sofferto: la Bulgaria pensa alla rivincita; e oggi an,cora si tentano nuovi soverchiamenti, nuovi ricatti. Il militarismo, che è essenzialmente violenza, non può limitarsi a funzione di giustizia; il Bene, che se n'è servito, diventa Male, per continuare a servisene. La vittoria della Triplice Intesa preparerebbe inevitabilmente nuove guerre; il popolo tedesco non potrebbe non preparare la rivincita. Un augurio solo, una speranza abbiamo: che tutti e due gli avversari si estenuino, si riducano all'impotenza, alla incapacità di proseguire, di vincere.· L'augurio è sanguinoso e triste; ma quale popolo più oserebbe poi attaccare un altro con le armi? Così non il Partito nostro, ma il militai-ismo ' . . stesso spezzerebbe i propn cannom. Ma questo ancora avverrebbe conforme i fini e le idee del Partito socialista. G. MATTEOTTI. EQUIVOCIDEIREL.ATIVISTI L'on. _Turati - 1.Jlustrondo sulla Critica quel tale ordine- dcl giorno de-i relativi-sli milanesi - mentre d•a una p,arte"s'è P'reoccupialo di ripetere aruc~ra u,nn volta che non si p-uò non essere indecisi sulle cose di cui, mancano elementi essenziiali per giudicare i,n modo ~lo (nel caso co·ncr-eto, se l'Italia possa, nell'interesse n,a,zi-onalee, implicit.ament.e, proleta1,io, essere costTelta a far uso delle ,armi), d,all'allra ha voluto a.nc;he oss,erv,are ohe- neutrali.là, proclamata certa e i·rrevoca,bi!,e, è neiulralilà svalutata. Sv.alubala ci.oè

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• CR1TlCASOCìALE 69 -~·usl1r-i~pae,saitJ 1diail p~_ric<?•lodi. e,s~eirvinte Ò18.tl-l'agl'i-: c<?Hu~ae ,d~alil ·m,d,1:11s~P.10 1cltqu1e:HoSta Lo estero o dii ques·h ~tal',l es!l,e.r1 ~ii cui, i[)C<lt ogni singo,la ca,tcgo.na 1dll1l_!lr0,cLoH1, nìlienga piiù tern•ibi,le la conoorr~nza ; sig:11ilific,aioè .imporre -1'-elevazi,ornedielJebarriere per tutte o quas,i tubLe le merci accreS00r"llle .cosi i1 l costo.a:i ~ons))matori, e r-a,cchiucÌerein un"più aspro eidiegoi~&lnrcolSo].1mento la vti·Lacco111omiica dti · tu•Ulii i poipo1li. . Il nuo,vo piroge•Lto,_V?ta-to a Par,igi, conti1 er1e al ngt~ari~ùo.solo _una ll~idlic-aZJioneg neriic.a, priva di ~_gn~·stgn-~fi·caz10_~·e cl11ar-a.e pr-eci,sa e <li ogni quals:1•a,s.~ ,&aiilzi1.one. L :art:· 21 cln,c,eche « per mezzo d01Ia ~oci,et~ idie-lleNazwm -sairanno p-rese dii,spos-izioniper ga,ranbre e~per mantenere 1a Jiber,tà di Lran-si.toeicl . un ~quo trartJl:/amento <li tutJIJigli Stati membr,i d~Ha Soci~Là delle Nazioni>>.. Nient'altro che ·que,sto, e p~rc1ò trop1po poco·, anzi nutl!la a <lli-ri,tturaper avviare ad una s.obdiaJ.earmon~a -1:i vita clle,i_. poipo-I,i. Dovrebhe sp,e·l:tàre-al Sociiali,smo,iu.ternaZJi,onaile.di s~ntire e far valere que,S!t,q.necessità. N.eLlaquarVa giorn:r~a dieilCong,r-e1s!So idliB,e1r,nai1 l prro.f.'Iusto, r,a,ppr-e'Sentante <l:ell'Argentina, Hen,diersoin, Renaudel e altri hanno po,sto in ril.ieyo i'impoTitanza dleil·proMema dog1anaLene,l:lereilazioin,ifira i pop,o,Lie come cau- ,5a d:i guerre. Si <l!i,capur,e 'tutto. quello che si vuo·le snl Bwdo 1ilUegittimoe, irregolare in cui que.Ha_Conferenza fu conv0ca-ta, ·su oerbe _de-Li-be1raziorui che ha pr,ese, 1st~gl:iuomini che v:i hanno pa,rte1cipaito, ma non si vo·lg.ano,l,eSP'alle, per dii.sdegno o per manìa ,di forma,Ie iintr.arrsi,ge,nza,a ciò che esso ha· detto di ,giusto e dli siaggio. Potrà, neil.I'àmbito.•dleLl;assettoca1p:itali,s1tico e sotto iil ,,dom~.niodblk1 borghesi:a, attuarsi· l'ahbatbimento ,dedUe·b.a,rrieTedlog,an1ali?e 110tiavremo a.ffr.eLtatoe facilitato l'avv,ento de.Jla J.n.te·r.nazii,o-nale.Sii cllimo,str-erà pra1Licamente '1'inicompatt-ihiiLità fra .le ,cl'u,ec_ose?e noo., neHa lotta peT abbatter.e qu:eille baif:riler-e, avremo a,cuito l'iTlls.offerienza del Tegime borgheis-ee affre-ttatb il suo falilimento. - N_qnè rif-ormi,smo, quesito: o, 15ev01Let-e; è anche riiformiismo-,ma :sulla guiid1a <l!i, que1 dfusco,rs0ultra ii-ntransig,en..te claissiis,ta,che Carlo 'Marx· concludiev:a con la ,di,chiaraZ1ioneg1iàricor,d'ata, che· ift Lihero s.cambio di•sso'lveLen.azionaJ.iità,ci•oè le fonde neUa supe1•1oreunità ,clel-l'Inte·rnaz,ionale. · - UGo Gurno MoNDOLFO_. LA-QUESTIONE TRIBUTARIA '· I. La politica tributaria nel tempo di guerra. - II. La politica tributaria dopo la guerra: 1 ° L'imposta fondiaria e il p·roblema della terra; - 2° L'im- 'posia fabbri'caii; - 3° La R. M. e le imposte prouressive sul reddito o sul capitale ; -:-:- 4° Le imposte sui consumi e sugli alfari e i monopoU; ~ 5' Le imposle. e lasse comunali e p1·ovinciali. Il Partito Socia1ista si è finorn assa.i poco inte1·essalo :dièllaqneistione ti~ihuta.ria, troppo fidando neii h1?s)1i comun,i dei d:emo·cr.a:tici·o nei. mi1raggi anarco1<l<1. - Ora che la gueir,ra ha contribuito, da un lato, a ,rovesci.tareantiich.ipregiudizi e, d:aH'altro, a· imporre j} probilema con la massima urg,enza e gra-vi-tàagli ste-ssi Gòvemù aittua,li, è immoo!iatamenLe neoessario che anche i1oi rivediamo i ndstri programmi, senzia abbandlonarli, come aJ soJ~to, ai 1S01li Cireneii de-I , Gruppo parlamentarQ . . ìbliotecaGinoBianco - Prima però non sarà inutile fissa•re su queste colonne, come punto <li partenza, e per la criti.ca d:eHa clas·se e dd Govemo che hanno condotto 1a guerra, qual,e S•iasLata I. La politica fributaria nel témpq- di guerra. A ,difesa dii essa il MinistTo de!Je finanze, onor,evole Meda, hai p11bbilicatonella Nuova Antologia d~] ,5e.tt~m~re _u. s., :I~ cifre ri~•SIS~mtivedel progresso Lr1butano i-tallano 1~e1tre anm {Ili guerra: da l miliiardo 'e 877 miEonii nel 1914-lfu ; a 4 milial'clli. e 118 mi;Jion.in·e-1 1917-18; per -d:imosLrare che -lo sforzo contributivo ri:ch-iesto alla Nazione fu toslo !à rnaiss,imoe oLLimopossibile, e adeguato .aU'a,ggrav10succe,ssivo d'e.11.enec.es•s•itàe d1 ei .clebit,idello SLato. No-~siamo inv.eoe convinti che, nel tempo di ouer- !'H, _·Sii è s~guìto il sohto sistema caro a4:Lapolitica. itaJiana, di nascondere al conLrjbuente lo sforzo che gli è r~c~Ùe!s-toper l'opeira in!Jraprnsa, rirnaI1Jdandlo aggrav-a:~i al domani i cari1ch,iqie['1'ogg1i - fino al punto 'Ch pagare bllonu pa.rle degli interessi dei debiti con nuovi debiti. .:\p,pa~ 1 enleme,n'Léi_ 2 1/4 mj1liardo.,i111tro,i~aLi _in p•iù con 1ulluno co11suntiivo,co-rr1spowc1onoaH',mc.1rca aill'interesse diei 45 miliarcLi•di ma,crniori sp·ese accu1 . ~~ mu ate a tutto gmgno 1918. -Ma in realt-à - a par-t,e che l_esp,e~e pag,~te ~ono sempre infociori agli impegni, e ,dii crues 1 l'J. chi sa quando conosceremo l'ulLirno conto - se si die,oomponga nei suoi elementi più semp1l_ici i~ cif~a complessiva dleillemaggiori entra~e, sara facl'le rileva1re come troppa parte cUiesse o _sia,sta•kìot1X::nutacon impois!iz.ionù.dle,plore·vo!lio diesit111ate a sparire con Ja sle-ssa cessazione dello stato dii guerra-, _la5?iando ,d,i. nuorvo Un vuoto dia coprire, o sia 'S'tatamdli.rettamente pagata con gli stesSiÌ&biti che ·_IoStato va _contraendo. * Vediamo infatti. Le impo,ste dirette sui teirr.eni e fa.bbric~ti non hanno contribui,to al maggri.o•resforzò trnbutario che oon 73 milioni annui .comple.ss,ivi in più, cioè_con un ~od 1u'1o<l'aiccre~cimento po•co più alto eh.e ID un meiclri.ocTe,tempo d1 pace. L'i~pòsta dli R. M. ha dato appena il 20 % in più, e contl!nua a,d-essere elusa iiil gran parte da.i gro,s,si commercianti e· affaristi, a non essere pagata. affaUo <laglli Junke1· coltivatori dleiipropri fonic!Ji, e ad- esse,re pagat~ pe•r inte·ro soltanto dagli impiegati pubbliei, i· quali ,domandano naturalmente un aumento equiva,le,rnte:dJistipendio per scarica.r'la, con una graz.ios-a·partita dii gùro, sugli aJtri contribuenti. È stato molto se diai dlu,ecentesimi di guerra sulle imposte dirette si sono rioaNate alcune deòne di milioni. · Le lasse sugli a{lari (registro, bollo·, tasse, ooc.), hanno dato• di p:iù 1/4 d1imilliarxlo. iVIa il più è stato dlato proprio da quelle che_contrastano allo svri.luppo della ricchezza nazionafo, colpita ne·l momeinto meno prop~zio ,della p,ro-duzione e d:eUo scambio, spe.c-ialmente di ogget~i <li noce-ssi,tà o util.ità comune. Il meno è dato ,cliallemigliom tasse, su gli ogg,etti preziosi, I.e profumerie, i caffè-oo-nc-edo, ecc. E quasL nuJtla in più è s:t,a,to,dato daUa tassa di successione, &Ua quale la classe possi-cùenteè così geiosa, · che neppure i r,inverniciati programmlÌ dei fratelli siame.sà.- ii cle·ricali e i ,radri.,caLi ~ Ol&anofarne parola. Per avvicinami .ailil'aumèntop.ercientuale meidio d~lla richi,esta maggiore presffione tribufaria negli- armi di guerra, bi.sogna .arrivar-e aUe· imposte indirette (coll!sumi, dazi, permessi d'esportazione, ol.ii, zuc..:. cheri), cioè alle imposte più dis-cusse per la meno ., J

.. .,. I' ' . .70 -CRITICASOClA:L;E ·. equa r:ipe,tcussione su tuttl J · ci<ttaidini;per tes:ta e p.rieta1rii cl'.i ter,J\eni potrebbiere -<lor-mii.re SOifl'l1lii' tran- · - non per rrnch~zz~ posseduta o per lusso sfo_g$'iato. Bìsoo·na arrivare alla nuova tassa sulla sporcizia nazion!:Ze che ricav.a 20 milioni .çlal sapone; o, a.i fa1111·i--; g,erati 1'nono_poli~el $aie, fiammifori e lotto. quilJii·; . / Llcopg;egno deff innp·osta è infatti oolSiftruito in moiooo id:a gara1!,).fliple'i.a:runobi1ità.1\1,eid1ian,te << il corF1tiingent.e >>, si ,pr-e,clu<lroegni p:11oporz.io),lie ,dè'lJa imposiivione· c·omp1eis:siivaU.a ri,cchezza o ,aJ re,d:cl1i,.taottual1i o alll1e ne0èssità si\!lcc,essivecleltq. Raz.ione. M16cllianibe « l'acc,e•rtatpooto carta,sta-le », Ja dà.swibuzione stessa della somma ieompJeiSs,ivatr'a illerdiiverse IJ>·a,l'!~,oendoilne ·si rinnov.a che una v0<lta0grni secolo (1), e a un Ì)I"ezza. pro.ibitiivo a,sso•rbe;nr~pe-a~e-echi.iaennualità dle[ 1ir-rilòwto * Ma aHora -d'ontleè venuto il grosso <lie~1l'-incremen·to lributaPio vantato daH'on. Me,da nel tempo dii gu,er,ra? Eccolo in due cifre: qua,sii mezzo miliabdo d;ai tabacchi, pa,s•s•a-dLai 376 ra 830 milioni annui;' e qua,sì mezzo miliar-do dai due. cente1simà sui pagamentii e -cùaì $Ovrapro{itti di guerra. Ora, i compilatori del conto .consunti,vo potranno bene: gùar-dare con ,legd.•t1limasordicl,i:sfaz;ionae quel primo me,zzo rniJiaflcl'oche (anche pagato ii maggio-r costo di prncluz,i.one)li piuta a sal,dare il -pareggio ; ·- ma, i1 citta.clino noLa maiLinconicamellite ch'es,so - rappresenta. il fumo -clellague,rra, _il' f~mo d1e,i11].nghii ozii fo.rza'ti delle attese sne,rvant1, pagato :Ìinparite con g'li s-te,ssi d:eb:iti aperti a favo-re d1e,lArl'mmi.rni-, straz.i.one n1.i.btare, e pagato, pre-rmo,lta parte deJ' timà1ne-nrted,a, una po,polaz1ionechre vi.ve anco,ra nwlto ,d,i fumo e poco di SQstanz,a, · . E ,jil·secondo mezzo mi..J.i,arrdro.i;lippresenta la burla 'finale deHa poLitica tributaria <lii guerra. Lo Stato impone.va il tributo falci1diator-e; e ii fornitore fac·eva p:a,gar,e.allo Srtato iJ pFezzo .dle:Hame·rce, i,l profitto, ,i_l sovraprofitto, e il tributo su-ll'un9 e suU'altro. Quin- . dii lo Stato pagava a se stesso la favolosa imposfa, coi. nuovi debiti aperti per il pa~amento dei fomitor1. Ma· al Mi:I1'istero ila frm-ion.;es<e•1ivivpaèrJa i'Dlusi.one diel p.a-reggio; · a,i fom1ito11e;ierv-ivvap·er..,coo.nestare la f-ca,f'samoralità de;i contratti dli 1gue1 rra - e lo. bml.a concbinuafino a1 di .ogg,i sul serio. Riassurntmdo, Al 30 giugno 1918, ,dei 2 m~ifi:arcdìi. e h1ezzod'i mwvò magg-iorn pieso ,1nmw r1d1iie,stoda.llà. guerra, :3i -eira provv-e:cLutoiapparent@menve a tl.!ll\Li, . hené e stahilme.ribe pel".òa1clapprena p,iù dieUa rne-tà, ·con uria potlihca ·Lrib,utarai a-ssofotamente .nnsuffi~ c~n~. · · A.1.·30 giugno 1919, croè a pa,ce c_ondusa, lo stesse>, maggioir:e peso annuo o;s-cille•ràtra i' 4 e .,i 5 m,iha,'Fld,i. Che co,s,a preparano [e clarSsi-id-irigeTutp1,ie;r-farvi fronite ? ·Fino,ra sono annov:'etraLi mono-poH ;dliNa.1U.i -"- ,à.;e,ciruali è g.ià •abbandonato qu:e,lfosùl carhom.e___: ,._l'imposta cornp'l,ementare sul r•eicLditor,indenniM d!a · fa·r pagare aii v.i.•nt,i(?), ,e poco p,iù. lBa,stena1n,n0_? [E':: aHe nuove m,aggfo,1,ispese r.id1iesit,ertlal11arrestaura7.ione e rdail.1-o· sviluppo della Nazione in tutti i eàmp,i; (viabi'lilà, fe.rrnvi,e, niavigaz.ion.e fluvia1,e e mél!I'ifl,n· , r·irnboschimento, bacini i,diroelettrici, bolil,ifich.·e'i,gi.e- . ne, istruzione efon'\!erntaree_prnfes-si-0-1:i.atceo)me si provve,clierù, se la r~cchezza.<lievee1ssere a sua volta {] 1 ::i queHe creata ? ' .,. E.eco la s1 i-tuazionc cui elevo.no far fronte tr,iouti nel' dorpo-gue11::r,a. Il. La politica tributaria dopo la gueri:a_. , ' . 1° L'imposta fondiaria e il probfoma della teria. steisso. - Affiinchè fimpost~ f o-ndiairi:ad!ivenbi11.eidlcLittizia, se,.. guenrdo .i bj,sogni 1 dre11l1S0tato è gli svi'1upp,iidiella r-iiccfaezza, è. dunque. pre•gìurcl,iziialm-è.nitned~spoosabjdie: ~) ,applicare ·l'·imrpos,ta per' quota, senza liulli\e maiSsJmo; ""· b) acMrd\are la ren1dii-t,adlom.inri.calteassabiie, com le forme più sem-phici e rapii1dle- dien]J.nciad:eilprop-rie1ia,(Vie0 acce1rtamento, die 1 W:Agernz!ÌalmpQ•sibe · così come si ,il_!:)rati,pcear la It l\i1. * :,; Ma noin :basta,, H no1 stro còmwito non_ s:i limi,t.a u · .,sugg•èràe mewi. ,fiscal1i per sai1dare le :tlaUe. <lieiGo- . , verni citi. guerra, o per g,i,oco-sci,e1~tificoe·unàu~iano. "' E, -sreneppure ,è·po.ssihil,e attuare rdlico·lpo il l'l:C>ostr<'> pr(l)-gramma l!u1't)iim@ dli c0UeVtivizz·aziio'lìdl,e}lleterr'e, pos-siar:no _:peròru-cere,ar~le vàe. più faci1i per arriv:a.re Se, pér esempio-, sii stahili.s-seche gli Enti pu.hbhqi~ Stato e Comtlru. _sperciia[imente,po•sson.o eisp~'©•piriare quamti teril'e:niilor .:piaccia sUrl fondamento _cleilla11em- ·d'ita deni,rnçiata ,~.a,~p.r@·p!I'lie,ta11~io prer la tas6az:~one, p,e:w _ce,derl~- in QB@ a So@ietà Jdii c0,nta,cLia1ii, si rag.giul.il-- ger,ebbe ·aùtomatiicamel'lrte a'l,lnò e l'allr~1 de~ ,cbue-sco- ' pi segnewl;i: o un 'fo1;1le. eoo11tribub-o el'é\[lapr0ip>iri:etrà -irndivi.d\ua•lae'·l bifanoio pubb lic,o - o La c-©Uet'biy,iizaz-io[lledleilìla JPi110pirie1Là à favo:rle d1e,idi!fetti collbiva.Dori deHa ~e-rra~. , _ Se_, p,ÒJ' es,e;mp-~o, il -proJtFiiet;:wi,0 dli l!l•m. ter,renò• de- : - 'fì1u~i ·unna 'l'encl~ta -cùol.1l!linaie-a[( id.ci. l~re Hl00 : m;imrue, . i'_faillte prulDMtcO·,s·l!rli,e%.i_@•dsitauna So,c.iiéià dii [avo- , .ratol'li di.,e ,d!i,ta ~è d0~1Mie ,gail1anzlÌ<.e, lDotrà!~rnp:o:n•e lm e,spropri:az·io,Nie,pa,g·,aim.ido la te,ru in r_a.g-~on~. --:d,el IOO))e:r 4 o ·dìel100 pe.r ·3, s>eic<~1ìl.ldo c-he .s,1: ~talnJ.1sea, . di! rernc1ita,,tlénun0i1a1t,a.. Ci0è, neUa 1Sp1e.cie, 25 ®· 33 mi~, Ja li-re;-piii1 gh il:ltim:i-rnl!ig1'ilo:rf}T:IDJe1nif;i, dJeI·foù,dlo che. moil1fl@ssiero aijlil.c®ir& 1dlivenu1'bi rieiddli~i:tL - . • · Così .si· risolve ati!ehe, ii.Jl pJ?-ob,l@ 1 liJ.il à rd:el ta,M'Ò,n~l·o e -del[e be-r!Pe ineo,ltB. o -s.eaP:sam1eni0te0ltiv-abe.. -POJLchè, o il pro1 pri0tario fa ,100:rtm.re i'l \SlJ._O terrer,i.o·a_lia mas- ' siim.apr·GJ,dlhltl\iv:iptà:-e,,rcl.leruu'Fl'z-ÌlaiFG la piooi" aùl\ra111,eno:l'~fuil cL1e gli· ·pe1 ~Nilett-ta a1 co[;lse,rvai·fo,, 0 i contad!i~,i@it'g:a:. · 41,izzatinl'e ·.chie1 d.~n0 es.5,ita T<dir,etìtclo.alt,i-v:~ziicin@sli,5c,iahzza_rvdione I:a pir@,p,rieilià· . :.f - *·-· i~Ile,6~lil.O ,irnv:eic,te,~1:te'I''dOie.~J.so~i.t@ :1_'.l~n.~i~eHo tleHe --a1Jil.!Iliple:1- 1e:tose'J!ì'.e'lr,a e,seilil!zl!ò1Ne. ,dia_.1,mp,ootad:ielte quo,heliTilrin'.iHile (inf~ri-01•i, p._ es., a.]@ fo,re;), cFl,e and~e a:to.ialitrà -v0aia S•Q1Sten.emmw. P1i1llil.?- _.Glw.,itto. p:erehiè· è -di.wtiùlità ri~~ifu-ilaegl~ s~ssi e:seo.taiti.SeeoIDJ<llpoe,1tohè t'fÌlitte[·e tf0rm,e e .1:e grandèzzre _.(3)i p,F0·pr'Ìe.tà,p,ri-, Ho .detto che la terra (conJsi,dera,ta-n.elila_sua r~n- · vata è ,di rendita ilail ~aipitffil,edev0no. eomribuiré a:1lfa dita puramente dromi-nicaleo catastale) ha. c0111tribui- colhiH1iviMJFiservaì1,d0 l!à Jl)•rogr.e,ss-iona,ella. imiwosta : to assaii poco all€ maggiori n,e,ce-ssi-tdàeUa nazi@n.e. compfeme-!ltare. &l'lJ)i",,@rchiftT,:i~tir.zo, pet?hè [a ~~-"- È .Y~ro che es,sa è assai meno- suscettiva dfi varia- . tata magg1oire ca_}iiac1t'à(H'@idl!ttt1_ya ie S(?brmet_~ d:emp:1e-- zioni · poc la sua -sbe 1ssa natura. Ma è rid~·co-lo cb.é ·~.......,,..__- · · · · " lo, Sfato- ne- ricavi 1a-s:bessa,s,omoo che 3'0 amJ.iÌ' fa. 1 _ · · , ~ • · Se i::ionfosse ,ehe ~n compeus,o, gli Enti i,o,c-ali,sneci~ .,.. <,Ù ~~òbit~~ ~0~10:9·',.,,.~Ei'n ~tal,~adl u~0~0 , ~"'.tasile _po.s'ts:\ ~~~e:1 · 1 · ,-1, 11' Jl d , · t' 1 comp111..,o .e.wsro 1 ,. w. , qu~uo S.l!Jr.,,,e0-W1piu:r,0, 00s -e.l'.., ""'s-~ li:' :a ,~u~~-zone 1..11~' a v-a' e pa 1 1 a1'l!'.3-, VJ..O~~d!o la_legge '_ ...più a·i m~zz0· m!ÌJliw«[!!,o ~<i. lli-re, e si 1'ifferi:rà al11a eondrif,iane- dil1~e'.' -de,r lm:n:m',.ecce,domo nena SOV'Thlm.po.s•IZlt('),D,e, l pro- terre .... ne,1 J:886. . - . - . ' ~ "' ~

CRITICASOCIALE 71 col~ ~ro,p_ri.eta.I'li,osono froppo spesso il p,rezzo di un 1mbestiamento nel lavoro e dii egoismo ~iviJe. Soltanto la piccola ·pro.pr.ietà vo:rremmo ecs-,e,n:tata délllla -espro,p,riazione forzata, per· non provocare invi,cl,~etra. i conta-dlini, lasciando che la pr•oprietà ço.llet.t,1vavmca per forzai. di esempio (1). . (Continua) G. lVIATTE0TTr. (il) .A.Iconbra~·io, allo sco.po di ridonare all'Italia Il verde dei boschi di cui fu malauguratamente spogliata, vorremm~ che tutto iiongenere·le terre, al disopra di un dato livello sul mare o aventi un declivfo superiore a un dato per cento, fossero spropriabili sul dato della rendita denunciata; e non solo dà Enti put>blici e.Cooperative, rç.a anche da imprese ca,pitalistiche, quando ques-te si impegnino a sostituire immediatamente le· culture dannose o abbandonate con cultura arborea e boschiva. Anzi, dovrebbe essere concessa anche l'esenzione da imposta, fino a che il bosco non divenga redditizio, • - . LA TERRA E ILPROBLEMA MERIDIONALE 4. Progetti e. proposte fin qui presentati. la Lega ,dlei contadini, la Cooperativa, la Cattedra ambulante ,di agri,coltura, cioè tutti i fatti nuovi della vita rrieridiona1e, rappresenteranno il· suo campo di azione secondo le sue tendenze e i suoi propos,iti. Ed allora il Mezzogiorno dovrà necessariamente trasformarsi». - In un successivo- articolo (1) l'on. Labriola com pleta il suo quadro così : . « Se il Mezzogiorno non vuol morire, deve appunto mirare all'industrializzazione dell'agricoltura, cioè alla elaborazione manuale dei prodotti naturali della terra, e per aver questo bisogna comiDciare dal combattere a sangue l'analfabetismo. La industrializzazione ,clell'agricoltura è impossib-ile dove il contad"ino è ancora « cafone >>,cioè un essere duro, ignorante, avido e superstizioso, dedito alle so-ddisfazioni grossolane, rassegnato alla sua sorte di miser~e, servo ,d1e-ipropri pardroni . .Ma il Mezzogiorno deve mettersi risolutamente innanzi il propr,io problema. Deve esso diventare un paese balcanico o un paese europeo? Se la sua sorte non è il diventare un paese balcanico, esso deve fare due cose, che poi sono una cosa sola: alf abet-izzare il « cafone », industrializzare la sua agrìcoltura. Solo a questo patto il Mezzogiorno d'Italia potrà civilizzarsi, diventare un rnémbro attivo e Venendo al quarto punto del nostro esame, e limi- rispettato della grande soéiet~ italiana>>". tandoci, come abbiamo detto, al1e più recenti mani- Questo aspetto del problema della industrializza- . festaziorii del pensi-ero <li studiosi ·e politici sul pro- zione dell'agricoltura che non è solo meridionale ma blema mer,1clionale, troviamo che-questo, pe·r Arturo è italiano, poichè quella agricola è la sola industriàLabriola, consiste in questi quattro punti (1): lizzazion,e possibile e «naturale», è e~rn.minato ed a) viabilità, bonifiche, miglior distribuzione del- allar!rnbo eia Paolo Scarfog)io nel Mattino (2). « II Le acque e di bacini montàni per intensificare e razio- conflitto naturale fra interessi industriali ed a!2'ricoli. nalizzare la cultura; , . . imper:niato, se.condo il giornalista napoletano, sob) creazi,one di un demanio agricolo per dare la pratutto sull'alea· delle lariff e doganali, non può esterra ai contadlini, mercè vincolo associativo e coo- sece sanato con intese verbali, ma in una sola d'iretperazione obbligatoria, espropri-ando le terre in<_ tiva; la creazione• di sbocchi economici- interni alla colte e mal coltivate, le terre _da-bonificare, e utiliz- superproduzione ag6cola >L zand;o le terre già demaniali; « Industrializzare la maggior parte <lelle materie e) lotta contro l'analfabetismo, cr,eando un Com- -Jilrime che la terra produce; trattare a Napoli la camissariato speciale per la costruzione sincrona .e in nape che va all'Estero a milioni di quintali, altrove un minimo di tempo degli e-clifici scolasbici, per il- il sommacco, l'olio solfurato, gli agrumi, le frutta, loro arre,damento e per la• scelta -cJelpe•rsonale ins,e- la sansa, la vinaccia; ecco un còmpito che l'industria gnante secondo crite-ri e con rimunerazioni speciali; -del Nord' non ha roai compreso nè svolto, e che ap-:- d) trasformàz.ione ,cl.ellaplebe nelle grandi città, - pare invece oggi la chiave vera per la soluz-ione unico mezzo per combattere l'alta delinquenza, dalla del ç.onflitto fra interesse industriale e,d agrario ». _ quale siamo contristati, e che implica-: - a) un s,i-- Ser.om:1 10 •l'on. .C~cconi (?). 1a tra-sform::izione rdels,tema -di educa:ZJione speciale ,dei fanciulli abbanrdo- l'a!ZricoJt.ura si può ottenere nella pianura con la nati; b) lo sviluppg del sistema della spedalità e _del- · motn-::iratura, in collina con I'apoocleramento. l'assistenza sociale; e) la creazione d!i µn demanio . « Questo ampio hlvoro di trasf~rrnazione può es-- municipale edilizio, che permetta di abolire le ahi- sere comniuto, eg-li scrive, con migliori e niù cerf,e ·tazioni a pianterreno o sotterranee (Puglie) e la p()r- prospettive,· in p'arte da veri fittavoli dì. nrofessione. map,ente sud.ièeria delle. nostre r,ittà. quali abbondano in Alta Italia. forniti- di capitali e E,• ponendo in rilievo ciò che già si è fatto nel di esperienza recnica, in parte da Società, d!a istituti Mezzogiorno e su qua1i forze si dovrà contare, scrive provvisti del necess::irio capitale e che possano adilo stesso Autore: bire l'opera di tecnici stipendiati per fare impianti. « Descrivere questa provincia: rurale, aspra, apa- trasformazioni. colture. ed esercit::ire con continuitti tica, egoista e senza idealj, è rip,etere una de-seri- una sorveglianza, che la molteplicità ,cle' fond1 renzione fatta cento e cento volte: Tuttavia questa pro- d,ereb.he meno costosa. vincia ha già elaborati germi di 'una vita nuova ed « Solo a tali fittavoli e a tali Soc-i'e-tàriuscirebhe po·~- elementi della. nuova sòci,età. L'organìz.zazione inclu- sibile e utilB a-doper::irc anch<-' i;di elementi locali. sl.riale ,e. finanz:ial'ia moderna vi è già penetrata. La chr., ricalcitranti per misoneismo o per incertezz::i. Lega dei contadini vi ha fatto la sua apparizione. - sarebbero, meczlin e niù facilmentie. attr,qt,ti sn11<-' La Cooperativa vi attecchisce e qua e là rigoglieg- nuove vie dalla fi.ducia nell,q guid1 a e g_::ilJ,qforz::i. gia. La stampa - quella buona e quella cattiva - per essi più ·persuasiva, ,dell'esempio e· della espevi si diffonde e ne crescono i lettori. Il resto sarà rienza ». · fatto d-ai re,çl,uci della guerra. L'uomo della trincea Un niù .largo pi::ino tr::iccia uno scrittore anonimo non è disposto a rassegnazione. È avvezzo ana·lotta. ,dlf'.lla Stampa (4), i•l mrnle Tirooorne la costituvione Vuolie nella -vita una parte di soddisfazioni corrispon- . delJe tr.rre in-colf.e, dei dema-nii comun::i.I-i.·dei latidente alla_ parte di sacrifici che egli ha fatto. Egli fondi. sni q1iali gr-avano !2'li usi civici <le1le oonol::isa·rà1 l'uomo. -della trincea, il grande fermento di. zioni. in DAmanio naziom,le eia clistrjbuirsi alle fornitrasformazione del Mezz-ogiorno d'Italia. E quando eg~i ritorne~à, l'organizzazione fin~nziaria novella, (L) •Roma., 00 agosto l9Ì8. (1) "Roma"' 30 luglio 1918. - (2) 7-8 agosto. (8) " Sera ", 25 agosto 1918. (i) Numero del 9 luglio 1918.

80 CRITICA SOClAtE· * E la trasformazione procede sotto i nostrii occhi. Le classi dii.rigenti inglesi più avvedute affre,ttano la costituzione idielle Comm1ssioni miste di fabbr,ioa, drustrettuali e c,e,ntraJi, proposte e d.ehne.ate nella ReJarione Whitley, e già i111 ~5 indus,tri.e impo,rLanrt:iifuro!Iloiinsmirtùite,mentI'le Jiesi studiano P'er .i gr.a,ri-cLi. se,rv,izi deHo Sta,to; ma è d!a doma111dar.sii._s,e se ne ·a,ccontente,ranno le c,l31ssi.lavora.tric!Ì.,che mi,rano a una trasformaz.ione anche più raid~,c,ale.. , · Anche su questo tel'reno il movimento è trav·olgenLe e ir-.res.isbibiie, è ·si impronta, ne.Ua sostanza, a que,ste paroJe dette ,da, . T•rotzky nel suo p,rimo <li.- scorso ail Soviet di Pi,e1tro' 1 gra,do, la sera diel 25 ottobre: <e Lo Sta:to deve eS1Sereuno stt.I"\l.ffienoto di lib.erazi,o,n,e delle m.as,s,eda itubte le s,ch,iavi,tù... Hiis.ogm,af.ar sien.- lilre ,a,ico.ntadi1Ilii1, agli opemi e aii,soldaiti che gli affari pubblici sono i loro affari. È ili pr,i,nci1P 1i•o foindamentaJle dei! nuovo poterr1e))(1). Le masse lavoratrici sono state fin qui utiJ,i al,l.o Stato ,pe.rchè non vi avevano alcuna partecipazione di.retta ed! efficace, ·perché se n:e,sentono estranee e comhatlute. Sc·rive anco,ra Trotzky .in ùn opusco,lo: e< L'esp1 erhm,:ziaimsegm,aohe, doivu,nique Ja boirghesim gode d1 tuttli, ii \SUOI~ ,di,niitt1,\Se,ne va;Jep.er im.gan'Il!ave 1 la cl.as,seopeir.ai1a,e i c.01n:taidini.Sic·oome·h,a,iin ma,n,o,la siLam;paquOltiidiiaJn,aei p,eir:i-odiieia,siioc.ome dilsipi)ne,d.i g1·rundi,r'i1ciohezz,e,può oormomper'e i fuinz'io1niair~,p l'lo~ fi Lt~re deiJ s,e!I"Vizidi oeintim,aiiadi miigilii.ai,adii aig,eiruti suo,i pirop,rii, m.i1niaicai,air:e, iJrutimiidi,re ,s,emprfe p'Ìù· butti i •S:UO·Ì ,sichilaviled 01I'lgain.i,zz,a1re fi,ruailmemte.le cose i1n modo ohe nerSISiUJilla .p, mbedel (P01tere1-eslfug.g,a. « I,n iaipipaoonim, ill p,opo.J.oà·n,teropal'teoiipa eille e1Le7ii,oni•;ma soobo s1iJIMJSICO!rude i,l d01miiniodel caipitàtl.e, iI qU1ale,s'Ì dà I'tairiadi aoooo:,dareal p,opo,I,oiJl d:ill"iltito ù.i vo1to e -tu'Lte fo Ll!bemtà « <lei:noCII'afa,che », ma intoode C0111JS,erva:re ii,n:taitibi. ii suoi iPl11Ìv.Hegt È: .e.osic,he, ne.i Paeisi a r,e;pubbhoo bonghese, nonositan:te i•lsuffragi,o u111i1Veirs,aile., H p01tere is,i lir,ovainiteramenite ilnma!Ilodeii giramidi p01ten.tatideil ca,pi,t.al,e » (2). E,c.cope,rd1è i Co.ns,igLidegli opera.i, so1,dati e conta.dini, ,dopo essersi aff,ermati come forma rivoluz4·onaria ,t,ravolgiente il vecchio .regime; anche d1ove non •sono r1 imasti <leposita,ri del potere come in Russi,a, vengono già, · in Germania, riconosciuti.• come una forma <lii ra:ppl'lesentanza che ,cl:i,vente>ràstabi-le nello Sta:to, ga,rantita dlaHa Costituzione e con facol-' là di .iniziativa· i:n fatto ,di legiisl.az.ionei. E questa J,a forma id.ii transi:ziione dal pairlamenta- . rismo <lemocra.t~co alla ditta.tura prol,eta,r.ia, in cui si cristallizzerà temporaneamente, coiSì in Germania come in Inghilterra, la foor:zadi a:sicensione e dli. pairteicipazaone agli affari . .deH,0 Stato del p!I'oletairiato. ..Seppure la ,traj,ettol"ia non vie,:riràpie,r,co-rsape,r in- ..tero, anche' colà, più rapii,d!amente. Poiichè, rionoiStante le affermazioni retoriche di ··questi quattro an,ni, e •sebbene alla Conferenza di · Parigi ,si .lotti d,a,i politici deUa borghesia per. spo- •stare confini e ir.icostituire Q co'S'tituire configurazi-0ni gieog;rafiche cos~dlette « nazionali», gl,i ideaJi peir i quali lo S'Pirito <lei combattenti fu mantenuto « ~Lto» vanno caidendo in frantumi, dall'autodecisione diei (1) Citato.nel volume ·di ET1J11NNJ11 ANTONELi;.1: La Russie bolçheviste (Paris, Grasset, 1919, pag. 74). (2) Dal Populaire de Paris del 23 marzo 19191 BibliotecaGino Bianco popoli aUa libertà :dieimairi, daJla Sociiietà dieHe nazioni aJ priincipio idi nazionalità· e di patria. , Do,po,tanto ,sangue, tanta r~torica e tante delusioni, in quanti esseri ·il concetto di nazaone si presenta cqme un inutile, pawoso e periieòloso 01l-0e'austo dii vite umane! E,sattamentè lo <llefini,sce;· nel st10 u'1timo Libro << Clarté », Enrico Ba·rbUJSSle: « Le ,ais,pii,r,817.!i•OIIlli lllia:ziil()lruaiJ.li, - e,on,feis1saiteo i1nooI1ifes siabilj - sOIIl,oCOIIltoo.~diJttorie tria di JoTo. TU1tteI,e p.opoiiaziiOIIli1che viv-ono e.ntr.o oo,guSltiCOIIllfini e sii doo di gomito nel mon,do, sono pOipoilaitedi . so,gnd più vas•Lic.heog,nuna di -esse. Le 1aimJ:>iizi:on,i te.rr:~OO'ilaJidel1le, naizioni s,i S•OV'l'aip,p,01ng0iruo· s,wl:l.aèairta ,de},}'1JII1Ìvers,o,le ..runbi.z.iOtI1i'. ec onomi,che e fin.a:nzi,ariiesi. i:mruu:l~.aDJO, matemia,ticamernt.e.E1Ssesono qui,nidi, n,el1l'hnis:i,eme, i,J'T'oo: Ii·zzia,bili >>. « E,cco p.0111CJhè - pro.segue J'auitor,e deil Feu - i,l p,robleim1a'll!ni,veiflsa!le, ,rue:lqua,l,e da vita con,tempoJP.aine,a eome La voi;ta(PllliS!S1aibai 5,i p,rec.i!pi1La, .si tn·veisaaio sii. dli1liao-· cera, non, può ,di;s,siipia,r:si che oon un me,zz,ooo,ivel"siaile, · che r,iJdwcaio,gn.i n:azti10I1,~ a aiò che ess,a è v.eir,am,emite; che ·Le spogli tm,tfo de!ll'tdeiall~ dli ,sup,rem.aziiiairuhiaito .<l,ai.o,gn,wn,a,di,oos,e18Jl,g,ria'Il'deidea;lieum8Jllo, e ohe, questo i1Illll!a1z,ainid·o · efilillifbi,v,amenJbe ail dlÌls,o,pradi questl:,e iaigii;tamo1rni 1 sf reina/beche oorucilJamain,oogmuirua,a11l.asua voll'ta: « 1:1·,s 09lo ip,UIIlltodii vci,Slta:, ·è il mi10 », g,li rerudra fi.n,ailme,nt,e kl sua, urnittàdiviina. Coirus,eirvi1amo i',a,ml()lr dii. p.a,tri.a [l,e,inos1trli cwmi, rrra detrcm:izz·iiamoJ'ide.a di p1atria, » (1). E vi >'ono già- à.Fllchegio,rnati bo,rghe$i ch:e èomina.. ciano a dfre - ora ehe si tratta id:ipen.s:airea pagà,re i ·diehiti di. guer,ra - che ,le questi,oni terr.it.oriali non sono poi l'essenz.iia.Jee che ,I.e ques,bioni eicon,0miche e finanz.ia•riie poosono as•sumere un'importanza preminente ... 27 mat·zo 1919. · _(1) HENRY BARBUdSE: Ctart~ (Paria, Flammarion, pag. 249, 253), LAQ-UESTIONE ..TRIBUTARIA Que.sba·,seconda par,te, co,sì come. lai ,preicedente, e:r,a9 già 1S1ca-:iftta e oons,egiruaita.wl.t.Lp,o•s-•oofo, quan,d·o è sita,to an,nUilllDiato411pToge,tJtoMeda, ,do1,ri,ordtin01mentod,e,Id1e Jmpo,Slte,dil!'eltte.Mia ·noo v,i; è bù1S01gnodi m,o,d,i,fiic.airla. 1peirnuH.a, 1POiiichè ne wruti,ene già, ·per i,ntuizi.o.ne, la· ,e,r.iitimp-iù obb.i,ettiva. Il pil'o,g.etto.8.'ociogJ4ebU101na p•air- ~e.•~elH~,r,ifiorme ~ec~'c.b.:e,e dei .princiipJ;i,dia terri,p? e dlll.S1 1,s-tenìteim.einter:11chiesit'ldalllia·fi•oon:ziadenwcriatJiJc.a; ma 'è già -irusuffkiente cl.i f.rtorute ia quell:Jedel domani, •di.c:ui sofo può rreaindiensi1ilillteiI'!Plfleteun pia:rti.tod',avveinilrecOIIDei1lnostr.o. , Inf,a,t,t,ila ~mipois,ta.. C(jmplementare su:i• reididli.tiivJ è amicora:s,aincii 1 bai COlfil,e uiFl, mezzo fis,c,ade·pe:r i&Opi}!)•eiriirie - ,a mia.gg;Ìl01rineciesisiità;del hilliam,cio,no•rl pèl:r divenJ1M e:sisa,1,admpos,t,aiprincitp.an,e;e ,i1nlbainibo· quirudi p~m ... gono le fio,rti,1a!l'i•quote'.de!l,l,ai:mpos.ta n01rmale suii teirreni,' fabbricati e R. M.,: le quala co,n,tinueria:z_mo ,a ',ètsisere'quais!i,tu~~e ISICaÌ'lirc~d.ail,Ci8/pitadJ.i!Slt_a, Slll , ~hi co,nsuma e su ,cih'l' p,l'!oduce, r~duoendo .a fi,nz,1,0in,e •I~- p,osta « ISU:lreid,diito ». . . L'imp.o;s1ta: sul patrimonio no,n, deve ilJ,laldeirea,I,curuo che .La ,cl,aissiedwgenite ,s.i1a,NlJs:s:égn,a,talJ.a· i,ni,posta· .siul oaipi,ta1e; .poiiemè si br.a'tta u,ni,cam~te di u,na, riipe.- biz,ii01ne .m tono ·,mitnòre delfa :iu:nposita sui redodiihl(v.ari1ando ,a,ppena if daito del4"'iniipoÌl'l,ibi,Ie)tli Ulll .'mezto empirfoo ipier ristiabiUitrela propolfz,io111en@l'lllliaffetra reiddibi ip,rodò:tw..,~ 'CAap!i,tailee p,rodotti d1ailIaivoro, c.uiJ,la ~mposltaioom,pl,ea:iernta:retl/18.LSeml'la e I~ ,piaAirri.mo- 'I

ClU'f lCA SOCl~LE si II1Ìl8!le è li.nsu.ffic•ioote a, Sl.lp1Pli•Foeon l,a tenue. aHiquo,ta fissa deH'l 0 / 9 • • _ . .- . , _ M,iig1N.10il'Ì r1f.0-i:,mseo.no p.roip,01sitpeieir a'a,oc.wbam,e,nito dei red-dibi prov_oo,i.ieinti cl.ai azi.0rui ii1nidti-s,triiail.1i1 e. t,i,tol\i Ìtil genere. M.a .resterebbero, am,cooo ,i _drie,iftU n,el:l '18ic·- oo-r:~,eruto ei i:r.evisii. 1O,ne td.eilU 'imipo1I1 1 ihile dei te.rrein,i;e fuibhriioobi; e •S!Ì farebbero pwgiaiFmeno i fiabl>r:iic,àiti cl'l.iu:s,i e t teir,I'le:n,p.i iùj,rncoll.tci,o.n,ti\Il:ua•ni,dcofoè ç1. c;oJ-· pi.re la l'i,oohezz;aneiUa effetti,vità 0 aJI1zÌlchèneil,l,a capacità ·del ired,d;i,to, sen,m !_Sltimoilii a · maig,giiorp:J.,einte, ~oàUlr.l'le. i;; Vell"O 1cìhefina,lmemte1s,!ÌJ' H'0ipo,ne la Ìlill1polSIÌlZilO'ne · sui1 g.i.,oieùli,p, oisate•rie, ·v,8iSlel:Lamec,c:, ma i',a1liiiq 1 'u,o•b·a è mi:mmai; .e. no,n, si .s,p,i:eigp,a,wc;hè se ne esc~Uidfclimno bi,li:,gu:ai~rie st~tu,e che seif'Voin,o, o godimento $br,eittamentep;r;waito•. fufiine se ,sii:,p,uò imdullg,e;rea,li!iaeis,e,ruz,i,Odlenie red- . ,di,t.i, prodolttò,- ia,1I '1es1teroo, ,pro,vem,i,einlti, ,dia, de:hi:ti deilfo· S:tato e oooni del teis,oro, da un,a i1 ìnpms.tao,ggie.Uiw-a, m.o,n Jtei dovr,eib:be ,pe:ròm,ai· esisCM" 1 e 001ruse1ntito 1-o s1 cbmputo- ,d,al.Lcaompfteissà.vn,a~•cchezziaf:ai1rniigliìwsr,oeittomeisoo aid imposta sog,gerotkv,aC!Olill•p.':em,è,mtairi~, s,p,eoi,811men,te qu.amidgp,,o!Ì,.di.q1ueisrua SÙI ammette ,ançh.e ill cailèofo p,e(I' i,ndi:zì-. . . Questi e· -a.Gbri J_Uiip.1odr,i.,~eltt~, aipip.airj,s100,n~ nel prog,e,ttoMerla; -ma_e 1:nutJi/11~,r~iteireo sipeicmfi,oarse , ioomeho <leitto,r1,sU1libam-o llfil.pll111e:jfuam,emJt,e ,dal co1nJT:oiillto ,dro progietto colil lo 1sffi'liibctohe s~.ue; .mentre_ nie.LL~ t;e'J'7;aeid ul-tim8!p;8!FitJsear8Jllifl,odifil:eittaim,emmte-_l~vwt~ queilJ,ip, ,iù griayi dell'Lai11118!{leiguaita rllfolllma de.1 tr1but1 lO!csaJU. . . II. La politica tributaria dopo la guerra. ' 2° L"impo,sta fabbricati; L'imposta fabb:r:!,;e.aiti s pr:'9oota, _a ~utt~_prima, come una ,d:eJJLe più semphc1 tas.saw:m,1,du1ebte<led red,diìto e ,d,ella -ricehezza mohiJì,are. È in.v,e,cepiù spes,so un.a imposta ind1!f1etta· sul consumo, e dlifetto.sissuma. , · es,sa l'a.Uuale daziÌ..o.c..o1QJsl.!lmiol , qu,a;Je codpiiscé g,ene-ri in1d~,spe,nsabiLai 1M,ttise,nz.a ,Gtistinzionè, e,d .è causa di gravi -sipes-e ,dii e&azi:onie di kodi innume- •l\evoiltai. henefic,io -degJi !speculatori e a diannò irn:hireitto ,dei co,n.suma,tori. Semp1 re peirò che si cor,regga·, la pro•posta im conformità :diiquei pr.eisupp0:sti (1). Gooviene poi aggiung.elle : ~., · d) l'affivto, idi-enunciato,da1•pirop.ril8ta•nio per La tas,sazi,one•, <lov-rebbe rima,nere ,ùmmutabiiJe per un pe,riodo ,di rulmen.o 5 anni, dentro i qua,li non -pote,sse eissere aumentato cosi come non si aumenta 'l'imJi>'onibili.tà; . , ·, · e) le· cais,epoipotl,a1r(.oiilitreohe l,e scuo,le, ·gli ospedaili, ,i ha,g.n,-ei. a11tm.Iiuogh·idi pubbJ.i.ca ut.ùliità), f.ab;_ hr•i,cale ,da Enti p.ubM~cio ida aS:sociazion;idi lavora~ toT;i ,si.anonaituralmerrte es.enti da impo;sta; Umden~ 1cLo1,as}i liLfa.ormazi101n,edli U'Il dem:an.i,ocoUemtivo (2). E' l'in:1po1Sbra.i,siprurmii.a·tdaa-gli inqu,i,li-n.i,sia· d.a1ba: ·a+ fòrndoper m~oviecostruzii.oo:i; . · . · f) ql!f.antoalrl,e aree fabbricabili, ~l Coni.une fissi, ogni h~enni,o o ttriennri.:oc, on fa mais.sii.mapruclienza, le zone di ,terre.no immedia1taIM.11tfeabb.riic'l'.1hihc,on'" foTine a.ilpiano •riegofatore. A data•re da queUa fi.ssazii.ione, il -te-r,renonon 'piaghi più l'imposta, fondlia- ,ri.a, ma una imposta ,Sipeic-ia<pJea,11ia 1/6 o 1/8 ,dieìUa ,media deI.le conti,gue ,a,re1efa. bbricate su equivalente :Superficie. _Uimpos~a ·spe~iaJ·e re~,te:rà.ina,lter3:hill: peir 12 o 15 anrn, s1a che 11pro,p,meta,no fabhr1d1<1, sia che non fabbrichi. Se fa subito fabbri.care, non p,aga, ,cioè go,die, p,e:r 12 o 15_anni, J' e,~en.zìone_<liei rimia,lil,e;n5ti/6· o 7/8 che 0omp1,rebbe-ro l 11mpostasul fahbr,ì,ca1t0.Se-non co,strui·sceo ritaI1d-a,r:i,s,entel'a,cµleo id!i·guelfa p'iù gravie iimpos~ì,i,oneche gli è attri:- buiita ,in confronto diei ,ter,reni ag,ni:eoli e · a favore dieJ:lacoiHett'Jività.Se, ·infine, dUJchi,air.a di non pote·r,e o ·'vol1eJ1me ai: ,f,abb,r~oa,11,el',a•r,e;a.sa,rà e,s,prop-riata a 'favo•Fl1edeill'Entepubblico, in ragione del 1cllo,ppfo de,l puro va,liore agr1i;c0Jo(3). Nehl-eci'tt.à,·1e qua.J.ipiù specia1 lmernte vi cootribuiscono, essa •1-itcai·dmieo.ltiphcata sugli inquiihi:iiic_he non· .sono prop:ri,e·ta-rì.NeUe c~mp.agne, per 11_1vm-:- colo illogi,co c-on }a fo1ydiaria., s•i ha.~o. f.abbl'~c~tl . 3° A) L'imposta sulla. R .. M. affittati .pe·i'_es. a 200 hre·~ ·?on :r-edtd11.1tom,pornb_i!le e l'impo$la complementare sui redditi. cli 150 e un e-ompl,esso ,c.h imposta e sovmmposta superiore a 160 0 170. DaJ.?})ertuttovi è 1s:pe,requa- L'imp!(1 S1ta.iita11i-an,as1uUa F\., M.,, de,ma q~~e _s~ è zione- tra fahhriiicato e fa:bbric.ato. detto ·tanto, ma,le, è pieirò foJ1Jdlait-asu una di1Js·tmz1,oru~ È <'IUi-nciLififill1e.d;i,a,tamennte cessrurio : p~e;~ei\Tol1ìss~:-_~a reid.id-iti ,qieJp_uro c-_ap,itale,re,dlctifa . mi,stJI,ir,e1cbd11.ti1 dli puTo lavoro, m o,r:dtìine<llec-r-esc,enite a) reS!CindeTe :Ì'l v,inco1ocon la fondia,ri,a (l); d' b'l' à , 11t,assa· ,1 .i't • . . . b) f:ame una impòsta autonoma comUFlaile·,con · I,l ma.le è che l'impOìsibasui pr.im.i, inve,ce di tia- <liritto ,çl1siòvr1mpo·sizio.ne percentuaJ,e per lo_S.t~iOt : . gi~~e.gg,i1ai,rli,ec_ap.ìtaITii1~a_, it; !giLi~·gg;i.a. c~i ~·~ende,_a.pre~ / In ogni Comun.e inf.~ti il _prob9:ma _de,llleabitazwrn . s·Mo, 0 fa emigriare ,1 tiitoh mLnll!e,c-1,dai,:t1impo.smo,ne, -presenta a,spe1Jtntutti 1_ra.r,t,i,coJan 1 c~u po,s~0no flldat- l'impo,s;basuii. re,dld:irtm:;i isti è male acoertata,. e nCln t.a,r~i solo Beigolameint1 e ta.ssa,z1on1 L?cah; .. . _ clìistingue:il ,rivenidiiibore-,che specula su g;ra.n1dq1uLan-:- . é) svdtiirne quindtì g,li accert~e,n,t1 e le_rev[,s10m tiità ,d,imerci ,scàr,i,c.and!oislèuil consuma,tp:re, ,da co1'u1 ' dell'impon.ib,i,l•e,ii.nd!i,r:'ttae immed 11aitacorr-1.sponde~- che n,eill':i.mp,respaorta, èffoit'.f,iva:mie~te iii. :1~aggio,r,con-, z-a con il va,lol"e,locahvo, .la postura, 1a -cubatura, Il :tnibuto .diel ,suo kworo o .il mass[mo ns·ch10 (4); e. mod:o <liÌ costrtrniòne, l'uso, ·ecc. . · · ,l'imposta .sll.!1:i :reiclidilbi dli puF? ilay<?T.oir~étisc~- tutti ~ · S<Ylo iIDr questo -senso •~areb~,e du_n_q_ue ·da .a~pro- g'lli sitrp,endì O i ,sa:Jairìcontr,?UabJh ~,e,gh_~nti. p,ubvare- la pr.oposta taissa .sm·va,~ del _Comune dii B@lo- ·Miei ,1aseii.ando·,sfuggi,re i pi1ù g.ros.sup-e,s-c1,el'ell'avgn.a;_ IliOll'1; mai ,se la si ,do;vesse1,r!az,ic:naimen~ e oon1 v,o,catura, ,d~-1J'.affairii-smcoli,elil-ei~,p,re,se. '. . ' · · it..I'.aidtiittomamenateiccu:mulaTe con l a~tua:le 1~I?osta Non è qm ,1 d luo,go per una m1m1ta a:naLi:s,d1e.-1le sui' fabbTica<ti,i:i:no!tiphca,oidroaggr:avw che s1 np~r- .. ri,forme_urgeniti. Aku.ne sono_,d'in1o·lep~,ra~:nte_te,c: ..c.uo~e su,IQifeam1g.h~ p_o\lier·pe1_unume,ro:se, ~ cos·tr.m- ni,ca; aH1ie1 0c~me queihl,asuJ co,It1v:atoT1dleil pr~·Pt~. · gendo'le niewle pegg:ion aingus<t1·,e prom,1,s,c1~t1à. te,r,re:niii,. qua,h neppure paga,rono 1,sop.rapro.fltti ~ E poichè fm_P.'~sta_,colp!J..Suc~e ~i:i,e,re,di co~umo guerra), già note e ma-ture p~~ la mtr_odu~one. ~~ (il coniSUllll@ dl'a}:n,Lav10~iea\ 1 ssm Pilli P.~Qipo~zllonat~ lirni,to a,cùaicic,e,nnarnepoc1w pi1uurgenti- e smg,o-lartt. alla ri1ccheiza à!elle fam1gfae, che ,non g,ti altn ge!l~,ri -'----- · 0_ Cl.l<:cgoio,niilfrldil.a ·,cli_ •az_fo_e-;,8JI1 .. zi si pot_·rebb;e-,r,~o~ab~Li,re , , b 01 .r - rui 1 I b ;ti (1) Invece il Decreto Meda del 1a· febbraio_ 1919, frattan~o pu • per ogni hiog:o,hm1ti ,m,e1 :I, e1yt_r? a. q_ua, 1 a Laz10ne blic~to, sancisce tutti i difetti della proposta di Bologna, e~iminah• è una rr,eicess111tà· ·p,er•una f,am1,gha d1._tmnt~ pertSone, don:e i pi-agi e le possibili utilità. Ne riparlerò nel pross1mo,-N_u__• · e,a} dii là dci quaihi è irndfocedii maggnor f'1;cch.ezzao mero, lusso O specula;z;i_o,n-e è an~he_a,ece~taib-hl.'el p,ro- (2) Il-progetto Meda esenta invece soltanto i cimiteri è le chiese• -·~,t@ di sos,ti,tmre (no~ rna,1dli aggmng,erel) COIIl (3) Altre norme partic9lari dovrebbero poi provveder!!,.!1,lla, ç_g_n- (1) Qa.esto primo postulato e stato finalmente ~ancito ·co~ Deoreto luogotenenzia1le 13 febbraio-.1919 n. 156, frattanto pubblicato. servazione di giardini famigliari e spazi alberàti. - (4) Il ·progetto Meda continua ancora a - confondere· qu~ste· dtui diversissime qualità. di red~ito •. ( ;. h : ' ·{

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