Fine secolo - 15-16 febbraio 1986

che che prevedano barriere non superabili. Venerdì 31 gennaio si torna in aula per l'emen– damento. Ci metto tutto l'impegno e racconto la storia di un uomo, Franklin Delano Roose– velt, che nella notte di San Lorenzo del 1921 prese la poliomielite. Aveva 39 anni. Dodici anni dopo diventò presidente degli Stati Uniti e furono costrilite le rampe d'accesso per la sua carrozzina addirittura nella Casa Bianca. Su una vecchia sorgente calda alla qiiale i pel– lerossa attribuivano poteri magici, costruì nel 1927 un grande villaggio. E Warm Springs, Georgia, diventò accessibile a tutti come lo è oggi l'America. Qualsiasi marciapiede di New York ha la zona di accesso. Ho scritto un li– bro, assieme a Lia Fabbri, socialista come me, che gira in carrozzina. Il libro uscirà tra qual– che mese, si chiama "La carrozzina e il presi– dente". Quell'uomo, che non poteva cammina– re, aveva fatto camminare tanta gente. L'e– mendamento passa, all'unanimità. Anche i conservatori si convincono. Il 19 giugno 1942 Winston Churchill, conser– vatore, scese con un elicottero a Hyde Park, e Roosevelt lo fece salire sula sua macchina, una vecchia Ford, con i comandi a mano. C'è il racconto di un testimone: "Churchill ebbe dei momenti di angoscia perchè il presidente, usando i comandi a mano, voltò, fece fare marcia indietro all'automobile, poi parti come una freccia attraverso tutti i boschi per sfuggi– re agli uomini del servizio segreto. Roosevelt cercò di rassicurarlo invitandolo a tastargli i bicipiti, che, disse, un celebre pugile gli aveva invidiato". Forse pochi sanno che anche pren– dere la patente per un disabile è difficile. La legge è ferma, la tecnologia è andata avanti. Basta avere due menomazioni e la patente te la scordi. Eppure, la macchina per noi è fonda– mentale. E' una casa viaggiante: ci mettiamo dentro tutto quello che serve. E' una condizio– ne di libertà perchè possiamo spostarci dove vogliamo. E poi pensate a come si può corteg– giare una ragazza. Passeggiare con lei, mano nella mano, questo sì che è impossibile. Non ho mai capito quelli che dicono che fare l'amo– re in macchina è scomodo. Guidi.amomeglio Ho presentato una proposta di legge, per ren– dere più facile per noi prendere la patente, per evitare che centinaia di persone debbano anda- FINE SECOLO* SABATO 15 / DOMENICA 16 FEBBRAIO FrancoPiro nelTransatlantico di Montecitorio,e, nellafoto a fronte,davantiall'ingresso della Camera.(Foto di Stefano Montesi) 1 re ogni anno in Germania dove hanno adegua– to le leggi alla tecnologia. Può guidare anche una persona senza braccia, orientando la dire– zione di marcia su un pianale molto vicino ai comandi dove generalmente c'è la frizione. C'è una associazione, l'ANGLAT, che da tempo fa conoscere le moderne tecniche per la guida dei disabili. Facciamo meno incidenti dei nor– mali, siamo più veloci, più prudenti. Perchè per noi c'è l'obbligo delle cinture di sicurezza. Speriamo che l'obbligo di usarle, e non solo di installarle, venga esteso a tutti. Non possiamo superare un determinato rapporto tra peso e potenza, non possiamo trainare una roulotte. Misteri. Chissà che il libro su Roosevelt non aiuti a svelarlt Quando i terroristi hanno ucci– so Leon Klinghoffer allontanando tanta gente dalla solidarietà con la giusta causa dei palesti– nesi, molti non hanno capito la reazione che in America c'era stata. Quell'uomo era in carroz– zina. Gli americani hanno vissuto negli ultimi venti anni la storia di tanti uomini che hanno dovuto imparare l'uso della "Wheel chair", la sedia a rotelle. Non si è trattato solo di inci– denti, specie stradali, come da noi. C'è stato il Vietnam. Vi ricordate John Voigt e Jane Fon– da in "Tornando a casa"? Dopo Pearl Harbour, Roosevelt volle farsi portare in un ospedale della Marina e "chiese che la sua carrozzina venisse spinta lungo le corsie occupate da uomini che avevano perdu– to· braccia e gambe. Voleva mostrare le sue gambe inutili a quei ragazzi, che avrebbero do– vuto affrontare la stessa amarezza che lui sof– friva da 23 anni". Incredibile America, che è davanti a noi anche per certe innovazioni so– ciali. C'è ancora molto da fare. Si può fare. E si deve fare. Durante la campagna elettorale del 1983, un prete, Gianni Baget Bozzo, inventò per me uno slogan: "Piro corre, fai un miraco– lo, aiutalo ad arrivare". Almeno un risultato doveva esserci. L'avevo promesso quest'estate a' Bellaria, nella east-coast, dove Gianni Selleri dell'Aniep -l'associazione che raccoglie gli in– validi per esiti di poliomielite- ha messo insie– me una piccola pensione romagnola per quelli che vanno irycarrozzina e il Comune non vuole più dargli il permesso e la Croce Rossa vuole aumentargli l'affitto. Mamma Italia ti perdona se chiedi la carità. Si insospettisce quando vivi la tua diversità per diventare autonomo, auto– sufficiente. libero. E felice di vivere. Cambierà. · I collaboratori di questonumero di Fine secolo Nando DALLA CHIESA ha recentemente fondato a Milano il Circolo "Società Civile". Ha pubblicato - e venduto moltissimo - Delitto imperfetto, per Mondado– ri. Franco PIRO è parlamentare, eletto a Bologna, dove abita. E' nato in Calabria. Automobilista. Cacciatore (nel senso in cui "l'uomo è cacciatore"). Grazie al suo computer, manda per il mondo più auguri di buon anno di chiunque altro. Fabrizia RAMONDINO (Althenopis, Storie di patio, ed. Einaudi) scrive spesso per noi. Raffaele VENTURINI fotografa spesso per noi. Gennaro ESPOSITO è un netturbino filosofo: nella monnezza, gratta gratta, trovi la ricchezza. Michele BATIINI è ricercatore alla Scuola Normale Superiore di Pisa. E' nervo– so. i. Gianni D'ELIA è nato a Pesaro, dove vive, nel 1953. Dirige la rivista di poesia e letteratura /engua. Ha pubblicato Non per chi va (Savelli, 1980), Interludio (Qua– derni di Barbablù, Siena 1984)e sta per pubblicare il suo terzo libro di poesie (fra le quali quelle qui presentate) Febbraio e il suo primo romanzo 1977. Vittorio TAMARO è nato a Bari nel 1959.Vive a Roma e studia filosofia. Queste poesie, scritte nell'inverno '85, sono le prime che pubblica. Valentino BOMPIANI cura una pagina antologica di autori dimenticati, esor– dienti, inosservati e comunque_meritevoli. Chi si crede meritevole e inosservato indirizzi discretamente a noi per lui. Carolyn Christov Bagarkiev cura per noi la rubrica delle mostre d'arte. Calligaro e OL'79 disegnano regolarmente per noi. Vincino è stato colto, a Palermo, da un tal torcicollo, che, obtorto collo, deve saltare questo numero. Silvia Ginzburg cura le pagine con gli appuntamenti vari della settimana. Asso– ciazioni e singoli che vogliano là comparire scrivano dunque a lei. Ginevra Bompiani è la curatrice della pagina settimanale dedicata alla poesia. Hanno variamente contribuito: Paolo Brogi, Gianni Coppola, Luisa Guarneri, Stefano Montesi, Igi Capuozzo, Settimio Conti, Giorgio Agamben, Paolo Mari– m. Curano Fine secolo: Nora Barbieri, Paolo Bernacca, Marino Sinibaldi, Adriano Sofri, Franco Travaglini.

RkJQdWJsaXNoZXIy