Fine secolo - 12-13 ottobre 1985

FINE SECOLO* SABATO 12 / DOMENICA 13 OTTOBRE 16 . - riduce fortemente i rischi di localismo e di nazionalismo che sono sempre forze distruttive. Si potrebbe obiettare che non siete· un'organizzazione che., funziona in modo molto democratico... . ' No, ogni decisione imp9rtante viene presa dopo che· il consiglio nazionale ha consultato tutti gli uffici periferici. Al suo interno può essere necessaria l'unanimità, oppure essere sufficiente la maggioranza, dipende. Può succedere che alcuni paesi obiettino ad una azione e il consiglio de– cida di non farla anche se l'obiezione non è màggiorita– ria, oppure di farla lo stesso. In sostanza nella nostra or– ganizzazione c'è democrazia, ma anche una struttura ge– rarchica precisa: alla fine infatti tutti gli uffici locali de– vono attenersi alle decisioni prese. Chi vi paga? Chi vi paga? La principale fonte di finanziamento sono i sottoscrittori. In Gran Bretagna sono circa 60 mila e pagano quote di– verse, l'ordinaria è di sette sterline e mezzo, per i disoccu– pati è di quattro sterline e mezzo, mentre la quota specia– le è di dodici sterline. I nostri sostenitori poi non si limi– tano a ·sottoscrivere ma ci fanno anche donazioni per particolari campagne, comprano le nostre cose (t-shirt, distintivi, manifesti, libri, puzzle ecc.). Poi organizziamo lotterie, feste, party, aste con oggetti che la gente ci rega– la. Certo, ci sono anche donazioni.di singole persone ric– che. Ma questo sopr_attutto negli Usa dove possono de– trarle dalle tasse. Si è parlato di un nostro bilancio mon– diale di 10 milioni di dollari, forse è un po' eccessivo. Co– munque la maggior parte di questo denaro viene dagli Stati Uniti, non solo perché lì abbiamo circa 750 mila sottosrittoti, ma anche perché la maggior parte del dena- · ro mondiale è negli Stati Uniti. E il vostro stipendio? La nostra paga minima é di 45 sterline la settimana ugua– li per tutti. Circa il doppio del sussidio di disoccupazione. . . · Poi ci vengono rimborsate le spese per la casa, il telefono e i viaggi.-Ogni anno c'è uno scatto di cinque sterline, così se uno rimane per 7-8 anni può arrivare ad avere uno stipendio decente. Ma è difficile che succeda perché il lavoro è talmente tanto e così stressante che il tùrn over è molto forte. Sono nato iri Sudafrica, trentadue anni fa. Un mio non– no era lituatio e l'altro australiano, le nonne invece erano una itiglese e l'altra scozzese. i miei genitori sono nati in 'sudafrica: In casa mia si parlava inglese e io non ho mai voluto imparare l'afrikaans perché è la lingua del gbverno. In Sudafrica! ho fatto due anni di università e ho parte– cipato a/l'attività di un piccolo gruppo di studenti.con un forte imp~gno morale. Al secondo anno ho diretto il giornale del mio college e sono stato incriminato in base al «p,/son act»: il mio crimine consisteva nell'a– ver pubblicato una foto dtNelson Mandela. Era un ten– tativo di intimidirci, non ce l'avevano con me personal– mente, lo sçopo era chiudere il giornale. In un .certo senso hanno avuto successo perché per un Cf!lrtOper riodo mi sono trovato a fare il giornale quasi da solo. Avevo scelto di studiare legge perché mi sembrava che questo mi offrisse l'occasione di svolgere una pro– fessione non solo per guadagnare denaro. Pensavo che avrei potuto fare qualcosa per i diritti civili dei neri. Ma ad,un certo punto mi sono reso conto che sa– rebbe stato ,inutile, perché appena riesci a fare qualco– sa che può incidere sulla realtà, ti espellono o ti metto– no in prigiohe. (Tra noi c'é Tony Marine,, anche lui su– dafricano, qhe è stato espulso). Allora mi sono sentito inutile e holpensato che mi conveniva partire. C'è stata ailche un'altra ragione. lo sono rigorosamen– te vegetariano e non violento. Allora i miei amici in Sudafrica ~i/i chiedevano: «Cosa farai quando verrà la rivoluzione 1 combatterai per difendere te stesso?». lo rispondevo: «Non lo farò perché non sarò più qui». Avevo chia~o in mente che non potevo rimanere in una situazione in cui avrei potuto trovarmi trovarmi nella condizione 1 di dovermi difendere da persone che pen– so abbiano1ragiòne. Perclié il mio problema, in Suda– frica, era che io sono bianco. Così .eccomi qua. Da quando[_sono arri~ato, n_el 1980, ho lavo~ato per quattro anni e mezzo ,n un ristorante vegetariano. Ma il lavoro mi lasciava abbastanza tempo libero, così mi occupavo già di conservazionismo. In Greenpeace ci sono da sei mesi e sono il coordinatore, per l'ufficio di Londra, delle campagne per la difesa del wildlife. Per– sonalmenté credo che chi non è vegetariano non può provare verso gli animali gli stessi sentimenti che pro– vo io. lo pe'nso che non esiste alcun diritto, discenden– te da Dio ol da altro, che ci permette di usare e abus_a– re degli animali. Ma questa è la mia perso'!ale convin– zione, non auella di Greenpeace. Venendo ai fatti Spiegateci come·organizzate una campagna. Innanzi tutto il consiglio internazionale nomina un coor– dinatore che ha il compito di elaborare la strategia anno per anno. Il progetto viene poi inviato ai vari ·umci na– zionali che decidono che ruolo possono avere nella cam– pagna e reclutano i «campaigners», i volontari. Sono questi ultimi che, portando il contributo delle loro cono- . scenze specifiche, pratiche e teoriche, elaborano la cam– pagna nei minimi dettagli pratici: costi, imbarcazioni ne-: cessarle, tecnologie, quante persone sono n~e nelle azioni ecc. La cosa essenziale è che tutto sia studiato ed elaborato nel minimo dettaglio in anticipo. A questo punto, nel caso di una campagna marina, viene investita la «Marine Division», che ba sede a Londra e dipende da Greenpeace intemational. E' questa che decide quanti e quali battelli devono essere impiegati, che recluta l'equi– paggio della nave e quello dei gommoni, anche questi vo– lontari, ma, per quanto è possibile con·un'esperienza ma– rinara, anche se non necessariamente professionale. Upa cura particolare viene posta nello scegliere gli equipaggi dei gommoni, quelli che correranno i maggiori rischi. Ma nello scegliere i membri a tempo pieno e i volontari, privilegiate particolari competenze scientifiche o pratiche? A parte quello che abbiamo detto prima no. Chiediamo un forte impegno ambientalista e non violento, niente di più. Peter Wilkinson, uno dei membri del consiglio inter– nazionale, era un postino. Il coordinatore internazionale della campagna sul nucleare ha lavorato nella marina mercantile per IO anni ed è proprio girando per i mari.del · mondo che si è reso conto dei disastri dell'inquinamento e ha deciso di fare qualcosa. Dall'esterno si ha l'impressione che, dietro i pochi chefan– no le azioni dirette, ci sia una forte struttura di supporto. Come in un esercito moderno, nel quale dietro ogni com– battente sul campo c'è una sterminata struttura di servizi. In realtà non è cosi, una struttura mondiale di 300 perso– .ne non è certo un gigante. Quel che è vero è che questa piccola struttura ~rmanente consente l'espressione e la partecipazione, a livelli diversissimi, di molte più perso– ne. Così come è vero che siamo sostenuti da un enorme bagaglio di conoscenze, talvolta organizzate -come la commissione che si occupa dei problemi del diritto inter– nazionale,_o quella di esperti in problemi di economia in- moni di Greenpeace; alcuni militanti salgono a alle iniziative di informazione e di propaganda bordo, distribuiscono spille e materiale infor- si accompagna l'azione diretta.fin prima linea , mativo e spiegano all'equipaggio le ragioni sono di nuovo i piccoli battelli gonfiabili: navi– delle loro azioni. gando sotto-il bordo delle chiatte da cui vengo– Il 1977 è anche l'anno di nascita di Greenpeace no lanciati i bidoni carichi di scorie, ostacola– in Gran Bretagna. Lì, con l'aiuto del WWF no O impediscono le operazioni. olandese, viene acquiSta ta la vecchia barca che Una piccola flotta di barche tebta di bloccare diventerà il «Rainbow Warrior», itbattello che corso degli anni sono state massacrate a decine di migliaia~Nel 1978 poi, per placare le prote– ste dei pescatori che addebitano alle foche il declino delle catture di pesce in quell'area, il governo aveva deciso di dimezzare la loro po– polazione. L'azione diretta di Greenpeace co– strinse però il governo a rinuqciare alla caccia. viene mandata dal Giappone a Taiwan per es– sere lavorata. Anche l'opposizione alla caccia alle foche continua: per_la seconda volta i mili– tanti della pace vèrde si incatenanò alle navi in procinto di partire dalla Norvegia e da Terra– nova. Una fuga rocambolesca il porto francese di Cherbourg per protestare -- dopo otto anni di azioni sarà poi affo nd ato dai contro l'uso di combustibili micleari nella na- servizi segreti francesi a Auckland. . • N 1- s · · u · · 1 I · · · . ,. v1ga21one.. eg 1 tatt mt1 proseguono e 1m- Alla _ca~pagna contr? ~a caccia alle ba?y 10 : ziative contro la base nucleare!sottomarina di che s1umsce anche Bngitte Bardot, dando cosi T •d t (St t d. w h. · t ~ t ·1 t · · I · · 1 11,. • • • n en a o 1 as mg on,, con ro 1 ra- maggior nsa ~o m~ern~Zionae. a .tmZiatlv~. sporto per ferrovia di materiale radioattivo e Anche le tecmche di ? 01 ~~ttag~o .su~o______s__U:__contro la ·centrale nucleare di Diablo-Canyon. · luppate: una parte dei mtl1tant1cerca d1 bloc- Pi , d" 500 - 1- 1 t· 1 t t· b Il . t I . d' d Il u I . fil I an I vengono arres a I. care, con . atte .re c~ ene, e vie . accesso e. ~ Nello stesso anno le azioni dirette coritro la barc~e ~e, cacciaton? mentr~ a!tn_spr~no di caccia alle balene si estendono knche alle bale- vermce mnocua ma mdeleb1le1p1ccoh d1foca, • d I c·i d I p , d 11•1' I --r:. d li • 11 Jr 1 1 nene e 1e, e eru, e s anua e e a togh~ndo a e pe icce qua unque va ore com- Spagna. Le autorità spagnole ~equestrano per merciaie. la prima volta il Rainbow Warrior. Rifiuti nucleari, fontano dagli occhi, lontano dalla mente Nel 1978 comincia la campagna destinata ~ attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica sul– le conseguenze dello scaricò di rifiuti radioatti– vi nell'Oceano' Atlantico, Anche in questo caso Il 1978 è anche l'anno di una irilportante vitto– ria. Dopo dieci giorni durante: i quali il Rain- •bow Warrior e la nave·norvegt')seper la caccia alle foche K vitungen giocano cpme il gatto col topo attorno alle .Isole Oreadi,! nel Nord della Scozia, il governo decide di apnullare il pro– gramma che prevedeva l'uccisipne di 5.800_ fo- che grige. . -. L'imputazione mossa contro qfesti animali di cibarsi di pesce, come l'uomo+ Per questo nel Scarichi tossici: una goccia nell'oceano? Nel solo I 979 vengono scaricati nel mare del Nord più di 80 rmlioni di tonnellate di rifiuti industriali e domestici. Cominciano le azioni contro la trasformazione di questo mare in «fogna d'Europa» e per affrontare il problema delle piogge acide che stanno facendo morire migliaia di laghi e milioni di alberi in Scandi– navia e nel resto d'Europa. Mentre la campa– gna per la messa al b11;ndo della caccia alla ba– lena si intensifica, il Rainbow Warrior ritorna in Islanda per bloccare le baleniere, ma i gom– moni vengono confiscati e la nave sequestrata per tre settimane. L'appoggio. dell'opinione pubblica però continua a crescere e 50 mila persone presidiano la sede dell'International Whaling Commission nel corso della· sua riu– nione annuale, dove Greenpeace denuncia, tra l'altro, il traffico illecito di carne di balena che Il Rainbow Warrior viene speronato mentre -nel 1980- cerca di bloccare una nave carica di scorie nucleari nel porto francese di Cher– bourg. Un secondo tentativo viene bloccato da un nuovo speronamento è dal sequestro della nave. Il Rainbow Warrior viene bandito da tutti i poi-ti francesi. L'iniziativa si sposta a Barrow in Gran Bretagna con l'unico risultato di far infliggere una multa di 800 sterline ai di– rigenti dell'impianto. Si ottiene però la chiusu– ra per sette anni delle miniere di uranio della Columbia Britannica. La campagna per la sal– vaguardia del Mare del Nord prosegue con il blocco delle navi della Bayer Corporation re– sponsabile dello scarico di milioni di tonnellate di rifiuti chimici. Mentre cresce l'opposizione agli scarichi di scorie radioattive. Greenpeace deve sospendere· le azioni dirette in program– ma perché la Spagna cattura e sequestra il Rainbow Warrior, che resta fermo per cinque mesi nel pprto di El Ferro!. Greenpeace si rifiuta di pagare la multa richie-

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